LEGGE MORALE

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28-4-2017, mi sono tornati in mente gli scarponi della polizia tra cui s’aggirava intrepida Camilla, la minuscola cagnetta sempre a capo d’ogni corteo animalista e i Forestali acquattati nel boschetto di bambù sulla collina: scene vissute a Montichiari, in provincia di Brescia.
Lì nella zona industriale fuori paese, sopra un poggio c’era Green Hill, allevamento di cani beagle da vivisezione di proprietà della Marshall. Lì per oltre due anni sono confluiti continuamente gli animalisti italiani, e anche quelli francesi e svizzeri, che ne volevano la chiusura. Ogni volta quando il corteo s’avvicinava alla struttura incrociavamo le auto della sicurezza privata con i vigilanti che lasciavano il posto alle forze di polizia (pagate dai contribuenti italiani) i cui blindati trovavamo schierati intorno alla sede della multinazionale sia all’interno che all’esterno della recinzione.
Molti dei poliziotti, irriconoscibili in assetto antisommossa, una volta fuori servizio, toltisi casco e divisa, venivano a firmare la petizione antivivisezione.
Durante le manifestazioni la pattuglia dei Forestali stava, invece, con la sua camionetta nel terreno di Green Hill, spiando all’esterno dei capannoni guaiti o segni che potessero essere pretesto per intervenire contro Marshall.
Il 28 aprile 2012, durante l’ennesima pacifica manifestazione di migliaia di animalisti, si creò l’occasione di sottrarre un certo numero di beagles dalla prigionia e dall’atroce futuro nei laboratori. L’intervento del procuratore di Brescia consentì al NIRDA insieme ai comandi di Bergamo e Brescia il sopralluogo dentro i capannoni di Green Hill e la conseguente incriminazione della Marshall per maltrattamento, che sbugiardava tutte le relazioni ispettive del veterinario ASL e del comandante dei vigili urbani di Montichiari.
La Forestale da quel 18 luglio fino al 21 settembre, quando fu possibile trasferire l’ultima “fattrice“ a cui fu restituita dignità d’essere MADRE dei suoi neonati, rimase all’interno di quei capannoni roventi ad accudire i 2639 cani che nutriva con le crocchette della Marshall, poste astutamente sotto sequestro insieme ai beagle e ai computer. Tutti i 2639 segugi più i cuccioli nati nel frattempo furono dati agli animalisti in affido giudiziario, che poi si tramutò in adozione definitiva dopo la condanna della Marshall,confermata in appello il 23 febbraio 2016.

Oggi 28 aprile 2017, 126 Forestali passati d’imperio alla Polizia di Stato prestano servizio al reparto mobile, a fare ordine pubblico, ovvero costretti, dopo un corso di due mesi, ad occuparsi di tutt’altro rispetto alla professionalità maturata; così m’è tornata alla mente l’immagine degli scarponi della polizia in assetto antisommossa tra cui s’aggirava intrepida Camilla, la minuscola cagnetta sempre a capo d’ogni corteo animalista … Oggi vorrei ringraziare i Forestali che mi hanno fatto scendere con loro verso il cancello di Green Hill e tutti quei Forestali che il cancello di Green Hill lo hanno aperto .

Avevamo in Italia un Corpo di polizia che tutelava, nello Stato di diritto, i senza-diritti compiendo nella legalità le azioni giuste, ubbidendo a quella Legge morale, per la quale i cittadini più coraggiosi son disposti anche a travalicare la legittimità e la legge dello Stato.
Avevamo…

