ISTRUZIONI del GIOCATTOLO

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Percorrevo con un’auto appena prestatami una tranquilla stradina, quando m’avvidi d’una signora che con la testa girata all’indietro stava per attraversare senza guardare. Istintivamente la mano m’andò a schiacciare il clacson, ma … azionai i tergicristalli!  Prontamente il piede reagì andando a schiacciare il pedale del  freno e lo trovò perché posizionato come nella mia auto abituale. Così potei ridere del fatto che, avevo  segnalato  “visivamente”  il pericolo alla signora che non guardava;  se non avessi avuto riflessi pronti avrei maledetto gli ingegneri progettisti , incapaci di valutare il rischio di comandi posizionati a loro arbitrio!

Il  governo gli ha dato la patente e i carabinieri si son posti alla guida di una ben rodata Forestale senza aver letto neanche il libretto delle istruzioni, e stanno travolgendo tutto e tutti, senza sapere (o volere) trovare la retromarcia !

Primavera 2015, nei due minuti concessi per l’intervento in Commissione affari costituzionali chiesi alla ministra Madia che m’era di fronte se sapeva che esisteva l’Ufficio biodiversità, cancellando il quale condannava a morte migliaia di animali salvati dalla Forestale nei suoi centri accoglienza e recupero.

Primavera 2017, i generali dei carabinieri scoprono che esistono le UTB (unità  territoriali biodiversità) con i loro Centri di recupero fauna selvatica ed intuiscono l’enorme potenziale propagandistico per l’Arma dei progetti educativi nelle scuole e delle visite nei Centri di accoglienza e recupero della fauna selvatica: si è tutti speranzosi quindi che non li cancelleranno, anzi. Poi però, al veterinario, che da sempre si occupa del più grande Centro per la fauna del CFS, “Formichella” sul monte Peglia, nulla è stato comunicato dopo l’accorpamento e l’incarico non gli è stato rinnovato dai carabinieri. Negli ultimi sei mesi sta continuando a curare i selvatici portati al monte Peglia esclusivamente per amore e passione. La sua disponibilità salvifica giorno e notte è ben nota, ma “Formichella” dista oltre un’ora di strada di montagna dal suo ambulatorio in città: quanto tempo e denaro gli costa il suo encomiabile volontariato? E chi e come garantisce l’assistenza veterinaria negli altri Centri del CFS? Forse i carabinieri hanno equivocato sulle parole accoglienza e recupero, non associandole ad animali bisognosi di cure veterinarie prima d’essere rimessi in libertà. Eppure i cittadini sanno da sempre che chi trova un animale protetto ferito deve chiamare la Forestale perché l’ignoranza della legge è una colpa e l’omissione d’ assistenza si prefigura come maltrattamento, penalmente perseguibile.

In aprile alti ufficiali dell’Arma rimangono sbalorditi vedendo cosa sa fare un cane Forestale, ma non si rendono conto che spetta a loro fornirgli addestramento e … crocchette ! forse, riguardo ai nuclei cinofili hanno equivocato sulle parole soccorso e antiveleno, supponendo che i cani fossero usati dal CFS come i gatti a cui si fa mangiare per primi i funghi raccolti da inesperti.

A settembre verrà unificato il Nucleo Investigativo Reati a Danno degli Animali con i Nuclei Investigativi AntiBracconaggio, con semplicistica associazione d’ogni forma di violenza contro gli animali. Tuttavia la specializzazione dei 6 Forestali del NIRDA ha portato ad eccezionali vittorie giudiziarie, tra l’altro contro Marshall,  perché  riescono a far coincidere la verità processuale con la dimostrazione del reato perpetrato ai danni degli animali, districandosi nelle procure tra mille cavilli procedurali.  Eppure se fossero chiamati ad operare appostati per lunghe ore in un bosco o a seguire le tracce di un bracconiere in zone impervie probabilmente, invece di riuscire a liberare gli uccelli dalle reti, cadrebbero loro nella trappola perché conoscenze ed esperienza necessari in natura sono completamente diversi rispetto a quelli necessari per controlli e sopralluoghi in allevamenti, laboratori, zoo. E così anche la strutturazione del NIRDA deve essere ben distinta dall’organizzazione dell’antibracconaggio. Ma i Carabinieri hanno semplicisticamente associato le sofferenze di un domestico violentato per zooerastia o di un esotico schiavizzato nel circo con quelle  di un selvatico amputato nell’archetto, pensando che qualsiasi reato ai danni degli animali richieda il medesimo metodo d’indagine e coordinamento !

La diversità tra Arma e Forestale è nella elasticità della forma mentis e le gerarchie militari sono per definizione rigide!

