Assassinio senza innocenti

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Il recente passato del CFS è costellato di pareri sia di organi istituzionali che di singole persone che hanno determinato un forte impatto sui media i quali, a loro volta, hanno veicolato pensieri ed opinioni ed interpretazioni non corrette.
Per fare qualche caso possiamo iniziare con il parere del Consiglio di Stato il cui relatore era un membro del Consiglio non proprio disinteressato all’argomento anche se, per stilare questo parere sulla riorganizzazione / accorpamento del C FS, il Consiglio ha ritenuto opportuno organizzare un gruppo di lavoro. Dopo una serie di considerazioni opinabili e senza alcuna logica , il relatore e quindi il Consiglio, ha espresso il parere che in considerazione che, la Forestale, prima della II Guerra Mondiale era un Corpo militare poteva benissimo ritornare ad avere lo status di militare cosa parzialmente vera ma fondamentalmente errata.
Il parere è costellato di altre considerazioni similari tutte finalizzate a giustificare la possibilità di militarizzazione
Ci sono altre incongruenze create da voli pindarici di pensieri i quali tramite parole esprimono concetti verosimili ma nello stesso tempo, per chi conosce lo stato delle cose, decisamente aberranti e che, comunque, hanno determinato la decisione del Parlamento di approvare la delega la quale, fortunatamente, è stata supportata da precise e stringenti condizioni che, comunque, il Governo si è guardato bene di ottemperare.

Questo è incostituzionale.

