Non ho mai commesso nessun reato, eppure mi tolgono diritti…….ho sbagliato qualcosa?

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Settembre
Cari colleghi Forestali, persone, cittadini: se viene tolta la “libertà di scelta”, si diventa servi. Per non essere mai servi, ma cittadini consapevoli lottiamo in tutti i modi possibili senza cedere a ricatti, paure o mere convenienze del momento. La battaglia per essere liberi DEVE essere una battaglia ideale. RICORSI,RICORSI,RICORSI fino alla vittoria, a qualcuno di noi fanno paura le loro minacce, loro temono e tremano per i Forestali uniti nella lotta. UNITI SI VINCE! 
Cercheranno in tutti i modi di non far fare ricorsi:
ci saranno i consigli bonari e saccenti, le velate minacce, le recondite paure sul mantenimento del posto di lavoro, le evocazioni del rischio di ritorsioni da parte dell’amministrazione, le delegettimazioni dei sindacati, dei movimenti, dei comitati, dei gruppi…
Le proveranno tutte, poiché se ci saranno migliaia di ricorsi PERDERANNO

Ottobre
Cari colleghi, adesso dobbiamo essere uniti per far sospendere l’attuazione della “Riforma Madia”, sospendere l’aberrante idea della militarizzazione di uomini e donne civili del Corpo Forestale dello Stato, sospendere la cancellazione di diritti, che solo l’arroganza, il menefreghismo verso la serenità di 8000 famiglie e lo spregio delle regole caratteristico della guida renziana, poteva concepire.

Volevo ricordare ai nostri politici ed agli organi di controllo democratici di prestare attenzione alla suddivisione ed attribuzione di poteri dello Stato:
1)Potere Legislativo al Parlamento;
2)Potere Esecutivo al Governo;
3)Potere Giudiziario alla Magistratura.
Altre amministrazioni dello stato, civili o militari o chiunque altro, che eserciti o cerchi di esercitare “potere”, per qualsivoglia interesse, lo fa in modo non previsto dalle regole repubblicane e va fermato.
Viva il Corpo Forestale dello Stato, Viva la Costituzione repubblicana ed antifascista, Viva l’Italia!
 
Novembre
Il Corpo forestale dello Stato sarà soppresso e le competenze verranno svolte dall’arma dei carabinieri.
Il personale che transita nell’arma diventa militare.
Il passaggio da personale civile a personale militare comporta la perdita di diritti costituzionalmente sanciti, per cui non può essere obbligatorio.
Chi sceglie di mantenere i propri diritti viene buttato fuori dal comparto sicurezza e catapultato nel baratro incerto della mobilità.
Questo è un ricatto occupazionale operato a carico di una categoria che con lo stipendio ci vive appena.
Questa è la democrazia renziana.
Speriamo lo comprendano i giudici dei TAR prima e della Corte Costituzionale poi, i Forestali faranno RICORSO a migliaia.
Noi lo ricorderemo tutti, insieme alle nostre famiglie, amici, parenti lontani e conoscenti il 4 dicembre 2016 votando NO.e
Se un datore di lavoro privato avesse ricattato in questo modo i suoi dipendenti sarebbe stato processato: i nostri ricattatori scrivono le leggi e riformano la Costituzione.
 
Dicembre
Il 01/01/2017 INCOMBE: 8000 persone, 8000 famiglie vivono da due anni nell’incertezza che si compia questa folle cancellazione di diritti. Folle ed anacronistica l’idea della militarizzazione delle funzioni di polizia ambientale, ABERRANTE per un governo a guida PD che “si professa” di sinistra procedere ad un taglio di diritti di cittadini: sindacati autonomi chiusi, divieto di associazione sindacale, divieto di sciopero e manifestazione, dovere all’assoluta obbedienza gerarchica, giurisdizione dei tribunali militari; questi i primi evidenti effetti della militarizzazione dei lavoratori del Corpo Forestale dello Stato. Sia uomini e donne in divisa che uomini e donne dei ruoli tecnici ( che non hanno mai avuto a più di 50 anni un’arma in mano) vestiranno le nere divise dell’Arma dei Carabinieri che saranno per tutti il simbolo dell’autoritarietà dittatoriale del governo Renzi e della deportazione forzata. Fermiamo questo scempio finchè siamo in tempo!!!! 
 
