Il fondatore e chitarrista dei QUEEN – Brian May – aderisce alla Campagna #SalviamolaForestale

Brian May

Brian May, storico chitarrista dei Queen nonché attivista per i diritti degli animali, fondatore dell’associazione animalista Save Me, aderisce alla nostra Campagna #SalviamolaForestale. 

Dal suo profilo Twitter, infatti, ha lanciato un tweet dove invita a firmare la nostra petizione su www.change.org/forestale.

Grazie Brian. Spero che il tuo gesto spinga altri artisti ad aderire alla nostra Campagna.

Seggioli Raffaele

La carica dei 101mila NO alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato

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L’onda della protesta monta sempre di più e ha raggiunto e superato la soglia delle 100.000 adesioni. Il popolo italiano vuole il Corpo Forestale dello Stato. Vuole un CFS rafforzato e riorganizzato. Ed è quello che chiede da un anno la nostra Campagna #SalviamolaForestale

Dopo l’approvazione del DDL 1577-B sulla Pubblica Amministrazione che, all’art. 8, prevede l’eventuale assorbimento del CFS in altra forza di polizia, il numero delle firme è aumentato in modo esponenziale a testimonianza del fatto che l’argomento ha suscitato interesse da parte dell’opinione pubblica.

Vi invitiamo a continuare a far firmare la petizione e ad aderire all’iniziativa nata dal Gruppo Facebook “Salviamo il Corpo Forestale dello Stato” di inserire le foto in testa a questo articolo nelle vostre pagine Facebook e Twitter.

Grazie

Campagna #SalviamolaForestale

Ecco l’elenco dei 145 senatori che hanno approvato il DDL 1577-B che all’art. 8 prevede la soppressione del Corpo Forestale dello Stato

Dopo aver pubblicato nel precedente articolo l’elenco dei 124 senatori che avevano approvato l’art. 8 del DDL 1577-B, che prevede la soppressione del CFS, pubblichiamo di seguito l’elenco dei 145 senatori che nel voto definitivo del testo hanno votato a favore, dei 97 contrari, dei 56 assenti e dei 22 in missione.

Ci sono state polemiche sul fatto che la minoranza avrebbe potuto uscire compatta dall’aula per far decadere la votazione per mancanza del numero legale, fissato a 150, ma la maggioranza avrebbe potuto far rinviare la votazione di qualche minuto per far rientrare in aula i 5 senatori mancanti e quindi rendere valida la votazione. Probabilmente non sapremo mai chi aveva ragione per mancanza della reale controprova. Sta di fatto che resta il rammarico per come si sono svolti gli eventi.

Ora spetta al Governo, entro 12 mesi, scrivere i decreti attuativi che stabiliranno il destino del CFS. La nostra Campagna prosegue ad oltranza per far pressione sul Governo affinché non prosegua nel suo piano distruttivo. Seguite questo sito per restare informati sugli eventi.

ECCO come hanno votato tutti i senatori

Ribelle_rosso voto ribelle rispetto alle indicazioni del gruppo parlamentare di appartenenza

parlamentare voto circoscrizione

BARANI Lucio (AL-L)

Assente Lombardia

BENCINI Alessandra (Misto)

Assente Toscana

BERTACCO Stefano (FI-PdL)

Assente Veneto

BLUNDO Rosetta Enza (M5S)

Assente Abruzzo

BOCCA Bernabò (FI-PdL)

Assente Friuli-Venezia Giulia

BONDI Sandro (Misto)

Assente Lombardia

BONFRISCO Anna Cinzia (CRi)

Assente Veneto

BOTTICI Laura (M5S)

Assente Toscana

BRUNO Donato (FI-PdL)

Assente Puglia

CASALETTO Monica (Misto)

Assente Lombardia

CASTALDI Gianluca (M5S)

Assente Abruzzo

CONTI Riccardo (AL-L)

Assente Lombardia

CROSIO Jonny (Lega)

Assente Lombardia

D’ANNA Vincenzo (AL-L)

Assente Campania

D’ASCOLA Vincenzo Mario Domenico (AP (NCD-UDC))

Assente Calabria

DAVICO Michelino (GAL)

Assente Piemonte

DI BIAGIO Aldo (AP (NCD-UDC))

Assente Europa

DI GIACOMO Ulisse (AP (NCD-UDC))

Assente Molise

FALANGA Ciro (AL-L)

Assente Campania

FASANO Vincenzo (FI-PdL)

Assente Campania

FATTORI Elena (M5S)

Assente Lazio

FERRARA Mario Francesco (GAL)

Assente Sicilia

GAETTI Luigi (M5S)

Assente Lombardia

GASPARRI Maurizio (FI-PdL)

Assente Lazio

GENTILE Antonio (AP (NCD-UDC))

Assente Calabria

GHEDINI Niccolo’ (FI-PdL)

Assente Veneto

GIOVANARDI Carlo (AP (NCD-UDC))

Assente Emilia-Romagna

LONGO Eva (AL-L)

Assente Campania

MASTRANGELI Marino Germano (Misto)

Assente Lazio

MERLONI Maria Paola (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

Assente Marche

MILO Antonio (CRi)

Assente Campania

MINEO Corradino (PD)

Assente Sicilia

MINZOLINI Augusto (FI-PdL)

Assente Liguria

MORRA Nicola (M5S)

Assente Calabria

NACCARATO Paolo (GAL)

Assente Lombardia

NAPOLITANO Giorgio (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

Assente * Senatore a vita

NUGNES Paola (M5S)

Assente Campania

ORELLANA Luis Alberto (Misto)

Assente Lombardia

PALMA Nitto Francesco (FI-PdL)

Assente Campania

PICCINELLI Enrico (FI-PdL)

Assente Lombardia

REPETTI Manuela (Misto)

Assente Piemonte

RIZZOTTI Maria (FI-PdL)

Assente Piemonte

ROMANI Paolo (FI-PdL)

Assente Lombardia

ROMANI Maurizio (Misto)

Assente Toscana

ROSSI Mariarosaria (FI-PdL)

Assente Lazio

RUVOLO Giuseppe (GAL)

Assente Sicilia

SACCONI Maurizio (AP (NCD-UDC))

Assente Veneto

SCHIFANI Renato Giuseppe (AP (NCD-UDC))

Assente Sicilia

SCIASCIA Salvatore (FI-PdL)

Assente Lombardia

SERRA Manuela (M5S)

Assente Sardegna

TAVERNA Paola (M5S)

Assente Lazio

TOCCI Walter (PD)

Assente Lazio

TREMONTI Giulio (GAL)

Assente Piemonte

VERDINI Denis (AL-L)

Assente Toscana

VILLARI Riccardo (FI-PdL)

Assente Campania

ZIN Claudio (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

Assente America meridionale

AIROLA Alberto (M5S)

Contrario Piemonte

ALICATA Bruno (FI-PdL)

Contrario Sicilia

AMIDEI Bartolomeo (FI-PdL)

Contrario Veneto

AMORUSO Francesco Maria (FI-PdL)

Contrario Puglia

ARACRI Francesco (FI-PdL)

Contrario Lazio

ARRIGONI Paolo (Lega)

Contrario Lombardia

BAROZZINO Giovanni (Misto)

Contrario Basilicata

BELLOT Raffaela (Misto)

Contrario Veneto

BERNINI Anna Maria (FI-PdL)

Contrario Emilia-Romagna

BERTOROTTA Ornella (M5S)

Contrario Sicilia

BISINELLA Patrizia (Misto)

Contrario Veneto

BOCCHINO Fabrizio (Misto)

Contrario Sicilia

BRUNI Francesco (CRi)

Contrario Puglia

BUCCARELLA Maurizio (M5S)

Contrario Puglia

BULGARELLI Elisa (M5S)

Contrario Emilia-Romagna

CALDEROLI Roberto (Lega)

Contrario Lombardia

CALIENDO Giacomo (FI-PdL)

