4 agosto 2015 ore 9:30/14:00 – Manifestazione al Senato per dire NO alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato

Martedì 4 agosto dalle 9:30 alle 14:00, in piazza della Rotonda (zona Pantheon) è indetta la Manifestazione Nazionale di protesta contro l’ipotesi di scioglimento del CFS voluta dal governo Renzi, con la compiacenza del capo del CFS.

Questo è il momento di unirci per far sentire la nostra voce abbattendo tutti gli steccati ideologici e le appartenenze sindacali. Uniti si vince!!!

Ovviamente la Campagna #SalviamolaForestale anche stavolta sarà presente alla manifestazione e invita tutte le associazioni e le personalità che hanno aderito alla Petizione a scendere in piazza con le loro bandiere e striscioni.

Grazie a tutti

Seggioli Raffaele

No allo soppressione del Corpo Forestale dello Stato: l’appello del Centro Pannunzio

Centro Pannunzio

Il Centro “Pannunzio” aderisce alla campagna #SalviamolaForestale contro la soppressione del Corpo Forestale dello Stato che un disegno di legge in discussione al Senato prevede di abolire. Noi chiediamo che venga mantenuta in vita la storia quasi bicentenaria di un corpo di Polizia che svolge un servizio importante per la tutela dell’ambiente e per il benessere degli animali.

Se è vero che in alcune regioni meridionali c’è un esubero di operai idraulico-forestali in carico alle regioni per motivi clientelari, che non corrispondono alle reali necessità del territorio (e infatti non dipendono dal Corpo Forestale dello Stato e non sono agenti di polizia avendo solo mansioni pratiche), è altrettanto vero che i bisogni del territorio italiano (e in particolare della mia Liguria sia del Ponente che del Levante) impongono la presenza del Corpo Forestale dello Stato anche in funzione di prevenzione degli incendi.

Chi ama gli animali e ne difende i diritti, spesso conculcati, non può sottrarsi a dare il suo consenso ad una petizione contro l’eliminazione di un corpo di polizia sperimentato e competente, e contro un passaggio di competenze che appare poco chiaro e tutto da stabilire. Un organo di polizia specializzata dà delle garanzie a tutela dell’ambiente che semmai andrebbero valorizzate.

PIER FRANCO QUAGLIENI
direttore del CENTRO “PANNUNZIO”

ARRENDERCI MAI!!!

Negli ultimi giorni si susseguono le riunioni interne nel CFS dove i vertici ci comunicano che noi Forestali dovremmo entrare con felicità nella nostra futura casa (l’Arma dei Carabinieri) in quanto verremo trattati con dignità e nel rispetto della Convenzione di Ginevra per i prigionieri di guerra.

A parte l’ironia di chi scrive, il senso di tutta questa storia è che stanno iniziando le fasi preparatorie-conoscitive per il futuro accorpamento con i Carabinieri, a iter parlamentare però ancora aperto. Pare che il Capo del Corpo, Cesare Patrone, sia stato incaricato dal Ministro Martina di avviare tutte le pratiche ed i tavoli di lavoro con i Carabinieri per verificare la fattibilità di un accorpamento.

Noi ci saremmo aspettati che un Capo di un Corpo di polizia, alla richiesta di un Ministro di chiudere il suo Corpo, avesse risposto: “lo chiuda lei un Corpo con 193 anni di storia e amato dagli italiani. Ci metta lei la faccia. Io piuttosto mi dimetto, per rispetto dei miei uomini e dell’Istituzione che rappresento”.

Ma a quanto pare nulla di tutto ciò è stato pronunciato, almeno pubblicamente, e invece sembra che l’ing. Patrone ci voglia convincere che il nostro passaggio nei Carabinieri sia la miglior soluzione possibile al momento.

Speriamo di sbagliarci e che invece il Capo del Corpo stia lavorando per salvare la sua Forestale. Sappia però che noi cittadini (e noi Forestali) che amiamo il CFS non ci arrenderemo così facilmente. Faremo ricorso in tutte le sedi possibili per far decadere le leggi che vogliono distruggere il CFS e in ultima istanza raccoglieremo le firme per un referendum abrogativo per cancellare le parti dei decreti che prevedono la soppressione del CFS. Cercheremo di unire tutte le associazioni e i movimenti politici che fin qui hanno collaborato nella nostra Campagna #SalviamolaForestale per creare il Comitato Referendario e cercheremo sponde con altre realtà che intendono percorrere la via referendaria per abrogare altri articoli del DDL sulla PA.

L’ultima parola sulla soppressione o meno del Corpo Forestale dello Stato spetta ai cittadini. Scoprirete che la volontà del vostro Governo non corrisponde a quella degli italiani onesti.

Campagna #SalviamolaForestale

CULTURA BICENTENARIA ALLE ORTICHE? CHI SE NE FREGA!