Sono costretto a prendere atto che i nostri diritti di lavoratori, le nostre passioni, le nostre scelte, l’organizzazione delle nostre famiglie, la nostra libertà di sceltà, sono PROPRIETA’ DELLO STATO che ne dispone liberamente. Da bambino sognavo di fare il Forestale, ho studiato scienze Forestali all’università, per passione…..per passione ho fatto due concorsi fino diventare agente del Corpo Forestale dello Stato, corpo di polizia dello stato ad ordinamento civile……….mi ritrovo MILITARE e CARABINIERE contro la mia volontà. E dal 01/01/2017 quello che ho scritto sopra non potrò neanche più scriverlo. Credevo di essere un UOMO LIBERO in uno STATO DEMOCRATICO: SBAGLIAVO!
 

Ma….mi piacerebbe sapere, oltre la formalità dei comportamenti, cosa pensano i Generali dei Carabinieri, quelli che sono diventati Generali a suon di principi ed accademia…..quando si accompagnano con i futuri generali del ruolo forestale, gente che per sottomissione ed interesse hanno svenduto i loro uomini…..

Adolfo Notargiacomo

CHE FAI A CAPODANNO? IL CARABINIERE

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31.12.2016, San Silvestro, la maggior parte della gente sarà indaffarata a preparare il cenone di fine anno, o tutt’al più si starà imbellettando per uno splendido cenone da consumare nei più disparati locali. Allo scoccare della mezzanotte ci saranno i botti, lo spumante e tanta allegria per il nuovo inizio.
Questo è quello che succederà anche a me e a buona parte dei miei colleghi/amici/compagni di lavoro… eccetto che per un piccolissimo dettaglio che farà la differenza: non ci sarà l’allegria.
Sì perché, dal primo gennaio dell’anno che verrà, finisce la mia (la nostra) avventura lavorativa con il Corpo Forestale dello Stato. Non per volontà mia, sia ben chiaro, ma per volere di un governo che non ho votato e questo nel silenzio più assoluto. Io sarò assorbito nei Carabinieri, altri nella Guardia di Finanza, altri ancora nei VigilFuoco, e ci sarà pure chi rinuncerà ai sogni di una vita ed entrerà in mobilità (nella speranza di trovare un lavoro alternativo presso un qualcosa che propone sempre il succitato governo, e quindi non un palliativo, un placebo, di scelta ), il dramma in tutto questo è che a tutt’oggi non si sa nulla del nostro divenire. L’unica certezza è quello che dice il mio carissimo collega Claudio Signori “le mie libertà costituzionali saranno compresse all’interno di un ordinamento militare e non più civile”.
Ma sono un combattente, e come tale mi batterò. Mi batterò per me, ma soprattutto mi batterò per quel desiderio di difesa della natura nato più di un quarto di secolo fa e concretizzatosi nell’ormai lontano dicembre del 1996 (esattamente 20 anni fa). Mi batterò perché non accetto questa situazione, mi batterò perché non ho scelto io di andarmene dalla forestale, mi batterò pur continuando a svolgere il mio lavoro (qualunque esso sarà)… Mi batterò perché ho bisogno di credere che le cose possono cambiare, che possono migliorare…
Ma non sarò più allegro nell’andare al lavoro, non sarò allegro nel fare quel che farò…
E di questo non posso che “ringraziare” quei pochi vigliacchi (in parte presenti anche in seno alla forestale) che per due soldi hanno venduto il loro kulo, i nostri sogni, il nostro futuro e quello delle nostre famiglie.
Non ho nulla contro i Carabinieri, in fin dei conti facciamo lo stesso mestiere, ma avrei voluto la costituzionale libertà di scegliere cosa fare della mia vita esattamente come ho fatto 20 anni fa.
Cosa farete voi a capodanno? Io farò il carabiniere (con la c minuscola)!
 

