TOPPE PEGGIO DEL BUCO

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TOPPE PEGGIO DEL BUCO !
Franco Treglia – Io dico solo una cosa hanno distrutto il cfs per eliminare doppie funzioni. Adesso ne stanno creando doppie triple quadruple
Maurizio Pallotta – Se è protezione civile che ci azzeccano i militari.
Giampaolo Concas – mi dispiace dirlo ma anche la On. Basilio non ha capito nulla, non serve far transitare i Dos nei VVF non si risolve niente, l’organizzazione di questi ultimi non può gestire gli incendi boschivi perche non vive il territorio tutto l’anno come faceva il CFS, non ha la struttura adatta l’unica vera soluzione è quella di ripristinare il Corpo Forestale!
Rossano Viscogliosi – È la cosa più logica e l’unica sensata, quindi non verrà mai attuata
Antonio Masiello – Far transitare altri DOS ex CFS nei vvf significa penalizzare altro personale e aumentare il numero dei ricorsi. E gli avvocati festeggiano!
Antonella Giordanelli – non so più quante volte ho spiegato che i Forestali specie dirigenti finiti, inutilizzati, ai VVF hanno fatto ricorso e con successo vanno chiedendo, come danno minore, di transitare nei CC, ma i deputati 5stelle hanno preso un treno alimentato dai ‘carbonari’ exsindacalisti cfs che va sul binario unico della SMILITARIZZAZIONE per una polizia ambientale.
Salvatore Guarino – Io che sono finito nei vvf come altri ho fatto solo 21 interventi quest’estate non si può andare avanti così. Stiamo 12 ore a scaldare il divano in caserma non abbiamo la possibilità di fare nulla. Sono letteralmente indignato in tutto e mi sento inutile oltre ad aver perso un sacco di soldi. Speriamo che ci diano la possibilità di scegliere.
Macioce Massimiliano – Credo che la peculiarità era che il più alto in grado svolgeva la funzione di DOS e nelle zone “calde” come la mia, lo si diventava per forza, poi un minimo di passione faceva il resto. Aggiungere pochi DOSexCFS ai VVF oltre a non bastare potrebbe scatenare, in scenari di emergenza, quelle contestazioni fra appartenenti a diverse amministrazioni che tutti sappiamo.
Pique Marzocchi – La Basilio propone contestualmente (come male minore, talche’ le si da atto di essersi opposta all’accorpamento), il transito di tutti i DOS nei vigili del fuoco. Ma questo non risolverebbe niente. E non è una polemica sterile o limitata al (sacrosanto) amore per la propria uniforme. I dos funzionavano perché erano nel Cfs, distribuiti capillarmente con abilitazioni ed esperienze riconosciute e valorizzate nell’ambito della loro amministrazione. I vvf non sono capillari ed operano, come da loro ordinamento (e per forma mentis), in soccorso tecnico urgente. Se vengono trasferite persone in un’altra amministrazione con ordinamento, abilitazioni e capillarità territoriali dissimili, il rimedio non funziona. I Cfs transitati nei Vvf non è che siano stati insufficienti per numero (o meglio: non solo), il vero problema è che non sono stati impiegati. Così come i CC non hanno potuto far volare gli elicotteri ex Cfs da subito, causa standard di sicurezza diversi (non dico migliori: diversi), così i VVF sono stati riottosi ad impiegare operativamente personale non abilitato secondo i parametri della loro amministrazione. Il DOS Cfs gestiva da posizione dominante e coordinava … venivano effettuate le bonifiche post incendio, impedendo che l’emergenza riprendesse vigore… la squadra VVF opera invece sul terreno, protegge le abitazioni, non conosce il territorio perché non ci vive, non ci opera. Altra cosa che molti non sanno è che i CFS transitati nei VVF hanno avuto un danno economico rilevante, talche’ hanno mantenuto il loro stipendio con assegno riassorbibile, hanno cioè lo stipendio bloccato e non potranno maturare gli aumenti dell’assegno di funzione, cosa che invece non è stata preclusa a chi è transitato nei CC. Per dirla in breve, i forestali transitati nei VVF non vengono impiegati, sono spesso relegati a compiti demansionanti, non possono accedere ai turni dei loro nuovo colleghi e a molti corsi di specializzazioni (perché sprovvisti di abilitazioni interne ottenibili al corso base), sono considerati dai loro nuovi colleghi dei privilegiati (perché il loro stipendio, inteso come voce specifica, è superiore), ma in realtà non hanno sbocco, non fanno notti, straordinari e non potranno maturare gli scatti che gli sarebbero spettati permanendo nel comparto sicurezza. Ecco perché non mi permetto di criticare in forma sterile la proposta della Basilio e ne apprezzo l’intento, ma ritengo utile che la materia venga affrontata non soltanto attraverso i numeri del dissenso e della militarizzazione, ma attraverso un’analisi tecnica più compiuta. Di fatto, volendo salvaguardare l’ambiente, nella mia pochezza di osservatore esterno, ritengo che il transito di ulteriori dos nei pompieri non cambierebbe la situazione. Il punto è che i carabinieri sanno fare e gestire i carabinieri, i pompieri sanno fare e gestire i pompieri e i forestali sapevano fare e gestire i forestali. Non se ne esce, credo. Mi permetto anche di far osservare che anche se il numero di 361 persone transitate nei VVF, in termini di valore politico risulta numericamente risibile, l’ingiustizia economica ed il danno perpetrato a queste persone meriterebbe, in termini morali, più attenzione da parte della politica, in senso generale, beninteso.

DEPOSIZIONE

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Riccardo Capitanio – Non esistono altre bandiere per il Corpo Forestale dello Stato sé non quella del Corpo Forestale dello Stato.