Contrario Lombardia

CAMPANELLA Francesco (Misto)

Contrario Sicilia

CANDIANI Stefano (Lega)

Contrario Lombardia

CAPPELLETTI Enrico (M5S)

Contrario Veneto

CARDIELLO Franco (FI-PdL)

Contrario Campania

CARIDI Antonio Stefano (GAL)

Contrario Calabria

CARRARO Franco (FI-PdL)

Contrario Emilia-Romagna

CATALFO Nunzia (M5S)

Contrario Sicilia

CENTINAIO Gian Marco (Lega)

Contrario Lombardia

CERONI Remigio (FI-PdL)

Contrario Marche

CERVELLINI Massimo (Misto)

Contrario Lazio

CIAMPOLILLO Alfonso (M5S)

Contrario Puglia

CIOFFI Andrea (M5S)

Contrario Campania

COMAROLI Silvana (Lega)

Contrario Lombardia

COMPAGNONE Giuseppe (AL-L)

Contrario Campania

CONSIGLIO Nunziante (Lega)

Contrario Lombardia

COTTI Roberto (M5S)

Contrario Sardegna

CRIMI Vito Claudio (M5S)

Contrario Lombardia

D’ALI’ Antonio (FI-PdL)

Contrario Sicilia

DE CRISTOFARO Peppe (Misto)

Contrario Campania

DE PETRIS Loredana (Misto)

Contrario Lazio

DE PIN Paola (GAL)

Contrario Veneto

DE SIANO Domenico (FI-PdL)

Contrario Campania

DI MAGGIO Salvatore Tito (CRi)

Contrario Basilicata

DIVINA Sergio (Lega)

Contrario Trentino-Alto Adige

DONNO Daniela (M5S)

Contrario Puglia

ENDRIZZI Giovanni (M5S)

Contrario Veneto

FAZZONE Claudio (FI-PdL)

Contrario Lazio

FLORIS Emilio (FI-PdL)

Contrario Sardegna

FUCKSIA Serenella (M5S)

Contrario Marche

GALIMBERTI Paolo (FI-PdL)

Contrario Lombardia

GAMBARO Adele (Misto)

Contrario Emilia-Romagna

GIARRUSSO Mario Michele (M5S)

Contrario Sicilia

GIBIINO Vincenzo (FI-PdL)

Contrario Sicilia

GIRO Francesco Maria (FI-PdL)

Contrario Lazio

GIROTTO Gianni (M5S)

Contrario Veneto

IURLARO Pietro (FI-PdL)

Contrario Puglia

LEZZI Barbara (M5S)

Contrario Puglia

LIUZZI Pietro (CRi)

Contrario Puglia

LUCIDI Stefano (M5S)

Contrario Umbria

MALAN Lucio (FI-PdL)

Contrario Piemonte

MANDELLI Andrea (FI-PdL)

Contrario Lombardia

MANGILI Giovanna (M5S)

Contrario Lombardia

MARIN Marco (FI-PdL)

Contrario Veneto

MARTELLI Carlo (M5S)

Contrario Piemonte

MARTON Bruno (M5S)

Contrario Lombardia

MATTEOLI Altero (FI-PdL)

Contrario Toscana

MAURO Mario (GAL)

Contrario Lombardia

MAZZONI Riccardo (AL-L)

Contrario Toscana

MOLINARI Francesco (Misto)

Contrario Calabria

MONTEVECCHI Michela (M5S)

Contrario Emilia-Romagna

MORONESE Vilma (M5S)

Contrario Campania

MUNERATO Emanuela (Misto)

Contrario Veneto

MUSSINI Maria (Misto)

Contrario Emilia-Romagna

PAGLINI Sara (M5S)

Contrario Toscana

PAGNONCELLI Lionello Marco (CRi)

Contrario Lombardia

PELINO Paola (FI-PdL)

Contrario Abruzzo

PERRONE Luigi (CRi)

Contrario Puglia

PETRAGLIA Alessia (Misto)

Contrario Toscana

PETROCELLI Vito (M5S)

Contrario Basilicata

PICCOLI Giovanni (FI-PdL)

Contrario Veneto

PUGLIA Sergio (M5S)

Contrario Campania

RAZZI Antonio (FI-PdL)

Contrario Abruzzo

SANTANGELO Vincenzo (M5S)

Contrario Sicilia

SCAVONE Antonio Fabio Maria (AL-L)

Contrario Sicilia

SCIBONA Marco (M5S)

Contrario Piemonte

SCILIPOTI Domenico (FI-PdL)

Contrario Calabria

SCOMA Francesco (FI-PdL)

Contrario Sicilia

SERAFINI Giancarlo (FI-PdL)

Contrario Lombardia

SIBILIA Cosimo (FI-PdL)

Contrario Campania

SIMEONI Ivana (Misto)

Contrario Lazio

STEFANI Erika (Lega)

Contrario Veneto

STEFANO Dario (Misto)

Contrario Puglia

STUCCHI Giacomo (Lega)

Contrario Lombardia

TARQUINIO Lucio Rosario (CRi)

Contrario Puglia

TOSATO Paolo (Lega)

Contrario Veneto

URAS Luciano (Misto)

Contrario Sardegna

VACCIANO Giuseppe (Misto)

Contrario Lazio

VOLPI Raffaele (Lega)

Contrario Lombardia

ZIZZA Vittorio (CRi)

Contrario Puglia

ZUFFADA Sante (FI-PdL)

Contrario Lombardia

AIELLO Pietro (AP (NCD-UDC))

Favorevole Calabria

ALBANO Donatella (PD)

Favorevole Liguria

ALBERTINI Gabriele (AP (NCD-UDC))

Favorevole Lombardia

AMATI Silvana (PD)

Favorevole Marche

ANGIONI Ignazio (PD)

Favorevole Sardegna

ASTORRE Bruno (PD)

Favorevole Lazio

AUGELLO Andrea (AP (NCD-UDC))

Favorevole Lazio

AURICCHIO Domenico (FI-PdL) Ribelle_rosso

Favorevole Campania

AZZOLLINI Antonio (AP (NCD-UDC))

Favorevole Puglia

BATTISTA Lorenzo (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

Favorevole Friuli-Venezia Giulia

BERGER Johann Karl (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

Favorevole Trentino-Alto Adige

BERTUZZI Maria Teresa (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

BIANCO Amedeo (PD)

Favorevole Sicilia

BIANCONI Laura (AP (NCD-UDC))

Favorevole Emilia-Romagna

BILARDI Giovanni Emanuele (AP (NCD-UDC))

Favorevole Calabria

BORIOLI Daniele Gaetano (PD)

Favorevole Piemonte

BROGLIA Claudio (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

BUBBICO Filippo (PD)

Favorevole Basilicata

BUEMI Enrico (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

Favorevole Piemonte

CALEO Massimo (PD)

Favorevole Liguria

CANTINI Laura (PD)

Favorevole Toscana

CAPACCHIONE Rosaria (PD)

Favorevole Campania

CARDINALI Valeria (PD)

Favorevole Umbria

CASINI Pier Ferdinando (AP (NCD-UDC))

Favorevole Campania

CASSANO Massimo (AP (NCD-UDC))

Favorevole Puglia

CASSON Felice (PD)

Favorevole Veneto

CHIAVAROLI Federica (AP (NCD-UDC))

Favorevole Abruzzo

CHITI Vannino (PD)

Favorevole Piemonte

CIRINNA’ Monica (PD)

Favorevole Lazio

COCIANCICH Roberto (PD)

Favorevole Lombardia

COLLINA Stefano (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

COMPAGNA Luigi (AP (NCD-UDC))

Favorevole Campania

CONTE Franco (AP (NCD-UDC))

Favorevole Veneto

CORSINI Paolo (PD)

Favorevole Lombardia

CUCCA Giuseppe Luigi (PD)

Favorevole Sardegna

CUOMO Vincenzo (PD)