Gabriele Lanza

CAPTIVAZIONE

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Carissimi amici, cari colleghi, donne e uomini dell’Ufficio centrale e degli Uffici territoriali per la Biodiversità.
Alla mezzanotte di oggi 28 dicembre cesso di essere il dirigente della Biodiversità. Una decisione dell’ultimo CdA del Corpo forestale dello Stato ormai vicino alla morte mi ha tolto l’incarico trasferendomi a Firenze come Vice Comandante regionale della Toscana.
Chiarisco subito che questo trasferimento, apparentemente a mio favore, non è nè sperato nè gradito. Ho la sensazione che sia più una sorta di avvertimento per quelli come me che hanno avuto a cuore sempre la nostra amata Forestale ed in particolare le nostre stupende Riserve naturali.
Considerato che dal 1 gennaio cambieranno per noi anche le regole di espressione sui social, approfitto ora per salutare tutti quanti e per esprimere il mio disappunto.
Lavoro alla biodiversità da più di venti anni, sono stato in Uffici belli che mi hanno dato tante soddisfazioni professionali e mi hanno permesso di assaporare la grande bellezza della nostra professione.
La cosa più bella però è stato l’incontro con le persone, con chi lavora e vive in montagna e con chi opera nella Biodiversità (personale di ruolo e operai OTI e OTD).
Il percorso fatto in questi lunghi anni mi ha arricchito di tante emozioni, di tanta ricchezza umana e anche di tanta esperienza fatta restando sempre in prima linea con gli scarponi ai piedi.
Dopo la mia non cercata promozione e il mio forzato trasferimento a Roma (che mi ha allontanato dalla mia terra, dalla mia famiglia e dai miei amici) ho fatto come faccio sempre: sono ripartito da capo ed ho ritrovato l’entusiasmo per affrontare le responsabilità derivanti dal nuovo ruolo.
Anche questi cinque anni romani sono stati pieni di grandi soddisfazioni e di bellissimi incontri, anche se vissuti in un ambiente decisamente pieno di veleni e trabocchetti.
Sono andato avanti con la mia solita cocciutaggine e mettendo a disposizione di tutto il sistema le mie capacità, la mia preparazione e la mia esperienza.
Per questo avrei voluto guidare io il passaggio della Biodiversità nella nuova collocazione dai Carabinieri.
Questo non per fare resistenza (come ha pensato scioccamente qualcuno), ma per salvaguardare il patrimonio di tradizioni che ci caratterizza, per spiegare bene quale ricchezza umana e naturale si trovi nei nostri uffici e nelle nostre Riserve, per evitare il grosso rischio che la nostra attività sia fraintesa e collocata tra i servizi logistici invece che nei servizi scientifici e di tutela.
Il mio curriculum e la mia storia potevano bastare per farmi pensare di conservare quell’incarico, ma se ciò non fosse bastato era la stima che sentivo nei miei confronti da parte di quasi tutti quelli che operavano nel mio settore che mi rassicurava.
Penso che i Carabinieri avrebbero preferito utilizzare la mia esperienza, la mia conoscenza e la mia passione, per poter evitare scossoni troppo grandi nel passaggio alla nuova situazione. Invece è arrivata prima la logica di un palazzo cadente e moribondo a scompigliare le carte in tavola proprio nel momento più delicato.
A conclusione della mia emozionante avventura nella Biodiversità, voglio ringraziare di cuore tutti quelli che hanno lavorato con me e mi hanno permesso di ottenere grandi risultati nonostante la carenza di mezzi, di fondi e di personale e l’ostilità di molti.
Vi stringo tutti in un grande abbraccio e vi lascio la missione di non mollare nella vostra (nostra) azione di tutela e valorizzazione delle aree protette a noi affidate.
Sono certo che la nave continuerà a navigare anche se non sono più io al timone.
Grazie davvero a tutti.

Alessandro Bottacci

SI SOFFOCHERA’ IL (CORPO DEI VIGILI DEL) FUOCO?