E a proposito di capi, al ministero, dell’agricoltura è andata oltre alla vicecomandante generale del CFS , anche la dott. Angela Farina, referente nazionale degli alberi monumentali, che però solo i forestali presenti nel territorio, diventati ora carabinieri, possono monitorare. Sapranno i carabinieri di dover assicurare questo servizio decapitato della propria dirigente, e di dover supportare i Comuni che hanno l’obbligo, ma non la strumentalità, di censire i patriarchi arborei? Quanti di questi, non inclusi nell’elenco nazionale per inefficienza, cadranno vittime di speculatori?

E a proposito di vittime, sapeva l’Arma che a lei era andato sia il servizio meteomont sia il responsabile nazionale, Vincenzo Romeo?  Forse si credeva fosse andato alla Guardia di Finanza con il soccorso alpino? Invece infallibili i quotidiani bollettini delle ore 14 su innevamento e rischio valanghe sono stati emessi dal 1 gennaio proprio dall’Arma, tanto inconsapevole ed ignara da non provvedere ad allertare il sindaco di Farindola e i soccorsi per la slavina a Rigopiano.  Forse l’Arma non ha letto e tratto conclusioni in proposito all’elenco delle stazioni di rilevamento meteomont tra cui c’è proprio Farindola e in merito al relativo bollettino del giorno prima della valanga a Rigopiano e al bollettino del 18 gennaio antecedente qualche ora la tragedia, in entrambi i quali veniva indicato un grado di pericolo 4  su una scala da 1 a 5: “Strati di neve fresca asciutta a debole coesione su strati debolmente consolidati. Il manto nevoso è debolmente consolidato e per lo più instabile su tutti i pendii ripidi”.  Negli annali dell’ Arma Carabinieri si potrà ascrivere la tragedia causata da valanga più grave avvenuta in Italia da un secolo esatto,dal 1916 ed esattamente allo scadere del gennaio 2017 quando l’Arma accorpa la Forestale.  Ma non si poteva pretendere che, avendo assunto le funzioni della Forestale da 18 giorni, l’Arma già sapesse cosa e come gestire! Giudicherà la magistratura e perdoneranno le vittime  travolte dal cambiamento e dalla neve?

Intanto è già Storia che di quanto la Forestale non s’è fregiate nei suoi 194 anni, l’Arma è già artefice in sei mesi !

MATURITA’

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MATURITA’

IL GRIFONE 

Era così impegnato a cercare una termica in quella giornata fresca e piovigginosa che ci vide solo all’ultimo secondo. Trasalì e per un istante perse quella maestosa tranquillità di volo che contraddistingue gli avvoltoi. Battè qualche volta le ali grandi come un tavolino, allontanandosi, poi riprese immediatamente il controllo. 

Cosa vedono quando ci guardano? Perchè tutto, dalla farfalla al grifone, quando ci vede fugge come se avesse visto il suo peggior predatore? Quel grifone avrebbe dovuto ignorarmi, degnarmi appena di uno sguardo come faceva con qualsiasi mammifero vivo nel suo campo visivo! 

Restai lì, col naso all’insù e il cuore pesante di vergogna.

Giorgio Paesani

 

TEMA DI MATURITÀ sulla poesia ” versicoli quasi ecologici ” 


Svolgimento di Matteo RENZI : Ho soppresso il Corpo Forestale militarizzandolo e cancellando diritti, professionalità e competenze, oltre che disordinare la tutela del territorio e l’ antincendi boschivi. Inoltre ho affossato un referendum sulle trivelle e non ho fatto leggi severissime per chi inquina e avvelena l’ ambiente” – FINE TEMA – esito BOCCIATO con retrocessione alla 5^ elementare !


COSA RECITA LA POESIA VERSICOLI QUASI ECOLOGICI? Eccola :

Non uccidete il mare, la libellula, il vento. Non soffocate il canto del lamentino. Il galagone, il pino: anche di questo è fatto l’uomo. E chi per profitto vile fulmina un pesce, un fiume, non fatelo Cavaliere del lavoro.

L’ amore finisce dove finisce l’erba e l’acqua muore. Dove sparendo la foresta e l’aria verde, chi resta sospira nel sempre più vasto paese guasto: Come potrebbe tornare ad essere bella, scomparso l’uomo, la terra.

Rullo Salvatore

PACCHI D’ABRUZZO

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Pacchi su pacchi!!! Venghino signori venghinooo!!!
Come ti creo falsi problemi e false soluzioni per spillare soldi…..soprattutto come ti rompo le palle agli animali e distruggo equilibri millenari (disastro ambientale!), per poi chiedere soldi per risolvere problemi creati proprio da quelli che prendono soldi pubblici per risolverli!!