Favorevole Campania

D’ADDA Erica (PD)

Favorevole Lombardia

D’ONGHIA Angela (GAL) Ribelle_rosso

Favorevole Puglia

DALLA TOR Mario (AP (NCD-UDC))

Favorevole Veneto

DALLA ZUANNA Gianpiero (PD)

Favorevole Veneto

DE BIASI Emilia Grazia (PD)

Favorevole Lombardia

DE POLI Antonio (AP (NCD-UDC))

Favorevole Veneto

DEL BARBA Mauro (PD)

Favorevole Lombardia

DIRINDIN Nerina (PD)

Favorevole Piemonte

ESPOSITO Stefano (PD)

Favorevole Piemonte

ESPOSITO Giuseppe (AP (NCD-UDC))

Favorevole Campania

FABBRI Camilla (PD)

Favorevole Marche

FASIOLO Laura (PD)

Favorevole Friuli-Venezia Giulia

FATTORINI Emma (PD)

Favorevole Basilicata

FAVERO Nicoletta (PD)

Favorevole Piemonte

FEDELI Valeria (PD)

Favorevole Toscana

FERRARA Elena (PD)

Favorevole Piemonte

FILIPPI Marco (PD)

Favorevole Toscana

FILIPPIN Rosanna (PD)

Favorevole Veneto

FINOCCHIARO Anna (PD)

Favorevole Puglia

FISSORE Elena (PD)

Favorevole Piemonte

FORNARO Federico (PD)

Favorevole Piemonte

FRAVEZZI Vittorio (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

Favorevole Trentino-Alto Adige

GATTI Maria Grazia (PD)

Favorevole Toscana

GIACOBBE Francesco (PD)

Favorevole Asia-Africa-Oceania-Antartide

GINETTI Nadia (PD)

Favorevole Umbria

GOTOR Miguel (PD)

Favorevole Umbria

GRANAIOLA Manuela (PD)

Favorevole Toscana

GUALDANI Marcello (AP (NCD-UDC))

Favorevole Sicilia

GUERRA Maria Cecilia (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

GUERRIERI PALEOTTI Paolo (PD)

Favorevole Liguria

ICHINO Pietro (PD)

Favorevole Lombardia

IDEM Josefa (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

LAI Bachisio Silvio (PD)

Favorevole Sardegna

LANGELLA Pietro (AL-L) Ribelle_rosso

Favorevole Campania

LANIECE Albert (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

Favorevole Valle d’Aosta

LANZILLOTTA Linda (PD)

Favorevole Umbria

LATORRE Nicola (PD)

Favorevole Puglia

LEPRI Stefano (PD)

Favorevole Piemonte

LO GIUDICE Sergio (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

LO MORO Doris (PD)

Favorevole Calabria

LUCHERINI Carlo (PD)

Favorevole Lazio

LUMIA Giuseppe (PD)

Favorevole Sicilia

MANASSERO Patrizia (PD)

Favorevole Piemonte

MANCONI Luigi (PD)

Favorevole Sardegna

MANCUSO Bruno (AP (NCD-UDC))

Favorevole Sicilia

MARAN Alessandro (PD)

Favorevole Friuli-Venezia Giulia

MARCUCCI Andrea (PD)

Favorevole Toscana

MARGIOTTA Salvatore (Misto)

Favorevole Basilicata

MARINELLO Giuseppe Francesco Maria (AP (NCD-UDC))

Favorevole Sicilia

MARINO Luigi (AP (NCD-UDC))

Favorevole Emilia-Romagna

MARINO Mauro Maria (PD)

Favorevole Piemonte

MARTINI Claudio (PD)

Favorevole Toscana

MATTESINI Donatella (PD)

Favorevole Toscana

MATURANI Giuseppina (PD)

Favorevole Lazio

MAURO Giovanni (GAL) Ribelle_rosso

Favorevole Campania

MICHELONI Claudio (PD)

Favorevole Europa

MIGLIAVACCA Maurizio (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

MINNITI Marco (PD)

Favorevole Calabria

MIRABELLI Franco (PD)

Favorevole Lombardia

MORGONI Mario (PD)

Favorevole Marche

MOSCARDELLI Claudio (PD)

Favorevole Lazio

MUCCHETTI Massimo (PD)

Favorevole Lombardia

OLIVERO Andrea (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

Favorevole Piemonte

ORRU’ Pamela (PD)

Favorevole Sicilia

PADUA Venera (PD)

Favorevole Sicilia

PAGANO Giuseppe (AP (NCD-UDC))

Favorevole Sicilia

PAGLIARI Giorgio (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

PALERMO Francesco (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

Favorevole Trentino-Alto Adige

PANIZZA Franco (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

Favorevole Trentino-Alto Adige

PARENTE Annamaria (PD)

Favorevole Lazio

PEGORER Carlo (PD)

Favorevole Friuli-Venezia Giulia

PEZZOPANE Stefania (PD)

Favorevole Abruzzo

PIGNEDOLI Leana (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

PIZZETTI Luciano (PD)

Favorevole Lombardia

PUGLISI Francesca (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

PUPPATO Laura (PD)

Favorevole Veneto

RANUCCI Raffaele (PD)

Favorevole Lazio

RICCHIUTI Lucrezia (PD)

Favorevole Lombardia

ROMANO Lucio (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

Favorevole Campania

ROSSI Maurizio Giuseppe (Misto)

Favorevole Liguria

ROSSI Gianluca (PD)

Favorevole Umbria

ROSSI Luciano (AP (NCD-UDC))

Favorevole Umbria

RUSSO Francesco (PD)

Favorevole Friuli-Venezia Giulia

RUTA Roberto (PD)

Favorevole Molise

SAGGESE Angelica (PD)

Favorevole Campania

SANGALLI Gian Carlo (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

SANTINI Giorgio (PD)

Favorevole Veneto

SCALIA Francesco (PD)

Favorevole Lazio

SILVESTRO Annalisa (PD)

Favorevole Lombardia

SOLLO Pasquale (PD)

Favorevole Campania

SONEGO Lodovico (PD)

Favorevole Friuli-Venezia Giulia

SPILABOTTE Maria (PD)

Favorevole Lazio

SPOSETTI Ugo (PD)

Favorevole Lazio

SUSTA Gianluca (PD)

Favorevole Piemonte

TOMASELLI Salvatore (PD)

Favorevole Puglia

TONINI Giorgio (PD)

Favorevole Trentino-Alto Adige

TRONTI Mario (PD)

Favorevole Lombardia

TURANO Renato Guerino (PD)

Favorevole America settentrionale e centrale

VACCARI Stefano (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

VALDINOSI Mara (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

VALENTINI Daniela (PD)

Favorevole Lazio

VATTUONE Vito (PD)

Favorevole Liguria

VERDUCCI Francesco (PD)

Favorevole Marche

VICARI Simona (AP (NCD-UDC))

Favorevole Sicilia

VICECONTE Guido Walter Cesare (AP (NCD-UDC))

Favorevole Basilicata

ZANDA Luigi (PD)

Favorevole Lazio

ZANONI Magda Angela (PD)

Favorevole Piemonte

ZAVOLI Sergio (PD)

Favorevole Campania

ZELLER Karl (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

Favorevole Trentino-Alto Adige

ANITORI Fabiola (AP (NCD-UDC))

In missione Lazio

BIGNAMI Laura (Misto)

In missione Lombardia

BONAIUTI Paolo (AP (NCD-UDC))

In missione Lombardia

CATTANEO Elena (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

In missione * Senatore a vita

CIAMPI Carlo Azeglio (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

In missione * Senatore a vita

COLUCCI Francesco (AP (NCD-UDC))

In missione Lombardia

D’AMBROSIO LETTIERI Luigi (CRi)

In missione Puglia

DE PIETRO Cristina (Misto)

In missione Liguria

DELLA VEDOVA Benedetto (Misto)

In missione Lombardia

DI GIORGI Rosa Maria (PD)