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Fin qui l’attività Anti Incendio Boschivo è stata efficacemente svolta dal CFS  grazie alla sua omogenea e capillare distribuzione nel territorio, ma dal 1 gennaio dovrebbe essere creato con i soli Forestali transitati nel Corpo dei Vigili del Fuoco il SAB (Servizio Antincendi Boschivi).
Purtroppo però, a parte il personale forestale aeronavigante del COA, le forze assegnate ai Vigili del Fuoco non permettono la benché minima plausibile copertura territoriale del Servizio AIB. Basta vedere ad esempio la localizzazione dei Forestali in Piemonte (tutti da Cuneo) od in Calabria (tutti da Reggio), la quantità di dirigenti presi dalla sola Liguria (3 su 10 totali), oppure i numeri previsti per regioni a rischio incendi come la Campania (solo 8 in tutto!).

E’ chiaro che su queste basi il servizio non può funzionare.

Oltretutto i VV del Fuoco si trovano a constatare che il SAB nasce acefalo!

Questo perché il Capo della Forestale mentre si adopera per far transitare nei Carabinieri 19 dirigenti superiori (cioè generali di brigata) e ben 95 primi dirigenti (cioè colonnelli), assegna ai VVF  solo un dirigente superiore e 10 primi dirigenti di cui la metà prossimi alla pensione, tanto che entro aprile ne rimarranno in servizio 5 o al massimo 6, al lordo dei ricorsi.

Questo perché la procedura utilizzata per la scelta dei dirigenti, anziché mirare all’interesse pubblico e scegliere le persone più idonee per i Vigili del Fuoco (e per i Carabinieri) è consistita nell’identificare prima le persone che, per motivi imperscrutabili si volevano passare ai pompieri e poi andando a trovane i titoli nei relativi fascicoli personali.

Infatti, secondo gli anomali atti istruttori, fra tutti e 18 i dirigenti superiori del CFS, solo uno possiederebbe abbastanza titoli in materia AIB da poter essere preso in considerazione arrivando alla inverosimile conclusione che  il 95% dei vertici del CFS  – cioè in pratica tutti i Comandanti regionali del Corpo – non avrebbe maturato in tutta la propria carriera abbastanza competenza in una materia, gli incendi boschivi, di cui il CFS si occupa dai tempi dell’emanazione della legge 47/1975 (!).

Eppure ai vertici del CFS c’è chi ha meritato 15 titoli attinenti agli incendi boschivi, chi 16, 22, 23, 26, e chi addirittura 123 (!). 

Appare davvero molto singolare che il dirigente superiore prescelto, laureato in legge, abbia maturato solo 3 titoli al suo attivo e la minore esperienza di tutti sugli incendi boschivi!

Analogamente tra i primi dirigenti “scartati” oltre al capo del CentroOperativoAntinvendioBoschivo  c’è :

– chi svolge attualmente la funzione di direttore della Divisione 3^ (Protezione Civile ed Antincendio Boschivo) dell’Ispettorato Generale CFS  (46 titoli)
– chi è autore del “Manuale AIB” (360 pag.- €40,00 ) adottato dal CFS per i corsi al proprio personale  (38 titoli)
– chi vanta varie dispense in materia di antincendio boschivo, missioni in Siria e in Kosovo per la costituzione di Nuclei Antincendio Boschivo, incarichi per la cooperazione in campo incendi boschivi fra CFS e FAO (28 titoli);
 – chi ha tenuto tesi sugli indici di pericolo incendi boschivi, docenze sull’AIB,  sia col titolo di formatore DirezioneOperazioniSpegnimento del CFS che come docente di “Addestramento AIB” nell’Albo docenti CFS e come responsabile del Centro operativo per la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi,

 – chi a spese pubbliche ha partecipato a corsi di Alta Specializzazione per incendi boschivi, (in Italia, a Los Angeles, in Spagna, alla British Columbia etc.) ed ha ottenuto 54 incarichi per docenze e per la redazione del Piano AIB.

Il Servizio Antincendi Boschivi che la Forestale non svolgerà più e di cui dovrebbero farsi carico i Vigili del Fuoco nasce impedito ed impossibilitato a funzionare per scelta dei vertici del CFS  a cui non sono estranei i generali dell’Arma.