Allora, ricapitoliamo:
– pacco dei lupi: si allevano ibridi di cani per lupo e si liberano qui e lì, tanto in montagna, soprattutto nei parchi, quanto in città. In montagna per creare squilibri e in città per creare psicosi di massa. Così quando si dovrà risolvere il “problema” dei finti lupi da abbattere, le persone non si opporranno! Almeno così credevano….nel frattempo qualcuno di questi ibridi viene ucciso con fare estorsivo e altri animali, tra cui ungulati, allevati e liberati per aumentare gli squilibri in natura e creare psicosi di massa, anche e soprattutto attraverso i social.

-pacco dei cani:
Per risolvere il “problema” dei finti lupi cosa si fa oltre ai recinti? Si “usano” i cani, ovvio! Usando il nome di una razza di origine abruzzese, il pastore o mastino abruzzese, vengono allevati con soldi pubblici e ceduti a ignari allevatori,a cui magari preventivamente qualcuno aveva ucciso gli animali spacciandoli per uccisioni di lupi, dei “banali” cani bianchi, ceduti e/o venduti come Mastini Abruzzesi, casualmente allevati e venduti però in Maremma toscana (sono abruzzesi e patrimonio regionale abruzzese!!). Portando in giro per l’Italia, ma anche all’estero dei finti Mastini abruzzesi, che vengono spacciati per cani antilupo, ma che cani antilupo Non sono!!! In pratica hanno solo il pelo bianco!!
Anche questi pubblicizzati attraverso i social, in buona parte con soldi pubblici.

– infine il pacco dell’orso!!!:
Come ti creo un falso problema, sempre per trovare false soluzioni su cui speculare chiedendo soldi! Mi piacerebbe sapere come mai per millenni non ci sono mai stati problemi tra la popolazione abruzzese e l’orso e da un paio di anni, invece, siano nati improvvisamente tanti problemi….mi piacerebbe sapere il costo effettivo di ogni recinto elettrificato (cosa che so, perché avendo sempre avuto cavalli, li ho usati spesso!) e quanto chiede il parco alla comunità europea per ogni recinto che “donerà” al malcapitato proprietario di galline, che da millenni convive senza problemi con l’orso….

Inoltre, gira una foto, con cui si pubblicizza un convegno per “cazziare” ed insegnare alla gente del posto (che da millenni convive con gli orsi!), cosa fare e non fare per proteggersi dell’orso confidente!
Ma confidente Perché????
Innanzitutto, vorrei far notare che la foto della locandina è una foto scattata IN natura, a distanza RAVVICINATA, fatta da persone INESPERTE evidentemente e/o non del luogo (ma forestieri!) che sono andate a rompere le palle al povero orso (dall’espressione alquanto perplessa) SUI SUOI SENTIERI e a fare escursioni in cui queste persone giovani ed inesperte hanno portato turisti!! E se l’orso, giustamente invaso nei suoi spazi, avesse caricato i disturbatori? Di chi sarebbe stata la colpa?

Per la cronaca, cari “signori” per guida ESPERTA si intende una persona che sappia come muoversi sulle proprie montagne, che ne conosce ritmi e animali e soprattutto che sappia come la natura non vada disturbata e come le persone non vadano messe in pericolo!!!! E di persone così, per fortuna, il parco le ha, poche ma buone, com’è giusto che sia in un ambiente delicato ed importante come quello del Parco Nazionale d’Abruzzo, guide esperte e titolate che sono state a loro volta boicottate come la sottoscritta!!
E invece cosa si fa? Si incentivano e autorizzano escursioni SUI sentieri frequentati e abitati dagli orsi da millenni, spingendo questi giovani inesperte guide ambientali a camminare in quelle zone disturbando letteralmente le attività Millenarie degli animali, animali come l’orso, che hanno una natura schiva e solitaria!!! NON SÌ CAMMINA SUI SENTIERI DEGLI ORSI, cari “scienziati”, e non si mette in pericolo la vita delle persone per giustificare abbattimenti e chiedere soldi per ingabbiare animali e persone!!! Quindi, non solo si va a rompere i coglioni agli orsi spingendoli, spaventati e infastiditi in zone a loro sconosciute, ma si mette anche in pericolo la vita delle persone e degli animali!!!
E questi sono atti Criminali!!! Per cosa? Per chiedere 1000, spendere 100 e intascare 900!!! Non era stata fatta la stessa proposta a me nel 2014 per uno dei miei progetti in via rigorosamente ufficiosa? Eh già….e mi riferisco al progetto di zooantropologia didattica (uno dei sette progetti proposti) che si sarebbe dovuto fare nelle scuole dei comuni del parco e che il parco avrebbe dovuto finanziare per prevenire il randagismo canino, unico progetto per cui i comuni hanno chiesto il finanziamento al arco…purtroppo però, tanto la sottoscritta quanto il comune di Pescasseroli rifiutò di Svendere e regalare a distruttori dell’ambiente progetti tanto validi volti alla Tutela e alla Conservazione dell’ambiente, non della sua distruzione!!
E visto che i progetti erano Tutti validi, si pensa bene di boicottare i progetti approvati dai comuni boicottando la sottoscritta, spingendola e costringendola ad andare via perché impossibilitata a lavorare sui suddetti progetti per motivi di varia natura! Esattamente come si sta facendo da un po’ con orsi e lupi, che vengono costretti a cambiare le proprie abitudini e la propria vita a causa di invasioni altrui e atti di boicottaggio (e questo si chiama Stalking!!!).