In missione Toscana

FORMIGONI Roberto (AP (NCD-UDC))

In missione Lombardia

GIANNINI Stefania (PD)

In missione Toscana

LONGO Fausto Guilherme (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

In missione America meridionale

MESSINA Alfredo (FI-PdL)

In missione Lombardia

MONTI Mario (Misto)

In missione * Senatore a vita

NENCINI Riccardo (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

In missione Marche

PEPE Bartolomeo (GAL)

In missione Campania

PIANO Renzo (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

In missione * Senatore a vita

PINOTTI Roberta (PD)

In missione Liguria

QUAGLIARIELLO Gaetano (AP (NCD-UDC))

In missione Abruzzo

RUBBIA Carlo (Aut(SVP-UV-PATT-UPT)-PSI)

In missione * Senatore a vita

TORRISI Salvo (AP (NCD-UDC))

In missione Sicilia

GRASSO Pietro (PD)

Presidente di turno Lazio

Seggioli Raffaele

La soppressione (di fatto) del Corpo forestale dello Stato non è affatto già operativa: ci sono ancora spazi e iter istituzionali da percorrere…

L’incredibile decisione deve ancora seguire l’iter della legge delega

e deve essere emanato il decreto legislativo relativo

La soppressione (di fatto) del Corpo forestale dello Stato
non è affatto gia’ operativa: ci sono ancora spazi
e iter istituzionali da percorrere…

A cura del Dott. Maurizio Santoloci

La (eventuale) soppressione (di fatto) del Corpo forestale dello Stato stabilita con il cosiddetto “DDL Madia”, non è affatto – come molti stanno interpretando – un provvedimento finale e definitivo (e quindi operativo), ma è solo l’inizio di un percorso legislativo che deve ancora seguire altri iter entro i quali ci sono – dunque – spazi di interventi sociali e politici ancora tutti da mettere in campo.

In altre parole, non è ancora affatto detta la parola definitiva. C’è ancora molto da dire. E da fare.

E – dunque – non è vero che il CFS è già soppresso o “assorbito”. Oggi il Corpo forestale dello Stato è ancora a tutti gli effetti un corpo di polizia dello Stato ed opera a pieno titolo e regime. Domani pure. Tra qualche mese, vedremo…

Ma vediamo di capire bene cosa sta succedendo, cosa deve ancora succedere e cosa possiamo fare per cercare di evitare questa incredibile soppressione/assorbimento che rappresenterebbe un colpo mortale per la tutela dell’ambiente, della salute pubblica e degli animali, nonché un regalo spettacolare offerto su un piatto d’argento a tutti i criminali ambientali di ogni risma e specie.

Che cosa è il c.d. “DDL Madia”? Una legge già operativa? No.

Come è noto, in base alla Costituzione, l’esercizio della funzione legislativa, ordinariamente esercitata collettivamente dalle due Camere, può essere delegato al Governo, nel rispetto di espliciti vincoli sulla determinazione di principi e criteri direttivi, sul tempo limitato di validità della delega, entro il quale il Governo può esercitarla, e sugli oggetti e materie definiti.

La legge delega è una legge ordinaria, approvata dalle Camere sempre con la procedura normale di esame e di approvazione diretta. Ed è proprio questo il c.d. “DDL Madia”: una legge delega…

Questa delega è conferita al Governo ed il successivo atto avente forza di legge emanato dal Governo medesimo, di cui è fonte la legge di delega, è detto decreto legislativo (o anche decreto delegato). Ed è questo che deve ancora accadere per il Corpo forestale dello Stato.

Ora è stata approvata soltanto la legge di delega al Governo, che non dispone o rende operativa ancora nessuna soppressione del CFS o passaggio in altra forza di polizia. Questo provvedimento delega il Governo a scrivere ed adottare entro 12 mesi uno o più decreti legislativi seguendo i criteri che sono stati approvati.

Per quanto riguarda il CFS, i criteri direttivi che devono essere tenuti in considerazione quando si scriverà l’apposito decreto legislativo sono i seguenti (vale la pena leggerli con attenzione parola per parola…):

Art. 8. (Riorganizzazione dell’amministrazione dello Stato).

 1. Il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi per modificare la disciplina della Presidenza del Consiglio dei ministri, dei Ministeri, delle agenzie governative nazionali e degli enti pubblici non economici nazionali. I decreti legislativi sono adottati nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi:

a) con riferimento all’amministrazione centrale e a quella periferica: (…) riordino delle funzioni di polizia di tutela dell’ambiente, del territorio e del mare, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare, conseguente alla riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato ed eventuale assorbimento del medesimo in altra Forza di polizia, ferme restando la garanzia degli attuali livelli di presidio dell’ambiente, del territorio e del mare e della sicurezza agroalimentare e la salvaguardia delle professionalità esistenti, delle specialità e dell’unitarietà delle funzioni da attribuire, assicurando la necessaria corrispondenza tra le funzioni trasferite e il transito del relativo personale; (…)

2) in caso di assorbimento del Corpo forestale dello Stato, anche in un’ottica di razionalizzazione dei costi, il transito del personale nella relativa Forza di polizia, nonché la facoltà di transito, in un contingente limitato, previa determinazione delle relative modalità, nelle altre Forze di polizia, in conseguente corrispondenza delle funzioni alle stesse attribuite e già svolte dal medesimo personale, con l’assunzione della relativa condizione, ovvero in altre amministrazioni pubbliche, di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, nell’ambito delle relative dotazioni organiche, con trasferimento delle corrispondenti risorse finanziarie. Resta ferma la corresponsione, sotto forma di assegno ad personam riassorbibile con i successivi miglioramenti economici, della differenza fra il trattamento economico percepito e quello corrisposto in relazione alla posizione giuridica ed economica di assegnazione.”

Attenzione al passaggio: “riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato ed eventuale assorbimento del medesimo in altra Forza di polizia”.

Dunque nulla è ancora prestabilito, scontato e definitivo. Si prevede “riorganizzazione” e solo “eventuale” assorbimento, e non si specifica ancora in quale “altra” forza di polizia.

Si è – dunque – aperta in queste ore dopo l’approvazione del c.d. “DDL Madia” una importantissima mora temporale entro la quale c’è ancora tanto da fare, da dire e da intervenire. Il testo del decreto legislativo finale deve essere ancora scritto. Questo va sottolineato. E sarà solo quel testo che deciderà poi – alla fine – il destino del Corpo forestale dello Stato.

Il problema è – dunque – a questo punto, come verrà scritto quel testo e chi siede al tavolo delle trattative per far scrivere il testo medesimo. Poiché sono in gioco valori costituzionali come la difesa dell’ambiente e della salute pubblica, ed è in gioco un intero corpo di polizia statale con le migliaia di operatori dipendenti che attendono una decisione che è relativa sia alla propria situazione personale, ma anche con riflessi diretti sulla propria operatività che va a incidere – appunto – direttamente su beni collettivi e preziosi come l’ambiente e la salute pubblica, riteniamo logico che da questo momento in poi ogni percorso da seguire sia dentro una casa di vetro con la partecipazione reale e penetrante di tutte le forze sociali interessate al settore ed in un quadro di trattive, azioni, proposte e decisioni pubbliche, condivise e solari e cioè aperte a tutti.

Senza percorsi sotto tettoie, con un risultato poi finale a sorpresa maturato tra pochi e con un testo blindato del tipo prendere o lasciare.

In questo contesto serve – dunque – oggi l’attiva e sentita partecipazione di tutti.