Purtroppo però la natura non attende le procedure organizzative e l’ecocriminalità approfitterà della vigilanza azzerata;
già ora, a causa dell’aridità e delle temperature, è in atto una virulenta serie di incendi in quota su tutto l’arco alpino, dove, a differenza che in ambiente mediterraneo, è la stagione invernale a coincidere con il maggior rischio d’incendi.
Chi dirigerà le operazioni di spegnimento e gli interventi dei canadair dal 1 gennaio?

Antonella Giordanelli

FERVIDA PREGHIERINA PER SCAMPAR LA ROVINA

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PREGHIERINA DI NATALE DEL SOPPRESSO FORESTALE
IN VERSIONE ORIGINALE CON AGGIUNTA NON BANALE
 
Buon Gesù che a tutti pensi
Fa sparire Matteo Renzi,
Prima che sia Epifanìa
Porta via anche Madìa.
Per non fare giochi loschi
Evitiam pure la Boschi.
Diventiamo marionette
Se ci afferrano i Del Sette.
Per salvar gli alberi rari
Non occorron Militari.
E per fare un buon Natale
Rivogliam la Forestale.
Amen…

IL CONTROCANTO DI AGGIORNAMENTO

(GOLA PROFONDA DELLA VERA ITALIA)

CANTO DI LIBERTA’, MORTE A LEGALITA’!

CONSUMIAMO LA NATURA, RAPINIAMO FINCHE’ DURA…
CONSERVARLA POI NON VALE, ABOLIAM LA FORESTALE!
Nelle Feste di Natale
C’è un evento eccezionale
Molta gente è strafelice,
Ma la stampa non lo dice:
Si prepara ora la Festa,
E la Caccia si ridesta
Si riprendono le armi
Non ci sono più gendarmi,
All’evento ormai imminente
Prende parte tanta gente:
Bracconieri, Tagliatori,
Truffatori e Costruttori…
E se questi sono pochi,
Ci sarà Terra dei Fuochi,
Tireremo anche con gli archi,
Sparerem pure nei Parchi
Basta tempi tristi e cupi,
Distruggiamo tutti i Lupi
Abbattiamo Linci e Orsi,
Senza dubbi né rimorsi.
Perché tutti gli animali,
Nel destino sempre uguali,
Servon solo ad una cosa:
Ammazzarli senza posa!
Franco Tassi

AITA, AITA

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a M.M.

Chi arriva alle assiduità altolocate si sottrae alla vista perché imbecille d’ogni potere.

Or le sovvien il giorno,
ahi fero giorno! allor che la sua bella
vergine cuccia de le Grazie alunna,
giovanilmente vezzeggiando, il piede
villan del servo con l’eburneo dente
segnò di lieve nota: ed egli audace
col sacrilego piè lanciolla: e quella
tre volte rotolò; tre volte scosse
gli scompigliati peli, e da le molli
nari soffiò la polvere rodente.
Indi i gemiti alzando: aita aita
parea dicesse; e da le aurate volte
a lei l’impietosita Eco rispose:
e dagl’infimi chiostri i mesti servi
asceser tutti; e da le somme stanze
le damigelle pallide tremanti
precipitàro. Accorse ognuno: il volto
fu d’essenze spruzzato a la tua Dama;
ella rinvenne alfin: l’ira, il dolore
l’agitavano ancor; fulminei sguardi
gettò sul servo; e con languida voce
chiamò tre volte la sua cuccia: e questa
al sen le corse; in suo tenor vendetta
chieder sembrolle: e tu vendetta avesti
vergine cuccia de le Grazie alunna.

 Antonella Giordanelli

AVANTI SABAUDIA!

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TAR del Lazio, 13 dicembre:

uno dei Giudici Amministrativi aditi ha ritenuto di dover sospendere immediatamente la nota con cui il Capo del Corpo Forestale dello Stato, ha ritenuto valida la pubblicazione del D.P.C.M. del 21.11.2016 sul sito www.mobilita.gov.it (invece che in Gazzetta Ufficiale) ai fini della decorrenza dei 20 giorni previsti , fissando il termine ultimo al 13.12.2016.

Immediatamente gli avvocati del piccolo gruppo dei ricorrenti formulano una istanza al Ministero tesa a sospendere questa fase anche nei confronti di tutti gli altri Forestali.