Il disegno di legge Madia accorpa il Corpo Forestale dello Stato ai Carabinieri. Si perde una professionalità maturata dal 1822.
I Forestali sono solo otto anni più giovani degli stessi Carabinieri. I Carabinieri sono un’Arma meravigliosa, una delle utime istituzioni serie in questo sfortunato Paese di cui ci si può fidare per professionalità e senso dello Stato tanto che sono amatissimi dagli italiani, me compreso, ma ce li vedete a distinguere, negli aeroporti, le specie tutelate dalla CITES e quelle libere? A distinguere le cozze “veraci” importate dalle Filippine? a diagnosticare le malatie degli ulivi e dei pini? A stabilire se un albero è pericolante o no? Ad accogliere nei loro rifugi gli iguana, i panda e quant’altro sequestrati ai turisti? O le aquile e le volpi ferite? A spegnere gli incendi sui campi e tra i boschi? I CC sono una stupenda forza di polizia, ma appunto con cultura e mentalità di polizia. Il CFS è un soggetto soprattutto dedito allo studio come precondizione e presupposto per il conseguente intervento ambientale florofaunistico che necessita di conosceze e specializzazioni che nessuno ha in Italia.
Nessuno forse ricorda Alfonso Alessandrini, mitico Capo del Corpo per 15 anni, autorità indiscussa in campo mondiale nella ricerca, studio, salvaguardia delle specie arboree? Possibile che nessuno comprenda che la cultura di un Corpo dello Stato non si crea in pochi giorni, che così facendo la tutela e la protezione del nostro patrimonio ambientale andranno alle ortiche? Non certo per insipienza dei Carabinieri, ma semplicemente perché non è il loro mestiere e prima che lo diventi passeranno, come per il CFS, decenni e decenni.
La riforma, sia detto con estrema chiarezza, non è nemmeno commentabile quale legittima opinione, non ne ha la dignità, è solo semplicemente e chiaramente una idiozia madornale! Lo capisce chiunque, salvo il nostro super esperto ministro della Pubblica Amministrazione. Altra norma: tutti (ripeto TUTTI) gli uffici periferici di tutte (ripeto TUTTE) le amministrazioni dello Stato confluiscono nell’Ufficio Territoriale dello Stato (cioè le Prefetture). Ad eccezione degli uffici giudiziari (bontà loro) e di quelli militari (ci mancherebbe altro!), ma compresi gli uffici periferici dei Beni Culturali. Non ci credete? Leggete l’art. 7 (“Riorganizzazione dell’amministrazione dello Stato”), comma 1, che prevede: “il Governo è delegato ad adottare… decreti legislativi per modificare la disciplina …dei Ministeri, …nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi: … c) …trasformazione della Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo in Ufficio Territoriale dello Stato, quale punto di contatto unico tra amministrazione periferica  dello Stato e cittadini (cioè: il front office di tutte le amministrazioni diviene la Prefettura); attribuzione al Prefetto della responsabilità dell’erogazione dei servizi ai cittadini…(di tutti i servizi statali); confluenza nell’Ufficio Territoriale dello Stato di tutti gli uffici periferici delle amministrazioni civili dello Stato…” (confluire = entrare a far parte di un’organizzazione già esistente, Zingarelli).
Con un quasi inavvertito, ma in effetti rivoluzionario colpo di mano, “tutti gli uffici periferici delle amministrazioni civili dello Stato”, cioè tutte le amministrazioni dello Stato, escluse solo quelle militari e giudiziarie, passano alle dipendenze delle ex prefetture e diventano sostanzialmente organi periferici del Ministero dell’Interno dal quale dipendono a loro volta le prefetture, che diverrebbe così l’unico ministero con articolazioni periferiche ricomprendente tutte quelle degli altri ministeri. Limpido esempio di funzioni esercitate con lo strumento dell’avvalimento da parte degli altri ministeri (qualcuno in Parlamento e al Governo ha una vaga idea di che cosa io stia parlando?) in violazione dell’articolo 95, comma 2 della Costituzione perché sottrae ai singoli Ministri competenti (in senso amministrativo, eh!) la responsabilità politica della gestionie del LORO ministero. Fra gli ‘uffici’ che confluiscono’ negli Uffici territoriali dello Stato come organi da essi dipendenti sarebbe quindi necessariamente compreso tutto l’apparato periferico del MiBACT, cioè le soprintendenze etc. Oltre cento anni di organizzazione dei beni culturali, dal Ministero PI a quello attuale, buttati nel cesso da un momento all’altro. Il concetto è diverso da quello tentato a suo tempo con il disegno degli UTG, che avevano solo compiti di coordinamento, per altro fallito.
Se la lingua italiana non è usata dal Legislatore per approssimazione (ipotesi per altro non peregrina) questa riforma vuol dire proprio un cambio di amministrazione gerarchica per tutti gli uffici periferici. Chi l’ha votata non se ne è accorto? E’ affetto da analfabetismo di ritorno che gli impedisce di comprendere la lingua di Dante? Oppure ne era consapevole? Forse non si voleva dire questo? Allora rifacciamo a tutto il Governo e al Parlamento l’esame di maturità soprattutto nella sezione: comprensione del testo.
Sorge il sospetto che la causa di tanto sciagurato disastro non sia tanto l’ignoranza crassa, supina ed affettata che trasuda da tutto ciò, ma soprattutto che sia la proterva, arrogante, sfrontata, supponente volontà di rottamare l’organizzazione statuale precedente per potere affermare di avere “fatto le riforme”. Il contenuto di queste, poi, è del tutto irrilevante: “me ne frego!”.
Ci sono voluti oltre centocinquanta anni per creare un Corpo specializzato di livello internazionale? Me ne frego! Tutti i Paesi occidentali hanno corpi di polizia ambientale e forestale specializzata (tipo rangers americani per intenderci)? Me ne frego! L’organizzazione del MIBACT è invidiata e copiata all’estero? Me ne frego! Si verifica un accentramento di potere amministrativo nel Ministero dell’Interno che stravolge completamente un assetto equilibrato e la Costituzione? Me ne frego! In questo parossismo distruttivo, in questa paranoia del nuovo e diverso a tutti i costi e a prescindere dai contenuti, si creano vuoti di potere che sono riempiti dai più svelti e abili: è l’horror vacui, ferrea legge in politica. Gli equilibri faticosamente creati saltano, ma io me ne frego! Meno male, però, che almeno se facciamo queste riforme, poi ci abbassano le tasse.
Vi prego andate su questo indirizzo e meditate: http://www.leopardi.it/canti01.php
…e scusate la lunghezza: sono esasperato.
Claudio Zucchelli, Presidente nazionale Archeoclub d’Italia

10 domande alla Ministra Madia sulla soppressione del Corpo Forestale dello Stato

1. IN BASE A QUALE CRITERIO IL GOVERNO HA STABILITO CHE 5 FORZE DI POLIZIA SONO “TROPPE”? TROPPE RISPETTO A COSA?

Il numero e la tipologia di corpi di polizia presenti in un paese riflettono la storia e le peculiarità amministrative, ambientali e criminali di una nazione. Cinque forze di polizia, se fossero organizzate in maniera razionale, coi servizi di gestione interna associati e, soprattutto, con compiti ben differenziati, potrebbero essere in quantità perfetta. Quello che resta incomprensibile al cittadino non è l’avere più o meno forze di polizia ma vedere che spesso fanno esattamente le stesse cose.

2. COME SI GIUSTIFICA IL FATTO CHE 5 FORZE DI POLIZIA SONO TROPPE MENTRE 4 E’ IL NUMERO GIUSTO?

Se l’obiettivo fosse realmente quello di cercare una (non richiesta) uniformità con gli altri paesi europei la riforma dovrebbe riguardare tutto il comparto sicurezza nel suo complesso per arrivare ad avere un massimo di 2 forze di polizia. Tale operazione dovrebbe presupporre un disegno di legge ad hoc discusso anche con le “parti sociali” e affrontato in maniera unitaria. Dichiarare che questa riduzione sia solo il primo passo in vista di possibili altri accorpamenti è un modo non serio e poco razionale di affrontare la riforma dell’intero comparto sicurezza.

3. PER ARRIVARE A 4 FORZE DI POLIZIA PERCHE’ FARLO ELIMINANDO PROPRIO IL CORPO FORESTALE DELLO STATO E NON UN’ALTRA FORZA DI POLIZIA?

Il CFS è di gran lunga la forza di polizia più piccola (il personale è paragonabile a quello della polizia municipale della sola città di Roma) di conseguenza la presunta razionalizzazione e i risparmi conseguenti sarebbero proporzionatamente più modesti rispetto a qualunque altra f.d.p. Inoltre il Corpo Forestale dello Stato, a dispetto delle proprie dimensioni, possiede una complessità tale da renderlo assolutamente unico rispetto agli altri corpi statali. La vastità della materia “ambiente” ha fatto sì, infatti, che nel tempo si creassero numerose “specialità” in seno al Corpo Forestale al fine di affrontare con maggior efficacia i rispettivi ambiti di azione spesso molto diversi tra loro e disciplinati da corposa legislazione speciale. E’ per questo motivo che all’interno del CFS troviamo:

  • il NOA, Nucleo Operativo Antibracconaggio.
  • il NIRDA, Nucleo Investigativo sui Reati in Danno di Animali.
  • il NIAB, Nucleo Investigativo Antincendi Boschivi.
  • il NAF, Nucleo Agro-alimentare e forestale
  • i NOC, Nuclei Operativi CITES, per il controllo del traffico internazionale di specie protette
  • il CTA, Coordinamenti Territoriali per l’ambiente che svolgono il servizio “guardiaparco” presso i Parchi Nazionali.

Ricondurre più specializzazioni ad un unica specialità significa ovviamente impoverire culturalmente le competenze acquisite, significa attuare un processo esattamente opposto a quello di specializzazione alla base di qualunque politica volta a rafforzare un settore ritenuto strategico. Sarebbe un po’ come dire “per rafforzare il contrasto alla mafia accorpiamo la procura Nazionale antimafia!”.

4. COME SI PUO’ PENSARE DI FAR SVOLGERE AD UN CORPO DI POLIZIA GENERALE I COMPITI TECNICI DEL CFS?

Il Corpo Forestale ha la peculiare nonché unica caratteristica tra le forze di polizia di occuparsi ancora di moltissime attività tecniche estranee alle mere attività di polizia: dalla protezione civile (si pensi agli incendi boschivi), alle attività di gestione di aree protette (130 riserve naturali dello stato gestite direttamente) ad attività tecnico-ambientale (inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi di carbonio, censimento e tutela degli alberi monumentali, monitoraggio europeo sullo stato fitosanitario dei boschi) fino addirittura ad attività di ricerca scientifica vera e propria presso gli uffici per la biodiversità. Non succede in nessuna parte del mondo che la Polizia di Stato (tanto meno se militare) si occupi di queste attività. Inoltre anche se con diversa organizzazione, corpi analoghi al CFS esistono in maniera autonoma in molti paesi del mondo (USA, Spagna) mentre risulta molto più “originale” la presenza di un corpo autonomo come la Polizia Penitenziaria o la Guardia di Finanza.