Deborah Stella – LA STORICA BANDIERA DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO
per me e per ogni Forestale di ogni generazione rappresenta la nostra fierezza ed il nostro senso di appartenenza al Glorioso Corpo Forestale dello Stato che in 194 anni silenziosamente ha contribuito a rendere l’Italia un Paese migliore, rappresenta i nostri valori PRO NATURA OPUS ET VIGILANTIA, la nostra FEDE nel credere fermamente alla MISSIONE in difesa dei doni del Creato, rappresenta la nostra SCELTA DI VITA A SERVIZIO DELLA NATURA.
Questa bandiera rappresenta la nostra IDENTITÀ DI FORESTALI.
Questa bandiera oggi è deposta 😔 con nostro profondo dolore e devozione
ONORI ALLA BANDIERA

Maurizio Frati – Non voglio vedere le foto…. Mi fa solo rabbia vedere la scuola dove è passato mio nonno, mio padre ed io invasa da..

Thea – Il 25 ottobre, a Tito, ho manifestato il mio dissenso a Renzi, urlandogli fino a perdere la voce, ciò che penso di lui!
Non ho potuto dirglielo in faccia perché ero stata allontanata all’arrivo del treno in quanto non sono
un’iscritta del Pd! Assurdo! 😞

Io non sono una Forestale,
ma mi sento Forestale,
sono Forestale nell’animo,
e, come tale, ritengo che abbiamo subito un’ingiustizia, 😒 e le ingiustizie vanno combattute!

– È un’ingiustizia la “distruzione” del Corpo Forestale dello Stato” e lo smantellamento delle sue funzioni di prevenzione, di difesa e di tutela dell’ambiente, del territorio e della fauna;

– è un’ ingiustizia il silenzio mediatico che ha avvolto la soppressione del Corpo Forestale;

– ed è un’enorme ingiustizia avere “militarizzato coattivamente ” più di 7000 Forestali e le loro famiglie,
privandoli dei loro diritti civili!

Fare la “Guardia Forestale”
era una missione oltre ad essere un lavoro!
Fare il carabiniere forestale è un’imposizione 😒,
calata dall’alto da esponenti di un governo che nessuno di noi ha eletto!
È un’imposizione che ci saremmo potuti attendere, forse, da Paesi come la Corea del Nord o il Venezuela ma mai dall’Italia! 😡

Adesso aspettiamo giustizia dalla Consulta e poi…

Riprendiamoci la nostra Bandiera
e la nostra dignità,
contro chi ha deciso di farci morire,
perché come cantava Mango…
“Non moriremo mai, il senso è tutto qui!”

Risorgeremo più forti di prima!

Savino Monterisi – È un peccato che Matteo Renzi nel suo tour in treno, di passaggio in Abruzzo non si sia fermato a Sulmona a discutere con i peligni degli effetti della sua riforma Madia – che accorpa Forestale e Carabinieri senza redistribuire le funzioni di Antincendio Boschivo – sul nostro monte Morrone.

Giampaolo Concas – Una piccola riflessione.
Finalmente è arrivata un po’ di pioggia che ci permette di rilassarci un poco dopo una lunghissima e molto impegnativa campagna antincendi e con alcuni colleghi si parlava dei vari eventi di questa estate, il territorio dove lavoro ha avuto uno dei peggiori incendi, quello che il 31 di luglio e il 01 di Agosto ha devastato il territorio tra Gonnosfanadiga e Arbus bruciando circa 2500 ettari quasi tutti di bosco, e si parlava anche del recente incendio in Val Susa che finalmente è stato spento dall’arrivo delle piogge dopo aver percorso circa 5000 ettari, discutendo ci siamo resi conto che quest’ultimo incendio durato circa 30 giorni ha in realtà bruciato circa il doppio rispetto al nostro durato circa un giorno e mezzo, il che significa che per condizioni climatiche e geografiche era almeno 100 volte più violento.
La domanda sorta spontaneamente è come mai dove sono rimasti i Forestali a spegnere e coordinare le forze antincendio in campo (non c’eravamo solo noi) un incendio così violento è stato domato in poco tempo anche se poi la bonifica è durata svariati giorni senza però ulteriori danni mentre laddove i forestali non ci sono più si è dovuto aspettare le piogge per estinguere un evento molto meno violento nonostante il gran lavoro delle persone e dei mezzi aerei?
Cosa si è risparmiato con la soppressione del CFS?

Mauro Malossini – Io non farei appelli a Gentiloni, come non farei appelli al presidente Mattarella o al ministro Galletti, non usciranno mai dai “ranghi” con una loro posizione .. Tanto meno danno ascolto agli appelli, loro occupano quei posti per “eseguire” ordini alquanto discutibili e non per ragionare posizioni in difesa del bene comune ! Si è visto in questi ultimi anni quali sono state le politiche ambientali e faunistiche di questo assurdo governo .. A favore di lobbie, multinazionali e interessi particolari, sempre nel silenzio e il beneplacido dei vertici, che volendo potevano fare la “differenza” !!

Simone Bertolini – Io sono sempre su ad Asiago, garantisco che vorrebbero gli animali telecomandati: i lupi e gli orsi che stessero nei boschi e si nascondessero quando vedono l’uomo; i caprioli che si facessero avvicinare per i selfie e assieme ai cervi che si suicidassero senza pelo vicino a un panaro di polenta calda col pocio!

Bruno Baldo – Appena visto un servizio su canale 5
Asiago popolazione di lupi stimata in 20esemplari
Allarme Allarme invasione di lupi…….grandi giornalisti complimenti

Franco Bernardi -Tristezza infinita, insisto nel dire che l’immagine complessiva del Trentino a presunta vocazione naturalistico-ambientalista anche per i commenti pubblicati in rete da tanti nostri corregionali contro la presenza degli orsi, ne esce fortemente compromessa.
Il miglior modo d’agire è dall’interno del Trentino come semplici cittadini senza alcun interesse politico o associativo ma l’unico fine del bene pubblico !

