HORRIBILE DICTU: CUTFAA

Audizione in commissione affari costituzionali e difesa della camera, 4-7-2016

Dirò col candore di semplice cittadina tra il popolo, quello che tutti vedono.

Vedo che sono contrarie all’accorpamento della Forestale tutte le categorie e le associazioni della società civile  con una e una sola eccezione: CONFINDUSTRIA;
e vedo che i profitti delle ecomafie derivano dallo smaltimento illecito degli inquinanti  e dei rifiuti tossici prodotti da industrie e allevamenti intensivi;

e vedo chi trae vantaggio dalla soppressione della Forestale.

Vedo che il previsto risparmio di 30 milioni annui (o dovrei dire 30 denari) non ci sarà e quindi alla Polizia di Stato non andrà il promesso 50% dei suddetti trenta.

Vedo che il capo della Forestale ha smesso di difenderla esattamentel’indomanidella sua audizione in commissione antimafia.
Vedo che i decreti attuativi sono stati scritti immanentemente da due apposite persone:
1) il capo della Forestale che, non appena in sospetto d’indagine, invece di dare le dimissioni, si prende l’incarico al posto del ministro per abbozzare su tutto;

2) un generale dei carabinieri che, non appena superati i limiti d’età, invece d’essere messo a riposo, è nominato comandante dell’Arma per promettere quanto lui non dovrà mantenere perché andrà in pensione.

Vedo costituzionalisti e giudici evidenziare  violazioni del diritto nella Legge e nell’attuazione della L.124/2015  con una e una sola eccezione: il consigliere di stato ad hoc per dare il parere, ovvero Elio Toscano, già vicecomandante dei CC.

(Del Sette se la suona ,Toscano se la canta e Patrone balla tenuto alla corda).

Vedo che a trarre vantaggio nell’impossessarsi delle strutture  e delle funzioni della Forestale, aggiungendo al controllo della popolazione anche quello territoriale del paese, saranno i vertici dei carabinieri.

Vedo i nuclei antincendio della Forestale mortificati nei pompieri dove perderanno la qualifica di agenti di polizia (chi indagherà sulla dolosità degli incendi?).

Vedo personale del ruolo tecnico della Forestale arruolato militare in tempo di pace (introducendo il servizio militare obbligatorio per le donne).
Vedo professionalità forestale dilapidata in polizie generaliste e in generiche pubbliche amministrazioni (chi sostituirà il ruolo ad esaurimento? i forestali non sono highlander).

Vedo allargarsi a tutta la nazione la gestione anarchica delle regioni e province autonome che assumono forestali locali in base a loro parametri (chi garantirà ai 10 milioni di elettori, residenti in zone agro pastorali, il presidio dello Stato contro bracconaggio, incendi boschivi, mafie di pastori e tagliaboschi?).

Vedo i patrimoni demaniali, cioè del popolo, perimetrati con i cartelli ZONA MILITARE- LIMITE INVALICABILE, agevolando quelle esercitazioni militari che già l’Europa denuncia e sanziona perché giocate persino nei siti Natura 2000 (non risulta che i militari siano addestrati a valutare il loro impatto su ecosistemi e patrimonio monumentale, né che siano istruiti a rispettare il primato dell’autorità civile).

Vedo militari col cartellino CITES  a tutte le dogane controllare i cittadini in entrata ed in uscita, senza alcun distinguo di botamica e zoologia, né istruzione empirica di compatibilità etologica e sanità animale.

Vedo non solo i centri abitati, ma anche aree rurali e montane e boschive, pattugliate da militari, perché i carabinieri sono sì polizia di prossimità ma con compiti repressivi .

Vedo inchieste che adesso un qualsiasi agente forestale può condurre autonomamente fino al procuratore, bloccarsi inceppate nella catena di comando gerarchica di Carabinieri e Guardia di finanza.

Vedo che l’Arma carabinieri è in sottorganico: come potrà mantenere i comandi stazione forestali nei piccoli comuni ?

Vedo che l’Arma ha dovuto dismettere mezzi e reparti specializzati, senza saper utilizzare le alte professionalità dei suoi stessi carabinieri: come potrà gestire la Forestale?
Vedo che l’organico dell’Arma non è attrezzato culturalmente per fronteggiare i reati ai danni di donne, minori ed animali: come potrà confrontarsi con la Forestale in cui il personale femminile è numerosissimo ed apicale?

Vedo che il primo dovere nell’Arma è l’assoluto rispetto del regolamento: come potrà interpretare le esigenze di cure parentali e infermieristiche per la riabilitazione fisica e comportamentale degli animali nei Centri accoglienza e recupero?

Psico-antropologicamente,

i militari sono appassionati d’armi e motori, non di etologia e natura.
La loro autostima è gerarchica, non biocentrica;
ll loro stile interpersonale è autoritario, non collaborativo.
La loro etica è l’autodisciplina, non l’empatia.
I loro valori sono nobilmente virili, non generosamente tutelari.
Carabiniere e forestale sono due opposti e complementari, quindi non assimilabili. L’assorbimento sarebbe vino annacquato o acqua sporca.

Non ce la beviamo!

Sono una semplice cittadina, onesta e libera: so che la polizia difende la mia onestà dai malviventi e so che i militari difendono la mia libertà dai nemici.

