LA SORTE

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Giovanni Palumbo – Per un Cucchi noto a tutti, migliaia di sconosciuti pestati ogni giorno…lo sappiamo solo noi addetti ai lavori….

Lazzaro Manlio Detti – E’ inammissibile che un fedele servitore dello Stato debba subire quello che sta subendo il Sig. Riccardo Casamassima – Perche’ NON intervengono chi deve tutelare un Carabiniere che ha fatto solo e soltanto il suo dovere onorando l’Arma alla quale orgogliosamente appartiene ? 

Michele Fasano – Sono molto arrabbiato,quando sento queste ingiustizie. Chi può deve sostenere con forza questo Collega. Riesco a comprendere le umiliazioni che sta subendo il Collega,ma anche la frustrazione come persona dedita al dovere verso la sua Divisa e il senso di verità. Forza Riccardo Casamassima,per quello che può servire sono solidale con te.

Anastasio Canonico – Non mollare, anche per i tuoi colleghi! 

Angelo Sucameli – Sono in congedo da tempo, ma non penso che le cose siano cambiate. All’interno dei corpi militari vige, a mio modesto parere, un secondo stato , dove ciò che vale per i “comuni mortali” non vale più per chi indossa una divisa, e specialmente se su questa divisa porti le stellette

Marcello Ripaldi – dopo queste dichiarazioni lo manderanno al confine? E questo povero uomo l’ha scelto di fare il carabiniere figuriamoci chi come gli ex forestali è stato militarizzato forzatamente nei cc.

Paolo Mennuni – Dire che i carabinieri non abbiano voluto ‘accorpamento è un po’ un azzardo. Il parere del Consiglio di Stato è stato redatto da un genere dei carabinieri: l’ex vice comandante generale! Sono stati l’unica forma di polizia che è riuscita ad aumentare gli organici!

Valter Reali – Lo hanno ideato, studiato, voluto, bramato, elaborato, attuato e pure goduto!!!

Marco Poti’ – Il prof. PATI Luceri è un esempio di dignità, di democrazia, di forza e generosità. Protestare PACIFICAMENTE, a mani nude e braccia alzate, non è mai pericoloso nè sovversivo. Solidarietà e vicinanza a Pati, attivista No Tap da sempre.
Chiedo a nome di tutta la mia comunità, Melendugno e di tutti i Sindaci NoTap del Salento (Puglia, Italia, Europa), la liberazione immediata di Pati e degli altri attivisti, fermati perché manifestavano contro un’opera inutile, dannosa e pericolosa come il gasdotto TAP, simbolo di speculazione finanziaria di pochi ai danni di molti!
Le Istituzioni repubblicane Italiane, il Governo e l’Ambasciatore italiano in Grecia si attivino presto per restituire Pati e gli altri alla libertà ed alla democrazia.

Andrea Lavalle – Incendiati gli ulivi di Gino Ancona attivista contro la frode xylella:i peggiori veri INFAMI ,sono i veri escrementi che se la prendono con qualsiasi innocente ed indifeso,,,,animali ed in questo caso alberi,,,,,,anzichè,affrontare, interloquire,agire,con i loro pari !!!!!! i veri criminali e assassini sono così !!!!!! che colpa hanno avuto gli ulivi????

Agostino Di Ciaula – Il “Decreto Martina” impone l’utilizzo di pesticidi di riconosciuta dannosità in assenza di certezze sulla reale efficacia di queste sostanze tossiche nel controllo della diffusione della xylella fastidiosa. Per tali motivi oggi noi ISDE abbiamo inviato una lettera ai Ministri dell’Ambiente, della Salute e delle Politiche Agricole chiedendo di valutare l’abrogazione del Decreto e, nel medio-lungo termine, una revisione della normativa vigente sull’uso dei pesticidi e misure finalizzate a garantire un’agricoltura che sia strumento di progresso economico, di tutela dell’ambiente, della salubrità degli alimenti e della biodiversità e non veicolo per la sottrazione di diritti e per l’incremento del rischio sanitario.

Giorgio Paesani – Cinque anni fa cercavamo i nidi di albanelle minori per salvare i pulli dalla trebbiatura. Trovammo cinque nidi. Oggi non importa più, per il secondo anno ZERO coppie. Si miete sempre prima per il clima cambiato, il grano è più basso perchè la paglia non serve e uno stelo corto regge spighe più grandi (maggiore resa per ettaro) e addio albanelle minori. La mia speranza è riposta in quella piccola porzione di popolazione che, invece, nidifica in incolti, macchie basse e zone percorse da incendi. In fondo, riflettendo, la fortuna dell’albanella minore è stato l’uomo e le enormi estensioni di steppa cerealicola che ha creato. Che un giorno tutto questo sarebbe finito stava scritto nelle “logiche” di questo Pianeta. Certo, dispiace, perchè sono esseri innocenti e disarmati di fronte alla nostra violenza, alla nostra disattenzione e al nostro menefreghismo. Cercheranno di sopravvivere al nostro suicidio di massa, mi sa..

Stefania Barsi – La natura era sacra. Perfino quando un indiano viaggiava, o presso un accampamento, era suo desiderio lasciarsi dietro la minor traccia possibile del suo passaggio. Cercava di non lasciare impronte, di non spezzare rami, di non disturbare nessuna foglia, di cancellare i brutti segni dei fuochi e dei bivacchi.
Voleva muoversi attraverso il territorio così delicatamente come la brezza. Come era nato, perfino quando veniva sepolto, un indiano cercava di rendere la sua tomba meno ingombrante possibile.
Alcuni indiani provavano talmente antipatia verso il deturpamento della natura che l’uomo bianco non riuscì a persuaderli, anche quando essi praticavano già l’agricoltura da tempo, ad usare l’aratro, poiché questo avrebbe squarciato la viva carne di loro madre, la terra.”- Dal discorso del capo delle Teste Piatte, Charlot (1876) – C’è un’immagine: il koala confuso che scopre di avere la casa abbattuta.
“Cosa è successo alla mia casa?”. Questo koala dall’espressione perplessa e spaventata è stato scoperto seduto su una pila di corteccia sminuzzata e segatura, in un luogo che poco prima era la sua casa e brulicava di vita, all’interno del Vittoria State Forest, nello stato del New South Wales Gli uomini di una società di legname avevano appena finito di tagliare gli alberi. Ma, sebbene l’operazione fosse autorizzata e legale, lo stupore e la tristezza del koala mostrano chiaramente come le logiche umane siano lontane dalle necessità della natura e degli animali.
La notizia, vera, del koala risale al 2013. Sono passati 5 anni e la deforestazione è in costante aumento. Per il legname, per le colture intensive (mais, soia) che andranno a sfamare inutilmente i miliardi di individui rinchiusi negli allevamenti, costretti a nascere con l’unico scopo di essere uccisi: il drammatico effetto del consumo di carne, latte e derivati. Per l’olio di palma e tanto altro.
Chi ci da il diritto?

Camilla Sandino Lattanzi – E’ morta Koko, gorilla femmina, famosa per avere imparato il linguaggio dei segni. Dolce Koko, non meritiamo il tuo perdono: ti abbiamo fatto nascere prigioniera in uno zoo, ti abbiamo fatto vivere come uno “strumento scientifico” e ti abbiamo fatto imparare la lingua dei segni. Il tuo desiderio era relazionarti con i tuoi simili nel tuo linguaggio e invece hai potuto relazionarti solo ai ricercatori che ti stavano usando, in un linguaggio che non era il tuo. Dolce Koko, ti abbiamo impedito di avere una vera vita in un ambiente appropriato e ti abbiamo negato quei figli che tu desideravi in modo struggente: per esprimere il tuo forte istinto materno non hai avuto altro che…. dei gattini. Dolce Koko, solo adesso che sei morta, sei libera. Libera da noi umani.

Guido Ceccolini – Un giovane cervone appena ucciso. Uno dei tanti serpenti che facilmente si osservano in questo periodo perché cercano un partner per accoppiarsi ed invece vengono accoppati da torme di persone che li uccidono senza alcun motivo. Tutti i serpenti sono protetti ma solo per finta. Per favore, anche se la religione cattolica ha inculcato a qualcuno il ribrezzo per questi straordinari animali, almeno evitate di ucciderli. Non fanno nulla e fuggono appena vi vedono.

Cristiano Manni – Toccare la Forestale porta sfortuna.
C’è una subcultura politica che in questi giorni, crollando, paga il fio per la soppressione del Corpo forestale dello Stato, quando avrebbe invece potuto, a suo tempo, sposarne la mission della tutela ambientale, comprendendo che l’ambiente è la vera misura dell’uguaglianza sociale e dell’equilibrio economico. La scelta è stata invece quella di creare una frattura sempre più profonda con il mondo ambientalista, fino all’oltraggio della soppressione del CFS.
Questa cultura politica ha continuato a riproporre slogan di un passato certo doloroso, senza rendersi conto di quali erano le reali minacce alla pace sociale e alla giustizia. Lo stesso concetto di “lavoro”, difeso in tutte le formule, è rimasto ancorato ad una visione offuscata e vecchia più di cento anni, fino all’aberrante paradosso che, in nome del lavoro, si dovessero liquidare alla proprietà privata i beni comuni, l’ambiente, e la stessa sicurezza sociale raggiunta coi diritti sindacali.
La militarizzazione dei Forestali è stato un atto paradigmatico.
Una cultura politica debole, che ha ucciso la parte migliore di sé, preferendo Napolitano alla grande figura di Rodotà, morto senza aver potuto vedere, e nemmeno noi ancora, il grande lavoro fatto dalla commissione che portava il suo nome, e che avrebbe dovuto riformare il diritto di proprietà adeguandolo, finalmente dopo 70 anni, alla Costituzione nata dalla Resistenza. I suoi lavori giacciono ancora insabbiati dalla sua stessa parte politica in Parlamento, mentre il testimone è stato raccolto da altri movimenti.
Soccombendo, lascia spazio a realtà forse ancora peggiori, risvegliando i demoni dell’aggressione brutale al territorio, che sono riusciti a infiltrare la loro ignoranza nel governo.
Una cultura politica che, nella propria autorovina, continua a proporre quelle posizioni che l’hanno portata a questo, alimentando una spirale che porterà presto alla sua scomparsa, sperando che dalle ceneri possa nascere una nuova Idea, che non potrà che camminare sulle gambe di altri uomini.
Toccare la Forestale, e ciò che le sta dietro, ha portato sfortuna.