Erik Ferrari‎ – Quanto manca alla fine delle due legislature, al 2018? I due governi peggiori della storia.

Eleonora Ciminiello – Vorrei vedere come si pone la direttiva europea nei confronti di quella italiana, ma in realtà non dovrebbe avere la possibilità di metterci becco.
Ad ogni modo la diffida credo si possa impostare su un punto cardine centrale:
ovvero sul fatto che l’osservatorio fitosanitario agisca d’autorità facendo prevalere la delibera sulle misure di contenimento su qualsiasi altro genere di norma.
Nel particolare: gli ispettori non tengono conto di trovarsi dinanzi ad un ulivo non censito da considerarsi potenzialmente monumentale e, anziché segnalarlo, lo indicano come da abbattere.
Tutto parte da questo punto. ciò che consegue è una reazione a catena. Non considerando la monumentalità si procede all’abbattimento, anziché l’ultima legge regionale, che nel caso di presenza di xylella su monumentale indica l’eliminazione delle branche terziarie ( lasciando intatte le principali e le secondarie) la quale a sua volta non considera di dover sottostare a quella ministeriale, che impone l’intervento del corpo forestale dello stato il cui parere è vincolante, e dei comuni che dovrebbero autorizzare, di volta in volta, qualsiasi intervento su ogni pianta.

Eliana Fanelli – Tutti devono sapere cosa accade in Puglia, Italia, dove si chiudono gli occhi mentre un patrimonio inestimabile viene distrutto. Cosa si tutela? Hanno minacciato l’abbattimento coatto di 566 ulivi: se i numeri sono reali, i proprietari che non hanno tagliato sono tanti. Purtroppo i ricorsi sono andati male. E grazie alla modifica della legge gli alberi possono esser tagliati tutti. Anche il primo monumentale. Hanno voluto dimostrare che sono più forti che vincono loro .A chi si deve rivolgere un cittadino. Chiediamo aiuto, solo questo. Qui si sta calpestando tutto. Per quell’ulivo sono state fatte centinaia di chiamate… Il nostro ulivo non c’è più.
Antonella Giordanelli – Ora se ci abbracciamo riusciamo a contenerlo, il nostro Gigante di 8 metri di circonferenza. Siamo riusciate a donargli 6 mesi di vita in più…6 mesi su 2700anni… e noi abbiamo la vita sconvolta per essere così infinitesimali rispetto ai nostri ent…eppure microbi che uccidono giganti : siano maledetti in eterno tutti i tagliatori e quei Forestali che hanno abbassato gli occhi lasciando che il batterio Xylletti infettasse letalmente ogni onore e dignità uccidendo Foresta e Forestalità. La notte di Oria ho sentito che Nemesi avrebbe colpito il CFS e ora mentre nasce la Direzione nel Minpaaf , il Gigante di Oria viene abbattuto senza che nessuno accorra in Salento. Noi cittadini lasciati soli ed impotenti di fronte all’arroganza del potere, ovunque im Italia: ho appena presentato l’esposto per l’uccisione di KJ2 perpetrata dalla Provincia autonoma di Trento, sperando di salvare qualche orso bruno…anche per mamma KJ2 , come per Daniza, abbiamo fatto carte false, letteralmente, e così l’hanno ammazzata due anni dopo la loro illegittima ordinanza del 2015 invece che subito .. ma tanto l’hanno ammazzata! I suoi 3 cuccioli d’allora li abbiamo salvati, ma i due orsetti di quest’anno moriranno… la morte vince sempre.

Mimmo Giglio – Nel mio $ud e` morto lo stato di diritto…

Michele Fasano – Alla Cerimonia del 4 novembre c.a. Festa dell’Unità e delle Forze Armate,erano presenti due cavalli Murgesi con colleghi in divisa CC. li ho salutati,ma ho detto loro “non vi faccio la foto,ho per ricordo quella dello scorso anno,in divisa da Forestali”. Molto sconforto ho provato.

Alessandro Cerofolini – nella neo direzione generale delle foreste del Mipaaf sono ancora in attesa di un incarico dirigenziale.

Oreste Caroppo – COMINCIAMO AD AVVISARE:
NON E’ XYLELLA SULLA VITE DALLE FOGLIE IMBRUNITE
E’ AUTUNNO E LA VITE PERDE LE FOGLIE
Nominiamo agronomi, per favore, i bambini delle terze elementari, salviamo così l’agricoltura!

Massimo Mersecchi – A proposito di specialità .
Sono come le orde di lugubri barbari , ma NON potranno MAI e in nessun caso avvicinarsi alla perfezione del Corpo Forestale dello Stato . Ecco perché cercano di distruggerne ogni ricordo . Non vogliono avere paragoni . In qualche misura comincio a pensare che è stato proprio il senso di inferiorità conclamata , essere inferiori nell’ espletare il proprio lavoro , come ad esempio le indagini sul inquinamento (Bussi ) , sulla terra dei fuochi , sui trasporti di rifiuti , su controlli CITES , interventi di protezione civile e incendi boschivi , abusivismo edilizio . Ecco , questo BRUCIAVA , avere 115 mila uomini e 9 specialità d’arma (-1)Tutela Salute , 2)Ambientale 3)Patrimonio Culturale 4)Banca d’Italia 5) Politiche Agricole 6)Investigazioni Scientifiche 7) Tutela Lavoro 8) Antifalsificazione Monetaria 9) Aeromobili Carabinieri ) ed essere INFERIORI per risultati davanti a 7500 donne e uomini che lavoravano con amore e dedizione totale . QUINDI per essere i migliori BISOGNAVA PRENDERE I MIGLIORI ed ecco la decima specialità i “Carabinieri Forestali” . Come uno squadrone di calcio ! Avete avuto appoggio , sostegno e copertura da un governo illegittimo MA i governi sono come l’acqua sotto i ponti : passano , resterà solo la VERGOGNA del danno fatto all’Italia agli Italiani e a 7500 donne e uomini obbligati a cambiare vita . Il Corpo Forestale dello Stato =R=I=N=A=S=C=E=R=A’= statene certi .