E’ logico che in tale prospettiva il principale interlocutore istituzionale sono i sindacati del personale del Corpo forestale dello Stato, che in quest’occasione devono essere in assoluta unitarietà e coesione di presenza al tavolo delle trattative per garantire ai propri dipendenti una decisione equa ed equilibrata sia per quanto riguarda – logicamente – le posizioni lavorative personali dei singoli forestali, ma anche in vista del fine sociale istituzionale che gli stessi perseguono per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica e – dunque – portatori diretti di un interesse generale della popolazione. Il percorso di redazione del decreto legislativo finale senza la presenza attiva, ed il contributo fattuale, di tutti sindacati al tavolo di lavoro, sarebbe qualcosa di inconcepibile. Nel contempo è necessaria dal basso la partecipazione attiva e sentita di tutti gli operatori del Corpo forestale dello Stato in servizio che non devono in questo momento scoraggiarsi, ma devono trasmettere positiva energia verso le loro organizzazioni sindacali per facilitare la risoluzione di questo momento difficile a livello istituzionale.

Un ruolo fondamentale, sempre in questa mora temporale, devono svolgerla le associazioni ambientaliste e animaliste, oltre a quello che è stato già messo in campo. Il contributo delle associazioni è assolutamente importante, anche per avviare una strada efficace di evoluzione istituzionale. Anche in questo caso, sarà necessaria una coesione unitaria e coesa di tutte le associazioni, che dovranno per forza di cose far sentire la loro voce al tavolo delle trattative. Ogni associazione ha un interesse legittimo diretto, perché in questa fase non si tratta soltanto del posizionamento lavorativo dei dipendenti del Corpo forestale dello Stato, ma del futuro reale e sostanziale dei controlli in materia di tutela ambientale, della salute pubblica, degli animali e del patrimonio agroalimentare. Quindi la legittimazione è logica e doverosa.

Ma sarà necessario anche un contributo delle persone di cultura, intellettuali, esponenti scientifici ed universitari che – ritengo – non potranno sottrarsi dall’entrare in campo in questo delicatissimo momento in cui sono in ballo – appunto – valori essenziali che riguardano tutti i cittadini.

Gli esponenti politici che hanno realmente capito la situazione potranno offrire un contributo fondamentale, pur auspicando che ciascun esponente politico non tenda a richiudere la propri iniziativa sotto un’unica posizione di bandiera, per evitare malintesi di posizionamento partitico che nuocerebbero soltanto alla causa comune. Sarà corretto ed intelligente unirsi tutti, anche se appartenenti a schieramenti diversi, sotto un tetto terzo e trasversale per una reale azione comune.

Insomma, a mio avviso non è finita, ma si inizia ora. Ed ognuno sa e come potersi e volersi posizionare. Ma la trasparenza del percorso e la solarità estesa dei contributi, proposte e decisioni appare essenziale. Su questo tutti (o quasi) dovremmo essere d’accordo.

Maurizio Santoloci

Pubblicato il 7 agosto 2015 su www.dirittoambiente.net

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Smembramento Corpo Forestale dello Stato – Comunicato stampa dell’Associazione Vittime della caccia

COMUNICATO STAMPA Associazione Vittime della caccia, 6 agosto 2015

Smembramento Corpo Forestale, cancellata la vigilanza, diminuiranno i reati ambientali.

Nei numeri dichiarati, non nei fatti. Ovviamente.

Anzi, questa operazione dall’iter legislativo sbrigativo e senza confronto alcuno, come appare oramai evidente incentiverà i reati ambientali e venatori a causa del depauperamento delle energie specializzate dislocate localmente. Già in sottorganico da anni (es: quattro agenti per decine di comuni di competenza territoriale), le Stazioni del Corpo Forestale dello Stato garantivano comunque una presenza localizzata fondamentale per prevenire e reprimere i reati contro l’ambiente, gli animali e le persone.

L’approvazione al Senato dell’art.8 del DDL 1577/B a firma del Ministro Madia del PD (D= democratico?!) e inerente la riforma della Pubblica Amministrazione, sancisce di fatto la soppressione del Corpo Forestale dello Stato, poichè si parla di assorbimento in altra forza di polizia.

“Deregulation pianificata”dichiara Maurizio Giulianelli vicepresidente dell’Associazione Vittime della caccia che ribadisce “il nostro governo si propone di tagliare le spese annullando quei presidi che da anni a livello preventivo e repressivo tutelano il territorio e gli animali, e che contano su scala nazionale quasi 8000 uomini con specifica specializzazione in materia che nessun altro corpo di P.G. può vantare”.

“Evidentemente l’ambiente, il territorio, la fauna selvatica, la tutela del bene pubblico… non sono priorità di Renzi, meglio allentare la guardia di fronte ai reati persistenti di inquinamento, abusi, bracconaggio, facendo un bel regalo a chi il territorio lo sfrutta e lo minaccia, al pari di quello quello che compie sulla fauna selvatica. Il tutto con la scusa delle riforme”.

L’Associazione Vittime della Caccia riaffermando l’appoggio alle donne e agli uomini della Forestale, lancia il suo allarme in vista dell’inizio della nuova stagione venatoria: mancherà sul territorio l’attività di vigilanza e controllo dei reati e degli abusi durante l’attività venatoria, con sempre più bracconieri dalla fedina penale pulita che potranno farla franca impunemente.

E quanti cittadini lasciati soli si sentiranno ancora più indifesi di fronte all’esercito delle doppiette, incurante – come sempre – del rispetto delle distanze e delle altre norme di sicurezza, non potendo più contare sulla presenza locale del CFS, capace e idoneo a muoversi sul territorio come nessun altro Corpo di Polizia: su chi potranno contare per tutelare la propria incolumità e sicurezza? A chi dovranno rivolgersi in caso di pericolo spari? Con quali tempi arriveranno Carabinieri e Provinciale se saranno a decine di chilometri di distanza?

A queste domande Renzi e il Ministro Madia dovranno rispondere in modo preciso e dettagliato. Lo devono a tutti gli italiani e alle Associazioni ambientaliste che da anni si battono per una Italia che non sia in ostaggio delle lobby.

Associazione Vittime della caccia – 6 agosto 2015

AIUTACI RACCOGLIENDO LE FIRME E DIFFONDENDO:

FIRMA LA PETIZIONE CONTRO LA SOPPRESSIONE DELLA FORESTALE

www.change.org/forestale

FARE VERDE E #SALVIAMOLAFORESTALE – REGIONI RICORRANO ALLA CORTE COSTITUZIONALE CONTRO LA SOPPRESSIONE DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO

Dopo l’approvazione in via definitiva da parte del Senato del contestatissimo ddl Madia sulla pubblica amministrazione, nel quale è contenuta la norma che sopprime il Corpo Forestale dello Stato facendolo confluire in altra forza di polizia, l’associazione ambientalista Fare Verde e i promotori della petizione on-line “Salviamo la Forestale”, lanciano un appello congiunto alle Regioni affinché ricorrano alla Corte Costituzionale. 

“Il governo Renzi è riuscito a cancellare 193 anni di gloriosa storia del Corpo Forestale dello Stato – dichiarano Fare Verde e i promotori della raccolta firme – ma non ci arrendiamo di fronte a questo scellerato provvedimento e invitiamo le Regioni a fare ricorso alla Corte Costituzionale, viste le evidenti illegittimità costituzionali contenute nel ddl Madia.

Lanciamo un appello ai presidenti delle Regioni e a tutti i consiglieri regionali affinché si attivino per salvaguardare la professionalità e la dignità delle donne e degli uomini che vestono la divisa del CFS e che, ogni giorno, lottano contro le eco-mafie, in difesa della natura e della salute pubblica.

La raccolta di firme a sostegno della petizione www.change.org/forestale non si ferma e invitiamo i cittadini a continuare a sostenerla.”

Associazione ambientalista Fare Verde,

Promotori della campagna #SalviamolaForestale

La soppressione (di fatto) del Corpo Forestale dello Stato: un colpo mortale per la tutela dell’ambiente, della salute pubblica e degli animali

L’incredibile decisione crea un abbassamento radicale delle difese immunitarie del territorio e crea un vulnus a totale vantaggio dei criminali ambientali.

