Massimo onore a coloro che
piantano alberi all’ombra dei
quali non potranno mai sedere.
Lo schema di D.Lvo del 20-01-16 sulla riforma del comparto sicurezza prevede :
- garanzia degli attuali livelli di presidio dell’ambiente e del territorio etc.
- salvaguardia delle professionalità esistenti, delle specialità e dell’unitarietà delle funzioni
- risparmio di spesa pubblica
- Il compito principale del C.F.S. è il controllo del territorio collinare e montano che rappresenta quasi il 70% del territorio nazionale. Il Parlamento, al fine di conservare questo tipo di controllo, ha previsto, nella legge delega, la garanzia che il controllo rimanga agli attuali livelli di svolgimento.
Il controllo del territorio è effettuato dal personale dei Comandi Stazione Forestali che in alcune località sono gli unici rappresentanti dello Stato.
Il D.Lvo prevede la istituzione di un Comando Tutela Ambientale presso il quale dovranno operare parte del personale del CFS e parte dell’Arma senza fornire indicazioni dei compiti e delle competenze assegnate a questo nuovo ruolo e soprattutto con quale articolazione sul territorio dovrà e potrà operare il personale. Si può solo ipotizzare che, l’articolazione territoriale, sarà simile agli altri Comandi Tutela operanti nell’Arma che, ove necessario, si avvalgono dei Comandi Stazione.
Dal sito dell’Arma, specifico per il Comando Tutela operante presso il Ministero per l’Ambiente, si rileva che il personale operante è specializzato, solo, in legislazione e cultura ambientale ed organizzato sul territorio solamente con Comandi a livello interprovinciale per le attività tecniche si avvale dell’ARPA e del S.S.N.
- E’ anche previsto che la professionalità forestale esistente dovrà essere salvaguardata sia nelle diverse specialità che nell’unitarietà delle funzioni esistenti.
La professionalità è determinata dalla tipologia di studi specifici effettuati dal personale del CFS di ogni ordine e grado.
Le materie di studio sono: Selvicoltura, Assestamento forestale, Dendrometria, Patologia, Botanica, Zoologia, Micologia, Sistemazioni idraulico-forestali, Legislazione forestale e ambientale.
Le attività correlate sono: il controllo del territorio delle aree protette (parchi nazionali e riserve naturali statali), la biodiversità vegetale ed animale attraverso studi e ricerche specifiche, l’acquisizione e la elaborazione dei dati per la realizzazione dell’inventario forestale, acquisizione ed elaborazione dei dati relativi ai serbatoi di carbonio ed alle emissioni di CO2, acquisizione ed elaborazione dei dati relativi alle piogge acide, la georeferenziazione delle aree percorse dal fuoco, e dei siti extra urbani destinati a discarica di rifiuti nocivi.
Una cultura che ha consegnato ai cittadini italiani territori ad alto valore naturalistico.
Nella relazione annuale (2016), la Corte dei Conti ha individuato, tra le criticità del pubblici impiego, la prevalenza di una cultura giuridica a discapito di professionalità specifiche (tecniche) come nel caso del Decreto in esame.
A fronte di varie osservazioni e contestazioni, circa l’assorbimento, i politici hanno risposto: ” non ci sono problemi tanto continuerete a svolgere il vostro lavoro presso un’altra struttura” forse sarebbe il caso che rivedessero i propri convincimenti ed approfondissero le conoscenze al fine di NON esprimere convincimenti, solo per sentito dire e deleteri alla Nazione.
- Per quanto riguarda il risparmio di spesa pubblica, le somme riportate nell’art.19 sono state realizzate attraverso l’accentramento e la razionalizzazione dei centri di spesa, l’assorbimento del CFS non comporta risparmi di spesa pubblica; anzi sono previsti, in bilancio, spese per circa 2.000.000,00 di euro necessari per la realizzazione di corsi di aggiornamento militare per il personale forestale che transiterà nell’Arma.
Non sono previste le spese che le Regioni metteranno in bilancio per la costituzione di corpi forestali regionali in analogia di quelli in servizio presso le Regioni e le Provincie a statuto speciale. E’ prevedibile, a regime, una spesa di 15.000.000,00 di euro (1.000.000,00 x 15 regioni).
Si avrà cosi un aggravio di spesa pubblica.
Nessuna delle deleghe è stata rispettata, nessun presidio sul territorio è previsto per proseguire il controllo del territorio collinare e montano che verrà meno a seguito dell’assorbimento del CFS. Il personale dei Comandi stazione dei carabinieri non può essere distolto dalla normale attività di istituto anche perché non ha la preparazione tecnica e culturale necessaria per surrogare la professionalità forestale.
Le differenze sono rilevanti, le due professionalità non sono comparabili è inutile presentare un quadro distorto e fuorviante per giustificare una operazione di fusione improponibile.
Per ultimo vi è da sottolineare la incostituzionalità dell’obbligo di passaggio da un ordinamento civile ad un ordinamento militare.
E’ tempo di una pausa di riflessione e far decidere, attraverso una legge specifica, il Parlamento e non operare attraverso una delega inapplicata.
Filippo Aldini
Presidente Unione Forestali d’Italia