E a proposito di tutele e conservazione, perché non parliamo anche dei tre orsi albanesi sequestrati da maltrattamenti nell’est Europa e ospitati senza analisi comportamentale preventiva, per stabilire le conseguenze psicologiche dei maltrattamenti e le loro eventuali conseguenze sul comportamento degli orsi nella loro eventuale interazione con l’uomo!? E ospitati senza essere stati Preventivamente sterilizzati in zone Non idonee alla loro accoglienza, mettendo a rischio non solo i poveri orsi albanesi, ma anche la conservazione dell’orso bruno marsicano (uno degli animali più rari e protetti al mondo) e la vita delle persone che vivono nelle zone circostanti. E chi li ha portati questi orsi? La cui pubblicità sembrava una banale strategia di marketing per attirare consensi pubblici, visto che in quel periodo si parlava di abbattimento imminente dei lupi e dei cani….

Alla faccia delle tutele e della conservazione!!! Complimenti “scienziati”!!!

Carla La Barbera

 

DISPERANTE OMISSIONE SERVIZIO

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DISPERANTE OMISSIONE SERVIZIO

Antonella Giordanelli:  Aggiornamento 2017 del significato dell’acronimo DOS (direzione operazione spegnimento)   che ora è: DISPERANTE OMISSIONE SERVIZIO.

-monte Mompeo (Rieti), al quarto giorno il bosco continua a bruciare (già 20 ettari inceneriti), però gli elicotteri monomotore Forestali passati ai carabinieri rimangono al sicuro dentro l’hangar di Rieti a 10 minuti di volo da Mompeo e i vigili del fuoco hanno rassicurato ogni singolo rappresentante di fauna e flora locale che la situazione è sotto controllo e nessuno sarà emarginato: tutti saranno raggiunti dalle fiamme e carbonizzati nelle prossime ore o massimo giorni.  Augusta inutilizzazione da parte dell’Arma degli elicotteri monomotori che costano solo 1000 euro ora di volo per favorire l’acquisizione di bimotori nuovi di pacca che consumano fino a sei volte di più?

-Maratea, danno fuoco al povero Cristo e va in fiamme tutto il monte san Biagio con la statua, le rovine archeologiche, la basilica e le strutture turistiche perché IL PIANO ANTINCENDIO PER L’ESTATE 2017 NON E’ ANCORA OPERATIVO ( ai turisti si consiglia di procastinare la vacanza al periodo natalizio?): siamo fiduciosi che l’Arma carabinieri si sia attrezzata tempestivamente in questi mesi per indagare sugli incendi boschivi dolosi e assicurare alla giustizia i criminali, saltuari o seriali, che lanciano esche incendiarie lungo strade e piste.

-crColline dell’ascolano: si lascia bruciare un bosco perché la mentalità dei vigili del fuoco è di salvare l’abitato…

Ivo Canestrelli Confermo….e malgrado mi hanno dato ordine di aspettare….sono andato ugualmente a spegnere il bosco senza esitare o aspettate …mi hanno chiesto ma quanto ti pagano ? Non sapevo se ridere o piangere…comunque io ho spento e loro sono rimasti seduti nel mezzo posteggiato in paese zona Davagna a dormire…era notte. Non sono neanche venuti a vedere se eravamo vivi…era uno di loro vvf  il DOS !

 

Matteo Grassia non me ne vogliano gli amici vvf ma purtroppo non è il loro mestiere. mese di aprile, in fvg un vasto incendio ha interessato un’area boschiva e poco praticabile. I cittadini hanno avvisato i vvf ma arrivati sul posto, non hanno fatto altro che chiamare la Forestale e far fare tutto a loro perchè non sapevano nemmeno da dove iniziare e soprattutto come arrivare. Mi dispiace dirlo ma questa è la triste realtà. Ad ognuno le sue competenze.