 

ISOLE INCONTAMINATE …

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Eliana Fanelli – Lo scorso anno in contrada Frascata ,oltre a decine di ulivi monumentali CENSITI; furono abbattute 160 piante di leccino. Gli esperti che visitarono il campo consigliarono al proprietario di piantare MELOGRANI. Ora al tg norba si fa cenno ai melograni come cultivar da piantare al posto degli ulivi distrutti. Tempo ci vuole e tutto torna. Mi chiedo perché la regione Puglia dal 2013 stanzia fondi per i melograni ibridi, piante che arrivano direttamente da Israele e non per le cultivar autoctone.

Enzo Suma – Ecco come viene gestito il problema della Xylella. Siamo nei pressi di Torre Pozzelle (Ostuni), nel cuore della piana degli ulivi monumentali. Un ulivo risultato positivo al batterio in data 4 ottobre 2017. Siamo in zona di contenimento in cui vige il solo espianto della pianta infetta. Dopo 9 mesi l’ulivo è stato tagliato e abbandonato sul terreno.forse ieri, viste le foglie rinsecchite. Giusto per l’arrivo dei commissari. Nessuna protezione in questi mesi ne adesso che l’ulivo giace a terra. Nessun isolamento. E allora che senso ha preoccuparsi di abbattere tutte le piante sane nel raggio dei 100 metri da quella infetta in zona cuscinetto se non siamo in grado nemmeno di isolare una singola pianta nel cuore della piana degli ulivi, dove vi è un patrimonio di ulivi monumentali unico in tutto il Mediterraneo?

Cuore Selvaggio – A giudicare dai muschi sul tronco di questa piccola creatura, direi che è stata abbandonata molto prima di essere tagliata

Cosimo Fema – Anni di vita , secondi di morte… Bastardo chi è stato…

Mavi Sansonetti – Il problema xylella non è mai stato affrontato seriamente: taglia, sradica, espianta, avvelena il terreno. .niente è stato fatto di serio per prevenire,qualche sperimentazione qua’ e la’, le cure si potevano cercare, ma no…A chi danno tanto fastidio i nostri ulivi? Allora tagliamo un tronco malato, buttiamolo a terra…

Comasia De Marinis – E a Monopoli continuano ad arrivare camion, anche di ulivi, chissà da dove e se infetti o meno ad una nota azienda del posto.

Nicola Zac – Che schifo nella zona di Lecce anzi prima di arrivare a Lecce sulla statale guardate sulla destra alberi tutti secchi dopo 1 anno sono cresciuti rami nuovi, hanno tolto il vecchio e le piante sono ancora là

Michele Tataranni – Pantomima con pupazzi grandi e piccoli Clic La storia darà il posto che si meritano a questi puPAZZI

Vincent Eillec Io vorrei sapere se il problema si fosse presentato in Francia o in altro stato sovrano, se avrebbero abbassato la testa alla volontà di Bruxelles. In Italia si può fare qualunque scempio

Toby Vantaggiato – Serve legna ? Non credo…serve terreno edificatorio…boh…serve pubblicità…boh….serve olio tunisino ? Certo !!!!!

Lucia Chiarelli – Mi viene da piangere. È un atto che ferisce profondamente perché spinge I pensieri in un senso di vendetta. Ed è pericoloso

Susanna A. Fasciata – E menomale che il Carbofurano è illegale da un pezzo per la sua alta tossicità. Mi chiedo che scorte ci siano in giro….E poi , necessarissimi,…… Ma questi tag continuano a sembrarmi troppo (ma solo mio parere).

Giorgio Paesani – Se vai su internet ti compri anche l’uranio impoverito… In Inghilterra, Irlanda e Scozia è guerra tra i cacciatori gestori delle aziende faunistico venatorie e i rapaci. E siccome sono notoriamente e geneticamente dei vigliacchi combattono la loro guerra a senso unico con le esche avvelenate, come fanno da noi, ma da noi non lo sa nessuno, non lo vede nessuno e non ne parla nessuno (finchè non muore Fido, allora tuoni e fulmini, proteste e parlamentari che abbaiano..).. L’ultimo gesto di una madre: e ‘ stata trovata morta nel nido su tre uova, scatenando una missione di salvataggio e chiunque abbia informazioni sugli avvelenamento delle due aquile rosse con tag alari, protette e molto amate nella contea, puo ‘ contattare la polizia chiamando il 101. Per salvare una popolazione il monitoraggio è fondamentale. Il bracconaggio è un’altra cosa.. Lasciarli in pace sarebbe l’ideale, ma a volte è possibile porre riparo ad un danno fatto dall’uomo (nelle isole britanniche hanno fatto estinguere localmente molte specie di rapaci) attraverso reintroduzioni o azioni dirette a favore di alcune specie. Si può anche preferire “non far nulla”, io non sono daccordo ma è una opinione lecita e rispettabile. I tag fanno impressione ma, ad esempio, sono leggibili a distanza, consentono un monitoraggio pressochè senza scadenza e senza dover ricatturare il soggetto.

Donna Letizia – L’ uomo fa schifo ….li cattura,li seleziona,sposta da un luogo ad un altro,pesa e soppesa,buca,fora,taglia ,attacca,monitora senza ritegno….ecc…ecc…..però non riesce a tutelare o prevenire morte è sofferenza….mha??Non capisco…troppi interventi sulla natura…troppe manipolazioni….boh? a me sembra tutto esagerato….lasciamoli in pace….

Giulia Genestreti – É proprio notizia dei giorni scorsi che alpeggi trentini per cui prendevano contributi europei non hanno mai visto le vacche al pascolo. Rilevamenti effettuati con droni dalle forze dell’ ordine. E dunque la minaccia dei grandi predatori qual é? Quella di calpestio degli incolti per cui hanno truffato la comunitá europea???
Pablo Zac – Anche la Natura deve adeguarsi alle leggi dell’Autonomia provinciale….
Alessandro Torlai – ” Ora pensateci bene prima di emanare deroghe sui lupi e gli orsi, pagare….”danno erariale per illegittima prassi della Provincia autonoma di Bolzano di adottare decreti di prelievo in deroga per l’abbattimento di specie faunistiche protette”

Paola Silvia Bombelli – Un milione di Euro, mica bruscolini. Vediamo se ora agli amministaratori di Trento e Bolzano passa la voglia di creare allarmismi e di fare campagna elettorale sulla pelle della fauna. Vediamo se passa loro la voglia di sparare a tutto ciò che non produce reddito. 

Ornella Dorigatti – In Trentino un capriolo curato al Casteller È stato messo in libertà con radiocollare…assurdo che l’uomo voglia controllare ogni singolo animale.
Tra un po metteranno il radiocollare anche alle 🐜e poi toccherà a noi. Ricordomoci il Casteller è gestito dai cacciatori.
Tizi Randon – Credo che l intenzione sia di monitorare la sua ripresa dopo il grave trauma e il periodo in cattività. Vedere come se la cava.se ritrova la madre.se si sposta…perché no?


Enrico Rovelli – i famosi cacciatori/gestori della fauna/amanti della Natura. L’ossimoro perfetto. Mi aspetto un altro ossimoro perfetto, quello pedofilo/insegnante/pedagogo.

