Filippo Aldini – DELEGA DELENDA EST‏

Cartello CFS CC

DELEGA DELENDA EST

La delega al governo in materia di riorganizzazione della P.A. doveva riguardare:

A) – la razionalizzazione ed il potenziamento dell’efficacia delle funzioni di polizia,…… al fine di evitare sovrapposizioni di competenze;

B) – una riduzione della spesa pubblica

Dalla lettura del decreto legislativo di riforma i presupposti della delega non sono stati rispettati per diversi motivi tra i quali la errata individuazione nel C.F.S. di una forza di polizia analoga alla Polizia di Stato o all’Arma dei Carabinieri o alla Guardia di Finanza, il C.F.S. è, per il lavoro svolto, per i compiti assegnati ma soprattutto per le competenze un CORPO TECNICO con FUNZIONI di POLIZIA.

La componente di polizia è marginale e si può valutare in un 20-30% dell’attività d’istituto complessiva la quale viene svolta essenzialmente attraverso l’applicazione di nozioni tecniche, acquisite in anni di studi specifici effettuati prima di entrare nella Forestale e da corsi di formazione realizzati presso le scuole del Corpo afferenti specifiche materie quali botanica, zoologia, selvicoltura, assestamento forestale, dendrometria, sistemazioni idraulico forestali, geologia, cartografia e geologia, patologia forestale, legislazione forestale, tecnologia del legno.

Detta percentuale è facilmente riscontrabile leggendo la qualità e la quantità di funzioni ascritte al C.F.S. nel decreto del Ministro dell’Interno Pisanu in data 28/04/2006 relativo al riassetto dei comparti di specialità delle forze di polizia che si ritrova interamente nello schema di decreto legislativo predisposto dal Governo ove si può rilevare anche l’elevato numero di funzioni tecniche che dovrebbero essere trasferite all’Arma dei Carabinieri alle quali si dovrebbero aggiungere le funzioni tecniche che si prevede di far svolgere al Mipaaf (studi e ricerche interamente ideate e realizzate dal C.F.S. e quelle relative all’applicazione di normative comunitarie e internazionali), i compiti tecnici (NON di polizia) che si prevede dovranno essere svolti dalla Guardia di Finanza e le attività, NON di polizia, che si prevede dovranno essere svolte dalla Protezione Civile e dal Corpo dei Vigili del Fuoco.

Il rapporto tra funzioni tecniche e funzioni di polizia non può far pendere il piatto verso la definizione di corpo di polizia, tout-court, del C.F.S. come è per gli altri Corpi di Polizia dello Stato, a questo punto anche l’Agenzia delle Entrate, solo perché svolge funzioni di polizia, dovrebbe essere considerato forza di polizia.

Per quanto riguarda, poi, la delega relativa ad una riduzione della spesa pubblica la realizzazione dell’assorbimento del C.F.S. è una operazione ad elevato costo sia iniziale, per quanto riguarda il nuovo vestiario per i disciolti forestali (7000 nuove divise con i relativi annessi e connessi), le spese di trasferimento e di trasformazione delle livree delle macchine di servizio, della pubblicistica e delle comunicazioni con i media.

Ulteriori spese si possono prevedere per la realizzazione di corsi di aggiornamento previsti dal decreto sia per il personale dell’Arma sia per il personale ex Forestale.

Ad un primo conteggio, ampiamente sottostimato, si può ritenere che almeno il 50% dell’organico dell’Arma dovrà frequentare questi corsi di aggiornamento per far fronte ai nuove competenze già espletate dagli appartenenti al disciolto Corpo Forestale.

Sarà il personale in servizio presso i comandi di stazione carabinieri (i quali dovranno svolgere azione sinergica con i colleghi forestali) che dovrà acquisire una, seppure limitata, conoscenza delle materie che supportano la professionalità forestale e che dovrà far parte del bagaglio culturale di quasi tutti gli appartenenti al corpo dei carabinieri di ogni ordine e grado.

Si può ipotizzare che 50.000 uomini dovranno essere inviati, a gruppi di almeno 5000 l’anno, presso circa 15-20 strutture didattiche sparse in tutta l’Italia.

La spesa da prevedere riguarderà i docenti delle nuove materie, il materiale didattico, l’accasermamento, il vitto e l’alloggio per un numero di mesi che varierà da 12 a 24 a seconda dei gradi rivestiti e delle responsabilità di cui sarà investito giornalmente il personale al rientro nei luoghi di servizio.

Ci saranno, inoltre, spese per corsi :

– di aggiornamento del personale forestale sulla normativa derivante dal diverso status giuridico;
– di aggiornamento del personale dell’Arma che si troverà a gestire personale proveniente dallo status giuridico civile;

il costo di tutti questi corsi per realizzare una valida integrazione tra le due realtà operative non può essere valutato meno di 100.000,00 euro l’anno.

A tutti questi costi si devono aggiungere dei costi indotti relativi all’espletamento delle cause consequenziali ai ricorsi che il personale forestale presenterà nelle sedi opportune, all’ingolfamento delle aule giudiziarie di tutta l’Italia.

Da questa illustrazione di costi e di spese si può facilmente dedurre che il mandato relativo alla seconda delega non è stato attuato minimamente anzi si avrà un aggravio di spesa pubblica con l’intervento della procura della Corte dei Conti (altre spese) per la valutazione del reato di danno erariale.

Ma come è possibile realizzare una riforma così complessa senza avere una conoscenza delle problematiche che si dovranno affrontare?????

In detta riforma si può rilevare solo una ulteriore sovrapposizione di competenze da parte dei Carabinieri.

La riforma del comparto sicurezza era finalizzata ad una razionale attribuzione di compiti e competenze tra un corpo di polizia ad ordinamento civile ed un corpo di polizia ad ordinamento militare con una organica distribuzione sul territorio dei vari comandi prevedendo una consequenziale riduzione della spesa pubblica di circa il 50% che si prevedeva di reinvestire nello stesso comparto.

A tal fine è stata data la delega al governo per realizzare una razionale distribuzione delle forze di polizia al fine di evitare sovrapposizioni di competenze sul territorio e realizzare un risparmio di spesa pubblica.

All’attualità nessuna delle deleghe ricevute è stata rispettata.

Dott. Filippo Aldini
Presidente dell’Unione Forestali d’Italia

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