 

IL MOSTRO COI PIEDI D’ARGILLA

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Riforma Madia: risparmio quantificato in 100 milioni in tre anni per la soppressione del Corpo Forestale dello Stato.
A fronte della possibilità di accorpare due forze di polizia a competenza generale (polizia e carabinieri), che avrebbe comportato un risparmio decuplicato, si è deciso di sopprimere un’esigua forza di polizia a competenza specifica, il cui organico era pari a quello della Polizia municipale di Roma. Il risultato è ancora oggi oggetto di cronaca: la devastazione del territorio boschivo nazionale. Non esistono giustificazioni: chiunque provi (Ministro dell’ambiente e Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali compresi) a fornire come scusante le elevate temperature estive, può facilmente confrontare i dati dell’estate più torrida dal 1880 ad oggi: il 2003. Anno in cui bruciò solo un terzo del patrimonio boschivo andato in fumo quest’anno.
Qualcuno, invece, ha tentato di sollevare l’allarme piromani in crescita, neanche fosse un’epidemia.. Avendo accorpato tutti questi uomini nell’Arma (7.000 unità), precedentemente impiegati in operazioni antincendio, soccorso, prevenzione, tutela della biodiversità e del patrimonio naturale, impiegandoli massicciamente in compiti per lo più repressivi, i piromani non avrebbero dovuto avere scampo, o no? Eppure è evidente che i risultati di polizia giudiziaria, tanto decantati dai vertici dell’Arma, con tanto di tecnologie avanzatissime, a detta di Minniti, e di innovativi metodi dei CC, a detta del neo transitato Generale Costa (metodi che però il CFS utilizzava a titolo esclusivo già dal 2002), non sono paragonabili all’efficace azione tenuta sino al 2016 dagli uomini del Corpo Forestale, in termini di risultati, tutela, prevenzione e polizia giudiziaria.
Risparmi? Nessuno. Danni, incalcolabili! 134.165 ettari di bosco devastati in un’estate, perdita di vite umane, 50.000 animali uccisi, Piemonte aggredito da un’emergenza AIB mai vista, il tutto in attesa di un inverno che ci porterà ulteriori disastri derivanti dal dissesto idrogeologico, logica conseguenza alla perdita del patrimonio boschivo.
È stata solo ed esclusivamente una fallimentare operazione di facciata dalle gravi conseguenze. Giusto per riflettere, già nel 2001 l’ex ministro della funzione pubblica Bassanini, che fu, pare, denunciato dal CFS per abusivismo edilizio, tentò lo scioglimento del Corpo. Una decina d’anni più tardi (2013-2015) il governo commissiona alla Fondazione ASTRID, per soli 260.000 Euro, uno studio di fattibilità per la manovra di assorbimento del CFS e la razionalizzazione delle FF.P. (studio recante titolo “Analisi di impatto della regolamentazione (AIR)” – Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del CFS). Fin qui tutto bene, se non fosse che lo stesso studio è in realtà finalizzato alla completa e uniforme realizzazione del numero Unico 112 adeguandosi per questa via alla Direttiva 91/396/CEE e alla successiva condanna a seguito di procedura di infrazione. Ma allora.. il CFS che c’entra? Vediamo: il Presidente della Fondazione ASTRID, per pura coincidenza, è lo stesso ex ministro Franco Bassanini, la cui moglie, tale senatrice Linda Lanzillotta, è la prima firmataria del disegno di legge sulla soppressione del CFS, e sempre per puro caso, tra i consulenti della fondazione compaiono figli illustri (Mattarella e Napolitano) ex fidanzati della Marianna. Che ne dite, c’entra qualcosa?
E ora?
Ora, con il decreto del Ministero dell’Interno del 15 agosto, Minniti tratta la razionalizzazione in termini di dislocazione delle forze di Polizia sul territorio, confermando l’intenzione di privilegiare l’impiego della Polizia di Stato nei comuni capoluoghi, e l’Arma dei Carabinieri nei restanti territori, dando ulteriore attuazione al d.lgs. 177/2016.
In pratica, i vecchi tentativi di Cossiga, Napolitano e Pisanu: spostare i Carabinieri nelle campagne, rafforzando la polizia nelle città. In sostanza: soppressione di qualche commissariato di provincia (ove già presenti i Carabinieri), e soppressione di stazioni carabinieri urbane; il tutto presentato al cittadino come un’efficace riforma volta alla razionalizzazione: niente più doppioni sullo stesso territorio!
Minniti caro, per rendere bene l’idea: “cca nisciun è fess..”
La verità è che tagliare le stazioni carabinieri urbane consente di eliminare solo alcuni comandi retti dal grado di maresciallo, conservando intatti tutti i comandi provinciali e di Legione. Non si taglia nemmeno un posto da dirigente!
La legge Madia e la direttiva Minniti non annullano sprechi e doppioni, ma riducono un servizio al cittadino (che ad oggi può avvalersi dei servizi del vicino comando stazione). Si taglia l’attività informativa, la polizia di prossimità… i questori, i dirigenti della PS, continuano a gestire il territorio accanto a colonnelli e generali dei carabinieri, con le loro caserme, le loro macchine blu, i loro autisti e i loro stati maggiori.
Questo è un paese dove gli sprechi non si possono toccare: durante il blocco degli arruolamenti si crede forse che l’accademia per gli ufficiali dei carabinieri abbia smesso di produrre i futuri dirigenti?
Le dirigenze non si toccano.