Davide Daniza Celli – Il Pd vuole gli orsi morti?
Le dichiarazioni del Ministro all’Ambiente Costa (“Io amo il lupo”) hanno scatenato il Partito Democratico che risponde con il suo rappresentante locale Ugo Rossi. Il Presidente della Provincia di Trento ha presentato un disegno di legge che prevede cattura, rimozione e uccisone di lupi e orsi. Se questa è la vostra opposizione, cari amici del Pd, non risalirete mai dal baratro in cui siete sprofondati. E’ disgustoso (per dirla alla Saviano) il modo con il quale fate politica giocando con le teste degli ultimi orsi alpini. Non siamo nati ieri. E’ chiaro a tutti il vostro disegno: volete creare zizzania, ovvero volete mettere Costa, Ministro dell’Ambiente, contro il Ministro all’Agricoltura Centinaio. Una strumentalità più faziosa non ve la potevate inventare.
Affermate spesso che voi siete il partito delle soluzioni, mente il governo Giallo-verde rappresenta quello delle dichiarazioni e delle dirette Facebook. Quindi? E’ questa la vostra soluzione? Uccidere lupi e orsi dopo che avete regalato il legname delle foreste pubbliche e private ai soliti amici degli amici? Le Alpi come una sola unica distesa di vacche allo stato brado che cagano merda sugli incontaminati pascoli verdeggianti? Un lucroso allevamento dove gli animali sono portati in alpeggio e abbandonati a loro stessi solo per incassare i contributi della Comunità Europea? Più sono e più ci guadagnate? E il nonno di Heidi dove l’avete messo? Al ricovero? E le “caprette” che “ti fanno ciao? Distrutte le pianure con fertilizzanti, pesticidi ed erbicidi vi volete prendere ciò che di incontaminato resta? Quindi trasformate in pellet le foreste e in scendiletto orsi e lupi in nome della produzione intensiva a “cielo aperto”?
Ora però vorrei dare una notizia che nessun giornale ha riportato. E’ una notizia che si è guadagnata persino un’interrogazione depositata in Provincia, ma neanche una riga in cronaca locale. Alla presentazione dell’ultimo rapporto orso, l’Assessore Dalla Piccola ha pubblicamente affermato che sarà necessario, uso le sue parole, “attuare un rinsanguamento” dato che gli orsi presenti hanno un livello di eterozigosi, stabile al momento, ma preoccupante per il futuro. Sapete cosa significa? Che sono pochi e tutti imparentati. Quindi si tratta di una condizione che non gli permetterà di sopravvivere sul lungo periodo. Stando all’Ispra (proprio quelli che dovranno decidere quanti e quali orsi abbattere) e ad alcuni studi condotti sugli orsi trentini dall’Area di genetica vi sono già in atto diversi casi di inbreding.
Illustrissimo Presidente Rossi, mi faccia un favore, non usi la parola “scienza” per giustificare quello che vuole fare. Un piano dove da un lato si chiede di poter abbattere gli orsi e dall’altro si dice che bisognerà andarne a prendere degli altri in Slovenia è schizofrenico, follia pura, altro che scienza (alludo all’intervista presente sul sito del sole 24 ore). Se poi la sua fosse una scusa per liberarsi definitivamente degli orsi perché sono diventati incompatibili con il territorio lo dica apertamente e non ci giri tanto intorno e chieda alla Comunità Europea di poter attuare un Life Ursus all’incontrario.
Sarebbe un caso più unico che raro, il primo in tutta la storia della conservazione europea, ma è certamente meglio del fucile che lei brama di poter armare quanto prima.
Sappia che non glielo lasceremo fare.

Antonio Pupo – tanto senza una deroga non si può cacciare ne lupi ne orsi, il neo ministro ha dichiarato che finché c’è lui quelle due specie non si toccheranno

Paolina Mellini – Finalmente un forestale che riporterà l’ambiente in primo piano dopo che il ragionier Galletti ha distrutto.

Mimmo Giglio -…che la Forestale ritorni in difesa del territorio ed affianco ai cittadini…




Pietà della Virgo Fidelis

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Nicoletta Genova – Purtroppo si chiama Casamassima e non casamonica. Stato corrotto che tutela i non giusti. Forza Riccardo.

Fabio Jab Mc Sacco – La mia totale solidarietà all’eroe Riccardo Casamassima. Se non sapete chi è, allora non sapete come funziona davvero questo paese.

Nadia Cavalca – Riccardo Casamassima è il Carabiniere che ha avuto il coraggio, l’ardore, l’onestà e la serietà di raccontare la verità su Stefano Cucchi.
La sta pagando cara!

Bruna Bovo – PUNITO PER AVER RIFERITO DI ESSERE STATO PUNITO… ALLUCINANTE…
Mentre vengono scoperchiati fatti gravissimi… identificati coloro che per anni li hanno compiuti e coloro che li hanno coperti……viene sottoposto a procedimento militare di corpo Riccardo Casamassima per aver rilasciato delle dichiarazioni a mezzo stampa su quello che gli stava succedendo dopo la deposizione .Grazie alle dichiarazioni di Riccardo Casamassima e di sua moglie è stato riaperto il caso Cucchi.

Alessandra Buffa – Ha detto la veritá su come hanno agito con Cucchi i suoi colleghi …la storia si sa credo …si erano sempre appoggiati e avevano negato tutto ….poi lui ha deciso di dire come stavano le cose.
Io sono vicina a Riccardo Casamassima…..colpevole di avere detto la veritá sul caso Cucchi…e ora stá subendo le conseguenze …..a questo punto qualcuno deve intervenire …lui é da onorificenza…non da declassamento…. allontanamento ecc…. Appoggio e sostegno assoluto al coraggioso carabiniere Riccardo Casamassima….l’ unico che ha avuto la forza ed il coraggio di dire la veritá ….l’unico che ha avuto la forza e la volontá di combattere contro bugie e falsitá , contro una colossale montatura per coprire dei comportamenti atroci che hanno portato alla morte un ragazzo.
Ora lo trasferiscono invece di prenderlo e portarlo come esempio di lealtà e correttezza……Ti sono vicina Riccardo e ti ringrazio per il tuo esempio, per me solo quelli che agiscono come te sono degni di quella divisa.
Un abbraccio ai tuoi bimbi

Fernanda Sorrento – Chissà che ne pensa l’onore dell’Arma, che è una formula buona per qualsiasi occasione, di ciò che sta accadendo a Riccardo Casamassima, appuntato scelto che quando morì Stefano Cucchi prestava servizio nella caserma di Tor Vergata e che ha raccontato nel 2015 in tribunale di avere sentito il maresciallo Roberto Mandolini dire con la mano sulla fronte «È successo un casino ragazzi, hanno massacrato di botte un arrestato» seguito dal comandante Enrico Mastronardi che ha fatto il nome di Cucchi.
In tribunale Casamassima ha riportato anche le parole di Sabatino Mastronardi (figlio di Enrico) che disse: «Guarda non si sono proprio regolati. Non ho mai visto una persona massacrata di botte così». Ha pensato, il carabiniere Casamassima, che tra i doveri della divisa ci fosse anche quello di raccontare ciò che si sa, ancora di più in un processo come quello sulla morte di Stefano Cucchi in cui le responsabilità di pezzi dello Stato, se confermate, risultano gravissime.
Invece ora Casamassima si ritrova a lavorare fianco a fianco al collega che ha denunciato (a proposito di incompatibilità ambientale, appunto) e da quando ha testimoniato continua a subire una serie di procedimenti disciplinari (tra cui ben 10 giorni di consegna) dal tempismo piuttosto curioso. Ai giornalisti Casamassima ha detto di essere “spaventato e abbandonato” e che queste parole provengano da un carabiniere forse dovrebbe aprire qualche riflessione.
Il 15 maggio l’appuntato scelto è stato chiamato in aula per confermare la sua testimonianza e chissà che allora l’onore dell’Arma non scelga di stare dalla parte della verità e non ci stupisca tutti con una rinnovata voglia di fare chiarezza. Farebbe bene all’Arma, farebbe bene alla famiglia Cucchi e farebbe bene a noi.

Thomas Pistoia – Dubito che Riccardo Casamassima, il carabiniere che ha testimoniato al processo Cucchi, troverà molta solidarietà nelle forze dell’ordine e nelle istituzioni. Per questo condivido e vi invito a condividere il suo appello.Grazie a quest’uomo per il suo coraggio.

Emanuele Vadalà – Riccardo Casamassima è l’unico ad aver avuto il coraggio di parlare e far venire a galla la verità sulla vicenda Cucchi. Per tutta risposta questo è il premio che sta ricevendo. NON LASCIAMOLO SOLO!!

Armando Carta – Le ritorsioni contro Riccardo Casamassima da parte dei superiori si stanno per concretizzare.
Speriamo in una mobilitazione da parte di tutti coloro che ritengono che la sua decisione di non essere omertoso non possa essere sanzionata ma anzi valorizzata e premiata.

Franca Decandia – Non è possibile, non vi si può credere, ecco come viene pagata l’onestà morale in questo paese, parliamo di un’ arma onorata, quella dei Carabinieri e perché tale rimanga vanno fatti fuori coloro che sbagliano, non coloro che agiscono con coerenza e onestà
Grande rispetto per l’ arma, tanta, ma grande rispetto per un milite coraggioso che non è stato vile, la vigliaccheria non dovrebbe esistere dentro nessuna arma, tra nessuno delle forze dell’ordine. Ci siamo dimenticati della Uno Bianca a Bologna? Se non vi fossero stati colleghi coraggiosi, quanti morti avrebbero fatto ancora? Come fanno a punire chi è coraggioso, e ha detto quanto accaduto a un ragazzo che ha avuto la sfortuna di incontrare persone in divisa, divisa che non meritavano indossare. Un ragazzo ucciso due volte, trattato peggio del peggiore dei delinquenti, ucciso ed è acclarato da una furia senza spiegazioni. Bene una persona onesta sicuramente non per averne benefici, ma per rispettare un giuramento, testimonia quanto è a sua conoscenza e viene punito? Sembra una barzelletta se non fosse tragicamente vero, noi tutti cerchiamo di stare vicini a questo carabiniere onesto, noi possiamo essere la sua forza, contro un potere che certo nulla ha a che vedere con i valori dell’ARMA. Vi prego amici aiutiamolo.

Luca Stefanini – Chi riveste con onore e lealta’ la divisa dovrebbe essere premiato soprattutto quando denuncia colleghi indegni di rivestirla!!

Daniele Ventura – Se osi stare dalla parte della verità vieni punito. SOLIDARIETÀ per Riccardo Casamassima che con coraggio ha fatto quello che un vero carabinieri dovrebbe sempre fare e che per questo paga un prezzo altissimo ingiustamente!!

Antonio Venere – Diciamo tanto all’Egitto, ma anche da noi, si nascondono molti misfatti delle forze dell’ordine, pertanto, non pensiamo di essere migliori di altri, ricordiamoci di Ustica, e di tutto i resto, prima di giudicare l’Egitto…

Donato Minonni – Probabilmente a breve, per questi provvedimenti i responsabili saranno promossi! Il passato insegna sempre qualcosa!