VENTO DI TUONO NELLA TORMENTA

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I vigili del fuoco non hanno strutture conformi alla normativa civile EASA, e quindi non possono gestire gli elicotteri S64F direttamente, ma solo tramite le certificazioni dell’ex cfs. Ma più che altro non è possibile gestire questi mezzi con le regole, la burocrazia, le dipendenze amministrative del personale, il trattamento di missione dei VVF.
Il team che lavorava con questa linea veniva da tutta Italia ed era dislocato dove serviva con una centralizzazione del comando ed amministrativa che nei VVF non è possibile. Aveva un suo capitolo di spesa per le cose urgenti autonomo, lavorava 6/9 mesi lontano da casa, ma aveva un trattamento economico adeguato (trattamento forfettario di € 110 al giorno che utilizzava x vitto ed alloggio), auto a noleggio, possibilità di affittare gru carrelli muletti autonoma. Pertanto lo stesso era ben motivato e libero di prodigarsi per far funzionare il tutto senza alcuna burocrazia…. Nella nostra storia siamo stati per anni a lavorare sotto l’organigramma della Sima per i tecnici e European per i piloti, quindi lavoravamo con i privati con un contratto pubblico, prestati dal CFS, ma questo ha fatto si di accumulare una esperienza tale che quando abbiamo preso noi l’esercenza eravamo pronti, e pur essendo pochi soprattutto nella stagione estiva 2015 gli elicotteri di Pontecagnano hanno effettuato 260 ore di volo e senza un giorno intero di fermo macchina, cosa questa che neanche gli americani ci sono mai riusciti.
Oggi i VVF hanno smantellato tale struttura, la preoccupazione più grande non è farla funzionare ma evitare che ci siano differenziazioni tra il personale, e pertanto ci ritroveremo con gli elicotteri fermi, come già sta accadendo, di conseguenza batteranno cassa per fare un contratto con l’European, che è l’unica ditta in Europa che può gestire questi elicotteri, già ora è stato stipulato un contratto di 7 milioni per 2 elicotteri per 4 mesi invernali, quindi torneremo ad una spesa molto più elevata (più di 20 milioni l’anno per avere lo stesso servizio) ma in compenso abbiamo mantenuto l’uniformità del corpo, penalizzando anche a livello stipendiale tale personale con una riduzione che nel mio caso è di € 450 mensili.
Ora i due elicotteri sotto contratto con la European Air Crane stanno lavorando a Montichiari e Cuneo mentre i due rimasti ai VVF sono ancora fermi a Ciampino a causa della nuova certificazione della part145 della forestale che è passata sotto i vigili che finalmente sta arrivando alla conclusione. Ma quali sono le prospettive? Con il sistema dei vigili ci vorrà molto tempo per ricostruire quello che la forestale aveva, ed in ogni caso la spesa pubblica salirà fino a quadruplicarsi…. Quindi dove è stata la convenienza per il popolo italiano di questo scempio, riducendo lo stipendio a 96 persone e pagando 20 milioni in più all’anno abbiamo fatto un cambiamento utile?…….. È migliorato il servizio? Non credo possa migliorare il servizio con le regole dei VVF, loro ragionano per basi, non incentivano il personale che va a lavorare lontano da casa, e se permette per formare il personale di una base che ospita gli Erickson ci vogliono anni e anni, pertanto non credo che avremo gli stessi risultati pur spendendo molti più soldi…… ma sono scelte politiche e dico che onestamente anche avendo lavorato una vita con questi mezzi ora non è più un mio problema
Come titolo di coda racconto un piccolo riconoscimento che abbiamo avuto e che ne andiamo più che orgogliosi. Durante la progettazione della livrea per questi elicotteri abbiamo utilizzato i nostri colori, il bianco ed il verde,(mentre i colori degli Erickson americani sono Arancio e Rosso) poi visto che la fabbrica era in Oregon abbiamo voluto chiamare i nostri elicotteri con il nome di capi indiani: Toro Seduto, Geronimo, Nuvola Rossa, e c’era anche Cavallo Pazzo (elicottero che cadde all’atto della consegna a Fiumicino), gli americani non capivano il perché di questa scelta, anzi non gli piaceva, loro erano uomini dell’Oregon, uomini di frontiera, per loro i pellerossa erano i vecchi nemici, mai avrebbero chiamato un elicottero con un nome di un capo indiano….. poi venne la Walt Disney e fece un cartone animato…. PLANES II Fire and Rescue Indovinate a chi era ispirato ? NEL CARTOON L’ELICOTTERO SI CHIAMA VENTO DI TUONO !

Cavallo Pazzo

Eradicazione e RiEsistenza

Sergio Costa – I miei ragazzi, i miei Forestali sono questi, sono proprio quelli che non si fermano mai e che generosamente scendono giù, li nel profondo delle viscere della terra dove finisce la luce e inizia il malaffare. Dove si trovano le risposte che questa terra cerca da trentanni. Oggi io sono sceso giù con loro, ero uno di loro e lo sarò anche domani e ogni giorno che posso. La Forestale non si ferma mai e andremo sempre avanti: questa è una promessa per i cittadini onesti e un avvertimento per i delinquenti. Ad Maiora Semper.

Renzo Moschini – La nostra anima è composta da un mosaico di immagini. C’è il cinghiale liberato dal laccio, c’è il pettirosso liberato dall’archetto, ci sono gli avannotti delle trote Fario liberati nei torrenti, ci sono i pini e i castagni salvati dalle fiamme degli incendi, ci sono i rifiuti rimossi dalle scarpate, ci sono i ruscelli liberati dai colori osceni dell’inquinamento, ci sono i falchi pecchiaioli che volteggiano anche nei nostri sogni, ci sono i caprioli salvati ai bordi delle strade, ci sono gli assioli le civette ed i Barbagianni portati ai centri di recupero. Ci sono le tartarughe liberate nel loro ambiente naturale. C’è lo sguardo commosso e grato delle persone che abbiamo salvato e/o aiutato. C’è il fischio della marmotta e il volo dell’Aquila. C’è tanto altro ancora…..E non potrete mai entrare nella nostra anima…Mai. Un abbraccio a tutte le mie colleghe e i miei colleghi autentici d’Italia.La prima cosa che colpisce è perchè il CFS delle regioni ordinarie deve cambiare mestiere e quello cospicuo delle regioni speciali no.Boschi,parchi etc in Sicilia o in Sardegna sono diversi dagli altri. L’altra cosa è la competenza che non sembra interessare granchè il governo, Infatti se le soprintendenze possono passare armi e bagagli alle prefetture perchè anche il CFS non può finire dove capita.

Francesca Anselmi • Lavora presso Guida Ambientale Escursionistica Semplicemente – indignata ed intristita… chi dovrà proteggere e tutelare da domani il nostro bel paese?parchi, boschi, dune, interi territori degni di rispetto e tutela e da domani all’abbandono totale?abusi, degrado, bracconaggio, sono solo i primi di una lunghissima lista di problemi (veri e propri reati) che attanagliano la nostra penisola… ed ora? Qualsiasi siano i decreti attuativi, lo smantellamento di un corpo altamente specializzato come la forestale è semplicemente vergognoso….

Gianni Ardizio Wolf Spirit •Itis vercelli QUesti sono tagli dettati dalla follia e dalla irrazionalita’…. la sproporzione tra CFS e i Forestali regionali e’ incredibile e senza senso…. perche’ le regioni non ragionano su questo scompenso ??? perche’ chi ci governa non ha attuato la prima promessa che fece cioe’ quella dei tagli ai parlamentari e ai loro lauti stipendi ???? Povera Italia, lo sfascio e’ continuo di giorno in giorno e il ns Presidente del Consiglio si diverte a twittare sui gufi …….. manie di potere ??