E veniamo al Partito Democratico. Il deus ex machina della lotta agli sprechi. Siamo sicuri? il Comune di Firenze, a guida PD, ha avocato a sè la caserma Gonzaga dei Lupi di Toscana: un’enorme struttura fiorentina (100mila metri quadri) del demanio militare, dismessa a seguito dell’abolizione della leva, che ben avrebbe potuto sostituire la nuova scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Firenze. Invece no! Si è preferito costruire ex novo un orrido ed enorme ecomostro, costato al contribuente ben 450 milioni di euro. 450 milioni! Più 650 mila euro per abbellirlo con opere d’arte.
(http://it.blastingnews.com/…/firenze-e-la-scuola-per-maresc…)
Eppure la caserma Gonzaga era del demanio militare, il quale, a sua volta, necessitava di una nuova caserma per i Carabinieri. Tutti sapevano che la leva era stata abolita. Tutti sapevano che il demanio si sarebbe trovato in possesso di centinaia di caserme dismesse. Ma si è comunque voluto costruire, cementificare, sprecare. E la caserma Gonzaga? Ancora il comune non ha deciso il da farsi, nonostante l’urgenza mostrata nel sottrarla al demanio; il sindaco Nardella, nell’aprile scorso, ha proposto di insediarvi una moschea, altri gruppi imprenditoriali si sono mostrati interessati alla edificazione in loco di abitazioni per giovani coppie, mentre precedentemente era stato fatto un bando per selezionare progetti di valorizzazione e riqualificazione del sito. Chissà, prima o poi ne verranno a capo. Evidentemente, qualcuno ha ritenuto che il risparmiare centinaia di milioni di euro, evitando di cementificare, non costituisse un progetto abbastanza solido. E sorvoliamo sulle condanne per tangenti fioccate intorno all’appalto della nuova scuola marescialli.
Il mattone, in questo paese, non si tocca. E nemmeno le dirigenze. E qui torniamo al tema del coordinamento e facciamo un esempio facile, facile: tutti sappiamo che la direzione dell’ordine pubblico è competenza della Polizia di Stato, no? Ma allora i battaglioni mobili dei Carabinieri, i reggimenti CC della prima brigata mobile, che ci stanno a fare? concorrono all’ordine pubblico sotto la direzione della PS? Ma perché, allora, invece di accorpare il CFS, invece di sopprimere le stazioni urbane, non si è deciso di accorpare battaglioni CC ai reparti mobili della PS?
Accorpando questo evidente doppione (in ogni capoluogo di regione è stanziato un battaglione o un reggimento CC, contiguamente a un reparto mobile della PS), si sarebbero risparmiate somme ben più ingenti, a vantaggio di funzionalità e coordinamento, un’ipotesi che avrebbe consentito di tagliare e recuperare spese relative ad affitti e costi di manutenzione stratosferici per enormi caserme di alto valore, stanziate in capoluoghi di regione; si sarebbe risparmiato sui servizi amministrativi, sui servizi logistici e autodrappelli.
Vogliamo parlare poi dei contratti? Delle mense? Delle pulizie? Delle officine convenzionate? Delle Centrali? Tutte spese che sarebbero dimezzate. Parliamo di un risparmio che sarebbe andato ben oltre quello promesso (e non mantenuto) dall’accorpamento del CFS.
Ma accorpare i battaglioni e i reggimenti mobili, significa tagliare una brigata, e senza quella brigata, viene meno anche il comando di divisione superiore!! Significa tagliare posti da capitano, maggiore, tenente colonnello, colonnello, generale di brigata e generale di divisione, in sostanza significa comprimere la carriera dei dirigenti dell’Arma!
E allora via i servizi al cittadino, addio patrimonio boschivo, benvenuto dissesto idrogeologico e tanti saluti polizia di prossimità.
Non si venga poi a dire che i battaglioni mobili sono indispensabili per operazioni di rastrellamento o tipicamente militari: esiste già una ben più preparata brigata mobile, dotata di reggimenti paracadutisti Tuscania, Trentino alto Adige e Friuli Venezia Giulia; per non parlare dei “cacciatori”: tutti reparti specializzati ad alto livello, con caratteristiche di assoluta mobilità, in grado di assolvere perfettamente compiti di rastrellamento o militari.
Il soccorso? C’è chi auspica che i battaglioni CC intervengano anche in caso di calamità.. ma per favore.. che ce ne facciamo di uomini con uniformi e caschi da ordine pubblico sulla scena di un terremoto o di un alluvione, se non con compiti di vigilanza e OP? Si pensi piuttosto a potenziare il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco!
Si vuole anacronisticamente mantenere una forza di polizia composta da militari? Bene, ma lo si faccia senza sovrapposizioni di compiti! Eppure si mente propagandando la razionalizzazione.
Non è possibile avere un rapporto agenti/abitanti tra i più alti d’Europa e fornire una così scarna presenza di agenti in strada e nelle montagne, il tutto per mantenere un numero spaventoso di funzionari e dirigenti!
Vogliamo parlare delle specialità? Possibile che non si possano accorpare i centri di specializzazione? Non è forse possibile ed auspicabile costituire dei centri interforze per la formazione di Sommozzatori, tiratori scelti, cinofili, sciatori, alpinisti, ecc? Abbiamo idea quanto ci costino queste sovrapposizioni? Questi doppioni?
A questa nazione serve urgentemente una reale riforma delle forze di polizia, che cancelli i veri doppioni, elimini gli sprechi e ripristini quanto prima il Corpo Forestale dello Stato.
E anche delle scuse non sarebbero male.