Daniele Ventura – Se osi stare dalla parte della verità vieni punito. SOLIDARIETÀ per Riccardo Casamassima che con coraggio ha fatto quello che un vero carabinieri dovrebbe sempre fare e che per questo paga un prezzo altissimo ingiustamente!!

Nicoletta Genova – Riccardo Casamassima e Saverio Masi, onorata di stare dalla parte dei giusti. Non siete soli! Grazie a voi non ci sentiamo soli! Giustizia è verità sempre.. Costi quel che costi.

Zeno Da Ros – Riccardo Casamassima è un carabiniere. Ha fatto una scelta coraggiosa. Ha voluto dire la verità su un caso complesso e pieno di punti oscuri. Per conto mio, ha permesso di far recuperare all’arma dei Carabinieri un aspetto che purtroppo diverse volte è risultato non positivo. Secondo l’arma invece, la sua onestà va punita e sbattuta in faccia alle nuove leve. Tutto ció è assurdo e va condiviso. Trovate del tempo per leggere la sua storia.

Joselita Sanfrancesco – L’ARMA DEI CARABINIERI VA IMMEDIATAMENTE RIFORMATA, I SUOI VERTICI SONO INAFFIDABILI ORMAI DA ANNI.

Maria Magdala – Ma non c’è un’associazione,che tuteli coloro che hanno il coraggio di dire la verità e non piegarsi? E se non c’è facciamo un appello al nuovo governo,se non proteggiamo chi denuncia i delitti che avvengono nell’ombra nessuno oserà parlare per paura di ritorsioni. Quando dicevo che non basta fare il nuovo governo ma bisogna incidere nel bubbone della burocrazia avevo colto nel segno. Mobilitazione!!!!

Filly Philly Azzaro‎ – Riccardo Casamassima,ci sono i sindacati per i militari, ora sono ufficializzati, rivolgiti a loro assolutamente!
Marco Galli – … ci sarebbe pure S.Pio da Pietralcina…

Lucia Sellitti – Faccio appello al ministro del interno affinché tuteli Riccardo Casamassima per aver svolto il suo lavoro con onesta lealtà e coscienza , non può subire ciò perché ha detto la verità su Stefano Cucchi!

Giuseppe Picone – APPELLO al Ministro della Difesa Elisabetta Trenta. Questo sopruso nei confronti del Carabiniere Riccardo Casamassima NON fa parte di chi onora la divisa con fedeltà. La prego intervenga.

Elisabetta Paa – Un carabiniere onesto che ha l’unica colpa di aver detto la verita’…Forza Riccardo Casamassima l’Italia onesta e che vuole giustizia x te e x Stefano ti sara’ sempre vicina!

Stefania Fagiani – ecco quello che sta succedendo a Riccardo Casamassima: uno dei pochi che ha detto LA VERITÀ sul caso Stefano Cucchi e ora viene punito dallo “stato” italiano.
Facciamo qualcosa per difendere le persone oneste e coraggiose.

Igor Cuccu – Questo quello che succede a chi onora veramente la propria divisa…Riccardo viene impunemente devastato socialmente!

Carlo Dylandog Morgante – Nella vita reale gli eroi non portano mantelli e maschere ma a volte una divisa e con vera dedizione onorano quella passione di essere VERAMENTE al servizio dei deboli!!!
Grazie Riccardo Casamassima per aver avuto il coraggio di denunciare le mele marce che in ogni ramo ci sono ma che non trovano terreno fertile quando si imbattono in onestà ed integrità morale.
FORZA Riccardo Casamassima, ripeto, EROE. I TUOI FIGLI ED ALTRI FIGLI SAPRANNO CHI IMITARE IL TEMPO E LA VERITÀ TI STANNO DANDO RAGIONE I VALORI CHE STAI TRASMETTENDO NON SI COMPRANO CI VUOLE FORZA AMICO MIO MA GLI EROI NE HANNO DA VENDERE E TU LO SEI. Siamo con te Riccardo Casamassima.Proprio come eravamo con Falcone e Borsellino anche loro “battuti” da un sistema marcio. Il tuo gesto sia d’ispirazione a molti.

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IL LUPO IN BOCCA AL MINISTRO !

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Mario Di Gregorio – Nel 2012 al Parco della Caffarella ho dissequestrato due terreni, nelle vicinanze c’erano vecchie fungaie. Il Parco è molto bello anche per merito delle specie forestali esistenti. Un nostro ex Ufficiale è stato Presidente del Parco, il carissimo amico Marco Di Fonzo!

Alessandro Bottacci – Parco della Caffarella, a due passi da casa mia. Proprietari Erano i Torlonia. Negli anni ottanta il Comune di Roma ha acquisito 130 ha dei 3500 che costituiscono l’intero Parco (diviso in tre sezioni, Parco degli Acquedotti, Valle della Caffarella, Appia antica).
Erano aree gia` inserite in vari Piani regolatori come edificabili; la loro inclusione in un Parco e’ stato un atto molto difficile. Tra gli altri Cederna e’ stato uno dei propugnatori.
Per ora e’ salva dal cemento che invece ha rovinato tutte le aree circostanti.
Un ritaglio di natura in mezzo ai palazzoni della Roma anni settanta.
Un’area di campi e boschetti che i palazzinari (veri padroni di Roma allora come ora) avevano gia’ destinato ad una cementificazione selvaggia e che invece e’ stata preservata grazie all’opera di qualche battagliero sognatore che ha voluto il Parco della Caffarella e dell’Appia antica.
Non si deve mai smettere di lottare per i propri sogni perche’ puo’ accadere che si realizzino.
Forza Sergio. L’Italia ha bisogno di pensare seriamente alla difesa dell’ambiente, dopo anni di finta tutela.
Tu sei la garanzia di un impegno serio e costruttivo, senza asservimento a lobby e poteri forti che distruggono le persone e il territorio.
Ora foreste, acqua, aria, suolo, animali e paesaggio possono stare tranquilli

Alessandro Ghezzer – Il generale Costa nuovo ministro dell’ambiente: “Amo il lupo”

Flò Mazarol – infatti… temo che durerà poco… speriamo di no, ma se fa quel che dice e che dice la sua storia, sarebbe un miracolo meraviglioso!!!

Nadia Widna – Cercheranno di metterlo contro il ministro leghista dell’agricoltura

Cosimo Fema – Sono sicuro che cambiano le cose..

Dario Rapino – Dunque abbiamo un nuovo governo. Da uomo libero, non appartenente ad alcuna congrega, ho il privilegio (sconosciuto ai più) di osservare le cose con il dovuto distacco. Perciò dico che le valutazioni andranno fatte sulla scorta degli atti compiuti ovvero omessi. Certo Salvini all’interno fa sudare freddo ma un ministro come Costa a sua volta fa ben sperare. Vedremo , senza fare sconti a nessuno. Da uomo libero, appunto. Una cosa però lasciatemela dire a proposito di alcune rancorose e volgari valutazioni sui membri del governo : bimbi, vi sentite orfani di giganti del pensiero come Alfano, Madia, Galletti, Boschi, Fedeli, Lorenzin, Lotti, Poletti?Per non dire di un primo ministro che pareva la brutta copia di Jerry Lewis e parlava come i testi di Jovanotti? Caligola fece senatore un cavallo, voi avete eletto a premier un ronzino. Perché, se non ve ne siete accorti, abbiamo lasciato per strada ‘sta roba qua. Difficile rimpiangerli, difficile si possa fare peggio. Dovreste guardarvi allo specchio e darvi le dita negli occhi: se ci sono loro oggi è proprio grazie a voi. Quindi: silenzio! Sul nuovo governo la si può pensare come si vuole, ma vedere Costa all’ambiente, dopo decenni di fannulloni ed incompetenti , è come per un cieco riacquistare la vista

Pietro Alvino – Mio capo per 4 lunghi anni. Onesto preparato intelligente e del sud. Come disse un nostro docente, Napoli anticipa e sublima i problemi dell’Italia… Essendo di Napoli sui reati ambientali ne sa parecchio in più

Stefania Panozzo – Buon lavoro generale Costa (sei del 1959, grande anno!😊), finalmente un ministro dell’ambiente come si deve!
P.S. Se magari si ripristinasse il Corpo Forestale dello Stato…. 😊 

Cinzia Moncini – Finalmente un ministro dell’ambiente che di ambiente capisce. Sarebbe l’ora che i nostri ministri occupassero il dicastero per cui sono specializzati tipo un forestale all’ambiente, un medico alla sanità etc…lo so, io sogno

Valentina Venza – Scelta azzeccatissima! Buon lavoro, Ministro!