Poco dopo – a differenza del TAR Latina – il TAR Roma pubblica decreto con cui inopinatamente respinge l’istanza di sospensiva avanzata assieme al ricorso.

Per effetto di questo provvedimento negativo – a differenza dei ricorrenti su Latina – quelli su Roma dovranno prudentemente considerare il termine ultimo che scade alla mezzanotte per la scelta della pubblica amministrazione in cui transitare.

Questo non è che un ricorso a corrollario degli altri ben più sostanziali che un piccolo gruppo di Forestali (ricorsocentroitaliacfs@gmail.com) ha avuto idea di presentare solo cinque giorni addietro, di venerdì …..

non è che UN SASSOLINO A PRECEDERE LA VALANGA !

Eppure già tra gli stessi ricorrenti la diseguaglianza delle valutazioni dei diversi presidenti dei TAR determina un trattamento differenziato solo in base alla casualità e quindi iniquo.

E se è ben vero che gli unici sicuri perdenti sono i Forestali che non presentano ricorso alcuno, è tuttavia inevitabile che tra colleghi ricorrenti vi saranno figli e figliastri.

Rimanendo nella metafora, la matrigna si renderà conto che un corpo così grosso non potrà occupare la piccola Forestale?

All’uopo si va raccontando una storia con protagonista il marchese di Carabà con gli stivali delle 7 leghe, ovvero di conti adiuvarsi precipitevolissimevolmente del 7.

Non solo i cittadini italiani, non solo gli abitanti umbri, non solo i bevanati esportati, non solo i perugini immigrati si sono accorti dei tanti illeciti passaggi da quel 9 luglio 2014 (quando compaiono poche parole nel DDL Madia a far scomparire il CFS) fino all’ultimo decreto del presidente del consiglio dei ministri (non vidimato dalla Corte dei Conti e quindi non pubblicabile in Gazzetta Ufficiale).

Nei due secoli fedeli ad ammantarsi di retorica a suon di tacchi sbattuti a coprire il loro “ubbidisci: il nemico t’ascolta” con altisonanti motti.

Sono coloro che hanno TRADOTTO il Corpo Forestale nell’Arma Carabinieri con un’interpretazione che più che letterale è stata personale:

– di “morire per la patria” danno testimonianza citando Paolo Caccia Dominioni,
– di “dolce” hanno consumato i pasticcini a festeggiare il <ΤΕΤΈΛΕΣΤΑΙ -tutto è compiuto> in Ispettorato (senza comunicato stampa) o a inneggiare al popolo sovrano (con pubblico richiamo disciplinare),

-di decoroso si sono tagliati e cuciti su misura divise d’alta uniforme.

Sì, fuor di retorica, ci siano d’esempio i paracadutisti della Folgore buttati nel deserto !

Sono bastati una quarantina di Forestali e una ventina di euro per gettare un pugno di sabbia nella macchina schiacciasassi

Sì, fuor di retorica, per salvare la Forestale fondata nel 1822 da Re Carlo Felice di Savoia-Savoia, Latina faccia scuola:

AVANTI SABAUDIA!

Antonella Giordanelli

AD ADIUVANDUM

Martedì 13 dicembre, presso la sala conferenze di Montecitorio, dalle ore 10.00 alle 11.00 conferenza stampa dei sindacati del Corpo Forestale dello Stato: Sapaf, Ugl-Cfs, Snf, Fns-Cisl e Dirfor.

Comitato ForestaForesta

Il Comitato spontaneo di cittadini “Foresta Foresta” ha deciso di rivolgersi direttamente alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo per far valere gli interessi collettivi di tutti gli italiani.

Inoltre il Comitato “Foresta Foresta”, a cui aderiscono anche varie associazioni e singoli Forestali, sta valutando come impugnare i provvedimenti amministrativi in esecuzione del D.lvo 177/2016 davanti al TAR perchè ne sollevi incidentalmente i profili di illegittimità presso la Corte Costituzionale,  sia ad adiuvandum i ricorsi dei Forestali sia, specialmente a tutela degli interessi diffusi.