5. PERCHE’ NON SI COMINCIA A RAZIONALIZZARE IL SETTORE FACENDO QUELLO CHE CI CHIEDONO VERAMENTE L’UE E I CITTADINI?

Il nostro paese subisce una procedura di infrazione per non aver ancora istituito il numero unico di emergenza 112 con le relative sale operative unificate. Questo andrebbe fatto non solo perché previsto dalla normativa europea ma perché foriera di effettivi risparmi e razionalizzazioni. I cittadini inoltre non chiedono affatto di ridurre le forze di polizia e meno che mai di sopprimere proprio la Forestale, chiedono un uso razionale ed efficiente delle risorse pubbliche. Tutto questo può essere fatto attraverso l’unificazione dei centri di acquisto e di gestione “amministrativa” del personale. Intenzione enunciate a voce anche ma di cui non si trova traccia nel DDL in discussione. Inoltre sempre l’Unione europea, a proposito della tutela degli habitat, ci chiede rafforzare il Corpo Forestale Italiano implementandolo possibilmente con altre forze affini per materia come la polizia provinciale.

6. IL GOVERNO CHE HA APPENA DECRETATO LA SOPPRESSIONE DELLE POLIZIA PROVINCIALI E’ LO STESSO CHE PARLA DI AUMENTARE LA TUTELA AMBIENTALE?

E’ di tutta evidenza l’atteggiamento schizofrenico di un Governo che a parole fa determinati dichiarazioni di intenti e invece coi fatti va a cancellare un corpo di polizia locale altamente specializzato nella tutela dell’ambiente. Esattamente l’opposto, ancora una volta, di quello che ci chiede l’Europa (e la logica del buon governo del paese e del territorio).

7. QUALE SARA’ IL DESTINO DEI 2.000 OPERAI IN SERVIZIO PRESSO IL CORPO FORESTALE?

Il CFS gestisce in maniera eccellente 130 Riserve Naturali dello Stato anche grazie a duemila operai assunti dal Ministero delle Politiche Agricole con contratto agricolo di tipo privato. Duemila operai su 15 regioni a statuto ordinario che lavorano alle dirette dipendenze del Corpo Forestale dello Stato e di cui non è dato sapere che fini faranno.

8. CHE RAZIONALITA’ C’E’ NEL SOPPRIMERE UN CORPO DELLO STATO LASCIANDO IN PIEDI 4 CORPI FORESTALI REGIONALI, DUE CORPI FORESTALI PROVINCIALI E DUE CORPI DI VIGILANZA DI PARCHI NAZIONALI?

La contraddizione è evidente. Le proposte di vera razionalizzazione sono già state presentate.

9. COME SI PUO’ PARLARE DI RAZIONALIZZAZIONE DEL SETTORE DELLA TUTELA AMBIENTALE SENZA CITARE LE SPECIALITA’ DEI CC, L’ICQRF, ECC.?

Ridurre le sovrapposizioni è la chiave di volta per razionalizzare, aumentare l’efficienza, ridurre gli sprechi, ottimizzare l’utilizzo delle risorse. Il DDL dovrebbe indicare ESPLICITAMENTE i settori della pubblica amministrazione che andrebbero accorpati per affinità di funzioni.

10. COME SI PUO’ DEMANDARE AL GOVERNO DI RAZIONALIZZARE UN SETTORE DELLA P.A. COSI’ IMPORTANTE E VASTO SENZA DARE INDICAZIONI PRECISE E ADDIRITTURA LASCIANDO ALL’ESECUTIVO LA SCELTA DI SOPPRIMERE O MENO UN INTERO CORPO DI POLIZIA’ E NEL CASO DI DECIDERE SE QUESTO SARA’ MILITARE O CIVILE?

I profili di incostituzionalità non mancano. Davvero il Governo si vuole esporre alla probabile censura della Corte Costituzionale?

Gordon Cavalloni

SONDAGGIO DEI SINDACATI FORESTALI…..CHE FARE?

A un anno dal deposito in 1^ Commissione del Senato del DDL che prevede la soppressione del Corpo Forestale dello Stato, le Organizzazioni Sindacali del CFS al completo, hanno proposto agli appartenenti del Corpo un sondaggio per verificare le posizioni del personale in merito alle varie ipotesi oggetto di discussione.

Le domande proposte, alle quali bisogna rispondere barrando sul SI o sul NO, sono le seguenti:

1) SEI FAVOREVOLE ALLA PROPOSTA GOVERNATIVA DI SPEZZETTAMENTO E MILITARIZZAZIONE DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO?
2) SEI FAVOREVOLE AD UNA RIORGANIZZAZIONE FUNZIONALE DELLA POLIZIA AMBIENTALE E AGROALIMENTARE IN MANIERA UNITARIA?

Analizzando i commenti pervenuti in rete (e di persona), sul testo dei due quesiti, emergono alcune perplessità sulla efficacia delle due domande sottoposte al personale interno. Innanzitutto non è previsto nel DDL 3098 la militarizzazione del Corpo Forestale dello Stato ma il suo eventuale assorbimento in altra forza di polizia. Quindi, di fatto, il Governo vuole la cancellazione e non la militarizzazione del CFS. Il primo quesito risulta quindi fuorviante rispetto all’attualità degli atti parlamentari finora approvati.

In merito al secondo quesito le perplessità che sono emerse riguardano il fatto che la Polizia Ambientale ed Agroalimentare che si propone di “riorganizzare” di fatto è un’entità che non esiste con quella denominazione. Anche questo quesito è fuorviante e lascia intendere che si stia proponendo un passaggio in Polizia di Stato. Tanti colleghi, alla luce della poco chiara esposizione dei quesiti, hanno esternato la decisione di non partecipare a tale sondaggio.

La nostra Campagna #SalviamolaForestale da sempre propone di salvaguardare l’unitarietà, le strutture, le professionalità del CFS oltreché l’attuale denominazione e le uniformi. Inoltre sottolinea la necessità d’incrementare l’attuale organico, tramite nuovi concorsi, per assicurare il naturale ricambio generazionale e la saturazione delle carenze nelle piante organiche del Corpo, anche attraverso la stabilizzazione degli OTI e OTD per garantire la trasmissione di esperienza e saperi. Riteniamo che tale proposta sia condivisa da molti Forestali (oltre ad essere stata firmata da 75000 cittadini) che con il sondaggio dei sindacati non hanno avuto modo di esplicitarla.

Stiamo valutando l’opportunità e le modalità tecniche per creare un nostro sondaggio, rivolto sempre ai Forestali, con lo scopo di consentire loro di esprimersi in modo compiuto e propositivo.

Raffaele Seggioli

Ecco il testo definitivo dell’art. 7 del DDL 3098 riguardante il Corpo Forestale dello Stato

Il 15 luglio 2015 si è concluso alla Camera l’iter riguardante l’art. 7 del DDL 3098 che prevede la soppressione del Corpo Forestale dello Stato. Dopo le modifiche apportate dalla Camera l’articolo 7 diventa art. 8. Nei prossimi giorni il DDL verrà calendarizzato in Senato per la votazione definitiva (senza possibilità di ulteriori modifiche). Di seguito potete leggere un estratto del testo definitivo che è stato approvato, nella parte di stretto interesse del CFS. In grassetto sono evidenziate le modifiche che sono state apportate rispetto al testo giunto dal Senato.

L’art. 8 comma 1 lettere a a-bis riguardano il riordino del CFS. L’art. 8 commi 1-bis,2,3 e 4 regolamentano i successivi Decreti attuativi.

Su questo sito, in un precedente articolo, abbiamo pubblicato l’elenco dei deputati che hanno votato in maniera favorevole all’approvazione definitiva del suddetto art. 8 (cliccate qui per visualizzare l’articolo).