Marcello Ripaldi – Costa for president. Speriamo che si ricordi di noi forestali

Alberto Berti – La speranza è sempre l’ultima a morire.
Ma al di là del luogo comune, assurto a proverbio, le vicissitudini politiche della nostra cara Italia, oggi lasciano trasparire in briciolo di cambiamento delle recenti obbrobriose decisioni del terzo governo nazionale piovutoci addosso, non si sa perchè nè per come, capace di menare inconsultamente un’ascia nei confronti del Corpo Forestale dello Stato, umiliandolo, cancellandolo o spezzettandolo contro ogni logica e contro ogni efficienza.
Che piaccia o no, forse, il prossimo governo rappresenterà un cambiamento, una inversione di tendenza di tante strade imboccate da chi, prima nel referendum costituzionale, poi in esito alle recenti elezioni, ha preso qualcosa di molto prossimo ad una serie di calci in faccia dall’elettorato.
Focalizzando l’argomento sul Corpo Forestale dello Stato, qualcosa forse cambierà, per attuare le promesse preelettorali, per il ritorno alla logica del buon senso, per rimettere in piedi una struttura univoca sull’intera nazione che si occupi delle varie sfaccettature della tutela del territorio, la stessa che si impegni a proteggere, preservare e intervenire nelle aggressioni quotidiane all’ambiente, portando ovunque non già uno stuolo di cittadini in arme, ma tecnici competenti in grado di leggere i segnali che la natura ci invia, persone talvolta semplici, che con la natura dialogavano e potranno ritornare dialogare di nuovo se mai qualcuno li metterà in condizione di farlo.
L’umiltà, virtù carente nelle manifestazioni eterogenee di chi ha sbeffeggiato e calpestato la professionalità dei Forestali, deve per prima essere presente in chi vorrà attivarsi per rimettere sui binari del buon senso la tutela delle ricchezze della natura, riconoscendo che, prima che un guerra bisognosa di militari in arme, sono venute meno le figure di riferimento univoco che hanno permesso sino a poco più di anno fà di avere una Italia verde, spazi immensi sorvegliati quotidianamente, parchi nazionali e riserve che il mondo ci ha invidiato e ci invidia e che oggi sono contesi tra chi lo considera un campo di battaglia e chi vorrebbe ingenuamente tutelarlo ma manca di ogni cosa per esserne capillarmente padrone.
Il CFS è stato capace di fare tanto e tanto altro avrebbe potuto seguitare a fare.
Piccole cose talvolta, affiancate da opere imponenti che hanno ricostruito l’Italia martoriata dalle guerre, risanata con mezzi talvolta inadeguati ma recuperata comunque ad una nuova vita grazie al Corpo Forestale dello Stato, dal primo all’ultimo dei suoi componenti, uniti nello stesso obbiettivo con successo.
E tante altre tracce segnano il suo passato, passato e recente, fatto di abnegazione e di obbedienza, di iniziativa e di totale disponibilità a favore dei cittadini per assisterli, guidarli, soccorrerli, reprimerne le intemperanze e sanzionarne gli illeciti.
Poi il colpo d’ascia inferto per la assurda logica del numero inferiore, tragico esempio di come si distrugge la storia.
Fiumi di soldi, cambiamenti epocali che bisticciando quotidianamente con il buon senso ci hanno consegnato una estate 2017 degna di essere annoverata tra i record di aree distrutte dal fuoco e per numero di eventi, mascherate ad arte con una inusuale siccità, con il cambiamento del tempo.
Eventi che quando il Corpo Forestale operava integro nelle sue funzioni si sono già verificate più volte ma che non avevano mai generato tanti danni ed altrettante sovrapposizioni di competenze e responsabilità.
Se accadrà che chi ha promesso di rimettere al vento le ali dell’Aquila del CFS basilare sarà che il Corpo Forestale di un tempo recente si presenti unito, con le proprie scale gerarchiche sane che non siano irretite da promesse di gradi e privilegi, che sappiano esporre le incongruenze, troppo spesso taciute, dell’intensificarsi di intenti sulle medesime aree e sui medesimi eventi da parte di strutture compartimentate, capaci di mettersi in giuoco anche a costo di essere invisi dagli attuali nuovi datori di lavoro.
Abbandonando le rivalità di opinioni simili nella medesima struttura che tanti danni hanno prodotto nel recente passato permettendo alla Madia di avere la strada sgombra da ostacoli consistenti, Forestali nel cuore e nell’anima, cercate di essere una sola voce, una sola mano, un unico potente motore del vostro rinnovamento, picchiando forte i pugni sui tavoli delle decisioni, evidenziando le vostre capacità prima che le mancanze di chi ha cercato e cerca di surrogarvi. Non è cercando di spegnere la luce altrui che si fa brillare di più la propria. Solo così, se mai si aprisse una porta verso un rinnovamento efficace, l’Italia tornerà ad avere quelle figure che tutti avevano come riferimento per tramandare la nostra natura a chi ci seguirà nel nostro percorso terreno. Provateci e non ne rimarrete delusi se marcerete uniti verso un cambiamento positivo. W sempre il Corpo Forestale dello Stato, W sempre il nostro amato Paese!

RV – Governo del cambiamento? Vediamo se hanno il coraggio di ripristinare il Corpo Forestale dello Stato. Altrimenti saranno esattamente come gli altri, succubi dei poteri forti, quelli che lo hanno “disciolto”, smembrandolo e inglobandolo. Ma il CFS è come quegli spettri di personaggi morti di morte violenta che infestano i castelli, è sempre lì, negli uomini e donne, negli animi, nelle speranze e nelle paure. Non se ne libereranno mai.

CC – Sono curioso di vedere se vi sarà l’attuazione della promessa ricostituzione del CFS….senza di questo l’ambiente è monco, orfano.

Davide Celli – Musica per le vostre orecchie
Da un ‘intervista a Sergio Costa Ministro dell’Ambiente: “al termine di un lungo discorso mia moglie mi ha detto: in bocca al lupo e sa cosa le ho risposto? Io amo il Lupo e grido lunga vita al lupo” Dopo 4 lunghi anni passati a combattere un Ministro dell’ambiente negato e una fitta coltre di politici ignoranti nemici degli orsi e dei lupi, finalmente s’incomincia a vedere la luce in fondo al tunnel.

DESENSIBILIZZAZIONE

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Roberto Marchesini – Per salvaguardare gli spazi naturali, tutelare la biodiversità e rispettare gli animali nelle loro caratteristiche etologiche non basta il dovere morale, per quanto importante, occorre il sentire, l’aspetto affettivo ed emozionale della vicinanza. Siamo convinti che il rispetto possa passare attraverso la deontologia, ma non è così, come non basta astenersi dal fare cose sbagliate. Il rispetto infatti si basa sul fare e sulla chiamata operosa e il suo più acerrimo nemico è la negligenza e la perdita di valore. Ma per sentire il valore della natura, della biodiversità e dell’animalita’ autentica occorre che queste facciano parte del vissuto. E il vissuto si basa su esperienze infantili che rendono natura e diversità animale parte di noi stessi, risonanze della propria identità. È il divorzio dalla natura la più grande ipoteca al suo rispetto.
Altro che estremismo. Saremo giudicati severamente dalle future generazioni per il nostro comportamento scriteriato e per la mancanza di coraggio nel fermare lo scempio del pianeta che si sta consumando. Se gli organi mediali parlano d’altro o si limitano a qualche saltuario articolo, vuol dire una sola cosa: che sono al servizio di chi ha tutto l’interesse a continuare questa distruzione
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Alessandro Bottacci – IL NOSTRO TERRITORIO CONTINUA A DARCI MESSAGGI PER INVITARCI A CAMBIARE STRADA NELLA GESTIONE DI BOSCHI E TORRENTI.

Sergio Costa – Non si perde il vizio, proprio per niente. Vesuvio nuovamente. Ma come è possibile pensare che sia corretto tagliare alberature, ancorché seccate dopo l’incendio, senza alcuna autorizzazione che consenta all’Organo nazionale i giusti controlli. Ma ancora di più approfittarne per aprire nuove piste e allargare quelle esistenti? No, così non va proprio. I Parchi Nazionali sono ecosistemi che, per quanto a volte fortemente aggrediti da interessi opachi, rappresentano punti di eccellenza ambientale da tutelare, valorizzare e ampliare a beneficio del Bene collettivo. Grazie ai miei Forestali che immediatamente sono intervenuti e che con professionalità e senso dello Stato non guardano in faccia a nessuno. Grazie . Ad Maiora Semper !!!

Dario Rapino – Nonostante la vigilanza dei volontari durante la cova del fratino, nottetempo sono state trafugate dal nido tutte le uova, che si sarebbero schiuse tra un po’ di giorni. E’ una notizia che mi addolora, perchè questa specie è a serio rischio di estinzione. Si ha motivo di ritenere, alla luce di altri precedenti, che gli autori di questo vile gesto siano appartenenti alla razza umana. Non aggiungo altro, ognuno pensi ciò che ritiene

Giorgio Paesani – Substrato per esche, fili di nylon, cubetti di gommapiuma, elastici, paguro lasciato a crepare al sole. Pesca sportiva. Natura morta. Schifezze su roccia. Autori vari, anonimi.

Alessandro Di Rienzo – Tanti genitori insegnano ai figli che gli animali sono roba a loro disposizione, affinché possano divertirsi ed sfogare i propri impulsi. Gli animali che hanno la sfortuna di capitare nel loro raggio d’azione, vivono spesso i momenti più infernali della loro esistenza. Alcuni muoiono, altri rimangono gravemente menomati o traumatizzati, altri ancora finiscono per diventare oggetti di interesse, da tenere prigionieri a vita, magari per sperimentare altre forme di tortura e sadismo, per appagare il proprio ego. Avete mai provato a far ragionare queste persone, quando i loro amorevoli pargoli si avventano sulla fauna acquatica, provvisti di attrezzature amorevolmente fornite dai cari genitori? A me, girando per parchi e aree verdi con i cani sono capitati soggetti, più o meno, di ogni estrazione sociale e livello culturale; con alcuni ho rischiato la rissa (spesso, di finire a fare il sacco da pugile!) ma, praticamente con tutti, ho dovuto faticare non poco per farli ragionare, calmare e desistere. Ho dovuto subire ingiurie ed aggressioni verbali anche dalle donne ed ero io, di fronte ai loro figli, a fare di tutto per evitare e per smorzare tutta quella violenza diseducativa. Capita a volte che, vedendoli da lontano, cambio strada. Mi spiace ma non ce la faccio ogni volta ad affrontare questi barbari carichi di arroganza e presunzione. Andate nei centri commerciali, è quello il vostro habitat, la natura non la meritate.