Tarcisio Trani ISPETTORE SUPERIORE SOSTITUTO UFFICIALE DI P.S. presso Ministero dell’Interno – perchè se si toccano i dipendenti regionali….quelli sarebbero capaci di appiccare fuoco ovunque; questa è la triste ed amara verità ; poi sarebbe stato più logico accorparli alla Polizia di Stato facendone una specialità come la Polfer, la stradale i cinofili e ci sarebbe stata, come lo è già la Polizia Forestale, ma evidentemente i vertici hanno preferito i Carabinieri perchè da lì possono prelevare risorse economiche da due Forni: uno quello dell’Interno e l’altro quello della Difesa …ed io pago…..

Roberto Lucherini- Ancora una volta lo Stato decide di abbandonare il controllo del territorio. Le ecomafie esultano. La vera riforma non è quella di smantellare i corpi dello Stato ma, è quella di metterli sotto una unica cabina di regia. Creare un dipartimento di Sicurezza pubblica con un unico comando. Oggi sia nelle Forze dell’ordine che nelle Forze Armate, abbiamo più Prefetti, Funzionari, Generali che operatori di polizia e soldati. Purtroppo però il Presidente Renzi di questo sembra non accorgersi.

Maurizio Diotallevi Market Development Manager presso Club4business-La Guardia di Finanza nacque durante il Risorgimento come Guardia di Frontiera trasformata in GdF con l’unità Italiana per uniformare e riscuotere i tributi del nuovo Stato…oggi l’Italia è l’unico paese occidentale che ha questo tipo di Corpo di Polizia, nessun’altra Nazione ce l’ha…oggi giustamente il governo perchè eliminare la Forestale che, invece, hanno tutti gli Stati? La Polizia Penitenziaria potrebbe accorparsi con la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza con i Carabinieri…invece di passare da 5 a 4 Polizie, si passerebbe da 5 a 3…

PRIMAVERA 2017
Cristiano Tiberi – Mafiosi, collusi! I salentini de lu munno cittadini si stanno facendo onore… Dalla parte dei salentini, dalla parte dei forestali veri!

Bruno Micci – poveri colleghi della forestale affossati nell’arma

Basi senza piloti…basi senza specialisti… piloti e specialisti senza base… elicotteri senza ricambi ….i nostri ex dirigenti sono riusciti a fare un casino che ha come unico risultato il caos e malcontento con enormi costi per lo stato…ma chi paga?

Stanno già preparando le auto nuove, altra spesa! Corsi di formazione, altra spesa, uffici e computer nuovi già in distribuzione, altra spesa! Bah

Continua l’opera di depredazione di quello che era il Corpo Forestale dello Stato. Ma siamo così sicuri che agli enti parco faccia comodo prendersi carico della gestione diretta delle RNS?È proprio corretto far gestire aree protette di rilievo nazionale a enti regionali?

David Diani – Ma le fasce tagliafuoco non le sa fare nessun altro senza il Cfs? (ingaggiamo uno sciamano per fare la danza della pioggia)

L’apoteosi! Ora voglio che i cc assorbano la croce verde e che girino ambulanze nere, così che tutti si tocchino i maroni anche quando passano a sirene spente.

Firmano protocolli di intesa per gestire gli incendi boschivi (tramite la cara, vecchia, soppressa forestale). Poi ci dicono di non credere ai fantasmi…

Marcello Ripaldi – Oggi sono 3 mesi che faccio il pompiere e già mi sono rotto ……che paese è quello che toglie ai propri servitori le qualifiche, dignità, trattamento economico e la professionalità di operatore di polizia? Che umiliazione! Quest’estate ci riposiamo. Vanno i privati (ditte) a fare l’antincendio. È quello che volevano.

Margherita Meghi Ricci – ….questi tre mesi mi sembrano anni di ospizio

Ma cosa è servito smembrare la forestale??

Cistola Giuseppe – Faccio una domanda…. È possibile impedire a PD forza Italia centristi e sinistra di non nominare più parole come agricoltura… Turismo sostenibile….
E Tutela dell ‘ambiente?

Il simbolo del CFS che è sul cancello di ingresso dell’ex vivaio forestale non sarà cancellato da nessun capuncolo, nessun polituncolo e nessun dirigentucolo. Lo potrà cancellare solo il tempo è le intemperie. Sono orgoglioso che la nostra aquila continui a vivere proprio nel mio paese

Da noi l’unica cosa che rimarranno sono i cippi in cemento con scritto DF,stanno togliendo tutto,una corsa a cancellare ogni simbolo…solo il nostro eliporto conserva ancora tutto…ma solo perché vvf…uno strazio continuo

Quel momento che la nostalgia t’assale e cominci a pubblicare foto del corso

Manca un posto dove asciugare le lacrime…..

Certo lasciare il proprio lavoro da forestale è un onore ,a noi che restiamo rimane l’amarezza di arrivare al pensionamento con un’altra divisa che non abbiamo scelto ma ci è stata imposta come se ci fosse una dittatura. Viva il Corpo Forestale dello Stato l’unico lavoro che ho amato.

Tutti i militari d’Italia, sono volontari. Tranne gli ex appartenenti al Corpo Forestale dello Stato.

Iuri Mariotti – Io non accetterò mai questo cambiamento,sono passato ai vvf contro la mia volontà (con tutto il rispetto per i vf) in base a dei principi assurdi che qualcuno avrebbe dovuto vedere meglio…non rimangono che i ricorsi e soldi da spendere che verranno inevitabilmente sottratti alle famiglie ingrassando gli avvocati..ma di questo nessuno parlerà mai…comunque auguri…il valore della persona rimane

Ho superato il portone della Scuola di Sabaudia nel lontano luglio del 1980, in 37 anni di servizio molte volte ci hanno provato a cancellarci finché ci son riusciti: il trio Patrone, Renzi e Del Sette per noi è stato micidiale.