Monia Guadagnoli

Non è più il 4 NOVEMBRE

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Emanuele Cabriolu – Amici miei, quel lupo appeso lì davanti a tutti, oggi al ritorno da un servizio anti bracconaggio mi fa cascare le braccia, al peggio non c’è limite la natura umana mostra il suo vero volto , consapevole che senza il cfs sarà impunita qualsiasi sfida si lanci verso la natura e l’ ambiente, che siano incendi, caccia, devastazione dei parchi e boschi, mi torna pure in mente la frana che travolse l’hotel sul Gran Sasso, i raduni gastronomici a Campo Imperatore, i pseudo attacchi di lupi in Trentino o di cinghiali a Roma , la pineta letamaio di Castelfusano devastata da sbandati , in un crescendo di toni sempre più macabr , una sfida tracotante al nulla, in cui l’assenza del cfs stridente e intollerabile non smuove di un millimetro chi dovrebbe aver a cuore il bene comune, lasciando il paese nello sbando più totale le sue montagne e campagne coi pezzi più pregiati del territorio e paesaggio italiano, siamo stati capaci di fare tanti scioperi nazionali pubblici e privati ma a quando uno sciopero dell’ ambiente?di chi ci vive e ci lavora ma anche di chi sta a cuore il NOSTRO paese oggi era la festa dell’unità nazionale ?? Di una repubblica non solo fondata sul lavoro e sulle forze armate ma anche sulla unità nazionale intorno al bene paese tutelato da una costituzione che pare di esistere solo il 4 dicembre di ogni 70 anni, per essere calpestata poi ogni giorno .

Menico Piccininni – METASTASI
Ciao ragazzi. Purtroppo non sto bene. Le ultime analisi non mi lasciano scampo alcuno. Che dire? È toccato anche a me “il brutto male” ed ora mi trovo qui senza strade, senza spiegazioni, con i piedi sprofondati negli abissi…in un mare di guai.
Tutto era iniziato tempo fa con alcune avvisaglie…i soliti valori sballati, un lieve aumento della temperatura…segnali…poi il referto e le metastasi.
Uno non pensa mai che possa accadere a se stesso. Eppure ho condotto una vita sana, sempre in movimento, all’aperto con una alimentazione equilibrata a base di pesce fresco…direi vivo, magari, che so, avrò esagerato col sale (?!). Ho comunque viaggiato, visto gente, visitato luoghi incantevoli a sud come a nord. Ho battuto tutti i venti e sono sopravvissuto a tutte le tempeste dando spettacolo di me sempre sulla cresta dell’onda e certo non pensavo di ridurmi così all’ultima spiaggia.
In questi ultimi tempi le metastasi si sono moltiplicate ed hanno invaso tutto il corpo. Diciamo pure ( è il caso) che sono nella merda: enterococchi intestinali, escherichia coli, arsenico, mercurio, piombo, pesticidi, robe radioattive…dentro di me hanno trovato l’impossibile!
Purtroppo la termoregolazione sballata unita alla carenza di ossigeno ha scatenato nel mio organismo, già provato, batteri di ogni tipo per cui, cadute le difese, si sono manifestate epatiti, anemia da cromo e altre amenità che vi risparmio…anche perché, diciamoci la verità, a voi poco importa. Mi avete sempre cagato e orinato di brutto e continuerete a farlo. Intanto io sto qui dove sono nato e in qui nato, con le mie metastasi. Aspetto la fine… e non c’è Nettuno che mi possa aiutare. By by.
Firmato
IL MARE
p.s. dentro di me 8 milioni di tonnellate di plastica l’anno, ogni anno

Mario Mauro – Da uomo della strada dico solo di non aver compreso i motivi del provvedimento, che nega al Paese i servizi di un Corpo altamente specialistico grazie al quale siamo venuti a conoscenza di orrori e delitti perpetrati ai danni dell’intero Paese e quindi di ognuno di noi. Onore e grazie al Corpo Forestale dello Stato, di cui conservo gelosamente il gagliardetto rappresentativo.

Alfonso De Pompeis – Ho iniziato il mio cammino lavorativo per l’attività a salvaguardia del bosco con il CFS unitamente a molti altri ma ancora oggi Vi ringraziamo di averci insegnato quanto sia importante proteggerli.

Bartolomeo Pepe – È stato un onore quello di avere fatto un pezzo di lotte insieme, per questo paese
Un paese che sembra ingrato a chi lo serve con amore, in realtà è solo il ripetersi della storia
Venduti ad un Europa infame da traditori in nome di un neoliberismo che di libero ha ben poco

Pedro Angel – Amarezza. Ma fieri di voi CFS sempre.

Giulio Tancredi – Mi dispiace, ma è stato uno sfregio ben architettato

Cat Mar – Rendiamo onore al corpo forestale dello Stato

Ciro Campana – Chi come me ha convissuto con il personale del CFS per 20 anni anche non essendolo giuridicamente non potrà dimenticare.
Sono orgoglioso di aver goduto della loro fiducia e della loro amicizia.
Tener-a-mente.

Tito Angelini – Con l’augurio che la Storia conservi sempre il ricordo dei tanti Forestali che hanno onorato il Paese con il proprio servizio e che, invece, dimentichi presto quel manipolo di sciagurati che, tra le altre nefandezze, hanno collezionato anche la cancellazione del CFS.

Pietro Prezioso – Hanno tentato tante volte di smembrarci, di svilirci…ma non ci sono mai riusciti perché eravamo uniti….invece questa volta i sensali erano in mezzo a noi….

Esposito Giovanni – Avremmo dovuto essere tutti uniti e compatti per combattere lo scempio che stavano perpetrando. Ed invece ciascuno di noi pensava solo a piccoli interessi di bottega.
Il dado è tratto.

