Roma – 5 luglio 2016 – Scendiamo in piazza per dire NO alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato

Roma – 5 luglio 2016

Piazza Monte Citorio – dalle ore 10:00

La Campagna #SalviamolaForestale scende in piazza insieme agli appartenenti del CFS per dire ancora una volta “NO alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato!!!”

Invitiamo tutti i 116400 firmatari e tutte le oltre 100 associazioni che hanno aderito alla petizione su www.change.org/forestale, nonché tutti i cittadini, a partecipare alla manifestazione, indetta dai sindacati di categoria, per impedire che il Governo commetta un crimine ambientale e sociale con la chiusura dell’unico Corpo di polizia specializzato nella prevenzione e nella lotta ai reati ambientali.

Per gli scritti su Facebook consigliamo di invitare gli amici all’Evento dedicato

https://www.facebook.com/events/285362038483341/

Vi aspettiamo!!!

I FIORI NEI CANNONI MUOIONO

fiori nei cannoni
Il relatore della Commissione Difesa del Senato è un agricoltore. L’uomo giusto al posto giusto…e nel momento giusto! Mi rivolgo a lui col candore di semplice cittadina tra il popolo, per dire quello che tutti vedono.
 
Vedo che sono contrarie all’accorpamento della Forestale tutte le categorie e le associazioni della società civile con una e una sola eccezione: CONFINDUSTRIA;
e vedo che i profitti delle ecomafie derivano dallo smaltimento illecito degli inquinanti  e dei rifiuti tossici prodotti dalle industrie:
e vedo chi trae vantaggio dalla soppressione della Forestale.
 
Vedo che il previsto risparmio di 30 milioni annui (o dovrei dire 30 denari) non ci sarà e quindi alla Polizia di Stato non andrà il promesso 50% dei 30 denari. 
Vedo che il capo della Forestale ha smesso di difenderla esattamente all’indomani dell’audizione in Commissione Antimafia.
Vedo che i decreti attuativi sono stati scritti immanentemente da due apposite persone:
il capo della Forestale che, non appena inquisito, invece di dimettersi, è stato incaricato dal suo ministro di scrivere i decreti attuativi e un generale dei carabinieri che, non appena superati i limiti d’età, invece di andare in pensione, è stato nominato comandante dell’Arma per scrivere i decreti attuativi.
 
Vedo individuare le molte incostituzionalità presenti sia nella Legge n 124 che nella bozza  d’attuazione da giudici costituzionali, docenti di diritto, consiglieri di stato con una e una sola eccezione: l’ex vicecomandante generale dei carabinieri che ha scritto il parere del Consiglio di Stato. 
Vedo che a trarre vantaggio nell’impossessarsi delle strutture  e delle funzioni della Forestale, aggiungendo al controllo della popolazione anche quello territoriale del paese, saranno i vertici dei carabinieri.
Vedo i nuclei antincendio della Forestale mortificati nei pompieri dove perderanno la qualifica di agenti di polizia.
Vedo personale del ruolo tecnico della Forestale arruolato obbligatoriamente militare in tempo di pace.
Vedo professionalità forestale dilapidata in polizie generaliste e in generiche pubbliche amministrazioni.
 
Vedo militari col distintivo CITES  a tutte le dogane -porti, aeroporti, varchi di frontiera- controllare i cittadini in entrata ed in uscita.
Vedo i patrimoni demaniali perimetrati con i cartelli ZONA MILITARE- LIMITE INVALICABILE.
Vedo non solo i centri abitati, ma anche le aree rurali e zone montane e macchie pattugliate da militari…
 
Vedo che l’Arma carabinieri è in sottorganico: come potrà mantenere i comandi stazione forestali nei piccoli comuni ?
Vedo che l’Arma ha dovuto dismettere mezzi e reparti specializzati, senza saper utilizzare le alte professionalità dei suoi stessi carabinieri: come potrà gestire la Forestale?
Vedo che l’organico dell’Arma non è attrezzato culturalmente per fronteggiare i reati ai danni di donne, minori ed animali: come potrà confrontarsi con la Forestale in cui il personale femminile è numerosissimo ed apicale? 
Sono una semplice cittadina, onesta e libera: so che la Polizia difende la mia onestà dai malviventi e so che i militari difendono la mia libertà dai nemici.
Ma ho paura  sia di militari con metodi polizieschi sia di poliziotti che ubbidiscono a gerarchie di colonnelli e generali.
 
So che questa riforma la vuole il governo, non il popolo; la vuole Patrone, non i Forestali; la vuole l’Arma, non i carabinieri.
 
Candidamente dico quel che tutti vedono:
con la nera divisa che sarti improvvidi hanno cucito alla Forestale
L’ITALIA e’ NUDA ….. e violentata
 
Antonella Giordanelli
 

CFS – INTANTO SI TAGLIA, POI….

Massimo onore a coloro che

piantano alberi all’ombra dei

quali non potranno mai sedere.