Raffaele Seggioli: 21 marzo – Giornata internazionale delle Foreste. In Italia senza la Forestale è un giorno di lutto

Sabaudia 21 marzo,ore 15,00 il corpo del collega ancora non e’ stato raggiunto dai soccorritori per problemi di orografia del terreno. Quelli questa mattina avevano diramato un comunicato stampa parlando di disgrazia.caduta accidentale.IPOCRITI!!!!!!!!!

Antonella Giordanelli – Avrei voluto comunque augurare “buon equinozio”, ma anche il sorriso forzato è stato smorzato…la luce è ancora debole

Rosy Patrone – Sì una giornata triste, Professoressa cara. La abbraccio.

Sergio Costa – Hai ragione. Ma l’equinozio è evento del cuore e dell’anima. E noi siamo esseri di cuore e di anima per cui troviamo luce nella sua ricerca. Buon equinozio amica mia.
Sergio Costa- Auguri dall’agente speciale Tippete e da me. Tra presente… un futuro da costruire assieme e un passato che non tramonta mai. Ad Maiora Sempre!!!

Giovanni Ladiana-ciao Sergio, pochi giorni fa ho visto per la prima volta i tuoi colleghi vestiti di nero e ho chiesto: siete a lutto? il tuo cuore sia sorgente di RiEsistenza!!!

Sergio Costa-Tippete è un highlander … sopravvive forestale

Salvatore Micillo- Anche se quel cappello del corpo forestale in teca brucia ancora…

Emanuela Somalvico- Radici profonde non gelano.

Carabinieri si nasce. Non puoi diventarlo per decreto. La linfa che ci scorre nelle vene è e sarà verde forestale nonostante le imposizioni

Noi appartenenti al Corpo Forestale dello Stato è toccata la stessa sorte degli ulivi del salento, sradicati dalla nostra storia, dalle nostre tradizioni, dal nostro modo di vivere, dal nostro modo di pensare.

Gianfranco Ruggeri – C’ E’ UN SEGRETO NELL’ ULIVO che nessuno quasi più conosce, DIFENDETELO, è una pianta sacra in una terra sacra che anche per questo vogliono togliervi e dominare!

NESSUN DELITTO HA SCUSANTE

solidali e traditiSono un umile amante della natura senza essere un fanatico ecologista.
Mi piace molto questo sito, molto formativo per quanto mi riguarda, in quanto vi ho trovato notizie ed informazioni che, per un motivo o per l’altro, non avevo avuto modo di conoscere da altre fonti. Alcuni articoli mi hanno stimolato ad approfondire alcuni aspetti che ritengo molto importanti.
Mi riferisco, per esempio, a due articoli della Prof.ssa Antonella Giordanelli che stigmatizza la “politica” della gestione faunistico-ambientale del Trentino (provincia autonoma), riportando che l’Italia è stata sanzionata più volte dalla UE per le devastazioni ambientali in quel territorio. Ignoravo questi fatti così come ignoravo la situazione sanitaria alla quale la Prof.ssa ha accennato nella chiusura di un altro dei suoi scritti. Soprattutto quest’ultimo articolo mi ha stimolato a controllare i dati: secondo ISTAT e registro tumori, se ho fatto bene i conti, in Trentino c’è un malato di tumore ogni 9 abitanti, a fronte di una situazione lombarda ove c’è un malato di tumore ogni 17, ma con una popolazione ben più numerosa e con livelli di industrializzazione ed antropizzazione decisamente diversi!
È evidente che c’è qualcosa che non va.
Ma lasciamo questi dati alla riflessione di chi dovrebbe occuparsene e concentriamoci sul prossimo (speriamo reversibile) processo di distruzione del CFS.
Cui prodest? Medea nella tragedia di Seneca afferma: “cui prodest scelus, is fecit”, che significa colui al quale il delitto porta vantaggi, egli l’ha compiuto…
È evidente che la distruzione del Corpo è funzionale ad interessi non del tutto legittimi, per usare un eufemismo. Sono certo che chi specula sulla natura e sulla salute (è chiaro a tutti che se la Natura piange, la salute non ride?) si sta sfregando le mani dalla contentezza aspettando la scomparsa del CFS.
Sono convinto federalista da sempre, sono assertore del princìpio di sussidiarietà che sta alla base del vero federalismo, ma sono altrettanto convinto, purtroppo il caso Trentino ce lo insegna, che certe “materie” che sarebbero di competenza territoriale e locale, non possano essere lasciate al delirio di onnipotenza di amministratori locali.
Il CFS è stato ed è un baluardo contro la speculazione e se scompare si abbandona il presidio dell’ambiente intero…
Dice: ma così si fanno delle economie. Certo, risparmieremo qualche milione di euro, ma a fronte di quali danni certi (perché sono certi, non probabili) sul lungo periodo? Vale la pena rischiare per pochi soldi?
La scomparsa del CFS è un PERICOLO per tutti. Se scompare il CFS, aumenterà il RISCHIO di DANNO ambientale perché aumenterà la PROBABILITÀ che danni, anche gravi, si verifichino in un ambiente non più presidiato.
Sia chiaro: non sono contro i Carabinieri, anzi. A proposito: io non dimentico gli Eroi di Nassiriya e tutti i Carabinieri caduti nell’adempimento del loro dovere; io non sono tra quelli che danno sempre torto ai Carabinieri (e alle altre forze dell’ordine) a prescindere…
Sono convinto, che l’Arma sia una delle migliori istituzioni di questo Paese. Sono anche convinto che i Forestali non “moriranno” nell’eventuale trapasso sotto l’Arma, ma sono certo che le competenze acquisite in duecento anni di Storia si prederanno fatalmente in un mare magnum di competenze diverse, che attualmente devono affrontare sfide molteplici… Ricordiamoci che i Carabinieri sono una forza militare abilitata ad operare in operazioni ed in teatri di guerra, vedi sopra… (questa parola farà venire l’acidità di stomaco a molti, ma tant’è…).
Non è questo il punto. Il punto è che essere Forestali (o carabinieri, o poliziotti, o vigili del fuoco) è un unicum imprescindibile, è ciò che fa “spirito di corpo”. E lo spirito di corpo è importantissimo per l’efficienza, per sopportare le fatiche, i sacrifici, i rospi da ingoiare.
Non sono un Forestale, non ho parenti, né amici nel CFS. Ma capisco il loro disagio. Lo capisco perché si poteva fare meglio… Si lo so, il Presidente del Consiglio sostiene che il meglio è il nemico del bene… Ma è questo il bene? Il bene è la soppressione del CFS?
Se la motivazione è la razionalizzazione che porta al risparmio di risorse, allora si accorpino altre forze di polizia, vengano eliminate altre voci di spesa (ce ne sarebbero, eccome…).
Per il bene del Paese si deve potenziare il CFS non sopprimerlo….
Siccome non voglio solo demolire a prescindere le “riforme” di questo governo, ma voglio fare proposte costruttive, esprimo la mia idea su ciò che si sarebbe potuto fare, ben consapevole che non sarò ascoltato.
Si costituisca una struttura interforze (sul modello della brigata anfibia composta da Marina ed Esercito), composta da CFS e NOE dei Carabinieri sotto il comando, a turno, di un Generale dell’Arma e del Comandante del Corpo.
E, una volta per tutte, smettiamo di fare della tattica spacciandola per strategia, sono due cose ben diverse…