Nik Friend – L’inidoneità dei nostri sindacalisti ad affrontare questo problema mi è, purtroppo, ben nota.
Fin dall’inizio non sono stati in grado di capire che non si stavano muovendo sulla consueta (per loro) strada dei rapporti “interni” tra sindacati e vertici del Corpo, bensì che ciò che stava per accadere passava sopra le teste di tutti loro, ed anche del Capo del CFS!
Tant’è che la loro reazione è stata tarda (rectius: tardissima … oserei dire fuori tempo massimo), fino all’ultimo (e in parte ancora adesso) hanno avuto occhio, ciascuno, più per il loro “orticello” che verso l’idea di fare “fronte comune” e, di conseguenza, si sono sempre presentati sfaldati, esibendo agli interlocutori politici visioni di parte, tra loro diverse e tutte alquanto fumose, che ovviamente non sono state minimamente recepite; senza considerare l’esasperante lentezza nel replicare (a qualsiasi cosa).
Diciamo che, se i politici già avevano dei preconcetti e delle idee ben determinate, col loro agire i sindacati hanno dato conferma dei primi e li hanno determinati a perseguire ad oltranza le seconde.

Mario Russo – Siamo stati svenduti, derubati, de frodati, deportati, cancellati,annientati…..ma L’aquila che é in ognuno di noi volerà sempre più in alto, pronta a colpire con gli artigli…
AD MAIORA SEMPER…..UN SOLO GRIDO VIVA IL CORPO FORESTALE DELLO STATO, ONORE A TUTTI I FORESTALI D’ITALIA!!!!

Giovanni Matassino – Che il sangue dei suoi Martiri,ricada sui responsabili a maledizione perpetua!

Salvatore Parrino – In un momento cosi cupo fare gli auguri è come conficcarsi un pugnale in una ferita ancora aperta e sanguinante. Dott.Sergio Costa la stimo e l’ammiro per la sua schiettezza, per il suo non tirarsi indietro dalla lotta per ciò in cui si crede, cosi per come hanno fatto tanti altri che come i ladroni pensano già alla spartizione. Nessun pregiudizio verso l’arma dei Carabinieri, ma solo tanta ma tanta amarezza per i motivi, le modalità e le giustificazioni inesistenti di questo provvedimento di legge scellerato, becero, fatto da gente ottusa che dovrebbe solamente alzarsi da quelle poltrone che indegnamente occupa e provare a vivere un giorno da forestale per recepirne il significato.

Andrea Della Luna – se neanche il Presidente Mattarella si è degnato di dare un saluto al CFS nel suo discorso di fine anno (2016), e già questo è a parer mio una vergogna, tutto il pd non si scuserà mai.
L’unico modo di scusarsi sarebbe ricostituire il CFS ammettendo il colossale errore.

Rullo Salvatore – DANNI immensi per incendi dopo ” l’arresto ” del Corpo Forestale da parte dei Carabinieri su ” ordine ” del governo . LIBERIAMO IL CORPO FORESTALE ” ARRESTATO ” con la legge dannosa e sbagliata della militarizzazione nei Carabinieri. Lavoriamo per far cancellare una legge che in pochi mesi ha creato DANNI IMMENSI al patrimonio boschivo, all’ ambiente ed ai cittadini. DANNI a migliaia di donne e uomini del Corpo Forestale sulla loro vita lavorativa ed ai loro diritti. DANNI in mancata prevenzione e controllo di territori e boschi, danni in DIASPORA di mezzi, velivoli e PERSONALE. In tutta Italia, ancora oggi in Piemonte, Incendi che ( mai successo ) durano settimane e DANNI, ad oggi e dopo pochi mesi di arresto del Corpo Forestale, che si riparano in 15 / 20 anni di rimboschimento e ricostruzione. DANNI che possono aumentare quando le piogge cadranno su boschi e montagne bruciate creando smottamenti e frane di terreni non più difesi da alberi e vegetazione. PER IL BENE DEL TERRITORIO E PATRIMONIO NATURALE E BOSCHIVO ITALIANO, Risorsa fondamentale del paese, abbandonato alla distruzione da mesi, LIBERIAMO IL CORPO FORESTALE DALL’ARRESTO. Ridateci il Corpo Forestale , civile e libero. Liberare il Corpo Forestale dall’ arresto e far cancellare la legge che lo ha militarizzato / arrestato nei Carabinieri QUESTA È UNA BATTAGLIA SOCIALE DI TUTTI I CITTADINI CHE HANNO A CUORE LA TUTELA DELLA NATURA e del nostro patrimonio ambientale che è importante risorsa di tutti gli italiani, oltre che una battaglia di Diritti e Democrazia.

LA DEMOCRAZIA VA OLTRALPE

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Massimo Mersecchi L’ITALIA SUL PRECIPIZIO.
Povera Italia , depredata e svenduta, governata da maschere del teatro del ridicolo. Povera Italia impossibilitata ad aiutarsi, smantellata e ridotta in cenere, al tappeto
pesta e dolorante. Tutto quello che NON volevamo neanche pensare ci piomba addosso come un macigno infuocato, distruttivo e incontrollabile. Quasi duecento anni di onorevole storia, di ineguagliabile dedizione alla difesa della natura e degli esseri viventi scomparsa ! I nuovi alchimisti politici hanno decretato la fine della natura e del piacere di essere italiani in un Italia bella e verde. Il “c’era una volta” chi difendeva e salvaguardava, incrementava e vegliava come un angelo custode i tesori verdi d’Italia NON c’è più. Al suo posto anarchia e pressapochismo, non assunzione di responsabilità e neppure una sbiadita idea su come proteggere il nostro tesoro verde.  C’era una volta (diranno i vecchi ) un piccolo ed agguerrito esercito di donne e uomini dediti alla protezione dei boschi, della natura e degli uomini. Professionali e amanti del loro duro lavoro, scelto in libertà e volontà, amato e in ogni piega, sentito come il sangue che scorre nelle vene, sentito come linfa vitale; come la VITA .
Ora, in quest’Italia orfana del Corpo Forestale dello Stato succedono cose inenarrabili ! Gli incendi boschivi sono catastrofici perché manca il primo e spesso decisivo intervento Forestale. Così gli ettari di morte aumentano a dismisura, così le verdi ali dei Forestali NON volano più, i mezzi abbandonati e donne e uomini richiusi in divise nere .
Chi, chi si prenderà la RESPONSABILITA ‘ di questi incendi disastrosi? I maneggioni del governo? Altri corpi dello stato che hanno fagocitato la Forestale? Volevano risparmiare cento milioni in tre/quattro anni i novelli ragionieri dello stato! Ridicoli e penosi, di più! SCELLERATI e ASSASSINI, ora che ( e non è finita) la cenere cade copiosa sui boschi, sui terreni, sulle città soffocate dal acre fumo, il paesaggio lunare é tra di noi. Noi sappiamo i nomi ed i cognomi di coloro che hanno commesso questo CRIMINE, noi sappiamo e NON dimentichiamo e, al tempo debito. RENDEREMO il soldo e gli interessi  VIVA ora e per sempre il GLORIOSO Corpo Forestale dello Stato
.