Francesco Bennardo Quindi era giusto avere un Corpo Forestale che si sarebbe occupato solo di boschi. Piango quei tanti ettari di bosco che andranno perduti nella prossima estate per colpa di un governo incompetente

 

Ninni Colletti Grazie al governo Gentiloni ci troviamo in questa situazione in Sicilia (regione più grande della Lombardia) per la stagione antincendio, ci troviamo con soli 2 elicotteri dei VVF. Non ci resta che piangere.

 

Massimo Marrocchi Onore e ammirazione per il personale di volo che operava sotto i colori della Forestale

Sono qui da oltre 5 mesi nei vvf e ancora non sanno come impiegarci. Il paradosso è che sono stato mandato in questa amministrazione, perché con un corso di 16 ore all’interno del corso di vice sovrintendente sono stato abilitato DOS . Ma coloro che scrivono le leggi non conoscevano che l’incendio è un reato e non deve essere portato ad ulteriore conseguenza. Quindi tutti gli appartenenti al Comando Stazione CFS  eravamo DOS. Altra incongruenza  è che si trattava d’incendio boschivo e il DOS lo potevano fare il ruolo ufficiali, ispettori, periti. Allora perché a noi sovrintendenti ci è stato rilasciato questo attestato. Inoltre  nei vvf noi DOS exCFS non possiamo uscire sugli incendi boschivi  con la squadra  ma dobbiamo essere affiancati da un DOS  dei Vff. Allora dov’è il risparmio? Spreco di denaro pubblico e di risorse umane. Allora mi domando: perché sono qua?
 -Quanti  degli (ex) Forestali questa estate avrà competenze e opererà da DOS?  molte regioni si sono ormai attivate con DOS regionali o DOS VVF, ma le altre?

Per quanto riguarda il dos.noi a lt stiamo in affiancamento con i vvf. E non possiamo portare la vettura con sirena e lampeggiante perche’ si deve fare un corso di 4 settimane Ho fatto il forestale per 33 anni ma noi ex CFS i nostri mezzi passati da loro non li possiamo guidare…pensa che umiliazione! Io mi sono rifiutato di fare le quattro settimane Dovremmo stare li per l”aib e alcuni di noi stanno in uffici che non hanno nulla a che vedere con gli incendi boschivi

Salvatore Guarino In basilicata noi ex cfs siamo operativi DOS con ordini di servizio

Fabrizio Cassieri si fa presto a dire DOS……..personalmente ho fatto servizio per sette anni presso un Distaccamento AIB, e altri tre anni in una Stazione che faceva da Distaccamento pur non essendolo …..in Liguria dove certi anni bruciava un giorno si e l’altro pure ……nei successivi dodici anni, trasferito in una Stazione dove bruciava e brucia pochissimo ho partecipato sovente alle operazioni di spegnimento degli incendi della riviera Genovese …..Da V. Sov. ho conseguito il titolo di DOS ……dopo averlo fatto per un quarto di secolo …..poi sono arrivati i nuovi V.Isp. che hanno conseguito la medesima abilitazione guardando diapositive ………………………….spesso mi chiedo di cosa si stia parlando ……

Antonio Masiello ” Per il personale DOS transitato riscontriamo non essere ancora abilitato”. Un corso di 5 giorni o l’appartenenza ai COAB (uffici esistenti solo sulla carta dal 2007) non può giustificare il transito forzato di ex cfs nei vvf. Perchè non scrivono che i 2/3 dei cfs transitati nei vvf hanno ricorso al TAR ed in parecchi casi nelle cautelari hanno ottenuto le sospensive?

 

Monia Guadagnoli  come sempre la cgil si dimentica di qualcuno.. fra elicotteristi e dos, chissà come mai nessun riferimento alla condizione del personale NOS Nucleo operativo speciale con funzioni (sulla carta) di protezione civile. Il decreto istitutivo dei nos (politicamente utile al cfs per argomentare la materia AIB) ha determinato il passaggio di poche decine di persone nel CNVVF, in assenza di reali competenze afferenti. Un gruppetto di forestali che ad oggi si ritrovano senza né arte né parte nel CNVVF. Non siamo Dos. Non siamo elicotteristi. Non siamo Vigili del fuoco perché non ci formano. Siamo meno di zero… Un’ottantina di persone, dislocate sul territorio nazionale, transitate come NOS. Solo a Rieti siamo 10… eravamo operativi al pari dei colleghi nei comandi stazione, con i quali si collaborava nella tutela e controllo del territorio. Giurisdizione provinciale, quindi ampia… ora dimenticati in un limbo normativo che ci vede operativi ma non impiegabili..

Franco Treglia Il n.o.s.di sabaudia sta nelle stesse condizioni. Questi devono dirci che ci fa un ex c.f.s. nell’ufficio statistica dei vvf. Io sto in sala operativa, le disposizioni dicono che non devo rispondere a chiamate di 115, cosa impossibile e rispondo a tutte le chiamate col rischio di fare cazzate perche’ quel mondo a me e’ estraneo e rimarra’ estraneo perche’ dopo 33 anni il mio mondo e’ e rimane uno solo.