Commento di Marco all’articolo SAPERDA di questo blog https://salviamolaforestale.wordpress.com/2016/12/02/saperda/

IL GRIDO DEGLI ULIVI

salento

aprile 2015 

Xylella, ovvero:UCCISI al secondo COLPO!
Secondo voi, che probabilità c’è che due parassiti da quarantena (un insetto e un batterio) a distanza di qualche anno entrino in Europa scegliendo la stessa NAZIONE, REGIONE, PROVINCIA ed addirittura EPICENTRO? Pur essendo due organismi completamente diversi?
Manco se avessimo uno scalo merci tipo Hong Kong, assisteremmo ad una simile casualità che non ha uguali in tutta Europa!!!
Quindi, a meno di essere lobotomizzati, qualche ovvia deduzione riusciamo ancora a farcela…
Dopo il Parassita degli Agrumi (anch’esso da quarantena), serviva un nemico invisibile, un batterio, a UCCIDERE il SALENTO.
Per il primo non sono state costruite trincee, fossati e mezzi aerei a eradicare a tutto spiano. Quello era SOLO IL PROMO, uno “scaldare i motori”, un avvertimento di ciò che ci sarebbe accaduto in seguito.
Ecco la Determina della Regione Puglia:
http://www.regione.puglia.it/…/prescrizioni_contro_organism…
Ed ecco anche la sottospecie di Linee Guida che fu emessa allora per questo parassita degli agrumi:
http://www.strateco.it/…/DEPLIANT%20ALEUROCANTHUS%20SPINIFE…
Non vi accorgete di niente?
Non vi sembra un déjà vu?
Perché sempre da Lecce?
Perché sempre lo stesso focolaio?
Perché si ferma sempre prima di Brindisi?
Mi trovate un esempio simile in un’altra stessa provincia d’Europa?
Perché a occuparsi della Biodiversità leccese è sempre lo stesso istituto-laboratorio barese BASILE CARAMIA, che si occupa di rintracciare la biodiversità leccese, ma anche di decidere le piante da far sparire dal Salento?
Cos’è, i Salentini piuttosto che inondare di pesticidi ed eradicare hanno preferito rinunciare agli agrumi ed allora serviva colpirli sul loro simbolo più forte e diffuso, quale gli ULIVI???
Ma quanto sarà vantaggiosa e per chi, questa Xylella?

 

3 ottobre 2015

LA FORESTALE IN PUGLIA CON IL VOSTRO COMMISSARIO SILLETTI…STANNO UCCIDENDO MIGLIAIA DI ULIVI SPECIE SECOLARI…CONTRO LA VOLONTA’ DEI PROPRIETARI E CONTRO LA PROTESTA CHE è PRESENTE DA MESI..SE QUESTA NON è DITTATURA…COME LA CHIAMERESTE??? PERCHE TUTTO IL CORPO FORESTALE NON SI INDIGNA???

Mimmo Giglio

 

IO SONO CONTRO XYLLETTI ANCHE PERCHE’ HO IN CORSO INDAGINI CON LA FORESTALE DI LECCE. CONOSCO GLI AMICI E NEMICI DELLA FORESTALE. SONO UNO PURO.

Due simboli concreti: la forestale salverà l’ ulivo sacro. SARA’ DURA MA NOI NON CI ARRENDIAMO

Siamo tutti grandi se siamo uniti

Antonio Baldari

 