Amministrativamente e legalmente il passaggio del personale dei ruoli forestali non ha rispettato la delega e le clausole poste.
Il personale è stato trasferito senza tutelare, minimamente, i nuovi inquadramenti, le progressioni di carriera ed il reale proseguimento delle funzioni tecniche e delle relative attività sul territorio, senza cioè, tutelarne la professionalità cose che era conditio sine qua non posta dal Parlamento.
Forse sarebbe stato compito dell’Amministrazione forestale tutelare il proprio personale secondo il principio del buon padre di famiglia.
Per una così complicata operazione, realizzata per la prima volta in Italia, il Parlamento avrebbe dovuto seguire, attentamente, tutti i passaggi per verificare che le clausole, ad esempio, “senza variazione di spesa” fossero rispettate.
Ogni qualvolta che si contattavano i vari membri del Governo questi, all’unisono, rispondevano” non vi preoccupate, andrete a fare quello che fate adesso “.
Sorgeva, allora, e continua tutt’ora, a sorgerci una semplice domanda “ma questi deputati sapevano cosa legiferavano e quale impatto avrebbe avuto sugli uomini , sulle famiglie e sul territorio?”.
La non conoscenza aveva due possibili giustificazione o i nostri rappresentanti non avevano , in alcun modo, cercato di comprendere cosa si legiferava oppure avevano ben compreso ed allora erano in malafede.
Ignoranza o malafede , in ambedue i casi, queste persone non stavano svolgendo, adeguatamente, il mandato ricevuto all’atto della elezione .
Anche la Corte Costituzionale non ha saputo o voluto valutare, a pieno, la transizione del personale da civile a militare.
Con delle parole di difficile comprensione ha rigettato i ricorsi presentati da oltre tremila forestali catapultati, senza una valida spiegazione, in un mondo militare che era in antitesi con il modus operandi proprio di un corpo tecnico altamente specializzato civile dal 1948 e che svolgeva , marginalmente, attività di repressione.
Vengono portate una serie di motivazioni giustificative non conformi alla realtà dei fatti.
Mai si è visto , neanche in tempo di guerra, che delle donne fossero, forzatamente, inquadrate in un corpo militare e dotate di una arma individuale di cui non avevano contezza.
Una settimana di frequentazione di scuole dell’Arma ha trasformato donne ed uomini da forestali in carabinieri.
E’ una cosa possibile? Ammissibile? Oppure incostituzionale?
Viene portata, come giustificazione della perdita delle tutele sindacali, che attualmente esiste la norma che dà la possibilità di costituire organismi sindacali a cui si potrebbero iscrivere i militari; vi è solo un piccolo particolare cioè che all’atto della emanazione della riforma Madia nessuno aveva contezza della possibilità di istituzione di organismi sindacali che, comunque, attualmente non sono stati ancora regolamentati e chissà quando diverranno operativi.
E’ una valida giustificazione?
Le parole della Corte hanno avuto per il personale, che si è visto rigettato il ricorso, lo stesso rumore di quando qualcuno tenta di arrampicarsi sugli specchi.
Leggendo, con attenzione, il parere della Corte, che è da ritenersi frutto di una attenta valutazione delle parole e del loro significato, non è possibile comprendere la logica di una così nefasta decisione. Si evidenzia , ancora una volta, che gli organi deputati ad esprimersi su importanti fatti che vanno ad incidere, in modo grave, sulle persone e sulle famiglie, dimostrano una scarsa conoscenza delle realtà sottese dai ricorsi che dovevano valutare.
Ad esempio ”valorizzare in base alla distribuzione sul territorio che sono analoghi, in base al percorso di specializzazione dell’Arma in campo agroalimentare ed ambientale, terreni di elezione del soppresso CFS”. Queste parole fanno parte di una serie di valutazioni frutto della non conoscenza e della mancanza della volontà di conoscere quello di cui si è chiamati a valutare.
Le sinergie che sono portate in evidenza non considerano che dovranno essere sviluppate tra due organizzazioni completamente diverse tra loro sia per quanto riguarda il campo operativo sia per quanto riguarda la diversità di conoscenza possedute. Il forestale svolge , scusate , volevo dire svolgeva una azione preventiva che si basava sulla conoscenza di un elevato numero di materie , acquisita sui banchi di una specifica scuola ed attraverso una continua attività sul territorio. Circa settemila forestali sono in possesso di una professionalità che scaturisce dalla conoscenza e dalla relativa applicazione di quanto appreso.
Tutto questo viene messo a confronto con le conoscenze possedute da poche centinaia di uomini che da qualche decennio si interessano del controllo e della repressione di reati in campo agroalimentare e ambientale in località NON di competenza del CFS. L’attività svolta dai forestali è una attività tecnica di prevenzione e di supporto delle popolazioni e degli Enti locali e che, è da sottolineare, la attività di polizia svolta dai forestali è stata sempre, con una valenza repressiva, molto, molto marginale.
Si tratta, sicuramente, di aver erroneamente ritenuto che l’attività svolta da quella parte dell’Arma che viene definita “la territoriale“ potesse essere assimilata e quindi confusa con l’attività forestale.
Una attività svolta in giacca e cravatta e scarpe da passeggio non può essere scambiata con una attività svolta in montagna, in tuta mimetica scarponi ed un bagaglio culturale non ristretto al solo codice penale e sue modifiche ed integrazioni.
Se parliamo della militarizzazione giustificata in quanto frutto di un bilanciamento non irragionevole tra l’esigenza di migliorare i servizi di tutela ambientale e forestale e quella di salvaguardia dei diritti del personale, come si può pensare che sia possibile migliorare i servizi di tutela ambientale e forestale sopprimendo un corpo altamente specializzato come la forestale, come è possibile migliorare qualcosa attraverso un processo di sostituzione di una professionalità esistente in tutte le nazioni del mondo con una professionalità militare?
Quali sono, infine, i diritti del personale salvaguardati allorquando non si prendono in considerazione, minimamente, le clausole poste dal Parlamento all’atto della approvazione della richiesta della delega.
Erano solo quattro clausole precise e di facile comprensione e non scaturite da un bilanciamento non irragionevole.
Una clausola riguardava l’invarianza di spesa pubblica.
Era, forse, il caso di valutare le parole espresse dalla Corte dei Conti circa l’aumento della spesa pubblica e valutare i danni al patrimonio ambientale, naturalistico, paesaggistico e della biodiversità derivante dagli incendi boschivi la cui competenza è stata trasferita ai VVF che si sono trovati ad affrontare gli incendi boschivi impreparati sia per assenza di mezzi idonei che di preparazione specifica.
Forse sarebbe stato più aderente alle proprie competenze dichiarare non costituzionale una norma emanata in contrasto con il mandato del Parlamento.
La società , privata di una professionalità forestale e sostituita con una professionalità di tutt’altro genere, nella prossima generazione ringrazierà i componenti della Consulta per la loro lungimiranza nella tutela della natura, del territorio, dell’ambiente e della biodiversità. Comunque, noi rispettosi delle decisioni della Magistratura le accettiamo ma continuiamo a non capire.
Anche le parole, dette ultimamente dall’ex Comandate dell’Arma, che ha gestito il passaggio e l’occupazione (è proprio il caso di dire manu militari) dei beni immobili (tanti) del CFS, sono state di giustificazione e di supporto alle parole della Corte (excusatio non petita…..).
Non è possibile dimenticare la fretta con la quale si è tentato di far scomparire la scritta a fianco dell’entrata di via Carducci 5, la velocità con la quale è stato posizionato una enorme gigantografia (il costo) della battaglia di Pastrengo nell’atrio dell’ingresso di Carducci 5. Chissà da quanto tempo era stato ordinato !!!.
Nella ultima dichiarazione tra le varie affermazioni si rileva la volontà di giustificare le decisioni della Corte ad esempio per affermare la validità della militarizzazione vengono portati i casi della smilitarizzazione della Polizia di Stato e del Corpo della Polizia Penitenziaria dimenticando che il passaggio da militare a civile si riferiva, per ogni Corpo, nella conservazione della organizzazione amministrativa, delle uniformi e della propria scala gerarchica mentre per il CFS si è trattato di un assorbimento che prelude la scomparsa di una professionalità ed una diversa attività sul territorio. Non crediamo che siano differenze da poco.
Vi è una altra cosa che riteniamo molto importante, da quando l’Arma è entrata in casa nostra ( nostra sotto tutti gli aspetti) in tutte le cerimonie, i convegni ed altri incontri istituzionali l’Arma non ha mai espresso una parola di apprezzamento per il lavoro realizzato dalla Forestale nel miglioramento dell’economia montana ( strade, case, reti elettriche, sistemazioni idraulico di torrenti e corsi di acqua, cantieri scuola,vivai, rimboschimenti etc..), nella protezione della natura ( istituzione di aree protette e parchi nazionali) quando non si conosceva il significato della parola ecologia; nella prevenzione e nel contrasto agli incendi boschivi ( COAU, pubblicazioni in merito, allestimento di mezzi aerei e terrestri, studi e ricerche sul fenomeno degli incendi boschivi)ed in molti altri campi operativi.
Quando Zamberletti iniziò ad organizzare la protezione civile, la forestale era già in prima linea nel soccorso alle popolazioni colpite da disastri naturali.
Mutuando una celebre frase si potrebbe affermare:
“mai così pochi uomini hanno fatto così tanto per la natura e per l’ambiente e soprattutto per così tanto tempo”.

Filippo Aldini

Una risposta a "Assassinio senza innocenti"

  1. Marco Agnoletti 7 settembre 2019 / 20:58

    Ho già scritto, ma mi ripeto: come fa il ministro Costa a sedere allo stesso tavolo con coloro che hanno distrutto il Corpo Forestale. Davvero, Ministro Costa, non capisco… Ci illumini per favore e non ci propini la solita risposta da politico tipo … “È meglio esserci che non esserci”.

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