Art.8

Comma 1. […]

Lett. a) […] riordino delle funzioni di polizia di tutela dell’ambiente, del territorio e del mare, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare, conseguente alla riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato ed eventuale assorbimento del medesimo in altra Forza di polizia, fatte salve le competenze del medesimo Corpo forestale in materia di lotta attiva contro gli incendi boschivi e spegnimento con mezzi aerei degli stessi da attribuire al Corpo nazionale dei vigili del fuoco con le connesse risorse e ferme restando la garanzia degli attuali livelli di presidio dell’ambiente, del territorio e del mare e della sicurezza agroalimentare e la salvaguardia delle professionalità esistenti, delle specialità e dell’unitarietà delle funzioni da attribuire, assicurando la necessaria corrispondenza tra le funzioni trasferite e il transito del relativo personale; conseguenti modificazioni agli ordinamenti del personale delle Forze di polizia di cui all’articolo 16 della legge 1° aprile 1981, n. 121, in aderenza al nuovo assetto funzionale e organizzativo, anche attraverso:

1) la revisione della disciplina in materia di reclutamento, di stato giuridico e di progressione in carriera, tenendo conto del merito e delle professionalità, nell’ottica della semplificazione delle relative procedure, prevedendo l’eventuale unificazione, soppressione ovvero istituzione di ruoli, gradi e qualifiche e la rideterminazione delle relative dotazioni organiche, comprese quelle complessive di ciascuna Forza di polizia, in ragione delle esigenze di funzionalità e della consistenza effettiva alla data di entrata in vigore della presente legge, ferme restando le facoltà assunzionali previste alla medesima data, nonché assicurando il mantenimento della sostanziale equiordinazione del personale delle Forze di polizia e dei connessi trattamenti economici, anche in relazione alle occorrenti disposizioni transitorie, fermi restando le peculiarità ordinamentali e funzionali del personale di ciascuna Forza di polizia, nonché i contenuti e i princìpi di cui all’articolo 19 della legge 4 novembre 2010, n. 183, e tenuto conto dei criteri di delega della presente legge, in quanto compatibili;

2) in caso di assorbimento del Corpo forestale dello Stato, anche in un’ottica di razionalizzazione dei costi, il transito del personale nella relativa Forza di polizia, nonché la facoltà di transito, in un contingente limitato, previa determinazione delle relative modalità, nelle altre Forze di polizia, in conseguente corrispondenza delle funzioni alle stesse attribuite e già svolte dal medesimo personale, con l’assunzione della relativa condizione, ovvero in altre amministrazioni pubbliche, di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, nell’ambito delle relative dotazioni organiche, con trasferimento delle corrispondenti risorse finanziarie. Resta ferma la corresponsione, sotto forma di assegno ad personam riassorbibile con i successivi miglioramenti economici, a qualsiasi titolo conseguiti, della differenza, limitatamente alle voci fisse e continuative, fra il trattamento economico percepito e quello corrisposto in relazione alla posizione giuridica ed economica di assegnazione;

3) l’utilizzo, previa verifica da parte del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell’economia e delle finanze, di una quota parte dei risparmi di spesa di natura permanente, non superiore al 50 per cento, derivanti alle Forze di polizia dall’attuazione della presente lettera, fermo restando quanto previsto dall’articolo 23 della presente legge, tenuto anche conto di quanto previsto dall’articolo 3, comma 155, secondo periodo, della legge 24 dicembre 2003, n. 350;

4) previsione che il personale tecnico del Corpo forestale dello Stato svolga altresì le funzioni di ispettore fitosanitario di cui all’articolo 34 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 214, e successive modificazioni; riordino dei corpi di polizia provinciale, in linea con la definizione dell’assetto delle funzioni di cui alla legge 7 aprile 2014, n. 56, escludendo in ogni caso la confluenza nelle Forze di polizia; ottimizzazione dell’efficacia delle funzioni del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, mediante modifiche al decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139, in relazione alle funzioni e ai compiti del personale permanente e volontario del medesimo Corpo e conseguente revisione del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, anche con soppressione e modifica dei ruoli e delle qualifiche esistenti ed eventuale istituzione di nuovi appositi ruoli e qualifiche, con conseguente rideterminazione delle relative dotazioni organiche e utilizzo, previa verifica da parte del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell’economia e delle finanze, di una quota parte dei risparmi di spesa di natura permanente, non superiore al 50 per cento, derivanti al Corpo nazionale dei vigili del fuoco dall’attuazione della presente delega, fermo restando quanto previsto dall’articolo 23 della presente legge;

Art. 8

Comma 2. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del primo dei decreti legislativi di cui al comma 1, sono definiti i criteri per la ricognizione dettagliata ed esaustiva, da effettuare decorso un anno dall’adozione dei provvedimenti di riordino, accorpamento o soppressione di cui al comma 1, lettera a), di tutte le funzioni e le competenze attribuite alle amministrazioni pubbliche, statali e locali, inclusi gli uffici e organismi oggetto di riordino in conformità al predetto comma 1, al fine di semplificare l’esercizio delle funzioni pubbliche, secondo criteri di trasparenza, efficienza, non duplicazione ed economicità, e di coordinare e rendere efficiente il rapporto tra amministrazione dello Stato ed enti locali.

Comma 3. Per l’istituzione del numero unico europeo 112, di cui al comma 1, lettera a), è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per l’anno 2015, di 20 milioni di euro per l’anno 2016 e di 28 milioni di euro annui dal 2017 al 2024. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di conto capitale iscritto, ai fini del bilancio triennale 2015-2017, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2015, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero dell’interno.

Comma 4. Il Ministero dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. 

Comma 5. I decreti legislativi di cui al comma 1 sono adottati su proposta del Ministro delegato per la semplificazione e la pubblica amministrazione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con i Ministri interessati, previa acquisizione del parere della Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e del parere del Consiglio di Stato, che sono resi nel termine di quarantacinque giorni dalla data di trasmissione di ciascuno schema di decreto legislativo, decorso il quale il Governo può comunque procedere. Lo schema di ciascun decreto legislativo è successivamente trasmesso alle Camere per l’espressione dei pareri delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari e della Commissione parlamentare per la semplificazione, che si pronunciano nel termine di sessanta giorni dalla data di trasmissione, decorso il quale il decreto legislativo può essere comunque adottato. Se il termine previsto per il parere cade nei trenta giorni che precedono la scadenza del termine previsto al comma 1 o successivamente, la scadenza medesima è prorogata di novanta giorni. Il Governo, qualora non intenda conformarsi ai pareri parlamentari, trasmette nuovamente i testi alle Camere con le sue osservazioni e con eventuali modificazioni, corredate dei necessari elementi integrativi di informazione e motivazione. Le Commissioni competenti per materia possono esprimersi sulle osservazioni del Governo entro il termine di dieci giorni dalla data della nuova trasmissione. Decorso tale termine, i decreti possono comunque essere adottati.

Comma 6. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore di ciascuno dei decreti legislativi di cui al comma 1, il Governo può adottare, nel rispetto dei princìpi e criteri direttivi e della procedura di cui al presente articolo, uno o più decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive.

Comma 7. Nei territori delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano restano ferme tutte le attribuzioni spettanti ai rispettivi Corpi forestali regionali e provinciali, anche con riferimento alle funzioni di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, secondo la disciplina vigente in materia e salve le diverse determinazioni organizzative, da assumere con norme di attuazione degli statuti speciali, che comunque garantiscano il coordinamento in sede nazionale delle funzioni di polizia di tutela dell’ambiente, del territorio e del mare, nonché la sicurezza e i controlli nel settore agroalimentare. Restano altresì ferme le funzioni attribuite ai presidenti delle suddette regioni e province autonome in materia di funzioni prefettizie, in conformità a quanto disposto dai rispettivi statuti speciali e dalle relative norme di attuazione.