Ma ho paura  sia di militari con metodi polizieschi  sia di poliziotti che ubbidiscono a gerarchie di colonnelli e generali.
So che questa riforma la vuole il governo, non il popolo; la vuole Patrone, non i Forestali; la vuole l’Arma, non i carabinieri.
Candidamente dico quel che tutti vedono:
con la nera divisa che sarti improvvidi hanno cucito alla Forestale

L’ITALIA e’ NUDA ….. e violentata.

Antonella Giordanelli

Cartello CFS CC

SAPERDA

saperda

Cari Forestali, Cari Amici, Cari Colleghi di battaglie sul Fronte della Natura,

la soppressione eterodiretta dell’unico Corpo di Forze dell’Ordine espressamente modellato e specializzato per la difesa dell’Ambiente (e Dio sa se l’Italia di oggi non ne avrebbe quanto mai bisogno!) rappresenta la più scellerata operazione politica antiecologica di quello stesso potere che sta distruggendo il patrimonio più prezioso di cui ancora disponiamo: il Territorio, le Foreste, la Biodiversità, l’Equilibrio Idrogeologico, Ecologico e Climatico.E chiamare operazioni del genere riforme, anzichè schiforme o deforme, costituisce anche una gravissima offesa non solo a logica, buonsenso, etica e lingua italiana, ma allo stesso Stato di diritto. Del resto ad affermare che questi generi di malforme siano da respingere senza appello non siamo solo noi, ma anche la Consulta: ovvero la Corte Costituzionale.

Forse la predazione delle risorse di Madre Terra avanza senza sosta anche in altri Paesi che si reputano civili, ma non c’è dubbio che l’Italia può vantare in questo un primato assoluto, per cui le future generazioni non potranno non esecrare gli odierni, ben noti, incoscienti e miopi responsabili.

In pochi anni, questi politici schiavi della finanza internazionale riusciranno, meglio e più in fretta di coloro che li precedettero nel secolo scorso, a ridurre il Bel Paese in un vero cimitero di fallimenti, disastri e brutture.

Ma è tempo di riaprire quel Libro Nero dei colpevoli di delitti contro la Natura che circa mezzo secolo fa fu efficacissimo nel combatterli, ma che oggi sembra purtroppo caduto nel dimenticatoio. Perchè forse non tutti hanno ancora capito che un altro sopruso oggi dominante molto caro a tutti i carrieristi, usurpatori e profittatori voltagabbana, è la loro costante e pervicace cancellazione della “memoria storica”.

Vergogna a coloro che sopraffatti da avidità, egoismo e narcisismo hanno venduto l’anima al diavolo per 30 danari.

E onore a chi, con sacrificio e tenacia, crede ancora che si debba invece perseguire il bene comune, e cioè l’interesse della collettività.

Franco Tassi, Naturalista e Giornalista, Centro Parchi Internazionale

IL CORAGGIO DELLA DIGNITA’

Sono uno dei circa 7600 Forestali che subisce questa riforma.

L’ing Patrone, capo del Corpo, aveva promesso di venire in ogni regione per illustrarci il decreto attuativo della Legge Madia, ma non ha tenuto questi incontri né di persona, né delegando.

Ing. Patrone,

Lei dice che i carabinieri ci accoglieranno a braccia aperte, ma allora perché non condividono il nostro orgoglio di avere, unico caso tra le 5 forze di polizia, una donna come vicecomandante generale?
Perché la dott.ssa Stefani, sempre in posizione operative e con ventennale esperienza di comando sarà declassata in futuro in un ufficio del Ministero?
Del futuro di tutti gli altri comandanti, donne e uomini, nulla ci è dato sapere. Non sappiamo neanche che ne sarà di noi, né che ne sarà di Lei, ing.Patrone, che, caso unico nella nostra storia bicentenaria, ci ha diretti per ben 13 anni!
Peccato non abbia aperto in questi anni un canale comunicativo tra Lei, ing. Patrone, e noi Forestali della base. Sarebbe venuto a conoscenza che i Forestali contrari all’accorpamento sono ben più di una decina di scioperanti per regione.
Di manifestazioni sotto le sedi istituzionali ce ne sono state anche di nazionali a cui invano L’abbiamo  invitata a venire per incontrarci e verificare le motivazioni della nostra contrarietà.
Se Lei, ing Patrone avesse avuto la bontà di predisporre un sondaggio interno avremmo avuto modo di rispondere ad ogni suo questionario.
Adesso è tardi per recuperare un rapporto conoscitivo e fiduciario e quindi, ing. Patrone, vorrei informarLa che noi Forestali, non solo quelli iscritti ai sindacati, ci siamo organizzati, anche in modo autonomo, per ricorrere in tutte le sedi contro il Decreto predisposto e da Lei emanato.
Noi Forestali da oltre due anni stiamo vivendo una situazione drammatica di smarrimento e di abbandono pur continuando a servire con orgoglio la nostra Patria.
E Lei, ing. Patrone, questo dovrebbe averlo intuito quando ha omaggiato nella camera ardente Benedetto Fracassi. Era l’alba del 1 dicembre 2015 quando, nella tenuta presidenziale di Castel Porziano, con uno sparo Benedetto Fracassi ha deciso di concludere la sua vita operosa e silente in Forestale piuttosto che sopravvivere snaturato in un modo d’essere imposto dall’alto.
Forestali si nasce, si vive e si muore. 

Benedetto Fracassi non intendeva rappresentare monito e rimorso per nessuno, ma dare forza e orgoglio a noi. A noi Forestali.

Raffaele Seggioli, assistente forestale