Sara Marinelli – La Val di Susa brucia con soccorsi al minimo anche perchè è la valle della resistenza no tav: fa comodo che bruci, magari se la gente se ne va riusciranno finalmente a velocizzare i loro progetti! A pensar male si fa peccato…

Ehyy Joe – ne stiamo vedendo di tutti i colori. Agenti della digos che si spacciano per addetti comunali, tap che fa e buone pratiche agli ulivi

Savino Monterisi – CON LA STORIA DEI GASDOTTI CI GIOCHIAMO LA DEMOCRAZIA
Anche se nessuno ne parla, oggi in Salento, Tap (controllata da Snam, quindi potremmo tranquillamente dire Snam) ha iniziato la potatura degli ulivi, intervento assolutamente illegittimo del quale non erano stati avvertiti i proprietari degli ulivi. La cosa ancora più grave è che Tap ha potato rami che avevano ancora le olive attaccate, contro ogni regola di buon senso. L’accelerazione di Tap/Snam, è il tentativo di chiudere la partita dei gasdotti prima delle prossime elezioni. Non è un caso che proprio in queste settimane la Snam abbia chiesto al governo di chiudere la conferenza dei servizi riguardo il metanodotto Rete Adriatica – il gasdotto dei terremoti.
Con la questione dei gasdotti – volutamente al plurale – ci stiamo giocando una fetta di democrazia nel nostro paese, non perché le istituzioni sono messe a rischio dagli impianti che devono essere costruiti, siano TAP, Poseidon, Rete-Adriatica o Galsi, ma per l’interpretazione che la classe dirigente e quindi lo Stato, stanno dando alla propria funzione.
Da che mondo è mondo lo Stato dovrebbe nell’insieme dei suoi organi e delle sue istituzioni tutelare il bene primario, quello dei suoi cittadini. Oggi pare che questo vulnus concettuale sia totalmente saltato. Si è delegato ad aziende energetiche la nostra politica in materia e queste hanno ricambiato con una serie di infrastrutture che minano le esistenze delle persone o dell’ambiente, senza alcun tipo di ricaduta per i territori interessati.
Se prendiamo TAP ad esempio, vediamo come questo corridoio energetico serva soltanto a far approdare tramite la Puglia il gas dell’Azerbaijan nel nostro paese. Per inciso potremmo aprire una interessante parentesi sull’Azerbaijan, che retto da un dittatore repressivo e spietato, macchiatosi di diversi crimini, sembra comunque piacere tanto ai politici italiani. Una volta sul territorio italiano questo gas attraverserebbe la penisola e verrebbe venduto al Nord Europa. Il progetto è quello di fare dell’Italia un hub del gas ovvero un punto dove gas di diverse provenienze confluisce per essere poi smistato ai mercati di consumo.
Capiamo bene che per uno Stato, la possibilità di accrescere l’offerta di materia prima energetica, potrebbe avere un interesse nazionale. Peccato che in Italia il fabbisogno nazionale è ampiamente soddisfatto e i consumi di gas sono in continua diminuzione da anni, soppiantati dall’aumento della quota di energia di origine rinnovabile. Per essere più precisi dovremmo dire che questo settore ha subito un forte sviluppo grazie agli incentivi statali, incentivi che sono stati fortemente ridimensionati.
Potremmo forse sostenere non a torto, che tutto questo gas non sarà mai impiegato per il consumo interno ma sarà semplicemente venduto a paesi terzi con grande gioia delle aziende coinvolte negli affari
Ovviamente nella nuova Strategia energetica nazionale la transizione verso un modello ecologico, completamente sostenibile – messo a disposizione dal forte avanzamento tecnologico avuto dalle energie rinnovabili e dalla manifesta economicità – pare essere solo l’orizzonte di un futuro lontano, del quale non si deve già da adesso iniziare a posare le basi.
Nel caso di TAP e di Rete-Adriatica, gli enti locali hanno espresso la loro contrarietà con i mezzi che avevano a disposizione: delibere e pareri, cercando di essere l’asse istituzionale che si affiancava a quello della protesta popolare. Ma l’attenzione della politica per queste istanze è del tutto assente, già Renzi aveva etichettato barbaramente queste decine di migliaia di attivisti con un cinico “comitatini”, come a voler sottolineare la loro vocazione minoritaria a confronto della maggioranza silenziosa.
La storia che si ripete è la stessa: la volontà dei territori è puntualmente surclassata dall’interesse generale che però non coincide mai con quello dei cittadini bensì con quello delle aziende.
Se questa linea la spuntasse anche sui gasdotti, dove i cittadini hanno tutto da perdere e nulla da guadagnare, potremmo esserci giocati un pezzo di democrazia per sempre!
QUESTA TERRA DI CHI PENSI CHE SIA?
DELLA SNAM?
NO! QUESTA TERRA E’ LA MIA!