Monia Guadagnoli Meglio di me non ti capisce nessuno.. dobbiamo cominciare a rendere note le nostre condizioni di demansionamento. Senza più un passato utile e nemmeno un futuro in prospettiva.. un ruolo inserito per legge e senza riscontro pratico.

Giacinto Cundari Sarebbe anche ora che almeno chi non si trova nella condizione di militare forzato, inizi a pubblicare tutte le incongruenze, le problematiche e gli effetti negativi che il dlgs 172/2016 ha provocato. Sulla militarizzazione forzata è stato scritto e si scriverà ancora, anche se, purtroppo, non è possibile far trapelare all’esterno tutte le problematiche che questo passaggio ha portato al servizio e al personale. Ma so che anche chi è passato nei VVF ha problemi. E allora… Date voce, gridatelo ai quattro venti, che ci sono centinaia di persone che sono state demansionate, che non hanno più certezza di ciò che devono fare, che vanno a lavoro, ormai, solo per non perdere lo stipendio, perché ciò che ora sono costretti a fare, è un non lavoro.

LA LUNGA STRADA

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Alberto Berti 3 giugno, a Cittaducale inaugurano la strada per Cesa Lunga asfaltata dal Comune. Onore a tutti coloro che hanno faticosamente partecipato alla sua realizzazione negli anni, Forestali di un tempo che è passato ma la cui opera nessuno può cancellare nè oggi nè mai!

Amedeo Semeraro Durante il corso AGF partecipai an’chio a quei lavori

Franco Trulli C’ero anch’io xxx corso-Anno 1969.

Almerico Fiorentino C’è un po’ anche del mio. Il famoso XXXI° corso ADAMELLO 1970/1971

Mario Di Gregorio Perchè asfaltarla? Non credo ci fosse un’esigenza particolare, quella strada avrebbero dovuto lasciarla sterrata e fare manutenzione!

Pasquale Pasquarella Infatti. Asfaltare una strada di montagna è sempre stato controproducente per vari motivi, primo fra tutti per il regime delle acque piovane.

Mario Di Gregorio Pasquale, infatti…. la nuda terra trattiene e filtra creando riserve di acqua nel sottosuolo. Però vallo a spiegare a gente che non conosce il ciclo idrologico, che comprende acqua sotto forma di pioggia, neve, grandine, e brina. Fessi!

Alberto Berti Mario, su questo sono perfettamente d’accordo, una strada come quella, mantenuta adeguatamente, ai vecchi tempi, permetteva di salire oltre Alberobello con qualsiasi auto senza difficoltà. Ma il comune ragiona in altra maniera, ora che è sotto la sua competenza. Velocizzarla asfaltandola non è una grande idea e speriamo bene che qualcuno non ci si vada a fare male!

Mario Di Gregorio Soldi buttati, andavamo su con i pullman e credo fosse, anche attualmente, un’ottima palestra per le escursioni a piedi oltre che per le mountain bike. Gli ambientalisti tutti in silenzio? Peccato!

Pasquale Pasquarella Gli ambientalisti intervengono soltanto quando trovano convenienza anche perchè in tanti di loro non hanno un minimo di preparazione.

Mario Di Gregorio Pasquale, figuriamoci poi se, da ignoranti quali sono, conoscono le più semplici nozioni di sistemazioni idraulico Forestali !

Antonio Nizzi Cesa Lunga, dove abbiamo fatto ” Un Giuramento ” di cui ancora siamo orgogliosi.-
A tutti coloro…che sono andati avanti porgiamo il nostro rispettoso omaggio con la semplicità donataci dal Comandante Dr. Berti.-

Valter Reali …la montagna si salva dove ci sono le piste….non le strade…

Sonia Torresan Non si può sapere tutto. Io sono sempre stata dell’idea che a scuola dovrebbero spiegare tante cose tipo questa, e anche il rispetto per gli animali e la loro funzione nellequilibrio ecologico. Che soffrono e amano come noi. Che gli portiamo via spazio senza ripagarli con qualche sottopassaggio. Ho imparato cammino facendo, anni fa pensavo che una biscia andasse tolta di mezzo in quanto pericolosa. Non sappiamo troppe cose e nessuno ce le spiega tipo che il mondo è la nostra casa e il.nostro spazio vitale