Lo schema di D.Lvo del 20-01-16 sulla riforma del comparto sicurezza prevede :

  1. garanzia degli attuali livelli di presidio dell’ambiente e del territorio etc.
  2. salvaguardia delle professionalità esistenti, delle specialità e dell’unitarietà delle funzioni
  3. risparmio di spesa pubblica
  1. Il compito principale del C.F.S. è il controllo del territorio collinare e montano che rappresenta quasi il 70% del territorio nazionale. Il Parlamento, al fine di conservare questo tipo di controllo, ha previsto, nella legge delega, la garanzia che il controllo rimanga agli attuali livelli di svolgimento.

Il controllo del territorio è effettuato dal personale dei Comandi Stazione Forestali che in alcune località sono gli unici rappresentanti dello Stato.

Il D.Lvo prevede la istituzione di un Comando Tutela Ambientale presso il quale dovranno operare parte del personale del CFS e parte dell’Arma senza fornire indicazioni dei compiti e delle competenze assegnate a questo nuovo ruolo e soprattutto con quale articolazione sul territorio dovrà e potrà operare il personale. Si può solo ipotizzare che, l’articolazione territoriale, sarà simile agli altri Comandi Tutela operanti nell’Arma che, ove necessario, si avvalgono dei Comandi Stazione.

Dal sito dell’Arma, specifico per il Comando Tutela operante presso il Ministero per l’Ambiente, si rileva che il personale operante è specializzato, solo, in legislazione e cultura ambientale ed organizzato sul territorio solamente con Comandi a livello interprovinciale per le attività tecniche si avvale dell’ARPA e del S.S.N.

  1. E’ anche previsto che la professionalità forestale esistente dovrà essere salvaguardata sia nelle diverse specialità che nell’unitarietà delle funzioni esistenti.

La professionalità è determinata dalla tipologia di studi specifici effettuati dal personale del CFS di ogni ordine e grado.

Le materie di studio sono: Selvicoltura, Assestamento forestale, Dendrometria, Patologia, Botanica, Zoologia, Micologia, Sistemazioni idraulico-forestali, Legislazione forestale e ambientale.

Le attività correlate sono: il controllo del territorio delle aree protette (parchi nazionali e riserve naturali statali), la biodiversità vegetale ed animale attraverso studi e ricerche specifiche, l’acquisizione e la elaborazione dei dati per la realizzazione dell’inventario forestale, acquisizione ed elaborazione dei dati relativi ai serbatoi di carbonio ed alle emissioni di CO2, acquisizione ed elaborazione dei dati relativi alle piogge acide, la georeferenziazione delle aree percorse dal fuoco, e dei siti extra urbani destinati a discarica di rifiuti nocivi.

Una cultura che ha consegnato ai cittadini italiani territori ad alto valore naturalistico.

Nella relazione annuale (2016), la Corte dei Conti ha individuato, tra le criticità del pubblici impiego, la prevalenza di una cultura giuridica a discapito di professionalità specifiche (tecniche) come nel caso del Decreto in esame.

A fronte di varie osservazioni e contestazioni, circa l’assorbimento, i politici hanno risposto: non ci sono problemi tanto continuerete a svolgere il vostro lavoro presso un’altra struttura” forse sarebbe il caso che rivedessero i propri convincimenti ed approfondissero le conoscenze al fine di NON esprimere convincimenti, solo per sentito dire e deleteri alla Nazione.

  1. Per quanto riguarda il risparmio di spesa pubblica, le somme riportate nell’art.19 sono state realizzate attraverso l’accentramento e la razionalizzazione dei centri di spesa, l’assorbimento del CFS non comporta risparmi di spesa pubblica; anzi sono previsti, in bilancio, spese per circa 2.000.000,00 di euro necessari per la realizzazione di corsi di aggiornamento militare per il personale forestale che transiterà nell’Arma.

Non sono previste le spese che le Regioni metteranno in bilancio per la costituzione di corpi forestali regionali in analogia di quelli in servizio presso le Regioni e le Provincie a statuto speciale. E’ prevedibile, a regime, una spesa di 15.000.000,00 di euro (1.000.000,00 x 15 regioni).

Si avrà cosi un aggravio di spesa pubblica.

Nessuna delle deleghe è stata rispettata, nessun presidio sul territorio è previsto per proseguire il controllo del territorio collinare e montano che verrà meno a seguito dell’assorbimento del CFS. Il personale dei Comandi stazione dei carabinieri non può essere distolto dalla normale attività di istituto anche perché non ha la preparazione tecnica e culturale necessaria per surrogare la professionalità forestale.

Le differenze sono rilevanti, le due professionalità non sono comparabili è inutile presentare un quadro distorto e fuorviante per giustificare una operazione di fusione improponibile.

Per ultimo vi è da sottolineare la incostituzionalità dell’obbligo di passaggio da un ordinamento civile ad un ordinamento militare.

E’ tempo di una pausa di riflessione e far decidere, attraverso una legge specifica, il Parlamento e non operare attraverso una delega inapplicata.

 

Filippo Aldini

Presidente Unione Forestali d’Italia

ufdi