Editoriale a cura del Dott. Maurizio Santoloci

La soppressione (di fatto, al di là di tante belle chiacchiere) del Corpo Forestale dello Stato stabilita poche ore fa, rappresenta oggettivamente un colpo mortale per la tutela dell’ambiente, della salute pubblica e degli animali. Si tratta di un regalo incredibile offerto su un piatto d’argento a tutti i criminali ambientali di ogni risma e specie.

Sembra un evento onirico e non reale il fatto che – di punto in bianco e sostanzialmente senza alcun motivo plausibile – si sia cancellato con un colpo di spugna una forza istituzionale dello Stato rappresentata da una preziosa combinazione operativa tra corpo tecnico e funzioni di polizia giudiziaria, aspetto bifasico che ha caratterizzato fino oggi il CFS come il principale punto di riferimento a livello nazionale per tutta una serie di attività preventive e repressive in materia di tutela giuridica dell’ambiente, tutela della salute pubblica, tutela degli animali e tutela del patrimonio agroalimentare.

Nato storicamente sul territorio e nel territorio, il Corpo forestale dello Stato negli ultimi decenni ha visto al suo interno una accelerazione straordinaria di crescita ed esplosione strutturale ed operativa che ha generato una evoluzione profonda, endogena ed esterna, per adeguarsi progressivamente – e rendersi flessibile – rispetto al complesso panorama dei vari emergenti e sempre più mutevoli crimini ambientali.

Un percorso lungo, duro, caratterizzato da un impegno costante che è transitato attraverso una molteplicità infinita di fattori, come infiniti sono stati fino ad oggi – ogni volta – i nuovi spunti e le nuove strategie adottate dei vari criminali che operano nei settori di prevenzione e contrasto di riferimento. Si è trattato di un percorso che è stato maturato ed elaborato attraverso le persone, i mezzi, la cultura, le scuole professionali che hanno rappresentato un’eccellenza a livello nazionale, l’impegno e la dedizione costante del personale medesimo, le tecnologie, gli approfondimenti, gli studi minuziosi di ogni singola azione criminale, le esperienze di contatto con le magistrature e con le altre forze di polizia, la pratica attuazione di operatività sul territorio con gli stivali ai piedi, un vero e proprio sudore istituzionale dedicato ogni giorno a contrastare ogni tipo di criminalità sul territorio dedita ad attaccare l’ambiente, la salute pubblica, gli animali ed il nostro patrimonio agroalimentare.

Si è creato progressivamente così un corpo di polizia con specifiche funzioni tecniche unico nel suo genere, costituito da un complesso di operatività umane e tecnologiche non dedito esclusivamente ad uno o più singoli temi, ma con un raggio di azione in se vastissimo e – soprattutto – ogni volta mutevole ed adeguabile ai cambiamenti delle strategie criminali.

Un patrimonio istituzionale unico, per quanto riguarda la polizia giudiziaria in materia.

Va sottolineato che nei settori che stiamo esaminando i controlli non sono standard ed univoci sotto un unico paradigma.

Soltanto per l’ambiente ed il territorio, la complessità dei controlli presenta praticamente uno spettro di azione senza limiti. Non esistono solo le azioni eclatanti a livello internazionale che qualcuno oggi propaganda come demagogica merce di scambio, ma il controllo – per essere serio e reale e non da copertina – deve partire dal basso, dalla quotidianità reale della microcriminalità diffusa, che poi è il motore che alimenta le grandi organizzazioni criminali. I controlli per essere efficaci devono essere orizzontali e verticali. E soltanto da questa intelligente intersezione si può attivare un’efficace azione sul territorio dalle attività quotidiane alle grandi azioni criminali. E proprio su questa intuizione storica il Corpo Forestale dello Stato ha basato per anni, anche nelle proprie scuole didattiche specializzate, strategie culturali che hanno rappresentato il motore propulsore per la formazione di personale. Quelle scuole che nella intelligente intuizione di alcuni personaggi moderni potrebbero essere trasformate in magazzino vestiario.

Ci sono poi specifici settori che vanno considerati. Si pensi al caso del bracconaggio. Storicamente è un dato di fatto oggettivo e documentato a livelli di cronache decennali che il forte, sistematico contrasto contro ogni forma di bracconaggio sul territorio nazionale lo ha operato in primo luogo il Corpo Forestale dello Stato. Ad iniziare dalle storiche “operazioni Adorno” degli anni 80 con intere squadre di forestali che si muovevano da tutta Italia per contrastare forme di bracconieri incattiviti che si muovevano spudoratamente alla luce del sole, spesso sotto ampie coperture. Verosimilmente chi con un colpo di spugna ha cancellato il Corpo Forestale dello Stato non sa neanche cosa sono le “operazioni Adorno”. Sono un’altra fetta di competenza del CFS che va così a scomparire, facendo fare festa grande anche a tutti i bracconieri d’Italia.

C’è la tutela giuridica degli animali. Il Corpo è stato da sempre in prima linea anche in questo campo, non soltanto nelle azioni quotidiane, ma anche in coraggiose operazioni che hanno coinvolto la stampa a livello addirittura internazionale, per grandi casi di maltrattamenti industriali e di allevamenti. Con la creazione di una giurisprudenza importante a livello evolutivo in molti settori. Un altro bel regalo per chiunque utilizza gli animali come strumento di maltrattamento e di vessazione.

Vi sono poi i reparti scientifici del CFS, con i laboratori mobili ed il laboratorio fisso. Il CFS è stata la prima forza di polizia in Italia ad avere laboratori mobili per effettuare prelievi di analisi in loco in caso di inquinamento, ed un laboratorio fisso disponibile per tutti reati ambientali. Un vero e proprio baluardo importantissimo contro gli inquinatori che fondano le proprie mire sui ritardi cronici di prelievi ed analisi. Probabilmente nelle mire degli attuali riformatori dentro i laboratori mobile del Corpo, che oggi rappresentano uno strumento insostituibile per il contrasto veloce agli inquinamenti più deteriori, ci metteremo le ruote di scorta delle auto blu.

Vanno ancora citate le altre competenze tecnologiche specializzate, in materia di investigazioni attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, studio di metodologie all’avanguardia, applicazione di sistemi informatici nelle più evoluti inchieste.

L’azione, il contrasto agli incendi boschivi, le indagini di altissimo valore scientifico contro gli incendiari costituiscono poi il plusvalore finale delle competenze di questo Corpo. Proprio in questi giorni in una scuola del Corpo si sta concludendo l’attivazione di un simulatore contro gli incendi boschivi che rappresenta una tecnologia all’avanguardia europea. Un simulatore capace di fare immergere gli operatori dentro una stanza virtuale nella quale si può dire raffinare le migliori strategie in materia. Roba da fantascienza, da vedere. Probabilmente diventerà qualche magazzino attrezzi.

Insomma, appare incredibile che – di punto in bianco – in un momento in cui la criminalità ambientale – e i settori ad essa connessi – dilagano in modo diffuso sul nostro territorio, creando una contiguità ormai inesorabile tra danni all’ambiente e danni alla salute pubblica, viene con un colpo di spugna cancellato – per nessun motivo – tale istituzione operativa di contrasto a tali forme criminali.

Vi è la necessità di una coesione – in questo momento – di tutte le forze sociali, culturali e politiche in grado di percepire la gravità della situazione. Importantissimo sarà anche il ruolo delle associazioni ambientaliste e animaliste che – a mio modesto avviso – devono trovare in questo momento una unitarietà assoluta per opporsi a questo assurdo percorso.

Ed anche il mondo politico dovrà evitare di personalizzare ogni presa di posizione come di bandiera, per unirsi sotto un unico tetto terzo e trasversale al fine di difendere quello che è un patrimonio istituzionale della nazione.

Sono in gioco i valori della difesa dell’ambiente, della salute pubblica, del benessere animale e del patrimonio agroalimentare. “Diritto all’ambiente” – con coerenza – resta dalla parte del Corpo Forestale dello Stato ed appoggerà ogni iniziativa utile a far si che questo incredibile disegno possa trovare una soluzione alternativa.