Elio Petrocco Quand’è picconate…..che Dio gli e renda merito

Luca Bigioli Ma che ne sa Renzi di chi ha fatto l’Italia

Gildo Nurra Lo sanno molto meno coloro che lo hanno messo in quel posto

Leonardo Tinelli Bisognerebbe fare un monumento al Comandante Dr. Luciano BERTI

Alberto Berti Leonardo, sono certo che il miglior monumento per mio padre sia il ricordo che leggo e sento sempre vivo in tutti anche a distanza di oltre 45 anni da quando ha lasciato la Scuola. Era un duro addestramento, faticoso e lungo, completo e pesante come a Cesa Lunga e le tante marce di decine di chilometri, per insegnare a tutti l’arte di diventare uomini integrati con il territorio, conoscerlo in ogni suo aspetto, capirlo nelle sue criticità, difenderlo da tante aggressioni naturali ed umane. L’arte di essere FORESTALI col cuore prima che con la divisa!

Antonio Nizzi Non pensare che ci siamo uniti, nel ricordo solo noi che scriviamo ma la maggioranza è quella che ricorda tutto ….nel silenzio dei sentieri…..

Gildo Nurra E’ un ricordo difficile da DIMENTICARE – Credo che il miglior monumento sia quello che conserva nel proprio intimo ognuno di noi che lo ha conosciuto

Pierluigi Brocci quante scatolette su quella strada

Fernando Milord La logica di ogni amministratore politico: …purche’ si facciano …APPALTI !!!!!!!! XXX corso , Monte Terminillo

Pasquale Pasquarella Scherzando la chiamavamo la via Saleria perchè sembra che il Gen. Saleri lì avesse una casetta (poco più di un rudere). Però, se non è stato già fatto, sarebbe bene intitolarla al Comandante Dr. Luciano Berti. Noi, a Sabaudia, abbiamo fatto intitolare dal Comune al compianto Dr. Enrico Ortese un giardino pubblico di circa 7000 mq.

Antonio Nizzi Dr. Berti, Dr. Ortese, mio Comandate, allora App.to Bernabei, nomi che non dimenticheremo mai.- Un referente omaggio alla Loro memoria.-

Renato Diodà …. devo dire che la strada per Cesa Lunga mi piaceva certamente di più sterrata !!!

DA INCENERIRLI ! Che Dio li strafulmini !

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Insipienti pettoruti in nero non sapevano, nell’impadronirsi del bottino di guerra, che si sarebbero dovuti attrezzare di  un’apposita  struttura per gli elicotteri AB che ora non possono essere gestiti né secondo certificazione ENAC né con matricole militari ( addirittura hanno un motore  diverso!):  ci  stanno mettendo segretamente una pietosa pezza continuando ad operare con le precedenti procedure in attesa di standardizzazione  nelle more dell’imbecillità …  concretamente ogni 5 giorni  tiran fuori gli elicotteri dagli hangar e avviano  i motori per 5 minuti per tenerli efficienti senza finire le ore per cui è certificata la manutenzione… Quanto al mantenimento dell’allenamento addestrativo di piloti e specialisti gli insipienti pettoruti in nero non sanno che  si può arrugginire l’umana prontezza di riflessi e lucidità decisionale poiché  i pettoruti neri sono qualcosa di diverso da uomini e, terminato  con successo l’addestramento militare, le loro facoltà mentali sono in fase di rodaggio fino alla quiescenza, financo se prorogata !

D’altro lato psicanalitico abbiamo i cuginetti rancorosi col complesso dei figliastri bastardi dello Stato padrone che non gli ha mai riconosciuto dignità e compensi equiparati agli altri corpi… Fatti fessi anche in questa occasione dai cocchi di mamma Pinotti, per ripicca, non riconoscono la qualifica di Direzione Operazioni Spegnimento agl’invidiati Forestali per puro gusto d’umiliarli… e pensare che nell’immaginario collettivo i pompieri sono ammirati come “uomini veri” ! Invece al meritorio coraggio si associa il puro infantilismo di far fotografare tutta la squadra che  ha recuperato il gattino sull’albero col fine che nella cronaca del quotidiano provinciale o del bollettino parrocchiale i bimbi possano leggere e proclamare che da grandi vogliono fare l’astronauta, la maestra, il pompiere! E pensare che i vigili del fuoco sono effettivamente grandi , se solo non fossero così puerili da non rendere merito a chi, tra montagne e boschi è addestrato a muoversi, ritrovare, salvare meglio di loro e che questa capacità fa doverosamente parte del bagaglio professionale per cui lo Stato ha appositamente formato il suo personale.

