Cristiano Manni – Il lupo è una divinità guardiana della natura. Gli antichi cacciatori sapevano che ogni uccisione di un animale turba un equilibrio. Per questo uccidere era per loro un rito, un atto di culto, un sacrificio, un rendere sacro un gesto altrimenti abietto e nefasto, perché erano consapevoli di partecipare, con la vita, alla stessa natura dell’animale ucciso, offrendo alle divinità naturali parte di quel che avevano da esse prelevato.
Se oggi molti cacciatori sparano e uccidono in modo asettico o voluttuario un animale, tradiscono i riti dei loro antenati, e profanano la natura, provocando l’ira dei suoi guardiani e dei suoi custodi.
Questa volta hanno trovato il bentornato lupo, incarnazione delle divinità naturali, a castigarli. Di solito trovano il forestale-druido a ricordar loro che la natura gode di sacralità, che dona ma pretende cura.
LAC Ascoli Piceno – Lega Abolizione CacciaMa scusate come è possibile che gli articoli riguardino quasi sempre lo stesso allevatore???? ( basta fare una ricerca rapida)
Se fosse vero che sono stati i lupi ( chi lo certifica?) non è molto ferrato nella professione. E quali mezzi di difesa aveva adottato per 400 pecore?E i cani ?Ma figurati, ne lasciano continuamente in giro di maremmani, neonati, cuccioli, adulti… volendo non mancano proprio Al giornalista non viene in mente di ragionare secondo la logica e, visto che gli animali selvatici devono pur nutrirsi e scelgono le prede più accessibili, la vera colpa è la mancata protezione? VERGOGNA COME SEMPRE Ma figurati, ne lasciano continuamente in giro di maremmani, neonati, cuccioli, adulti… volendo non mancano proprio
Irenka Bojda La LAC non può denunciare il giornale per procurato allarme.Come è possibile che si faccia un articolo senza sapere la risposta delle analisi per sapere la causa del decesso .degli animali. Questo allevatore ha 400 pecore e.nessuna protezione….e il lupo non ha nessuna colpa,però fa comodo dargli la colpa e poi lo sappiamo tutti molto bene la collusione che vi è fra le associazioni venatorie gli allevatori,la coldiretti eccetera,eccetera….
Sara Ricciotti – siamo in possesso di cani da guardia e gli animali erano dentro un ovile come scritto nell’articolo. È stata pubblicata la foto delle pecore che erano state già tirate fuori dalla stalla. E comunque gli allevamenti ovini da secoli e anche in alta montagna fanno utilizzo di stazzi notturni mobili.
Non preoccupatevi la “multa” la paghiamo domani con lo smaltimento delle carcasse. Nessuno di voi che per un attimo ha pensato alla grave perdita economica. Ma va bene così.
Le nostre pecore vengono controllate sia dal veterinario aziendale che dalla Asl che preleva uno a uno il sangue a tutti i nostri capi.
Federico Iannetti – Dal giornale PICENOGGI: “A quanto riportato da Coldiretti Ascoli Fermo i lupi, si ipotizza, tre o quattro esemplari, son riusciti ad penetrare all’interno del ricovero dove erano al riparo 400 pecore. Sei sono state trovate sbranate mentre la maggior parte di loro è rimasta uccisa nella ressa che si è creata all’interno dell’ambiente per scappare. Alcune sono riuscite a fuggire all’esterno e sono tutt’ora in corso le ricerche per recuperarle.
Un attacco che, purtroppo per l’allevatore, è avvenuto in una zona che si trova al di fuori delle aree montane previste dal recente bando della Regione Marche che prevede una serie di azioni per l’attenuazione del conflitto allevatore/lupo come, ad esempio, finanziamenti per l’acquisto di recinzioni, dissuasori e cani da pastore.”