Irma Tannini – Purtroppo gli alberi seguono la stessa sorte degli animali se per qualche motivo banale e opportunistico danno fastidio vengono abbattuti senza pietà

Fabia Fabbri – Salvo meteo avverso, sarà abbattuto (tutto o in parte, non mi è dato sapere al momento) un filare di alberi lungo la strada che conduce al pronto soccorso dell’ospedale, per allargare la strada. Oltre alla solita mancanza di fantasia e al solito gusto dell’orrido dei nostri pianificatori, per cui nessuno pensa mai di allargare una sede stradale preservando un filare (cosa che in questo caso sarebbe fattibile) c’è da dire anche che siamo in periodo di nidificazione e quindi l’intervento è in violazione del regolamento regionale vigente per la tutela degli uccelli…

Marco Piervenanzi – E’ successo che Barbara Nuvola, proprietaria del Vegan Store a Roma, in un mercato rionale ha subito una aggressione indiretta. Un macellaio, di fronte a lei, ha preso a calci, uccidendolo, un colombo. Il gesto sarebbe stato compiuto per sfregio nei confronti di Barbara e della sua missione in difesa degli animali.

Veronica Dimmelote – Gli animali non umani soffrono. Sono sensibili al dolore, alle malattie, alle ferite. E questo ha scatenato dubbi morali sul trattamento che riserviamo loro. Recentemente è stato pubblicato un saggio dallo studente dell’ università di Oxford Jonathan Latimer sulla “genetic disenhancement”, la desensibilizzazione genetica. Creare animali per l’ industria alimentare che non possano percepire dolore. Un tema in auge da tempo, che pretende di risolvere la questione della sofferenza che infliggiamo agli animali chiusi negli allevamenti togliendo loro la capacità di provare dolore fisico. E quello psichico? E la sofferenza dovuta alla prigionia, ai figli sottratti anzitempo, allo stress? E le nevrosi, la depressione, la paura? Pensare di pulire buttando la polvere sotto il tappeto, perchè il problema è a monte, ed è di ben altra entità: la pretesa, l’ arroganza di far nascere individui a comando, di disporre di vite altrui, togliendo loro qualsiasi soggettivtà, rendendo gli altri cose inanimate. E se gli animali non provano più dolore fisico meglio così, alleggeriamo il problema morale: tolto il fardello della sofferenza degli animali sarà molto più “etico” ucciderli. Lo studio ha ricevuto il premio in “etica pratica”.
E i selvatici? Due cervi sono stati uccisi a Chiasso, colpevoli di essersi avvicinati alla città e all’ affollata zona di mercato. A ucciderli i guardiacaccia, in un’ operazione perfettamente legale e autorizzata. Un gruppo di operai è riuscito a isolare i due animali all’ interno di un cantiere fino all’ arrivo dei guardiacaccia che, una volta sul posto, hanno ucciso i due cervi. Perchè noi possiamo andare nei boschi, la loro casa, a devastare e distruggere ambiente e vite, ma se gli animali si avvicinano al nostro mondo ci sentiamo legittimati a uccidere, come se gli invasori fossero loro.

Claudio Calissoni – Utilizzata una pistola con una canna molto lunga e questo su una pista da corsa. Per LEGGE un cavallo NON DESTINATO ALL’ALIMENTAZIONE UMANA non può essere abbattuto in questo modo, salvo no ricorrano situazioni di particolare urgenza e gravità e a patto che tale procedura sia eseguita da persona MUNITA DI PORTO D’ARMI e particolarmente esperta in questo campo. Ora l’urgenza particolare non mi pareva ci fosse, il cavallo era in piedi su una pista da corsa e non riverso a pezzi agonizzante sul ciglio di una strada dopo essere stato investito da un TIR. Per tale ragione l’eutanasia poteva e doveva essere effettuata solo ed esclusivamente da MEDICO VETERINARIO e con le procedure classiche (anestesia profonda seguita iniezione letale) concordate e stabilite dal Ministero e dalla FNOVI. Altrettanto poco credibile che in occasione di una corsa o comunque in una struttura che sembrerebbe essere un ippodromo non ci fosse un veterinario reperibile, al quale spettava, tra l’altro, anche la valutazione clinica della reale necessità di procedere all’eutanasia.
La struttura della pistola sembra poi addirittura essere quella di una pistola a proiettile captivo, cioè quelle usate normalmente per stordire gli animali nelle macellazioni ordinarie. Se così fosse sarebbe gravissimo, trattandosi di un metodo non previsto e non adatto all’eutanasia…aggiungo pure che se fosse stato impiegato un “silenziatore” montato su una pistola va accertato con cura che la sua detenzione fosse legale (denuncia effettuata tra il 4.7.2011 e il 4.11.2013). Altrimenti il silenziatore è illegale!

Paola Sandei Ximone – In un luogo dimenticato da un Dio (se esiste!), dove il divertimento è sadismo, dove famiglie con bambini festeggiano come spettatori di uno spettacolo violento, una gara idiota con bellissimi e terrorizzati buoi, che oltre a trascinare pesanti carri su una pista di asfalto vengono picchiati con bastoni da umani in uno spettacolo barbarico con le “autorità” compiacenti e i difensori degli innocenti e indifesi buoi, che chiedono la fine di queste aberrazioni, la fine della sopraffazione e della schiavitù, il rispetto della vita, rinchiusi dentro un recito circondato da agenti antisommossa e personale della Digos:
Tra i manifestanti e i festaioli anche uno sbarramento di reti.
La violenza è legale e protetta dallo Stato, chi chiede il rispetto della vita viene guardato a vista come un criminale.
Susanna A. Fasciata – Questi spettacoli da baraccone dovrebbero essere proibiti, ma sono le folle ad incentivarle. Qualche anno fa durante un evento anche nella nostra città un falconieri ben noto (fra l’altro) era presente tra giocolieri e musici di strada, e venne anche il sindaco con a seguito l’assessore. C’eravamo anche noi che protestammo col sindaco e seguito tra lo stupore delle persone che non riuscivano a capire. Tra le tante ragioni fu fatto presente che questi animali in mezzo ad una folla potevano anche innervosirsi e diventare pericolosi. Destino volle che la poiana di Harris si innervosi’ creando scompiglio non rispondendo più al falconieri. Volò sulla folla e poi si sistemo’ in cima al castello che si trova nel cuore del centro storico della città . La festa fini’ con l’intervento dei vigili del fuoco. I nostri amministratori si sono guardati bene dal pagare simili spettacoli, ma sono centinaia i comuni che pagano falconieri!

Giuseppe Galli – Non ho niente contro l’Arma e non condivido assolutamente le opinioni di chi la offende, però faccio notare che sulle pagine fb dei carabinieri si manca di rispetto “quotidianamente verso un’istituzione bicentenaria e gloriosa” come il Corpo Forestale dello Stato e i suoi ex appartenenti, è il motivo per cui ho resistito pochi giorni su una nota e frequentatissima pagina, per non farmi il sangue amaro a non rispondere per le rime, su questa pagina gli ex cfs sono derisi, denigrati e insultati da “colleghi” che il più delle volte non sanno neanche di cosa si occupasse il cfs, il tutto fra l’ilarità generale e degli admin che anzi rincarano la dose, a volte bisognerebbe avere un po’ di umiltà e di empatia, cosa che molti carabinieri, parlandoci, hanno dimostrato comprendendo il grande danno che è stato fatto, all’Istituzione, al personale cfs e all’ambiente, mentre qui se uno dice che non è contento della situazione attuale sembra che si pecchi di lesa maestà, forse non si era capito che il personale cfs nella stragrande maggioranza dei casi non voleva essere smantellato, non voleva confluire nè nei cc, né nella ps, né in altri corpi dello Stato perché voleva rimanere unito e a ordinamento civile a occuparsi della tutela dell’ambiente.

Francesco Treglia – Ma dei 194 anni del corpo forestale e dei suoi dipendenti c’è qualcuno che ha avuto rispetto ?

Antonio Di Lizia – Eppoi chi l’ha detto che si sarebbero dovuti chiamare carabinieri forestali, reparto carabinieri biodiversità, ecc.? Perché sulle macchine c’è scritto solo carabinieri e non carabinieri forestali o, ancor meglio forestali carabinieri o, addirittura forestali cc? Non hanno avuto il benché minimo riguardo né nei confronti della storia, né dei colleghi, Nè del popolo… Nessun rispetto delle persone, solo arroganza! bell’esempio di civiltà!
Difesa ambiente… Si fanno indagini e si effettuano sequestri, oggi un camion, ieri una piccola discarica… Una goccia nell’oceano… ma le navi cariche di rifiuti che vanno e vengono? I camion stracarichi di non si sa cosa che giornalmente viaggiano sulle autostrade? I capannoni pieni di tonnellate di rifiuti in attesa di…? Le migliaia di ettari di terreno non ancora controllati? I sistemi elettronici che dall’alto potrebbero rilevare tantissime altre fonti d’inquinamento tossico, nocivo e pericoloso? Gli elicotteri forniti di flir o altre apparecchiature utili allo scopo? Lo studio dei rilevamenti svolti con gli atr42 sulla quasi totalità delle coste italiane? Il controllo dei porti? Il controllo delle zone industriali e dei terreni adiacenti?