Raffaele Seggioli

CALVARIO FORESTALE di Franco Tassi‏

All’alba del Terzo Millennio, l’Italia sembrava finalmente avviata verso la riscoperta del proprio patrimonio naturale, e aveva incominciato a capire che il proprio avvenire era strettamente legato non al consumo, allo sperpero e all’incosciente distruzione, ma alla responsabile salvaguardia della propria vera ricchezza: il paesaggio, la natura e l’equilibrio ecologico. La sfida “impossibile” del 10%, per proteggere almeno un decimo del Bel Paese, era stata vinta, i Parchi Verdi stavano nascendo tra promesse e speranze, e si iniziava a pensare anche ai Parchi Blu. Sulla scia del pensiero scientifico più avanzato si scopriva la Biodiversità, e con sorpresa ci si rendeva conto dei benefici culturali, economici e sociali che una sana Ecologia può sprigionare. Il nuovo “Modello Italia”, cuore della Civiltà Mediterranea e delle Terre tanto Benedette dalla Natura quanto maltrattate dagli uomini, diventava così un esempio-pilota da imitare per ogni altro Paese che avesse a cuore il proprio futuro.
Ma purtroppo questa bella storia non ha un lieto fine, perché negli anni successivi tutto sarebbe cambiato. Gli attacchi alla natura ripresero, e continuarono con sempre maggior violenza. La politica, che aveva scelto l’ignoranza (come avevano denunciato 500 scienziati europei), invadeva con avidità, arroganza e violenza ogni nicchia dell’ambiente, e passo dopo passo si dedicava allo smantellamento sistematico di tutte le serie tutele conquistate a fatica in precedenza, ammantando ogni colpo di maglio con belle e false parole.
Chi scrive, vivendo da tempo spesso all’estero, non ha potuto certo seguire direttamente tutta questa involuzione. Ma gli allarmi e gli appelli pervenuti da amici affidabili sono più che preoccupanti, e questo “Calvario Forestale” ne offre indiscutibile conferma. Con il ridicolo pretesto di equilibri econometrici e di regolette miopi, un manipolo di incompetenti apre la strada alle orde dei “nuovi barbari”, che attendevano fameliche di depredare l’ambiente, nel nome di crescita, sviluppo, consumo, profitto… Poco importa se a cadere non sono soltanto animali e alberi, ma anche millenari equilibri ecologici e idrogeologici, e le stesse basi della convivenza sociale.
Non sembra che molti se ne rendano conto, ma in questo modo si è scambiato il fine con il mezzo: perché è pacifico che una buona società debba avere equilibrio finanziario e normative efficienti… Ma non come obiettivi unici e assoluti, piuttosto come mezzo necessario per arrivare alle vere finalità etiche e ai valori primari: collaborazione e solidarietà, qualità dell’ambiente e armonia della vita. Proprio l’opposto di certe odierne società egoiste in perenne conflitto, evidentemente non ammirevoli ma sostanzialmente fallite, con ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri, senza lavoro per i giovani e senza speranze per tutti gli altri.
Non pago del saccheggio, questo dogma neoliberista sta ora tentando di espugnare le ultime roccaforti dell’ambiente, del paesaggio e della natura, nella quasi indifferenza generale. I Parchi sono ormai ridotti a semplici etichette, e chi tentava di difenderli è stato da tempo spazzato via, cancellato o imbavagliato. L’incapacità di reazione dei superstiti, smarriti e spesso tra loro divisi, ha del patetico… La connivenza supina di gran parte dei media completa un quadro da mondo in decadenza. Un esempio solo basterà a illustrare lo scenario.
C‘era una volta un Parco famoso, importante e amato, che aveva tracciato la strada da seguire per conciliare gli imperativi della conservazione con gli obiettivi nazionali e le esigenze delle Comunità locali. Promuovendo la rinascita del territorio fondata sull’ecoturismo anche a livello internazionale, e respingendo gli abusi, la speculazione edilizia, il malaffare politico, la devastazione forestale e il bracconaggio strisciante. Diventando modello di Assetto territoriale, con un Piano fondato su Intese con le Istituzioni, e attuando per primo una Zonazione, che avrebbe poi largamente ispirato la nuova Legge quadro sulle Aree Protette. Ma all’alba del Terzo Millennio, la politica ha completamente ribaltata la situazione: rinnegato il Piano del Parco, offuscata la Zonazione, tollerati gli abusi e i misfatti, disintegrata l’organizzazione, infangata la reputazione… E ora, dulcis in fundo, smantellato anche quel Servizio Urbanistico, che avrebbe potuto contrastare in qualche modo la progressiva invasione e cementificazione del territorio. Ma nessuno se ne duole o ne parlerà, state tranquilli. Sollevare il velo dell’ennesimo “mistero italiano” allontanerebbe i pericoli, ma farebbe troppo male a molti tuttora ben saldi in sella o attaccati inossidabilmente alle poltrone. La Verità e la Giustizia, in questo Paese, restano ancora molto lontane… E non soltanto in campo ecologico.
Roma – Vienna, 16 Luglio 2015
Franco Tassi

ECCO L’ELENCO DEI DEPUTATI CHE HANNO DISTRUTTO IL CORPO FORESTALE DELLO STATO

Il 15 luglio, mentre noi manifestavamo per chiedere di non distruggere il Corpo Forestale dello Stato, alla Camera si votava il DDL 3098 che prevede appunto la soppressione del CFS e l’eventuale assorbimento in altra forza di polizia. In quella seduta si è definitivamente approvato l’art. 7 nel quale è prevista la soppressione.

L’art. 7 è stato quindi definitivamente approvato con 254 voti favorevoli, 140 contrari e 3 astenuti. Di seguito pubblichiamo l’elenco dei 254 deputati che hanno votato a favore della distruzione del Corpo Forestale dello Stato. Cliccando sul nome si aprirà la scheda del deputato, all’interno del sito openparlamento, con l’elaborato di tutte le sue attività legislative (presenze, voti, missioni ecc…)

PARLAMENTARE                                          VOTO             CIRCOSCRIZIONE

AGOSTINI Luciano (PD)

Favorevole Marche

AGOSTINI Roberta (PD)

Favorevole Campania 1

ALBANELLA Luisella (PD)

Favorevole Sicilia 2

ALLI Paolo (AP (NCD-UDC))

Favorevole Lombardia 3

AMATO Maria (PD)

Favorevole Abruzzo

AMENDOLA Vincenzo (PD)

Favorevole Campania 2

ANTEZZA Maria (PD)

Favorevole Basilicata

ANZALDI Michele (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

ARGENTIN Ileana (PD)

Favorevole Lazio 1

ARLOTTI Tiziano (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

ASCANI Anna (PD)

Favorevole Umbria

BARGERO Cristina (PD)

Favorevole Piemonte 2

BARUFFI Davide (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

BASSO Lorenzo (PD)

Favorevole Liguria

BATTAGLIA Demetrio (PD)

Favorevole Calabria

BAZOLI Alfredo (PD)

Favorevole Lombardia 2

BENAMATI Gianluca (PD)

Favorevole Piemonte 1

BENI Paolo (PD)

Favorevole Toscana

BERGONZI Marco (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

BERLINGHIERI Marina (PD)

Favorevole Lombardia 2

BERNARDO Maurizio (AP (NCD-UDC))

Favorevole Lombardia 1

BIANCHI Stella (PD)

Favorevole Marche

BIANCHI Dorina (AP (NCD-UDC))

Favorevole Calabria

BINDI Rosy (PD)

Favorevole Calabria

BINETTI Paola (AP (NCD-UDC))

Favorevole Lazio 1

BINI Caterina (PD)

Favorevole Toscana

BLAZINA Tamara (PD)

Favorevole Friuli-Venezia Giulia

BOCCADUTRI Sergio (PD)

Favorevole Lazio 1

BOCCIA Francesco (PD)

Favorevole Puglia

BOCCUZZI Antonio (PD)

Favorevole Piemonte 1

BOLDRINI Paola (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

BOLOGNESI Paolo (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

BONACCORSI Lorenza (PD)

Favorevole Lazio 1

BONOMO Francesca (PD)

Favorevole Piemonte 1

BORDO Michele (PD)

Favorevole Puglia

BORGHESE Mario (Misto)

Favorevole America meridionale

BORGHI Enrico (PD)

Favorevole Piemonte 2

BOSCO Antonino (AP (NCD-UDC))