28 marzo 2017

Centinaia di ulivi monumentali del Salento sradicati. La nostra storia, il nostro paesaggio, distrutti.
Per cosa? Per consentire il passaggio di un gasdotto pro
veniente dall’Azerbaigian, che trasporta il gas dei giacimenti del Mar Caspio.
La Regione Puglia aveva proposto un percorso alternativo, di minor impatto, che non è stato nemmeno valutato al momento della procedura di Via (Valutazione di Impatto Ambientale) del Ministero dell’Ambiente (quindi Governi Renzi e poi Gentiloni). 
Il gas. Cazzo. Che si potrebbe produrre dalle discariche e dalle aziende agricole. Si chiama biogas, e per far partire un mercato stimato dalle associazioni agricole di ventimila potenziali posti di lavoro, basterebbe firmare un decreto che si aspetta ormai da oltre un anno sulle normative tecniche degli impianti, per far partire la produzione.
Niente, figuriamoci. Le cose serie e innovative, che creano lavoro vero, non interessano a Renzi e compari.
Bisognava prorogare all’infinito le concessioni di trivellazioni alle multinazionali, per il nostro fondamentale fabbisogno di gas, e far fallire il Referendum che si opponeva a questo scempio dicendo ai cittadini di boicottare il voto e di non andare alle urne, in barba ai principi costituzionali.
E non è bastato. Ora è indispensabile anche prendere quello del Mar Caspio, di gas, distruggendo le nostre coste e sradicando centinaia di ulivi.
E ai consiglieri regionali, comunali, ai sindaci, ai normali cittadini che protestano pacificamente, cariche della polizia e manganellate.
Stato criminale.

Mauro Romanelli

 

28 marzo 2017

È stata una scena surreale. Una scena da regime.
Vedere i poliziotti che strattonavano, alzavano la voce e il manganello contro una fascia tricolore (che tra l
‘altro era al telefono con il Prefetto)… 😡
Non hanno avuto rispetto di nulla e di nessuno. Ci circondavano e ci spingevano neppure fossimo delle povere mucche da portare al macello.
Una sensazione totale di impotenza, perché in genere siamo abituati che di fronte ad un problema di ordine pubblico si possono chiamare le forze dell’ordine… ma in questo caso le forze dell’ordine erano il problema di ordine pubblico!!!

Adriana Piliego

 

A San Basilio Melendugno hanno scatenato tutte le forze dell’ordine contro inermi e pacifici cittadini. È la nostra guerra…la guerra tra il cittadino e lo Stato!… È l’ ora di rivendicare la nostra sovranità.

Ho visto sguardi in difficoltà, gli uni contro gli altri…un uomo padre di famiglia. Che riceveva sputi rabbia rancori rimproveri ma anche consigli appelli riflessioni pensieri perché comprendesse il dolore di chi di fronte a sé sta difendendo la terra… Gli uni costretti ad ubbidire e gli altri liberi di scegliere. Se solo potessero parlare quegli sguardi non ci sarebbe più questa avversità quest’odio che qualcuno più alto di noi ha scatenato!

Mimmo Giglio

 

29 marzo 2017

Oggi è stato diverso … non è stato come gli altri giorni ma molto molto più doloroso … perché oggi quegli alberi che per quanto straziati ed incappucciati erano sempre lì …oggi no, non c’erano più … il deserto in un’area tanto vuota quanto immensa …ci passavo accanto e non riuscivo a trattenere le lacrime …e piango in ogni parte del mio corpo piango …mi e ci stanno strappando anima e cuore …
#notap
#stopfarsaxylella

Gabriella Spano

SAN FOCA-MELENDUGNO: è dura, e vedere di notte quei ragazzi con il tablet che studiano per l’esame e pure stan lì, al freddo, con la luce led sulla testa, e fan presidio h24 lungo le strade del territorio, mentre costruiscono il loro futuro e difendono la dignità-integrità della loro terra, fa riflettere!

Oreste Caroppo

Da appartenente alle forze di polizia … forza cittadini salentini…

Salvatore De Dominicis 

 

CUORI

cuori

…..due anni…..due anni di indagini….di foto-trappole…..di numeri di targa, di appostamenti, anche difficili per il freddo e l’umidità…..due anni…..ma avevo l’intimo convincimento che quello fosse un temibile bracconiere e così, oltre all’impegno personale ho supplicato il mio amico e collega talentuoso M. di andare avanti e forse, sono stato anche un po’ logorroico, considerato il fatto che aveva molto da fare anche in altri settori, ma sentivo che quello non era un bracconiere comune…..troppo spavaldo………..vicino alle case e alle strade, appastava cinghiali…….una meticolosa opera nel mettere insieme elementi…..studiare il territorio……e risalire all’individuo grazie ai primi tre numeri di una targa……..ed oggi è stato sorpreso mentre riattivava un laccio in corde di acciaio per la cattura di fauna selvatica, nei pressi della sua abitazione….sorpreso in tale atteggiamento è stato controllato il terreno adiacente e alcune baracche di sua proprietà ed è venuto fuori che razza di individuo fosse: 150 uccelli protetti, vivi e morti, molti di questi protetti come il lucherino. Molti di questi protetti anche da convenzioni internazionali e anche purtroppo molte piccole creature divine (i pettirossi); circa 30 lacci, reti da uccellagione, un numero incredibile di tagliole, un numero elevato di bastoncini ricoperti da vischio (painelle), insomma un temibile bracconiere poliedrico nel senso che le sue attenzioni erano rivolte sia agli ungulati e sia alla avifauna migratoria. Questa operazione antibracconaggio ha onorato ancora il Glorioso Corpo Forestale dello Stato, consegnando alla Giustizia un individuo che meritava davvero di essere punito; sempre correndo in difesa dei più deboli: gli animali.

Mauro Cheli

 

Val la pena andare a vederlo, ma sappiate sin da ora che dopo vi sarà difficile allontanarvene rapiti dalla poliedrica magia di quello che oggi è l’omphalos del mondo, quell’ombelico che la storia muove nell’universo ma che in questi giorni ha fissato in quel luogo e tra quelli uomini risvegliatisi eroi senza saperlo, e tutti diventate come loro, diventate loro, divenite oro, passeggiando in quel paradiso in questi giorni con piede di pace contro i portatori di guerra e offesa alla terra salentina e alla sua gente.
Giunti a San Foca a nord di Otranto proseguite lungo la strada litoranea, e poco fuori l’abitato verso nord, l’assembramento di auto parcheggiate sui bordi vi farà segno di fermarvi lì!

