Mirko Revoyera – FIABE A CASTELLUCCIO DI NORCIA
Straordinarie fondazioni in giunco e bambù legati con fili di gramigna, che faranno da basamento alla mirabile struttura a impatto zero DELTAPLANO costituita di pareti in terra e canapa, travi in quercia e castagno, coperture in laminato di mais. Vetrature in zucchero laminato, arredi in cartapesta. Per le fondazioni è prevista una colata di terriccio ottenuto con lombrichi della Valnerina.
La piana sarà dunque perfino fertilizzata da questa struttura ecologicamente preziosa.
Come hanno dichiarato le autorità non sarà utilizzato acciaio, e niente calcestruzzo. L’acciaio è solo appoggiato, poi lo tolgono.
Gianluca Scarso – sono in Guardia di Finanza. Ho addestrato 16.500 allievi marescialli. Ho addestrato io i finanzieri del G8 a Genova. Sono stato a Nocera Umbra. Crollava tutto di continuo. Sono stato a L’aquila. Lo rifarei anche ora. Ma per le persone. Non certo per le istituzioni. Ne ho fatti 3 di soccorsi ai terremoti. Gli ultimi 2 senza essere pagato. Purtroppo ci hanno trasformato da servitori a servi. E la disaffezione è il risultato.
Giovanni Mura – sono stato al terremoto come CFS e lo stato si è ripreso tutti i soldi che mi aveva pagato in straordinario, ma questo non mi impedirebbe mai di tornare se Dio mai voglia ci fosse bisogno…. io l’ho fatto, e lo rifarei tutti i giorni se sei un collega sai cosa significa toccare tutto ciò che nessuno nella sua vita vorrebbe mai vedere, infilarti in posti assurdi perchè senti una voce… con la terra che ti si muove sotto il culo continuo a pensare che sono fortunato, per questo dobbiamo farlo, non certo per quelle merde di politici.
Antonello Miconi – Ricordiamoci che siamo nell’interno di un Parco.Non se pò pensà,a di,che era prevedibile, ma volemo scherzà…
Ivan Mazzone – qui nessuno oltretutto ha vigilato, l’esperienza scorsa non ha insegnato nulla.aspettiamoci il peggio, ora arriva la stagione torneranno i motociclisti e le sagre.
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Alessandra Di Gregorio – Il fatto che ci siano i vari operatori a pulire, il mattino seguente, non significa che durante le manifestazioni si debba produrre per forza tutto sto schifo. Penso che in montagna amiamo tutti andarci, ma ci portiamo i sacchi della spazzatura appresso e la roba, se non ci sono bidoni ecc, ce la riportiamo a casa e la destiniamo come si deve. O no?
Osvaldo Moscone – Minimo si doveva fare subito dopo che la grande macchina del giro d’Italia andava via.
Emanuela Biondi – Ma perché pulire …facciamo divertire il vento a sparpagliare la vs monnezza fino al Corno Grande …!!! …TUTTO MOLTO PITTORESCO DEGNO DELLE lauree PRESE COI PUNTI DELLA MIRALANZA !!!
Martina Cervella – Quando si scambia la montagna per un parco divertimenti per il grande pubblico è del tutto normale aspettarsi un tale risultato. La gente che solitamente non vive la montagna non sa che la spazzatura si riporta a valle ciascuno nel proprio zaino. Bene hanno fatto a pulire subito anche se di sicuro per il vento qualcosa è andato sparso per la piana. Che vi devo dire se a voi piace così! Io detesto le folle che solitamente non portando più di tanto denaro ma rischiano di far guai.
Morena Di Carlo – Non oso immaginare lungo tutto il percorso… Schifezze di tutti i generi lanciate anche fuori strada…
Andrea Mancini – Un plauso ai ragazzi del ctgs che hanno ripulito il tutto!
Gianfranco Cocciolone – il grosso e’ stato tolto molto velocemente…ma tanta roba la trovi verso il Duca e altro causa vento forte..che l’ha spostata…Le sporcizie sono attuali e ci sono ancora gli striscioni..delle ditte……La critica va verso chi ha gettato tutta quella roba, chi non ha messo i cassonetti, tanti e necessari per la raccolta differenziata e quant’altro….ma tantissimo altro ancora..compresi i bagni chimici ecc..ecc.. e chi non ha previsto di toglierla subito; ora considerate che, prima hanno tolto tutto quello che stava di fronte l’albergo… che e’ stato li per mesi interi ed era anche pericoloso per la pubblica incolumita”…ecc..ecc… In pratica improvvisazione e scarso volere di far decollare il Gran Sasso…ma queste sono cose che gia’ sappiamo…
Dario Rapino – Il fototrappolaggio di notte non è troppo invasivo? È una domanda che mi sono posto, sopratutto sugli effetti del flash sull’apparato visivo. Ho consultato alcuni studi fatti al riguardo e tutti concludevano sul fatto che il lampo del flash, della durata di pochissimi millescondi, non influiva affatto sui bastoncelli , che sono quelle parti della retina predisposti alla visione notturna. Molto più invasiva sarebbe invece una torcia elettrica, che farebbe riacquistare la vista all’animale solo dopo 5-20 minuti. Risolto questo problema, direi che l’impatto del fototrappolaggio sulla fauna selvatica è enormemente inferiore rispetto a tutte le altre attività antropiche (caccia, fuochi d’artificio, tagli boschivi ecc..) , fotografia tradizionale compresa. Penso che il fototrappolaggio sia il modo migliore per l’osservazione della fauna selvatica ed il meno invasivo. Naturalmente ciò non toglie che vadano osservate molte precauzioni, in primis mutare spesso i punti di posizionamento per non costringere gli animali a cambiare i percorsi abituali.