Camilla Lattanzi – Un’agricoltura che non ha più i ritmi lenti della natura ma che impone sulla vita selvatica la produttività rapida, cieca e spietata al punto da non accorgersi nemmeno di chi incontra nella sua corsa sfrenata. Fino ad arrivare a mutilare la natura stessa, vittima del predominio umano del territorio.
Mauro Malossini – E voi pensate che i contadini con i loro ” mostri ” agricoli tecnologici dotati di radio, musiche e telefonini, procedendo anche a velocità sostenuta nei prati, si preoccupino di disintegrare un piccolo di capriolo ? L’agricoltura moderna non considera minimamente ambiente e fauna !

Enzo Suma – In queste ore brucia il paesaggio della Valle d’Itria, per la xylella.
In nome di una legge inutile e sbagliata, l’unione europea, la Regione e i nostri politici cancellano cospicue porzioni di paesaggio. Come quando si cancella un bellissimo disegno con una gomma da cancellare. La legge sulla gestione xylella va cambiata perchè tagliare migliaia di ulivi sani devasta il paesaggio. Documento i tagli affinché le future generazioni sappiano e non ripetano i nostri errori. Sperando rimanga per loro ancora un po’ di bellezza dei nostri ulivi e di quel paesaggio di cui noi abbiamo goduto sin dai tempi dei nostri antenati messapi.

 

Giornata del ministro dell’ambiente MONDIALE !

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Sergio Costa:
15 ottobre 2016 
OPUS PRO NATURA ET VIGILANTIA … il 15 ottobre 1822 nasce il Corpo Forestale dello Stato. Oggi compie 194 anni di storia ed io lo celebro ancora come faccio con orgoglio e passione dal primo anno di servizio. Ormai trent’anni fa. Il 2016 segna il termine … il capolinea di ciò che abbiamo e ho conosciuto, amato e servito. Ma non segna la fine di un amore che vive appassionatamente dentro di me e continua a crescere. Ciao Corpo Forestale dello Stato il nostro viaggio assieme continua … per sempre. Ad Maiora Semper!!!

15 ottobre 2017 
“ALMANACCO
-ACCADDE OGGI 15 Ottobre 1822 – Istituito il Corpo Forestale (195 anni fa): Il 15 ottobre 1822 il re di Sardegna, Carlo Felice di Savoia, costituì l’Amministrazione forestale destinandola alla custodia e tutela dei boschi. Vestiti con una divisa in panno turchino, con bottoni di metallo dorato, e tesa in testa, il nuovo corpo adottò come stemma araldico un’aquila con sotto il motto «Pro natura opus et vigilantia».
Furono il primo esempio di quello che più tardi divenne il Corpo forestale dello Stato, introdotto con il Decreto legislativo 804 del 12 marzo 1948 e che a partire dagli anni Ottanta entrò nel sistema delle forze di polizia.
Dalla difesa e salvaguardia del patrimonio boschivo, i compiti delle guardie forestali si sono via via ampliati, contemplando la tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, la prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale e agroalimentare.
Composto oggi di circa 8.500 unità, sono un baluardo fondamentale nell’azione di contrasto alle discariche abusive, agli sversamenti illegali, agli incendi e all’abusivismo edilizio, unitamente alle attività di polizia venatoria contro i diversi fenomeni di bracconaggio.
Sono posti sotto la loro sorveglianza Parchi, Aree Naturali Protette e Riserve Naturali dello Stato. Il santo patrono dei forestali è San Giovanni Gualberto, festeggiato ogni anno il 12 luglio. Con la legge del 7 agosto 2015, n. 124 (nota anche come “ddl Madia”), il Corpo forestale viene assorbito dall’Arma dei Carabinieri e riorganizzato come “Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare”.
-ACCADDE OGGI 15 Ottobre 1940 – Esce al cinema “Il grande dittatore” di Chaplin (77 anni fa): «Mi dispiace, ma io non voglio fare l’Imperatore: non è il mio mestiere;… “
Oggi nasciamo e oggi esce anche Il Grande Dittatore … forse qualcuno già sapeva

1 gennaio 2018
Bellissima composizione. Tre bimbi … tre mondi … tre cuori. Un solo futuro insieme. Per sempre

15 gennaio 2018
Speriamo che Alessandro Bottacci ce la faccia. Il Parlamento ha bisogno di persone come lui

28 maggio 2018
Purtroppo il Parlamento senza Governo è fermo. Comunque ormai un Governo si farà e credo che entro 2 giorni max andrà a giurare. Poi prenderà la sfiducia e a fine settembre si andrà a votare. Mi spiace che sia andata così. Sono amareggiato come cittadino ma sereno come ex ministro designato.

1 giugno 2018
Essere parte di questo governo, del governo del cambiamento, è insieme un grande onore e un onere.
Ne sento tutta la responsabilità.
Il mio primo pensiero è alla Terra dei Fuochi e a tutte le terre dei fuochi in Italia.
Finalmente, dopo una vita trascorsa a denunciare problemi, è arrivato il momento di portare soluzioni.
È arrivato il momento di far compiere all’Italia la transizione verso la sostenibilità e di invertire il paradigma economico puntando davvero, realmente, all’economia circolare.
È un momento storico e avremo bisogno di tutti, associazioni, comitati, imprese sane, tutti i cittadini per portare a termine questo importantissimo compito!

2 giugno 2018
E così è cominciata, con un vero e proprio bagno di folla… io che sono abituato a parlare nelle aule giudiziarie e non nelle piazze. È stato emozionante, molto. E da domani, con l’insediamento al ministero, ci rimbocchiamo le maniche per riportare finalmente l’ambiente al centro. L’ambiente prima di tutto!
Ad Maiora Semper

Maurizio Cattoi – Basta guardare indietro nell’ultimo semestre per vedere quanto sono cambiate le cose nel paese e quanto si siano modificate le condizioni per poter sperare nella completa modifica dei disastri della riforma Madia. È stata una lunga rincorsa, anche mia personale, per arrivare ad avere voce in capitolo come forestali, dopo che anche la voce , e soprattutto la voce, ci è stata tolta perché scomoda e vera. Essere ora al tavolo non significa avere già pranzato. È tutto da ricostruire, gli assetti sono stati volutamente scardinati, le funzioni massacrate, il personale umiliato. E bisogna coltivare un progetto avanzato, innovativo, adatto ai tempi moderni, che superi logiche puramente autoreferenziali di apparato che sanno di medioevo. Che sia aperto alle amministrazioni territoriali e al mondo scientifico. Occorre per questo trovare pazientemente il consenso. La bacchetta magica non basta.

Giampaolo Concas – Due Forestali in Parlamento e uno nel Governo……. Speriamo Bene!!

TERMINE

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Cristiano Manni – Sottolineo come il nuovo TestoUnicoForestale usi, riferiti al bosco, termini come “patrimonio” e “capitale”, di fatto inquadrandolo nel paradigma neoliberista, mentre non usa mai il termine “bene comune”

Ottone Taddei – La conduzione a ceduo imperversava indisturbata da lungo tempo in Italia come assolutamente prevalente nei boschi di latifoglia, tanto che nei siti piu’ aridi e meno fertili si e’ degradato a gariga. Essa era dettata dalla necessita’ continua di legna da ardere che quando non serviva per riscaldare, si usava per cucinare. Poi dal secondo dopoguerra inizio’ un serio programma di riconversione a fustaia grazie alla diffusione di gas e gasolio nelle case, in molti siti individuati tra quelli in cui la riconversione sarebbe avvenuta con successo. Ora si vorrebbe tornare a sfruttare buona parte della biomassa che nel frattempo e’ fortunatamente cresciuta… gettando al vento almeno 50 anni di lavoro dei nostri forestali!

Massimo Mersecchi – Che un ceduo semplice sia “povero” ecologicamente e’ vero . E’ altrettanto vero che il deserto , essendo un ambiente naturale , nel suo contesto geografico non è povero . Povero è colui che permette di la trasformazione di ambienti complessi come i boschi in schifezze sfruttate economicamente senza il giusto criterio . Purtroppo sia la nuova legge forestale nazionale , che equipara il nostro patrimonio boschivo a semplice “biomassa ad usi energetico” che le leggi e le P.M.P.F regionali NON aiutano ne tutelano a sufficienza il bosco , come ecosistema complesso e di interesse primario per la vita ed il benessere anche umano . Se poi ci aggiungiamo il delitto perpetrato dal governo Renzi , che ha soppresso il Corpo Forestale dello Stato il quadro di desolazione e’ completo . Rivogliamo il C.F.S !

Guido Cacciotti – Incompetenza totale distruzione del ceduo cosi come noi Forestali. Con queste persone politiche tutto va male noi per essere Forestali abbiamo dovuto studiare, per essere Ministri no, loro possono dirigere qualsiasi Ministero vergogna vergogna.

Carlo Quercophilus Papalini – Voi Forestali eravate gli unici che potevate salvare i boschi ,adesso non importa più niente i militari sono diversi… Usiamo le armi della divulgazione via Facebook per far conoscere quello che succede , tanti rivogliono difensori dell’ambiente smilitarizzati e i nuovi giovani politici mi sembrano più sensibili .