Favorevole Sicilia 1

BOSSA Luisa (PD)

Favorevole Campania 1

BRAGANTINI Paola (PD)

Favorevole Piemonte 1

BRANDOLIN Giorgio (PD)

Favorevole Friuli-Venezia Giulia

BRATTI Alessandro (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

BRUNO BOSSIO Enza (PD)

Favorevole Calabria

BURTONE Giovanni Mario Salvino (PD)

Favorevole Sicilia 2

CAMANI Vanessa (PD)

Favorevole Veneto 1

CAMPANA Micaela (PD)

Favorevole Lazio 1

CANI Emanuele (PD)

Favorevole Sardegna

CAPELLI Roberto (PI-CD)

Favorevole Sardegna

CAPONE Salvatore (PD)

Favorevole Puglia

CAPOZZOLO Sabrina (PD)

Favorevole Campania 2

CARBONE Ernesto (PD)

Favorevole Lombardia 1

CARDINALE Daniela (PD)

Favorevole Sicilia 1

CARELLA Renzo (PD)

Favorevole Lazio 1

CARLONI Anna Maria (PD)

Favorevole Campania 1

CARNEVALI Elena (PD)

Favorevole Lombardia 2

CAROCCI Mara (PD)

Favorevole Liguria

CARRA Marco (PD)

Favorevole Lombardia 3

CARRESCIA Piergiorgio (PD)

Favorevole Marche

CARROZZA Maria Chiara (PD)

Favorevole Toscana

CASATI Ezio Primo (PD)

Favorevole Lombardia 1

CASELLATO Floriana (PD)

Favorevole Veneto 2

CASSANO Franco (PD)

Favorevole Puglia

CASTRICONE Antonio (PD)

Favorevole Abruzzo

CAUSI Marco (PD)

Favorevole Sicilia 1

CAUSIN Andrea (AP (NCD-UDC))

Favorevole Veneto 2

CENSORE Bruno (PD)

Favorevole Calabria

CESARO Antimo (SCpI)

Favorevole Campania 2

CHAOUKI Khalid (PD)

Favorevole Campania 2

COCCIA Laura (PD)

Favorevole Campania 2

COLANINNO Matteo (PD)

Favorevole Lombardia 3

COMINELLI Miriam (PD)

Favorevole Lombardia 2

COSCIA Maria (PD)

Favorevole Lazio 1

COVA Paolo (PD)

Favorevole Lombardia 1

COVELLO Stefania (PD)

Favorevole Calabria

CRIMI’ Filippo (PD)

Favorevole Veneto 1

CRIVELLARI Diego (PD)

Favorevole Veneto 1

CULOTTA Magda (PD)

Favorevole Sicilia 1

CUPERLO Giovanni (PD)

Favorevole Lazio 1

CURRO’ Tommaso (PD)

Favorevole Sicilia 2

D’AGOSTINO Angelo (SCpI)

Favorevole Campania 2

D’ARIENZO Vincenzo (PD)

Favorevole Veneto 1

D’ATTORRE Alfredo (PD)

Favorevole Calabria

D’INCECCO Vittoria (PD)

Favorevole Abruzzo

D’OTTAVIO Umberto (PD)

Favorevole Piemonte 1

DAL MORO Gian Pietro (PD)

Favorevole Veneto 1

DALLAI Luigi (PD)

Favorevole Toscana

DE MARIA Andrea (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

DE MENECH Roger (PD)

Favorevole Veneto 2

DE MITA Giuseppe (AP (NCD-UDC))

Favorevole Campania 2

DELL’ARINGA Carlo (PD)

Favorevole Lombardia 2

DI LELLO Marco (Misto)

Favorevole Campania 1

DI MAIO Marco (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

DI SALVO Titti (PD)

Favorevole Lombardia 2

DONATI Marco (PD)

Favorevole Toscana

ERMINI David (PD)

Favorevole Toscana

FABBRI Marilena (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

FALCONE Giovanni (SCpI)

Favorevole Piemonte 2

FAMIGLIETTI Luigi (PD)

Favorevole Campania 2

FANUCCI Edoardo (PD)

Favorevole Toscana

FARINA Gianni (PD)

Favorevole Europa

FEDI Marco (PD)

Favorevole Asia-Africa-Oceania-Antartide

FERRARI Alan (PD)

Favorevole Lombardia 3

FERRO Andrea (PD)

Favorevole Lazio 1

FIORIO Massimo (PD)

Favorevole Piemonte 2

FOLINO Vincenzo (PD)

Favorevole Basilicata

FONTANA Cinzia Maria (PD)

Favorevole Lombardia 3

FONTANELLI Paolo (PD)

Favorevole Toscana

FRAGOMELI Gian Mario (PD)

Favorevole Lombardia 2

GADDA Maria Chiara (PD)

Favorevole Lombardia 2

GALLI Carlo (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

GALLI Giampaolo (PD)

Favorevole Lombardia 1

GALPERTI Guido (PD)

Favorevole Lombardia 2

GANDOLFI Paolo (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

GARAVINI Laura (PD)

Favorevole Europa

GASPARINI Daniela (PD)

Favorevole Lombardia 1

GEBHARD Renate (Misto)

Favorevole Trentino-Alto Adige

GELLI Federico (PD)

Favorevole Toscana

GHIZZONI Manuela (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

GIACHETTI Roberto (PD)

Favorevole Lazio 1

GIACOBBE Anna (PD)

Favorevole Liguria

GINATO Federico (PD)

Favorevole Veneto 1

GINEFRA Dario (PD)

Favorevole Puglia

GINOBLE Tommaso (PD)

Favorevole Abruzzo

GIORGIS Andrea (PD)

Favorevole Piemonte 1

GIULIANI Fabrizia (PD)

Favorevole Lombardia 1

GIULIETTI Giampiero (PD)

Favorevole Umbria

GNECCHI Maria Luisa (PD)

Favorevole Trentino-Alto Adige

GRASSI Gero (PD)

Favorevole Puglia

GRECO Maria Gaetana (PD)

Favorevole Sicilia 2

GRIBAUDO Chiara (PD)

Favorevole Piemonte 2

GUERINI Giuseppe (PD)

Favorevole Lombardia 2

GULLO Maria Tindara (PD)

Favorevole Sicilia 2

GUTGELD Itzhak Yoram (PD)

Favorevole Abruzzo

IANNUZZI Tino (PD)

Favorevole Campania 2

IMPEGNO Leonardo (PD)

Favorevole Campania 1

IORI Vanna (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

LA MARCA Francesca (PD)

Favorevole America settentrionale e centrale

LACQUANITI Luigi (PD)

Favorevole Lombardia 2

LATTUCA Enzo (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

LAURICELLA Giuseppe (PD)

Favorevole Sicilia 2

LAVAGNO Fabio (PD)

Favorevole Piemonte 2

LENZI Donata (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

LIBRANDI Gianfranco (SCpI)

Favorevole Lombardia 1

LOCATELLI Pia (Misto)

Favorevole Lombardia 1

LODOLINI Emanuele (PD)

Favorevole Marche

MADIA Maria Anna (PD)

Favorevole Lazio 1

MAESTRI Patrizia (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

MAGORNO Ernesto (PD)

Favorevole Calabria

MALISANI Gianna (PD)

Favorevole Friuli-Venezia Giulia

MANFREDI Massimiliano (PD)

Favorevole Campania 1

MANZI Irene (PD)

Favorevole Marche

MARANTELLI Daniele (PD)

Favorevole Lombardia 2

MARCHETTI Marco (PD)

Favorevole Marche

MARCHI Maino (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

MARGUERETTAZ Rudi Franco (Misto)

Favorevole Valle d’Aosta

MARIANI Raffaella (PD)

Favorevole Liguria

MARROCU Siro (PD)

Favorevole Sardegna

MARRONI Umberto (PD)

Favorevole Lazio 1

MARTINO Pierdomenico (PD)

Favorevole Lazio 2

MARZANO Michela (PD)