Infatti:

– già la Riforma Madia appariva confusa e incongrua per un miglioramento degli attuali livelli di tutela ambientale e animale, specie poichè attribuiva l’organizzazione ex novo dell’antincendio boschivo ai Vigili del Fuoco;

– la situazione è peggiorata con il D.lvo la cui procedura, frettolosa e disorganica, ha travalicato non solo la delega ma forse anche la correttezza legale.

  • Oltre a diminuire la consistenza numerica dei Forestali, già in sottorganico, destinandone una quota alla Polizia di Stato e alla Pubblica Amministrazione, dove non opereranno più nel settore per il quale sono stati formati alla Scuola Forestale;
  • Oltre a sottoutilizzare le competenze Forestali, limitando drasticamente i compiti non solo del personale trasferito nei Vigili del Fuoco ma anche di quello destinato al Ministero dell’Agricoltura;
INOPINATAMENTE
– la militarizzazione coatta del personale civile e specialmente delle donne crea un precedente che preoccupa tutta la categoria dei lavoratori statali;
– l’introduzione per tutti gli agenti di Polizia Giudiziaria dell’art. 237 del Testo Unico dell’Ordinamento Militare esautora le norme e le garanzie del Codice di Procedura Penale.

I cittadini del Comitato “Foresta Foresta” saranno sempre a fianco dei Forestali e continueranno a monitorare anche in futuro il servizio reso alla collettività nell’esercizio delle funzioni proprie del Corpo Forestale dello Stato.

Comitato “Foresta Foresta”

comitatoforestaforesta@gmail.com

 

TUTTO IN FUMO

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In Italia gli incendi boschivi sono spenti, da terra, da volontari organizzati in associazioni, dal cielo, da mezzi aerei leggeri in buona parte privati e noleggiati dalle regioni e da canadair gestiti dalla Protezione Civile. Questo in tutta Italia, checchè ne dicano i giornali.
Le gestione della macchina di prevenzione e repressione invece, nonché la direzione delle operazioni di spegnimento, è affidata a soggetti istituzionali diversi che a seconda delle regioni possono essere il Corpo forestale dello Stato o le regioni stesse (anche delegando agli enti locali alcune funzioni).

Il governo ha deciso che le funzioni inerenti gli incendi boschivi svolte dal CFS dovessero passare al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Decisione discutibile ma legittima. Neanche i pompieri volevano prendersi questo onere, su cui non hanno esperienze, e soprattutto non volevano prendersi l’incombenza di gestire dei volontari, ma tant’è.
Il fatto è che una delle conseguenze di questa scelta è che circa 390 persone appartenenti al Corpo forestale dovranno transitare nei Vigili del fuoco dal prossimo 1 gennaio. Questo anche se nessuno di loro, come accennato all’inizio, abbia magari mai spento direttamente un incendio o, se lo ha fatto, lo ha fatto anni fa quando ancora qualche forestale andava direttamente sulle fiamme.
Nella propria attività di istituto ad ogni forestale può capitare di dover dirigere le operazioni di spegnimento, soprattutto, ovviamente, in estate.
Questo tra una denuncia per abuso edilizio, un verbale per abbandono di rifiuti, un rilievo tecnico su una albero monumentale.
Il forestale è sicuramente una delle professioni più eclettiche che esistano.
 
Dal primo gennaio 2017, invece, 390 forestali diventeranno pompieri, andando a svolgere un lavoro completamento nuovo e mai fatto prima, anche a 45, 50 anni di età.
A questi lavoratori saranno tolte le qualifiche di polizia giudiziaria, verrà tolta l’arma, le prerogative del contratto del comparto sicurezza, cambieranno sede lavorativa (talvolta anche di decine di chilometri) e verranno buttate nel cesso tutte le competenze acquisite, le esperienze maturate in decenni di servizio, le specialità guadagnate con apposita formazione.
 
Puff. Tutto svanito. Da domani farete il pompiere.
Non vi piace? Potete fare domanda presso il portale della mobilità per fare i guardiani dei musei … o per i posti a disposizione nelle soprintendenze.

Se poi aboliranno le soprintndenze potrete entrare nel girone infernale dei dipendenti pubblici degli enti soppressi come chi elenca nel suo curriculum la cancellazione di comunità montana, ente parco, polizia provinciale … puff, puff, puff.