Considerazioni: 1) La foto mostra un numeroso gruppo di animali mentre Lei non dice che sei sono state sbranate e le altre sono rimaste schiacciate, evidente che la foto trae in inganno, sembrerebbero tutte uccise dai lupi e invece sono state massacrate dall’eccessivo affollamento, eccetto sei, sempre secondo l’articolo. 2) I cani che Lei dice o erano dei Chihuahua o erano andati a farsi una passeggiata perché il loro apporto sembra sia stato inefficiente. 3) Lei dice che la foto mostra le pecore tirate fuori dalla stalla, non vedo i segni dell’ aggressione (per quello che si può vedere da una foto così generica) quindi sono state fotografate , ma lei non lo dice, quelle che sarebbero rimaste uccise per soffocamento o calpestamento o che accidenti non so, io non credo che gli animali sino cosi fragili come le persone, avrebbero le zampe spezzate, sarebbero agonizzanti molti di loro, ma su questo non viene detto niente tutti morti, ma i feriti? 4) E chiudo, se stavano nella stalla perché lei parla di stazzi notturni mobili, scusi l’ignoranza ma sarebbe una stalla mobile? Qui non si vede né una mobile né una fissa.e non si vedono neanche i marchi sulle pecore. Questa immagine mi sembra poco chiarificatrice, infine mi chiedo se il Vostro problema è il rimborso, sarete rimborsati per i sei che dice l’articolo sono stati sbranati od anche per i calpestati che non si capisce quanti siano? Mi spiace per il brutto evento, sa io sono di città e queste cose le conosco poco ma in questo modo resta per addetti ai lavori, io sinceramente mostro delle perplessità di comprensione. E’ chiaro che il giornale arronza sulla modalità di dare la notizia ma Lei non chiarisce molto.Questi animali non avrebbero avuto un ricovero per la notte. Non c’è traccia di cani,E’ come lasciare di notte l’auto con lo sportello aperto e le chiavi inserite. Allora c’è volontà di far accadere tutto ciò, chissà a quale scopo? Facile a dirsi, animali ammalati si possono utilizzare anche in questo modo. Se fossimo in un paese serio questo signore andava multato in modo salato per come accudiva e proteggeva queste povere bestie, ma siamo in un paese di furbi e il giornale tiene bordone a costoro. Che bel paese di merda!
Marzia Maireith Buonfigli – Se ha bisogno di cani pastori basta che si fa un giretto per le associazioni di volontari che curano i randagi: ogni santo anno sono pieni di cuccioli di maremmano che nessuno vuole! Troppo comodo sperare sempre in aiuti “statali”!
Rosae Pellegrini – aiuti statali cioè SOLDI NOSTRI anche di precari e disoccupati per tutelare una casta che per me può anche sparire
Fabrizio Luzi – 100 pecore impossibile…e poi dove erano riparate? Sarà che cercano di prendere i contributi di risarcimento?
Maria Cristina Mosciatti – Basta con queste stupidaggini e bugie..dare colpe ai lupi per prendere i contributi…perche non analizzano di cosa veramente sono morte?
Giuseppe Ruocco – I lupi non fanno stragi di pecore. Uccidono quella per sfamarsi. I cani randagi invece fanno stragi di pecore.in questo caso però mi vien da pensare che le abbia uccise l allevatore per aver risarcimenti. Spero che sia stato incaricato un veterinario per verificare chi le ha uccise
Silvia Di Teo – I lupi non fanno strage di massa, per vivere e per istinto, ne uccidono una. Si guardino le spalle i pastori. Sara competizione, territorio, in pratica interessi
Riccardo Gennari – per quanto sia per la tutela del lupo e al di là che la notizia sia veritiera, purtroppo può succedere che i predatori possano fare, per così dire, stragi di massa, quando si trovino a disposizione un elevato numero di prede concentrate in poco spazio. È un comportamento non sempre ben spiegato ma possibile.
Zuzana Tempera Crhova – Sempre la stessa storia ridicola lupi fanno la strage e ammazzano 100 pecore , mi chiedo con che cosa hanno fatto la strage a fucilate a coltellate, senza mangarle:saranno i lupi vegani o” terroristi” ammazzano così senza motivo
Davide Celli -L’assalto dei Lupi
Apro il Carlino e trovo il solito articolo terroristico su di un branco di capre che sono state sbranate a Gaggio Montano, un paese dell’Appennino bolognese. Le sciocchezze, come al solito, non mancano.