Un varco si apre nella macchia mediterranea sulla sinistra, ma prima, superate a piedi le Acacie saligne in fiore dai gialli colori e i Ginepri coccoloni contorti dal vento, andate a vedere per un attimo il mare e la linea di costa sabbiosa tra le rocce delle basse falesie erose e le foglie della Posidonia ondeggiate dal mare.

Tornate sui vostri passi, e imboccate sempre a piedi, con prudenza nell’attraversamento della strada, il varco al di là della litoranea, è un sentiero sabbioso che attraversa la macchia mediterranea retrodunale fatta di bassi Pini d’Aleppo, Corbezzoli, Mirto, Cipresso sempreverde, Filliree, Lecci, Erica, profumatissimo Rosmarino, e tanto altro ancora. Superato attraverso i suoi varchi bordati di Lentisco un muretto a secco di pietre conchiglifere, entrerete nella magia di un Uliveto antico, di alberi anche monumentali, in un paesaggio dolce ondulato, dove vi sorprenderà il volo della colorata Upupa e dove bambini raccolgono Papaveri rossi e Margherite gialle e giocano mentre dei ragazzi riuniti in cerchi spontanei, seduti a terra sull’erba, vestiti di colori primaverili suonano tamburelli e cantano nenie gioiose,
e tutto questo poco al di qua di un grigio lager di oppressione, un recinto di brutta alta rete metallica e barriere di cemento che è come un forte innalzato da truppe di occupazione aliene, una morte che lì iniziata covava di allargarsi a macchia d’ olio irrefrenata cancellando tutto ciò che avrebbe inglobato.
 

Dentro di essa eserciti di biocidio si aggirano con mezzi meccanici per uccidere, distruggere e cancellare ogni cosa ed è davvero il deserto artificiale!
In quel contrasto, passeggiando nei tratti di positività paesaggistica e umana, al di qua della recinzione, bagnati dai raggi di Sole tra i rami degli Olivi, vibrati dagli echi del canto degli Aironi, il cuore si riempie tanto da traboccare di lacrime.
 
Potenza di quei bambini, delle loro madri, dei loro giovani padri che comparsi come un sistema immunitario sconosciuto e pur antico del territorio si aggirano attorno al male, a quel bubbone di rovina, lo attorniano e lo consumano metro dopo metro, perché il paradiso avanzi di nuovo; rinaturalizzazione, dove traditori e demoni credevano vi fosse un nulla e la viltà,
e c’era invece un Paradiso di Natura e di Amore che nulla teme, e che i loro occhi accecati di invidia, livore e arrogante supponenza non potevano né vedere, né prevedere!

Oreste Caroppo

 

 

 

INVESTIGATIVI E INDAGATI PENSIONANDI

INVESTIGATIVI E INDAGATI PENSIONANDI

Venerdì mattina sono andato al lavoro come al solito, ho scoperto un deposito abusivo di auto a Borgo Priolo, e ho avviato un’indagine su un inquinamento del torrente Coppa. Nel pomeriggio, senza preavviso, mi è arrivata una comunicazione telefonica dal comando di Pavia, a sua volta informato poco prima dal ministero della difesa. Mi mettevano in pensione con decorrenza immediata. Dovevo lasciare il mio ufficio al più presto. Ho dovuto svuotare i cassetti in fretta e furia. Poco dopo è arrivato un collega sottufficiale, per prendere in consegna la pistola, le chiavi e tutto il resto. Alle 18 ho caricato la mia auto quasi di nascosto, come un ladro, e senza un saluto…un ringraziamento per il lavoro svolto nello Stato, buttato come uno straccio.. mestamente ho lasciato alle spalle una vita

Arturo Gigliotti 

 

COMMENTI SU FACEBOOK:

Nello Taietti – Inconcepibile inaccettabile non ho parole immagino la profonda delusione….una vita dedicata allo stato, all’ambiente essere ripagati così è avvilente. Le sono sinceramente vicino.

Maria Rita Gennari – Caro Gigliotti, sono profondamente amareggiata da questa notizia. Capisco davvero la sua indignazione, la sua delusione dopo anni e anni di lavoro onesto, corretto, sempre rivolto al bene comune, cercando di conciliare ciò che è legge e ciò che è più vicino all’uomo. Lei ha lasciato in tutti noi un ricordo talmente limpido che difficilmente sarà dimenticato e, se posso, eguagliato nel tempo. Lei ha la coscienza a posto, i suoi sonni non saranno mai turbati, sarà il suo pensiero infastidito continuamente dal nostro, perché la penseremo spesso e busseremo alla sua memoria per sentirla ancora tra noi. La ringrazio sinceramente per l’ottimo servizio reso alla zona e in particolare al mio paese, Zavattarello, che ho sempre nel cuore insieme alle persone più belle che vi ho conosciuto: e lei è tra queste.

Massimo Madi Madama – L’affetto e l’onore che si e’ conquistato in questi anni vale di più di queste cose… buona pensione Arturo Gigliotti , continui il suo impegno in qualche associazione, le nostre colline han bisogno della sua esperienza!!!

Marco Bertelegni – Si goda la pensione lei che può, prima che ci ripensino. Buona pensione e mi auguro di averla sempre tra noi a proteggere la nostra natura. Finisce un lavoro, ma passione e voglia di fare rimangono.

Maria Cristina Rossi – Un grande ringraziamento per il lavoro svolto in questi anni.