Gordon Cavalloni

PIANTO ANTINCENDIO

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Il Corpo Forestale dello Stato possiede quattro Erickson S64F, consegnati tra il luglio  2004 e la fine del 2005.
Sono registrati con “Marche civili” e quindi gestiti con le norme civili dell’European Aviation Safety Agency.
Fino al 2012 i fondi per gestirli non venivano dati al CFS, ma alla Protezione civile che aveva stipulato un contratto con la Ditta European Air Crane con sede in Firenze, per cifre intorno ai 80/100 milioni di euro per i quattro anni dal 2009 al 2012.
Il 2013 è stato un anno di transizione, la Protezione Civile è stata riorganizzata e la gestione dei contratti e relativi fondi, per la gestione della flotta pesante antincendio di Stato (Canader e S64F) è stata trasferita ai Vigili del fuoco.

I fondi si sono ridotti notevolmente, ma al CFS sono stati dati 5 milioni. Di conseguenza da giugno 2014 è stato possibile la gestione diretta degli S64F da parte del CFS seppure con accordi con la ditta European per il supporto.

Il CFS mantiene un S64 operativo tutto l’anno e due nella stagione estiva durante la quale se ne aggiunge un altro dato in gestione alla European con fondi dei VV.F.

Per poter gestire questi elicotteri è necessario avere tre strutture certificate a norma EASA:
1- Operatore Aereo. 2- Ditta di Manutenzione Part 145; 3- CAMO.
Il CFS ha le prime due strutture per la terza, che si occupa di seguire le scadenze dei componenti dell’elicottero, ha un contratto di fornitura con la SIMA S.p.a. che è una controllata della European. Il CFS aveva in programma di dotarsi anche di questa struttura ma il processo si è interrotto per ovvi motivi.
Il CFS su questo elicottero impiega 6 piloti di cui 4 comandanti, 6 tecnici e 3 meccanici. A questi si aggiunge il personale del magazzino e dell’ufficio tecnico. In totale non si arriva a 20 persone.
Gli elicotteri vengono dislocati sul territorio in base alle necessità della Protezione  Civile. Quest’anno da febbraio ad aprile un elicottero è stato dislocato a Brescia. Attualmente ce ne sono due a Pontecagnano (SA) e quello della European a Comiso (RG).
I vigili del fuoco non hanno strutture conformi alla normativa civile EASA, e quindi non possono gestire gli S64F direttamente.

Di conseguenza batteranno cassa per fare un contratto con l’European, che è l’unica ditta in Europa che può gestire questi elicotteri. Il contratto dovrà necessariamente essere pluriennale a fronte dell’impegno che richiederebbe alla ditta con costi intorno ai 20 milioni all’anno per 3 o 4 anni. 

Quanto al personale del CFS a meno di un mese dalla data dal transito nei Vigili del Fuoco, non ha ancora ricevuto notizie  in merito alla sede nella quale presterà servizio stante il fatto che il D.Lgs. n.177/2016 prevede sì la conferma di una “sede di servizio collocata nello stesso ambito territoriale provinciale” ma con la clausola della verifica della compatibilità “con il nuovo assetto organizzativo”.

Oltre a subire, dopo svariati anni di servizio, un disagio professionale senza precedenti, al 31 dicembre 2016 il Corpo Forestale dello Stato cesserà l’erogazione della retribuzione, ma non si sa se sono attivate tutte le connesse procedure per passarne il mandato ai VV.F.

Parimenti non è stato ancora avviata nessuna discussione all’interno del Dipartimento del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in merito alla organizzazione del nuovo servizio antincendio boschivo.

Vi saranno Forestali, anche in posizioni di dirigenza, che operavano con qualifiche professionali vastissime che si troveranno ad occuparsi solo d’incendi boschivi. Dovendo garantirgli, almeno inizialmente, il trattamento economici del comparto sicurezza, percepiranno un assegno ad personam, pur lavorando per il futuro a parità di mansioni con colleghi che mai hanno avuto diritto ad indennità di volo e al loro livello retributivo.

Se il carabiniere piange, il pompiere non ride.

Antonella Giordanelli