Maurizio Santoloci

Pubblicato il 5 agosto 2015 su www.dirittoambiente.net  

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3 Agosto 2015 – Giorno di lutto per gli alberi

3 Agosto 2015 20.27
Il Corpo Forestale dello Stato non esiste più.
Il governo italiano guidato da Matteo Renzi grazie alla legge: “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche” firmata dal Ministro per la semplificazione e la Pubblica Amministrazione Maria Anna Madia e approvata oggi dal Senato di fatto abolisce il Corpo Forestale dello Stato. Una data questa che entrerà nella Storia italiana.

Non entro oggi nel merito politico di questa decisione (però lo farò a voce e in altri articoli anche nei prossimi giorni) ma in quello che riguarda la sua terminologia. Per spiegare il motivo che ha ispirato questo governo a procedere nell’abolizione del Corpo Forestale dello Stato utilizzo un esempio. Un giovane amministratore (giovane e quindi senza esperienza che forse ha studiato poco la Storia) dice: non sarebbe forse bene (per modernizzare e rendere più snelle le pratiche amministrative) ridurre il nome (per legge) di tutte quelle persone che hanno un nome più lungo di quattro lettere? Si risparmierebbe nelle amministrazioni, a scuola nei contratti etc… E quindi un adulto di quarant’anni che si chiamasse Alessandro secondo questa legge avrebbe un nome che diventerebbe Ales (queste sono proprio le motivazioni che hanno portato allo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato, risparmiare e modernizzare). L’Alessandro in questione sarebbe contento? I suoi figli sarebbero contenti? I suoi parenti sarebbero contenti? Penso proprio di no.

Il nome oltre a dirci molte informazioni sulle piante (è quello che faccio ogni giorno come storico degli alberi) ma anche sugli oggetti che ci circondano, indica anche senso di appartenenza. Se chiamo (sempre lo stesso) Alessandro con il nome di Antimo lui non si volta perché? E perchè invece si volta se lo chiamo con il suo vero nome? Perché Alessandro è il suo nome e il nome indica senso di appartenenza (sembra una constatazione ovvia, ma spesso per i giovani che non si affidano alla Storia le constatazioni possono non essere ovvie). Così il nome forestale presente nella dizione di Corpo Forestale dello Stato ci indica che c’è qualcuno (in questo caso un Corpo dello Stato italiano) che protegge le foreste. Non solo ma se io faccio parte della Forestale so che il mio scopo è proteggere e garantire la sicurezza e il rispetto delle foreste, così come chi fa parte della protezione civile si occupa di proteggere i civili (abitanti della cives, la città, quindi) o chi fa parte dei Carabinieri di proteggere (con le Carabine una volta) ora con pistole e mitra la sicurezza degli italiani. Sempre a proposito dell’importanza del nome (e della divisa legata a quel nome) e di come il nome oltre a creare senso di appartenenza serva anche a creare la storia, riporto un altro esempio (forse più semplice da comprendere in questo periodo dominato dalla televisione).

A Roma ci sono due squadre, lo sappiamo tutti: la Roma e la Lazio (squadre gestite amministrativamente da società private) che però incidono sui costi della città e dello Stato,  vedi quando ci sono le partite: vigili, polizia per garantire la sicurezza,  traffico bloccato, mezzi della nettezza urbana azione per pulire etc… Non sarebbe meglio per modernizzare e snellire i conti dello stato togliere una delle due squadre e farne una sola per la città di Roma? Che senso ha avere due squadre quando ce ne potrebbe essere una? Ecco Renzi e la Madia è come se avessero deciso di togliere (per legge) la Roma (per il rispetto della cronologia, la Lazio è nata nel 1900 mentre la Roma nel 1927 quindi teniamo la squadra più antica) mettendo Totti (senza che lui abbia avuto la possibilità di scegliere)  a giocare nella Lazio. Un giovane amministratore potrebbe pensare beh così risparmiamo, in fondo giocano tutte e due nella stessa città e tutti e due danno calci a un pallone che cambia se di squadra ce n’è una sola? Cosa sarebbe successo a Roma di fronte a una decisione del genere? Che impatto avrebbe avuto una scelta fatta da una giovane amministratrice sulla storia e la cultura di questa città?

Ma veniamo agli alberi e alla cultura degli alberi in Italia. Lavorare per la cultura degli alberi significa creare affezione, amore, senso di appartenenza e rispetto per gli alberi. Quello che con grande capacità (riconosciuta a livello internazionale) ha fatto e continua a fare da anni il Corpo Forestale dello Stato in Italia. Oggi, dopo che è stata approvata questa legge (oggi per me è come se fosse un giorno di lutto per tutti gli alberi italiani) in Italia per ciò che riguarda la gestione dei suoi alberi e delle foreste ci sarà il caos. Un caos creato da un governo incompetente (basti pensare che si abolisce il Corpo Forestale dello Stato ma non i corpi forestali regionali delle regione autonome). E se prima quando qualcuno, magari un amministratore di condominio stava segando il Pino magnifico che viveva tranquillamente sotto la tua casa (semplicemente perché aveva deciso di togliere l’albero perché sporcava) davanti agli occhi di tua figlia (alla quale non potevi far altro che bendargli gli occhi, o disperatamente portarla via da quella scena dopo che qualche giorno prima gli avevi spiegato che quell’albero era importante perché ci abitavano gli uccellini) non sapevi a chi rivolgerti e disperato chiamavi la Forestale, e l’amico forestale interveniva con i suoi consigli e i suoi mezzi, ora (e per ora intendo quando la legge verrà applicata. Prima però faremo battaglia e cercheremo con tutti i mezzi democratici che questa legge venga revocata) quando un costruttore, un nemico degli alberi, chiunque armato di motosega decida di far fuori un albero non sapremo più a chi rivolgerci.

Antimo Palumbo

Ecco chi sono i 124 senatori che hanno approvato l’art. 8 che sopprime il Corpo Forestale dello Stato

Nella seduta del 3 agosto 2015 l’assemblea del Senato era impegnata a votare gli emendamenti al DDL 1577-B che, all’art. 8, prevede l’eventuale assorbimento del CFS in altra forza di polizia (che di fatto equivale alla soppressione).

Tutti gli emendamenti migliorativi sono stati bocciati dalla maggioranza per cui l’art. 8 è stato approvato senza modifiche. Di seguito vi elenchiamo l’esito del voto. Scoprirete chi sono gli assassini del Corpo Forestale dello Stato. Tra questi ci sono i famosi dissidenti PD antirenziani (Casson, Chiti, Gotor, Mucchetti ecc…) e addirittura la giornalista anticamorra minacciata di morte dai Casalesi, Rosaria Capacchione, che evidentemente non ha seguito il consiglio del suo collega Roberto Saviano, contrario alla soppressione del CFS. E dulcis in fundo ecco anche il voto favorevole del “galeotto mancato” Antonio Azzollini.

VOTAZIONE FINALE DELL’ART. 8 DEL DDL 1577-B

  • Presidente: Roberto CALDEROLI
  • Presenti: 205
  • In congedo o in missione: 32
  • Numero legale: 145
  • Maggioranza: 101
  • Votanti: 201
  • Favorevoli: 124
  • Contrari: 74
  • Astenuti: 3

Esito: Approvato

Hanno votato a favore:

Hanno votato contro:

Si sono astenuti:

Seggioli Raffaele

Renzi sopprime la Forestale e la mafia brinda. Presidente Mattarella ma lei da che parte sta?

Oggi con il voto definitivo in Senato dell’art. 8 del DDL 1577-B, Renzi ha realizzato il suo intento di sopprimere il Corpo Forestale dello Stato (di seguito abbreviato CFS) e disperderlo all’interno di altre forze di polizia ancora da stabilire (si parla di Carabinieri). Domani voteranno i restanti articoli ed il testo completo definitivamente. Poi il Governo avrà 12 mesi per fare i decreti attuativi che entreranno nel dettaglio delle questioni tecniche e operative.