Favorevole Lombardia 1

MATARRELLI Antonio (Misto)

Favorevole Puglia

MATTIELLO Davide (PD)

Favorevole Piemonte 1

MAURI Matteo (PD)

Favorevole Lombardia 1

MAZZIOTTI DI CELSO Andrea (SCpI)

Favorevole Lombardia 3

MAZZOLI Alessandro (PD)

Favorevole Lazio 2

MELILLI Fabio (PD)

Favorevole Lazio 2

MELONI Marco (PD)

Favorevole Liguria

MICCOLI Marco (PD)

Favorevole Lazio 1

MIGLIORE Gennaro (PD)

Favorevole Campania 1

MINARDO Antonino (AP (NCD-UDC))

Favorevole Sicilia 2

MINNUCCI Emiliano (PD)

Favorevole Lazio 1

MIOTTO Anna Margherita (PD)

Favorevole Veneto 1

MISIANI Antonio (PD)

Favorevole Lombardia 2

MISURACA Salvatore (AP (NCD-UDC))

Favorevole Sicilia 1

MOGNATO Michele (PD)

Favorevole Veneto 2

MOLEA Bruno (SCpI)

Favorevole Emilia-Romagna

MONACO Francesco (PD)

Favorevole Lombardia 1

MONCHIERO Giovanni (SCpI)

Favorevole Piemonte 1

MONGIELLO Colomba (PD)

Favorevole Puglia

MONTRONI Daniele (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

MORETTO Sara (PD)

Favorevole Veneto 2

MOSCATT Antonino (PD)

Favorevole Sicilia 1

MURA Romina (PD)

Favorevole Sardegna

MURER Delia (PD)

Favorevole Veneto 2

NACCARATO Alessandro (PD)

Favorevole Veneto 1

NARDI Martina (PD)

Favorevole Toscana

NARDUOLO Giulia (PD)

Favorevole Veneto 1

NICOLETTI Michele (PD)

Favorevole Trentino-Alto Adige

OLIVERIO Nicodemo Nazzareno (PD)

Favorevole Calabria

PAGANI Alberto (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

PALMA Giovanna (PD)

Favorevole Campania 1

PASTORELLI Oreste (Misto)

Favorevole Veneto 2

PATRIARCA Edoardo (PD)

Favorevole Piemonte 1

PES Caterina (PD)

Favorevole Sardegna

PETRINI Paolo (PD)

Favorevole Marche

PIAZZONI Ileana (PD)

Favorevole Lazio 1

PICCIONE Teresa (PD)

Favorevole Sicilia 1

PICCOLI NARDELLI Flavia (PD)

Favorevole Sicilia 2

PICCOLO Salvatore (PD)

Favorevole Campania 1

PICCOLO Giorgio (PD)

Favorevole Campania 1

PIEPOLI Gaetano (PI-CD)

Favorevole Puglia

PILOZZI Nazzareno (PD)

Favorevole Lazio 2

PINI Giuditta (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

PINNA Paola (SCpI)

Favorevole Sardegna

PISICCHIO Pino (Misto)

Favorevole Puglia

PISO Vincenzo (AP (NCD-UDC))

Favorevole Lazio 2

PIZZOLANTE Sergio (AP (NCD-UDC))

Favorevole Emilia-Romagna

PLANGGER Albrecht (Misto)

Favorevole Trentino-Alto Adige

POLLASTRINI Barbara (PD)

Favorevole Lombardia 1

PORTA Fabio (PD)

Favorevole America meridionale

PORTAS Giacomo Antonio (PD)

Favorevole Piemonte 1

PRINA Francesco (PD)

Favorevole Lombardia 1

QUINTARELLI Stefano (SCpI)

Favorevole Veneto 1

RACITI Fausto (PD)

Favorevole Sicilia 2

RIBAUDO Francesco (PD)

Favorevole Sicilia 1

RIGONI Andrea (PD)

Favorevole Toscana

ROCCHI Maria Grazia (PD)

Favorevole Toscana

ROMANINI Giuseppe (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

ROSSI Paolo (PD)

Favorevole Lombardia 2

ROSTAN Michela (PD)

Favorevole Campania 1

ROSTELLATO Gessica (PD)

Favorevole Veneto 1

RUBINATO Simonetta (PD)

Favorevole Veneto 2

SANGA Giovanni (PD)

Favorevole Lombardia 2

SANI Luca (PD)

Favorevole Toscana

SANNA Giovanna (PD)

Favorevole Sardegna

SANNA Francesco (PD)

Favorevole Sardegna

SBERNA Mario (PI-CD)

Favorevole Lombardia 2

SBROLLINI Daniela (PD)

Favorevole Veneto 1

SCANU Gian Piero (PD)

Favorevole Sardegna

SCHIRO’ Gea (PD)

Favorevole Sicilia 1

SCOPELLITI Rosanna (AP (NCD-UDC))

Favorevole Calabria

SCUVERA Chiara (PD)

Favorevole Lombardia 3

SENALDI Angelo (PD)

Favorevole Lombardia 2

SOTTANELLI Giulio (SCpI)

Favorevole Abruzzo

TABACCI Bruno (PI-CD)

Favorevole Toscana

TACCONI Alessio (PD)

Favorevole Europa

TARANTO Luigi (PD)

Favorevole Sicilia 1

TARICCO Giacomino (PD)

Favorevole Piemonte 2

TARTAGLIONE Assunta (PD)

Favorevole Campania 1

TENTORI Veronica (PD)

Favorevole Lombardia 2

TIDEI Marietta (PD)

Favorevole Lazio 1

TINAGLI Irene (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

VALIANTE Simone (PD)

Favorevole Campania 2

VARGIU Pierpaolo (SCpI)

Favorevole Sardegna

VAZIO Franco (PD)

Favorevole Liguria

VENITTELLI Laura (PD)

Favorevole Molise

VERINI Walter (PD)

Favorevole Umbria

VICO Ludovico (PD)

Favorevole Puglia

VIGNALI Raffaello (AP (NCD-UDC))

Favorevole Lombardia 2

ZAMPA Sandra (PD)

Favorevole Emilia-Romagna

ZAN Alessandro (PD)

Favorevole Veneto 1

ZAPPULLA Giuseppe (PD)

Favorevole Sicilia 2

ZARDINI Diego (PD)

Favorevole Veneto 1

ZOGGIA Davide (PD)

Favorevole Veneto 1

Oltre a questi deputati ricordiamo anche i firmatari del DDL 3098 ovvero il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e la Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione Marianna Madia. 

Non è comunque finito qui l’iter legislativo. Ora il DDL 3098 passerà in Senato per il definitivo voto di approvazione, poi il Presidente Mattarella dovrà apporre la sua firma (speriamo che non firmi l’ennesima legge incostituzionale) e successivamente il Governo entro 12 mesi dovrà emanare i Decreti Attuativi. Non molliamo la presa. Continuiamo la nostra Campagna di pressione.

Raffaele Seggioli

Maurizio Santoloci – L’incredibile progetto di far scomparire, in un sol colpo, Corpo Forestale dello Stato e Polizie Provinciali

logo_da_testata Diritto Ambiente

Il “progetto” ormai appare abbastanza chiaro. Ed è un “progetto” che soltanto chi non vuole capirlo, o fa finta di non capirlo, può non percepirlo. Si tratta di un programma molto semplice: cancellare – di fatto – sul territorio tutte quelle forze operative ed istituzionali che operano i controlli ambientali. Soprattutto considerando che il livello di tali controlli ambientali in questi ultimi periodi aveva alzato l’asticella di responsabilità e stavano progressivamente uscendo fuori collusioni a tutti livelli in modo diffuso. Si è dimostrato che il giro di affari senza limiti a livello economico di chi – per bassi e biechi fini di lucro – attenta alla salute pubblica e all’ambiente in modo contestuale è praticamente senza fine. Le ultime indagini hanno consentito di scoprire mondi impensabili. Cosa facciamo – dunque – per affrontare questo gigantesco problema che, va sottolineato, non coinvolge soltanto l’ambiente, ma anche e soprattutto la salute pubblica dei cittadini? Agiamo su due livelli paralleli ma strettamente sinergici. Da un lato, diamo fumo negli occhi. E creiamo illusioni e vuote aspettative. Vengono varati i delitti ambientali che aspettiamo da millenni, ma poi – quando vai a guardare anche dopo un po’ di tempo dall’appropriazione – al di là di tante belle chiacchiere di facciata molti punti tecnici non sono stati affatto chiariti e non si è ancora capito quando e come si potranno mai applicare queste nuove norme che rischiano di restare soltanto un abbellimento del codice penale, senza utilità pratica. Peraltro, un aspetto sottovalutato di questa nuova legge sui delitti ambientali, è che nelle ultime righe – e dunque tra le clausole vessatorie finali – riporta un silenzioso e quasi invisibile azzeramento di gran parte dei reati contravvenzionali oggi esistenti soprattutto in materia di rifiuti.