Enzo Suma – Il mio compleanno l’ho festeggiato con i commissari dell’UE venuti in visita per la Xylella. Poi non dite che la xylella rovina il turismo! Ironia a parte oltre ad alcuni membri della commissione europea c’era anche un rappresentante del ministero delle politiche agricole. La “guida escursionistica” questa volta non sono io ma Cosimo Cavallo, ispettore capo per la provincia di Brindisi dell’Ossevatorio Fitosanitario, che quei focolai di c.da Acquarossa tra Casalini e Ostuni li conosce bene. Delle 11 piante infette in c.da Acquarossa ben 9 sono state trovate a seguito del prelievo diretto dell’ispettore Cavallo e della sua squadra, come recitano anche i documenti “selge” ufficiali. Trovare un ulivo positivo vuol dire avere un particolare fiuto per la xylella perchè si tratta di un campione, un ulivo, ogni 100 metri. Cioè prelevare un campione da un albero tra altri cento ulivi all’incirca presenti nelle vicinanze. Un fiuto eccezionale considerato che gli ulivi positivi in questa contrada sono tutti asintomatici, tranne uno che aveva qualche rametto secco. Chiariamoci nulla contro Cavallo che mi è simpatico, fa il suo lavoro e nonostante mi veda gironzolare spesso durante gli abbattimenti fino ad ora non mi ha mai cacciato… Ma ad esaminare i fatti sembra quasi un potere da rabdomante della xylella. Non ho potuto seguire i discorsi della commissione durante la visita ad Acquarossa perchè mi sono tenuto a distanza, insieme a Janos sempre presente a documentare. A vederli fa strano pensare che pochissimi essere umani hanno in mano il futuro dei nostri ulivi. Fa strano pensare che noi pugliesi dobbiamo dar conto a persone che non hanno mai vista in vita loro un ulivo millenario. Così è.

Alessandro Ghezzer – E anche la strada di Passo Valles (TN) è stata macellata :(( Ma cosa succede in Trentino? La macellazione di paesaggio lungo le strade nel bosco avanza inarrestabile, tutti gli alberi a margine sono tagliati lasciando il solito squallore, magari peggiorato da massicciate di sassi o reti metalliche. E in questo caso stiamo parlando di una strada dentro un parco “naturale”! Le strade sono il nostro biglietto da visita per i turisti, eppure facciamo di tutto per renderle più brutte e le strade in montagna stanno diventando dei deserti. Dimenticatevi le vecchie strade fiancheggiate dai boschi. Qui in trentino tagliano come ossessi, 20 o 30 metri per lato. E’ tutta legna comoda a bordo strada. Le centrali a biomassa ringraziano perfino dentro i parchi, a bordo strada si taglia a più non posso… e vai con le centrali a biomassa.

Maria Patrizia Latini – Minimo 300 grandi alberi al giorno da bruciare…non per produrre energia…solo per prendere soldi pubblici sicuri per20 anni…e la gente muore per inquinamento da combustione…Paese di ladri e corrotti..altro che pensare al bene dei cittadini! (Fortuna che ci stanno pensando “loro”…. con l nuova legge forestale a “salvare” i nostri boschi e foreste…).buttando giu pure nidi e passando sopra tane implumi e piccoli selvatici e invertebrati con i cingoli….ASSASSINI!

Fabrizio Sulli – Erosione a tutta,di suolo e biodiversitá

Michele Giovinetto – Spero di sbagliarmi ma se prende questa piega nel giro di pochi anni non ci saranno piu’ foreste, in quando i tagli la siccita’ i cambiamenti climatici gli incendi gli attacchi parassitari la gestione mercantile faranno scomparire come neve al sole questi ecosistemi estremamente fragili.

Mevio Filano Calpurnio – una buona scuola di desertificazione e deforestazione. Ma tanto dopo il TUF faranno in modo di assimilare quelle opere a bosco, anche i campi da sci etc e quindi la superficie di bosco non cambierà legalmente, anzi aumenterà. Ho questa sensazione.

Antonio Di Lizia – Difesa ambiente… Si fanno indagini e si effettuano sequestri, oggi un camion, ieri una piccola discarica… Una goccia nell’oceano… ma le navi cariche di rifiuti che vanno e vengono? I camion stracarichi di non si sa cosa che giornalmente viaggiano sulle autostrade? I capannoni pieni di tonnellate di rifiuti in attesa di…? Le migliaia di ettari di terreno non ancora controllati? I sistemi elettronici che dall’alto potrebbero rilevare tantissime altre fonti d’inquinamento tossico, nocivo e pericoloso? Gli elicotteri forniti di flir o altre apparecchiature utili allo scopo? Lo studio dei rilevamenti svolti con gli atr42 sulla quasi totalità delle coste italiane? Il controllo dei porti? Il controllo delle zone industriali e dei terreni adiacenti?

V. R. – Mi scuso con i colleghi che, vestiti in un determinato modo, non riesco a riconoscere. Non so se è frutto di rifiuto inconscio, senilità incipiente, necessità di rimuovere o che altro. Magari è tutto questo insieme. La verità è che ho voglia di andarmene. L’utopia forestale è finita e ha trascinato con se altre utopie personali. Ma ‘ndo vado alla mia età?

Sergio Costa – L’Aquila è la mia anima e la mia forza.

P. E. – Sono molto stanco interiormente e il dispiacere non scema. Soprattutto al pensiero che i furfanti, i lestofanti, i loro sicofanti e gli infanti l’hanno avuta vinta e con vantaggio. Una vita di guerra per vedere la rovina della mia casa. Pazienza, una giustizia ci sarà.

Bruno Stivicevic – La schiavitù (degli altri) è perfettamente integrata in società e accettabile dalla stragrande maggioranza che non ha dato segni di sofferenza per essa. Non nutro alcuna speranza che le mie argomentazioni convincono. L’unica cosa che posso dire che nessuna fede mi appartiene, inclusa quella nel miglioramento del mondo. Quello che vedo io, e gli altri apparentemente no, è che i risultati di lotte sociali lunghe decenni sono praticamente smontati quasi tutti, la truffa politeconomica regna dovunque, la democrazia è diventata ridicola, il senso della comunità non esiste più, il lavaggio di cervelli televisivo sta dando i primi frutti velenosi, l’indifferenza dilaga, e i vegani etici sono 0.5% di popolazione, ma solo un migliaio di loro combattono i modo costante, derisi da decine di migliaia di “gente comune”.
Abbiamo presentato ai passanti durante un pomeriggio di domenica dell’Anno Disumano 2018, i quattro cerchi dell’Olocausto Infernale dei Popoli Animali:
– Il Supplizio dei Pesci nei mari ricoperti di plastica. Per chi non lo sapeva ancora, è nato l’ottavo continente (di sacchetti di plastica), per ora grande come tre stati di Francia, ma in una crescita più che invidiabile, anche il Parlamento Europeo, così assettato della crescita sarebbe impressionato). Gli appassionati della violenza in azione potevano imparare qualcosa di tre metodi di assassinio dei cittadini di Popoli Pesci, dopo esser stati “prelevati” (un termine che concorre per l’Oscar Ipocrita) dalle reti amorevoli dei pescatori (in)sostenibili. A chi è fissato delle date, è stato detto che nel 2048 si potrà applaudire agli oceani vuoti. Spiacenti, il mese preciso e il giorno esatto non sono ancora noti, seguiranno gli aggiornamenti.
La Inquisizione dei Bovini, che vengono sterminati in un ritmo di una Torino italiana al giorno, ogni giorno di settimana, ogni mese dell’anno, ogni anno del secolo. C’era chi parlava e c’era chi piangeva descrivendo il pianto del vitello rapito alla sua mamma schiava, poiché i Disumani potessero bere il suo latte cross-species. E poi mangiarsi il figlio. E poi mangiarsi la mamma, dopo averla stuprata una decina di volte. L’amministrazione ordinaria nella Vomiterra specista.
Il Tormento dei Maiali, di cui i neonati vengono tolti alle madri al decimo giorno di vita, povere stelle, dopodiché in un modo legale e articolato del benessere animale (come lo vede il Mariolino Rossi, Disumano Medio, i politici eletti da lui, i loro vicini, cugini e cuscini), li vengono strappati i denti (niente anestesia), i testicoli (niente anestesia), tagliata la coda (“è solo un maiale, cazzo volete!? – scusate il francesismo). Alla fine tagliata anche la gola.
Il Martirio delle Oche per la Foie Gras, che qualcuno chiama Follie Gras, della Steatosi Epatica, malattia del fegato provocata violentemente, ma state tranquilli, non vi diciamo mica che è colpa vostra, nessuno va colpevolizzato visto che colpevolizzare è dannoso, forse più per chi colpevolizza che per la causa, oppure era l’opposto, non me lo ricordo più, e poi nessuno è nato vegano e anche se fosse sarebbe lo stesso perché niente importa. Ritorniamo allo spennamento a vivo che spesso causa l’infarto alle oche (quelle più fortunate), quelle sfortunate rimangono vive per essere ammazzate dopo. Magari sarà lo stesso con gli antispecisti, allora si capirà che chi parlava della guerra non era del tutto scemo.
Si è fatto vivo solo un provocatore che ci ha chiesto “perché non pensate prima ai bambini”, rimanendo del tutto insoddisfatto della risposta che, per noi, sono tutti nostri bambini. Volevamo spiegargli che si chiama “specismo”, ma il termine era troppo lungo e ingarbugliato, quindi sarà per la prossima volta, che arriverà, sì che arriverà, eccome arriverà.

Buelads – Al momento il beota medio è inattaccabile su tutti i fronti: empatico, salutista e della sostenibilità ambientale. Presto o tardi, su almeno due punti su tre, dovrà aprirsi. O schiattare.

Roby Fronte – Forse il vantaggio degli animali usati come cibo è che in futuro le grandi multinazionali continueranno lo stesso i loro guadagni ma con cibo vegetale….Questo semplicemente per vantaggio di costi! Ovvio che il cambiamento non sarà a breve e nemmeno drastico ma sono sicuro che arriverà.