Il CFS da sempre si occupa di difendere l’ambiente, la biodiversità, gli animali e da qualche anno anche la tutela del made in italy e dell’agroalimentare in genere. Inoltre gestisce le 130 Riserve Naturali dello Stato. E’ il Corpo che ha scoperto i rifiuti tossico-nocivi sotterrati nella cosiddetta “terra dei fuochi” e che si sta impegnando nel dissotterrarli per restituire all’area una nuova possibilità per tornare ad essere la “Campania felix” di romana memoria.

Il rapporto ‘Ecomafia 2014‘, elaborato da Legambiente, ci dice che nel solo 2013 il CFS ha accertato più di 10.200 reati ambientali avvenuti in Italia, contro i 1.219 accertati dal nucleo operativo ecologico dei Carabinieri. L’Agenzia Europea di cooperazione giudiziaria (Eurojust) ci chiede di approvare una legge sui reati ambientali nel codice penale da decenni e ci chiede da anni anche la formazione un corpo nazionale di polizia ambientale specializzato e coordinato a livello europeo con le altre forze nazionali. E in tutta risposta il Governo Renzi smantella il CFS, l’unico Corpo con le caratteristiche richieste da Eurojust, dimostrando ancora una volta che per questo Governo l’ambiente non è una priorità.

Emblematico ed inquietante il fatto che la mafia abbia brindato alla notizia che Renzi volesse sopprimere il CFS. Tale rivelazione è riportata in una intervista che Sergio Costa, il Comandante Regionale della Campania del CFS, ha rilasciato al Corriere del Mezzogiorno. In questa intervista shock Costa rivela che “un informatore ci ha raccontato che, il giorno in cui è stato annunciato lo smantellamento del Corpo Forestale, personaggi vicini alle ecomafie operanti tra Napoli e Caserta hanno acquistato dolci e spumante per festeggiare la notizia. Brindare non è un reato, per carità. Ma è un segnale, no?”

A sostegno del CFS, invece, si è unita la società civile rappresentata dalle associazioni animaliste, ambientaliste e dell’antimafia, dalla Chiesa cattolica con l’Ordine dei Frati Minori Francescani, addirittura dalle associazioni dei cacciatori (Fidc, Arcicaccia, AnuuMigratoristi, Eps, e Cncn) e da personalità di rilievo tra le quali Salvatore Settis (già rettore della Scuola Normale Superiore di Pisa), Paolo Maddalena (Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale) e Franco Roberti (Procuratore Nazionale Antimafia). Quasi tutti i partiti di maggioranza e opposizione si sono dichiarati contrari alla soppressione.

Ma perché il Presidente Renzi vuole sopprimere il CFS? Come ha tentato finora di giustificare questa operazione? Dapprima ha parlato del risparmio economico derivante dalla soppressione e dall’accorpamento ad altra forza di polizia, senza però portare alcuno studio economico a supporto della tesi. Il sindacato UGL- Corpo Forestale dello Stato ha subito smentito il Primo Ministro con un proprio studio col quale ha dimostrato che il CFS costa allo Stato, al netto degli stipendi del personale, circa 30 milioni di euro l’anno e che ne fa “guadagnare” circa 28 milioni attraverso le sanzioni emesse. Ma il calcolo è comunque parziale perché se si considera l’attività di prevenzione che il CFS svolge, il risparmio per lo Stato, dovuto ai mancati danni, è molto maggiore rispetto al costo sostenuto. I 30 milioni del CFS, formato da circa 7800 unità presenti in 15 regioni, sono comunque briciole rispetto ai “carrozzoni” che Renzi vorrebbe tenere in piedi, ovvero i corpi forestali regionali. Lo studio dell’UGL-Corpo Forestale dello Stato fa emergere la scandalosa sproporzione dei costi tra il CFS e i corpi forestali regionali. Il costo totale annuo del CFS, comprensivo degli stipendi, è di 490 milioni mentre i corpi forestali regionali della Sicilia e della Sardegna, formati rispettivamente da 800 e da 1300 unità, costano 410 milioni annui (260 la Sicilia e 150 la Sardegna). In pratica queste due regioni spendono quasi quanto tutto il CFS, che è presente nelle 15 regioni a statuto ordinario.

La seconda giustificazione di Renzi è stata quella di evitare la sovrapposizione delle competenze tra forze di polizia. Anche qui è stato smentito dai fatti perché non si capisce perché il CFS debba chiudere e invece i corpi forestali regionali e provinciali, che hanno le medesime competenze, debbano rimanere in piedi. La terza giustificazione è stata quella data dalla Ministra Madia e cioè che il CFS dev’essere soppresso in quanto trattasi del corpo di polizia più piccolo. Anche questa affermazione è facilmente smentibile dato che il DDL 1577 non tocca i corpi forestali regionali e provinciali, corpi di polizia che sono più piccoli del CFS.

Presidente Renzi, qual’è quindi il vero motivo? Le sembra normale che la mafia debba brindare alla notizia di questa sua decisione mentre la società civile si mobilita? Presidente Mattarella e lei da che parte sta?

Per fare pressione dal basso ho avviato una raccolta firme tramite il sito Change.org che ad oggi ha raggiunto la ragguardevole cifra di 76000 firme (sommando quelle cartacee dell’associazione Fare Verde). L’obiettivo è arrivare a quota 100000. Questa petizione è diventata un luogo in cui è convogliata gran parte della protesta della società civile nonché degli stessi appartenenti del CFS. Alla protesta si aggiunge la proposta di accorpare nei ranghi attuali del CFS, le circa 90 Polizie Provinciali e i 6 Corpi Forestali delle regioni e province autonome. Si otterrebbe un unico Corpo Forestale nazionale, come richiesto da Eurojust, con 14/15 mila unità operative sul territorio.

Quando si parla di cifre facciamo attenzione a non confondere i famosi 30000 “forestali” siciliani e i tanti “forestali” calabresi diventati oggetto di scandali per i metodi di assunzione clientelare e per lo scarso rendimento. Questo personale non fa parte del CFS ma è alle dipendenze delle rispettive regioni con il compito di fare le manutenzioni dei boschi e in alcuni casi lo spegnimento degli incendi.

Un’altra precisazione da fare riguarda il falso mito che l’Europa vorrebbe un corpo di polizia per ogni Stato membro, pena il pagamento di multe salate. L’unica cosa che l’Europa chiede al riguardo è la creazione del numero unico di emergenza “112” prevista nell’art. 26 della Direttiva 2002/22/CE. Questo non vuol dire accorpare i corpi di polizia ma accorpare i vari numeri di emergenza (112, 113, 117 ecc…).

I 5 corpi di polizia nazionali (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e CFS) sono composti da 305000 unità in totale e il CFS rappresenta appena il 2,5% della somma. Se escludiamo la Penitenziaria e la Finanza, che non effettuano prioritariamente il controllo del territorio, il rapporto tra il numero di operatori di polizia ogni 100mila abitanti per l’Italia è di 341, per la Francia è 385 e per la Spagna 469. Questi dati forniti dal sindacato sopra citato smentiscono un altro falso mito che fa credere che in Italia ci siano troppi operatori di polizia rispetto agli abitanti.

In conclusione, le firme raccolte verranno consegnate a Renzi o ad un altro rappresentante del Governo tramite una consegna ufficiale seguita da una conferenza stampa. Ogni singolo contributo è importante. Sono certo che anche voi vi unirete a questa mobilitazione. Basta una semplice firma.

Non dobbiamo permettere ad un Governo non eletto da nessuno e ad un parlamento incostituzionale di cancellare con un tratto di penna la storia bicentenaria del Corpo Forestale dello Stato!

Grazie

Seggioli Raffaele

Coordinatore della Campagna #SalviamolaForestale

salviamolaforestale@yahoo.com