Questo significa che da un lato esistono – sulla carta – grandi delitti ambientali che non sappiamo ancora (sottolineo: tecnicamente) come e quando applicare, e dall’altro ci siamo persi per strada quei piccoli reati contravvenzionali che – comunque – esistevano e che fino a oggi qualcosa hanno prodotto in termini di prevenzione e repressione. Nell’equivoco scenario che stiamo esaminando, emerge poi parallela la realtà più dura. E cioè il progetto di cancellare – di fatto – quelle forze di polizia che fino a oggi si sono distinte per prevenire, accertare e reprimere i reati ambientali. Anzi, alcuni prodromi (e prove generali) si sono visti già in tempi precedenti. Questi prodromi, molto silenti ma comunque altamente significativi, sono consistiti nella progressiva “anemizzazione” di alcuni organi di specializzati di eccellenza in materia ambientale che non sono stati formalmente sciolti, ma sono stati praticamente messi in condizioni di agire con criteri rallentatissimi e quindi di fatto – appunto – “anemizzati”. Basta togliere qualche risorsa economica, qualche mezzo utile, e soprattutto distogliere il personale operativo dagli obiettivi primari e mandarlo a fare qualcosa di secondario in altri campi, che l’organo di eccellenza rimane sulla carta formalmente lì intatto, ma di fatto lavora molto di meno. Poi arriva il grande progetto contestuale: far fuori – contemporaneamente – il Corpo Forestale dello Stato e le Polizie Provinciali. Due veri e propri baluardi nel campo dei controlli ambientali. Il Corpo forestale dello Stato è una realtà istituzionale unica, che da sempre rappresenta la polizia ambientale primaria a livello orizzontale su tutto il nostro territorio. La stragrande maggioranza dei controlli, anche di grandissimo rilievo, anche verso i grandi crimini ambientali li ha condotti la Forestale. Negli ultimi anni, il livello di inchieste del CFS ha fatto un salto di qualità elevatissimo, mettendo in evidenza la eccezionale gravità della situazione oggettiva dei crimini ambientali sul territorio e – contemporaneamente – collusioni e contiguità impensabili. Si è trattato di accertamenti a livello orizzontale nel territorio, cioè trasversale rispetto a tutti i reati ambientali (non solo rifiuti, ma anche acque, edilizia ed altro) che hanno coinvolto tutto il CFS come un unico operatore coordinato. Ed è stata questa la grande forza e la grande validità di questo tipo di operazioni, perché si tratta di una forza di polizia statale che agisce simultaneamente in modo orizzontale sul territorio. Tutte le operazioni sono state sempre convalidate ed apprezzate dalle magistrature competenti. Come si può ignorare questa realtà oggettiva? Possibile che chi decide i destini delle forze istituzionali non abbia tenuto conto di questo dato? Possibile che non ci si è resi conto che azzerando di fatto il Corpo forestale dello Stato tutto questo finisce?

E “tutto questo” non è qualche inchiestina di facciata da quattro soldi, ma sono inchieste rilevanti, seriali, sistematiche e quotidiane che tendono a preservare il territorio e la salute pubblica dei grandi criminali ambientali. Azzerare questa operatività significa lasciare mano libera ai criminali ambientali fino a oggi contrasti del CFS… Anche questa è una realtà oggettiva. Approviamo i delitti ambientali, ma puoi cancelliamo chi deve applicarli… Sempre parallelamente (ma non è un caso) c’è la storia finale delle Polizie Provinciali. Organi che, logicamente diversi a livello istituzionale ed operativo rispetto al Corpo Forestale dello Stato, hanno contestualmente operato – nel loro insieme – un regime di controlli verticale assolutamente dominante e rilevantissimo al fine del contrasto ai crimini ambientali. Nella diversità di funzioni istituzionali, si è trovata la ricchezza dell’operatività dei controlli. Infatti, gran parte delle Polizie Provinciali sistematicamente in questi anni hanno svolto un ruolo prezioso per andare ad attivare, appunto in modo verticale all’interno del territorio di propria specifica competenza, controlli mirati, selettivi e diretti in tutte quelle aree dove, operando direttamente come polizie locali, poter incidere in modo assolutamente forte e penetrante. La loro forza per i controlli verticali è stata la perfetta e imparagonabile conoscenza del territorio. Una sinergia importante, perché mentre il Corpo forestale dello Stato “arava” il territorio in modo unitario ed uniforme a livello orizzontale attraverso una forza istituzionale logistico/trasversale di primaria importanza, le Polizie Provinciali intervenivano verticalmente su “loro” territorio per andare ad approfondire aspetti di diretta e più specifica conoscenza come custodi del proprio territorio. Non a caso storicamente registriamo in passato spesso operazioni congiunte tra le due forze di polizia, una statale e le altri locali. Tutte operazioni proficue, valide e sempre apprezzate dalle magistrature competenti. Si è dunque innestato sul nostro territorio un complesso ed unico sistema di controlli che – di fatto – è stato veicolato in gran parte attraverso queste due forze istituzionali, ciascuna con i propri compiti e i proprio ruoli, ma in stretta sinergia di fatto. Anche le Polizie Provinciali hanno registrato grandi operazioni, a volte a livello di più corpi collegati tra loro in territori diversi, che sono stati registrati sistematicamente dalle cronache. Anche questa realtà è ignorata da chi opera le modifiche istituzionali? Ebbene, a fronte di questa situazione oggettiva, cosa si decide? Di potenziare queste due strutture di polizia per fargli aumentare i controlli ambientali? Macché, facciamo una cosa ben diversa: li facciamo fuori totalmente. Punto e basta.

Questa è la realtà di fatto, dura e cruda, che abbiamo di fronte. E questo al di là di tante belle chiacchiere. Poi per raggiungere questo obiettivo il modo di edulcorare e nebulizzare l’operazione è semplice e piuttosto elementare. Ci sono mille motivi e mille cavilli formali da tirare fuori in modo ipocrita e strumentale per cancellare totalmente sia la forestale che la provinciale. Ed in questo momento di crisi economica il cavillo economico va per la maggiore. Dunque sfruttiamo soprattutto quello. Poi ci sono le scuse europee e tutto il resto. Non siamo riusciti a far fuori le auto blu, ma la forestale e la provinciale ci siamo riuscendo perfettamente. Questa è tutt’altra cosa. Resta da chiedersi se chi sta decidendo tutto questo ha capito o no che cancellando di fatto Corpo Forestale dello Stato e Polizia Provinciale i controlli ambientali si azzerano a livello nazionale in modo quasi totale. Ed i criminali ambientali hanno bene di che festeggiare, con un danno immane per l’ambiente e per tutta la salute pubblica. Abbiamo disegnato qualche (discutibile) delittuccio ambientale di dubbia applicazione nel codice penale e ci resta solo quello. Poi nessuno lo potrà applicare. Come in tutte le storie, resta un interrogativo finale su tutta questa operazione: “cui prodest”? Sul “a chi giova” tutto questo sfacelo istituzionale/operativo ognuno si dia la risposta da solo…

Maurizio Santoloci