Prima di continuare voglio far presente che compro il Carlino (insieme a La Repubblica) tutti i giorni e, aggiungo, che credo nel lavoro dei giornalisti quando questo è corretto. Molti miei amici sono giornalisti e possono confermare la mia stima.
Cito i passaggi che vorrei commentare. Parla il padrone del gregge: “Abbiamo messo fuori le nostre amate capre e, alle 15, quando siamo rientrati per chiuderle ci siamo trovati di fronte a questo macello”. Il che sarebbe come dire che un meccanico ha lasciato aperta e incustodita la vettura che doveva riparare e un ladro l’ha rubata. Cosa penserebbe il lettore in questo caso? Personalmente penso che se vuoi fare l’allevatore devi gestire i tuoi animali. Lupi o non lupi, ha funzionato così da quando gli animali domestici sono stati addomesticati.
“In passato sono stati immessi in zona cervi, daini, ed altri animali che, cresciuti troppo a livello numerico, hanno comportato un ulteriore immissione, ovvero quella del lupo”
Questa è la solita balla colossale smentita perfino dagli stessi cacciatori. Il lupo non è stato immesso da nessuno. Mi meraviglio molto del giornalista che non precisa, per correttezza di cronaca, che si tratta di una bufala. Sarebbe poi utile ricordare che, se c’è qualche lupo sulle nostre montagne, è proprio perché sono piene di prede. I carnivori servono per riequilibrare il numero degli erbivori. …questo accade quando qualcuno non serve loro delle prede molto più facili di quelle selvatiche, in questo caso le capre.
“Hanno trovato un habitat ideale” (i lupi) – “e, riproducendosi, sono ormai tantissimi”.
Altra sciocchezza. I lupi non sono ancora stati censiti, prova ne sia che il piano lupo è stato sospeso proprio per questo.
Ora è il giornalista che scrive: “Come già anticipato dai coniugi Nicolini, la veterinaria dell’Ausl” …”esaminate le ferite ha stabilito che si è trattato di una predazione da canidi, e dunque da lupi, non singola, ma da branco” Dunque? Dunque è una congiunzione che possiede un valore conclusivo, insomma serve per concludere un ragionamento. E’ un canide, quindi è un lupo. Il che sarebbe come dire che Jhon Fitzgerald Kennedy è stato ucciso da uno scimpanzé perchè solo un ominide sa usare un fucile. Vi torna? Neanche a me, il lupo è un canide, il mio cane è un canide. A ciò si aggiunge che solo un’analisi genetica può determinare il tipo di predatore. Le considerazioni a margine sono imprecisioni che servono solo per spaventare i lettori …che poi non vanno più in montagna perchè hanno paura. E chi gliel’ha fatta venire la paura? Il lupo o certi articoli? Neanche un mese fa, a Silandro, (Alto Adige), sono state sbranate una ventina di pecore e i giornali hanno subito dato la colpa ai lupi, scagionati, dopo una settimana, dall’esame del Dna. Sono stati dei cani.
Tamara Panciera – Non lo fanno quando uccidono i caprioli o i cervi maschi. Lo fanno quando cominciano le stragi dei cuccioli, come in questi giorni. Li vedi sparire, le madri tengono nascosti i piccoli nei boschi, per proteggerli e, credetemi, è straziante il pensiero di come vivano nella paura.Hanno avuto l’indecenza di chiamarla ‘caccia di selezione’, un termine tecnico che suggerisca l’idea di ‘ necessità’. Visto che la natura si regola benissimo da sola , mi chiedo se la caccia di selezione sia stata inserita unicamente per permettere a tutti i cacciatori di fucilare ungulati( cervi, caprioli, daini, stambecchi, ecc) in modo da aumentare la vendita di armi a canna rigata( obbligatorie per questo tipo di caccia) e relativi binocoli. Quindi, ancora una volta , a muovere le pedine non è una natura che necessiti di essere regolata ma , semplicemente, la lobby delle armi! Capite chi comanda? Capite perché l’ attività venatoria non viene minimamente arginata nonostante essa costituisca un costante pericolo anche per la pubblica incolumità??