Repetita iuvant e per favore sturatevi le orecchie: un amico mi segnala che sono stati modificati gli orientamenti dei posatoi che abbiamo messo nel sito dei gruccioni. Ora, il sito è chiaramente pubblico e ciascuno può accedervi, con una limitazione però, che già era stata resa educatamente nota: NON VA ARRECATO NESSUN DISTURBO AGLI UCCELLI! Mettersi a cazzeggiare con i posatoi, ai quali i Gruccioni si erano già abituati (perchè così glieli abbiamo fatti trovare quando sono arrivati) vuol dire allontanarli e disturbarne le abitudini. NESSUNA FOTO PUO’ E DEVE METTERE A REPENTAGLIO LA TRANQUILLITA’ DEGLI UCCELLI. Se quei posatoi non piacciono dove sono, il prossimo anno il mazzo ve lo fate voi o, meglio, trovate un altro sito. Spero di essere stato chiaro una volta per tutte: risparmiatemi la fatica di mandarvi all’altro paese.
Carla Carlotta Speaking Cellamare – La signora Cimberio nel pieno delle sue funzioni è quella che ha deciso la sorte dei falchetti nati sul Pirellone, fiera sostenitrice della caccia e di quella pratica medioevale che è la falconeria.Hanno installato sul corpo dei falchetti dei GPS,hanno creato scompiglio nella famiglia dei falchi, che fanno parte di quella fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale e internazionale”.
..DURANTE LA COVA E L’ALLEVAMENTO DEI PICCOLI NATI è VIETATO EFFETTUARE FOTOGRAFIE, RIPRESE, ED è VIETATA QUALSIASI FORMA DI DISTURBO ALLA MEDESIMA.
Tutto in nome della ricerca scientifica……..o dei propri interessi !?Si definisce “naturalista”nascondendo quella sua passione per l’arte venatoria, pratica che ogni anno uccide centinaia e centinaia di animali selvatici, compresi i rapaci…..Quei falchetti non le appartengono,sia chiaro soprattutto per chi ha autorizzato tutto ciò #Ispra alla signora Patrizia Cimberio.
Anna Giustra – sulla terrazza del Pirellone, a Milano, hanno nidificato, già da alcuni anni, due falchi pellegrini, che sono stati chiamati Giò e Giulia, per ricordare l’ing. Giò Ponti, l’ingegnere che ha progettato il grattacielo Pirelli e Giulia Vimercati, sua moglie.
Dopo la deposizione delle uova, il 18 aprile sono nati 3 pulli, che oggi, con la cura costante dei genitori, sono cresciuti e diventati 3 bei falchetti che già abbandonano il nido per qualche ora girando per la terrazza.
Sabato 19 maggio si procede ad inanellare i falchetti e su uno di loro verrà sistemato un GPS a zainetto, di norma questo va messo quando i falchi hanno completato il loro sviluppo, metterlo adesso vuol dire che fra qualche settimana non sarà più idoneo.
Noi crediamo che l’operazione di inanellamento, fatta a questa data, sia tardiva. Il rischio che si corre è quello che i pulli, spaventati, possano farsi male, addirittura buttandosi dal palazzo.
Giulia, la mamma, ha avuto da recente un trauma alla spalla e quasi sicuramente non ha recuperato al 100%. Si rischia che la femmina, per cacciare gli intrusi che toccano i piccoli, non avendo la completa coordinazione delle ali vada ad impattare contro qualcosa.
Inoltre abbiamo saputo che i trasmettitori sono forti conduttori di corrente, se il falchetto con il GPS sulle spalle si avvicina a una linea a media tensione può morire in pochi secondi.
In data 8 maggio si erano riuniti gli esperti per valutare se, dopo l’incidente avuto da Giulia, fosse necessario intervenire, ma nel comunicato diramato si recitava “….si è deciso di non intervenire con alcun intervento, ritenendo che possa essere dannoso all’equilibrio in essere nelle cure parentali dei pulli e non strettamente necessario….”
Pertanto visto che i pulli sono molto grandi e capiscono l’eventuale pericolo dato dalla presenza dell’uomo, così come Giò e Giulia chiediamo di annullare sia l’inanellamento che la messa del GPS e di rimandare tali operazioni alla prossima nidiata, magari quando i pulli hanno dimensioni diverse, questo per evitare che si possa alterare l’equilibrio creato fra genitori e figli.
L’intervento tardivo dell’uomo rischia di far finire questa bella favola nata sui tetti di Milano.
La natura è meravigliosa che l’uomo non si intrometta!
Giorgio Paesani – Foto del display senza ritocchi o post produzione perchè rende il..groove. A volte mi viene da dire “grazie”, perchè la meraviglia di questo pianeta a volte ti cerca, ti chiama. Ho girato per isole cercandola (e trovandola ogni tanto) ieri l’ho vista di sfuggita su terra straniera (non la mia, la mia è piena di ferro, non è sabbia e conchiglie) oggi mi si posa davanti, mentre sto chiudendo, fine pausa pranzo. Fugge, prendo la fotocamera, “so” che tornerà, ha tipo il Paleartico dove andare ma so che tornerà. Perdo l’autobus? Questo non è il pianeta degli autobus. Eccola. In posa. Qualche scatto, ringrazio ma non esagero perchè qua tutto è un regalo. Quindi GRAZIE!! Balia dal collare nel giardino dei vicini…