Milena Guerci – Se non fosse una Sua dichiarazione potrei davvero pensare ad un pesce d’aprile. Posso dire quelli che penso: che schifo, dopo una vita dedicata ad una attività svolta con passione dedizione e professionalità. Si goda la meritata pensione e dopo la grande delusione che comprendo e capisco. Cerchi di dedicarsi a quanto ha lasciato incompiuto grazie al Suo gravoso lavoro. Un abbraccio forte!

Luisa CountryHouse  – Spero che rimanga comunque qui con noi, le auguro tanti anni sereni e felici, si goda il suo meritato riposo, non sarà più l’ispettore ma sicuramente un nostro grande amico io la cercherò sempre comunque.

Daniele Pregnolato – Mi spiace maresciallo…Ci perdono loro cmq….e purtroppo siamo messi male ormai da anni non c’è più rispetto per il lavoro in generale soprattutto dai ciarlatani che ci comandano che del lavoro non sanno neanche il significato.

Simona Tagliani – Grazie Arturo per la tua serietà e per la tua rettitudine morale. Grazie per il tuo eccellente impegno, profuso per la salvaguardia del nostro territorio.

Giorgio Aversa – Un ringraziamento sincero anche da parte mia. Mi unisco al coro dei ringraziamenti e alle manifestazioni di stima per il “Comandate CFS” di Zava che da sempre ha dato un esempio di legalità onestà e senso del dovere. Se lo “Stato” siamo noi, la stima e il “grazie” sono qui, sul social: più sincero di un formale ed ipotetico ancorché mancato formale ringraziamento. Sono convinto che le tue qualità e la tua competenza possa, da libero cittadino, ancora di più essere apprezzata e spero presto messa al servizio della nostra comunità! quindi: Buon lavoro Arturo!

Kengaku Pinciara  – Sei sempre stato onesto e leale, ma iI fatto è amico caro, come ho sempre detto, che avete servito una banda di ladroni. Lo stato è il popolo, sei tu, sono io e tanta altra gente onesta. Ora, finalmente lo hai compreso anche tu. Comunque dobbiamo guardare la nostra coscienza, SI! Perché noi ne abbiamo una, diversamente da chi ha insediato le poltrone al governo. 

Cristian Kkw – Dopo l’obice va via un altro pezzo della storia del Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Zavattarello, è stato un piacere lavorare con te Arturo, ci rivedremo.

Carlo Chiodo – Ciao Arturo. Benvenuto tra noi Forestali pensionati. La divisa nera non ha avuto ancora la possibilità di contaminarti. Sei nato Forestale e rimani sempre Forestale come noi pensionati. Auguri e goditi la pensione e di “loro” futtadinde

Gilberto Corti – Non c’è da stupirsi! Ma hai comunque la stima di chi ti conosce, Grazie di tutto e goditi la pensione alla faccia di quei coglioni burocrati.

Mauri Mak – Penso che il Leone di Zavattarello…….può dare ancora tantissimo per la gente dell’Oltrepò. Forza Roccia, si è chiusa una porta…….si apre un portone…..la Tua conoscenza, non va sprecata!

Massimo Scalvenzi – se sei una persona di valore, non vieni rispettato in certi ambienti.

Antonio Passarella – Arturo, purtroppo questi sono i ringraziamenti a chi si è sempre comportato in modo semplice e onesto al servizio della collettività e giurato fedeltà a questa specie di STATO, un abbraccio.

Mariagrazia Uggé – Arturo…cosa ti aspettavi? La riconoscenza non è un concetto che può rientrare nelle fogne della statalità!….ma tu puoi andare orgoglioso del lavoro che hai fatto con grande onestà e umanità! Tra la tua Calabria e il nostro Oltrepò ci sono delle similitudini…Goditi la pensione, amico mio, sarai sempre un riferimento per molti!

Antonio Nizzi – Ha fatto ” la Tua parte ” devi essere fiero e con la fronte alta.

Stefania Rossi – E caro Arturo cosa aspettarsi??? Bene che sei in pensione, male per noi che perdiamo un uomo di buonsenso e che ha svolto con grande amore e professionalità il proprio servizio. Non preoccuparti che un buon consiglio te lo chiederò sempre e grazie, grazie davvero per tutto quello che hai fatto, la riconoscenza più importante non è quella dello stato che non esiste, ma di coloro che per anni e decenni hai servito. Ti abbraccio.

Simone Salvà – Arturo se questo è vero, ti dico che è stato un grande piacere lavorare 9 anni con te. E grazie anche per l’esperienza che hai mostrato e che mi ha insegnato a crescere lavorativamente.

Marco Ferrara – Questa è l’Italia ,devi essere fiero del lavoro che hai svolto in questi anni. Grazie di cuore per tutte le volte che mi hai dato buoni consigli!!

Andrea Mussi – Lo Stato non esiste più!!! Ormai la nostra patria si è ridotta così!!! Grazie infinite per il lavoro che hai svolto sempre per salvaguardare il nostro Oltrepo…. Pregiatissimo Comandante ti auguro un’allegra e meritata pensione!! Un caro saluto.

Massimo Accoliti – Grazie di tutto Arturo, x tutto quello che hai fatto!! Onore a te e a tutto il CORPO FORESTALE dello STATO (CFS) ……. che solo grandi cose ha fatto…..!!! E ad alta voce….. DISONORE A QUESTO GOVERNO DI CUI RENZI È STATO L’IDEATORE…. LORO HANNO TRADITO!!!!. 

Antonella Giordanelli – Arturo Gigliotti è stato messo in pensione il giorno dopo la comunicazione telefonica pomeridiana, Tullio Del Sette superati i limiti d’età ha ricevuto per la seconda volta proroga alla quiscenza dalla ministra Pinotti: la disparità di trattamento tra chi anche quella mattina aveva aperto un’ennesima indagine e un indagato è onorevole!