Invece … per esempio gli elicotteristi forestali trovano la donna dispersa a Bronte in Sicilia e i pompieri si fanno fotografare mentre la traportano , ormai salva, in barella !….. oppure, peggio, si lasciano bruciare in zona Ascoli Piceno le colline di Vallenzana e Monticelli perché i vvf , invano allertati dai cittadini, non sapevano neanche come arrivare a quell’area boschiva, quindi chiamata la Forestale gli danno l’ordine… d’aspettare (!)… ovviamente consegna non rispettata dai  Forestali che hanno saputo spegnere l’incendio senza tuttavia che, ignominiosamente , i VVF si premurassero di vedere se erano vivi o morti…  Spiace dirlo ma i VVF con la loro spocchia di DOS hanno  equiparato il miles gloriosus. E questo  solo per non ammettere che ognuno ha e sa il suo mestiere, e non quello altrui!

Si ripropongono archetipi e stereotipi di tragedie, commedie, fiabe e miti  della nostra atavica cultura mediterranea fondativa: come quel comandante della Polizia di Stato che ora si rende conto che ha venduto la primogenitura per un piatto di lenticchie…

Dolorosamente la mia formazione classica mi fa invocare Zeus perché strafulmini ognuno dei carabinieri e dei pompieri per cui quest’anno arderanno vivi animali e piante ma specialmente evoco la dea Nemesi che divinamente vendichi l’estremo orgoglio e la tracotanza con cui s’è perso ogni senso e contatto con la realtà in una perdita della misura delle proprie competenze e capacità fino a deliranti esercizi di potere ed arroganza.

Alla giustizia di Nemesi non  basteranno l’eterne fiamme infernali per far scontare ad ognuno dei colpevoli, mandanti o esecutori,  il loro inenarrabile crimine contro ognuna delle creature che morirà nei tormenti.

Antonella Giordanelli

LA FAUNA DELLO STATO

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LA FAUNA DELLO STATO

AMARE RIFLESSIONI SUGLI ANIMALI ABRUZZESI: INTERESSANO SOLO AI CACCIATORI?

Così sembra a giudicare dalla presentazione a Pescara dell’accordo, del costo di 135.000 euro, tra Regione Abruzzo e ISPRA, il massimo organo tecnico dello Stato sui problemi faunistici, per la redazione del nuovo PIANO FAUNISTICO REGIONALE. L’ultimo è stato fatto nel 1992.
Erano anni che chiedevamo il Piano, nella regione dei parchi.
Questo strumento sarebbe fondamentale per: Piano Cave (se non sai dove nidificano aquile reali, grifoni, falchi pellegrini, lanari oppure se non sai dove vi sono colonie di chirotteri come fai a valutare il progetto di una cava?), Piano del Demanio marittimo (se non sai dove nidificano i fratini oppure dove svernano i Piovanelli tridattili come fai a decidere correttamente dove mettere uno stabilimento balneare?), ovviamente per la gestione della caccia e per la valutazione dei progetti che vanno in VIA (eolico ecc.).
Ebbene, in sala c’erano i seguenti rappresentanti di:
a)una ventina di cacciatori tra associazioni e ATC.
b)una sola riserva (Gole del Sagittario) su oltre 30 enti parchi nazionali/aree protette della Regione dove lavorano oltre 250 persone;
c)solo io come Stazione Ornitologica Abruzzese/Forum H2O (!) su decine di associazioni ambientaliste, animaliste e affini;
d)due organizzazioni agricole;
e)4 tra funzionari regionali e tecnici;
f)un rappresentante dei carabinieri-forestali:
Nessuno dalle università abruzzesi.
A parte l’assessore, nessun consigliere regionale o rappresentanti di partiti o movimenti politici, anche di quelli che in teoria si presentano come molto attenti all’ambiente e agli animali.
Dopo l’intervento del responsabile ISPRA, molto incentrato sugli aspetti venatori, sono intervenuto per evidenziare che la legge prevede che il Piano sia fatto per la corretta gestione della fauna in tutte le sue problematiche. Ho fatto l’esempio del Fratino per il Piano del Demanio e del Nibbio reale nel chietino per l’eolico. Ho aggiunto che in Abruzzo ci sono molte specie di interesse biogeografico minacciate dai cambiamenti climatici (Fringuello alpino, Arvicola delle nevi ecc.) nonchè decine di specie di chirotteri.
Insomma, il Piano non deve essere caccia-centrico.
Per onestà intellettuale ho anche stigmatizzato l’assenza di chi dovrebbe in teoria occuparsi di questi argomenti.
Però, se devo dirla tutta, a giudicare da chi c’era in sala e ha quindi in qualche modo espresso interesse per l’argomento, non potrei non capire l’Assessore regionale quando deciderà di mantenere questa impostazione filo-venatoria ignorando gli aspetti più generali.
Noi come SOA/Forum H2O faremo la nostra parte, come sempre, anche su questo piano dando un contributo fattivo ma se la società è questa non ci lamentiamo dei problemi della pianificazione dei progetti in Abruzzo e del futuro degli animali.