NEMESI

NEMESI

18 aprile 2015 

Caro forestale,
io ti ho visto. Ti ho visto salvare un animale, svelare una frode, spiegare la natura a una classe di bambini, spegnere un fuoco con una pompa vecchia di almeno 30 anni. Una volta mi hai anche regalato una “scacciafuoco”: un attrezzo semplice, che si fa con i vecchi manicotti ignifughi e un bastone e funziona alla grande.
Qualche giorno fa ti ho anche visto in lacrime davanti a un ulivo centenario che vi hanno voluto far abbattere ad Oria.
So che erano lacrime vere, come le mie. E parlavano del dolore, della rabbia, dell’impotenza.
Ma so anche che nei piani folli di chi ci governa c’è pure quello di “chiudervi” e che contro lo smantellamento del Corpo Forestale dello Stato si è anche levata la voce di tutti quelli che sono contro le mafie.
Ed ora a te, proprio a te, hanno affidato il compito di essere il “braccio armato” di quelle mafie che combatti da tutta la vita. Sì, perchè l’”affaire Xylella” questo è: mafia, reato contro l’ambiente, attentato alla salute pubblica. Lo so io come lo sai tu.
Sappiamo che dove non ci saranno più ulivi ci saranno superstrade che non servono a niente tranne che a nascondere tonnellate di rifiuti. E poi speculazione edilizia e devastazione.
Sappiamo, tu ed io, che respireremo altri veleni e i primi ad ammalarsi saranno i bambini.
Allora ti chiedo solo una cosa: dì no.
Dillo alto e forte, perchè tu hai giurato per difendere l’ambiente e il bene comune.
Ogni volta che ti chiedono di fare abbattere un ulivo: dì no, perchè hai giurato di proteggerlo.
Ogni volta che ti chiedono di andare contro ragazze e ragazzi: dì no, perchè il tuo lavoro non è l’ordine pubblico.
Ogni volta che ti chiedono di fare spargere veleni: dì no, perchè tu sai cosa sono davvero.
Quello che ti chiedo si chiama obiezione di coscienza, si chiama disobbedienza civile.
E’ una pratica semplice, non violenta, dignitosa.
Non sarà facile, ma io e tanti altri allora saremo dalla tua parte. Ti difenderemo se ci difendi.
Saremo al tuo fianco se sarai nei guai, se ti daranno provvedimenti disciplinari e multe, se ti stroncheranno la carriera. Tenere fede a un giuramento, vivere con onore e con dignità ha sempre un prezzo, per tutti. C’è tanta storia ad insegnarcelo e tante vite ben spese.
Ma insieme saremo, come siamo, una comunità. Quella società civile che ha cervello, cuore, gambe e braccia per resistere.
Come gli ulivi.
Contorti, piegati, a volte spezzati da un vento più forte e dall’idiozia degli uomini.
Ma vivi.

Dhyan Gandha Emanuela Risari

 

28 marzo alle ore 22:20 

Molti bambini sognano di entrare nelle forze dell’ordine per aiutare le persone: sognate altro perché sappiate che non sempre aiuterete le persone, sempre più spesso arrivano per caricare i cittadini. Oggi a Melendugno caricavano e manganellavano chi chiedeva il rispetto della legalità. Sindaci, parlamentari, consiglieri regionali e cittadini inermi presi a manganellate da chi invece dovrebbe essere al servizio dei cittadini. Oggi erano al servizio di chi vuole distruggere la nostra vita. Ci sono stati dei feriti tra di noi, abbiamo chiamato il 118 ma gli operatori sono riusciti a passarci solo del ghiaccio con le braccia allungate nel cordone delle divise. Altra carica, altri feriti! Si richiama il 118, arriva l’ambulanza che si allontana subito. Nuovamente una carica, richiamiamo il 118 e ci rispondono che ci sono le ambulanze delle forze dell’ordine, pazientemente spieghiamo che sono stati loro a colpirli e chiediamo che vengano. L’ambulanza viene mandata da Lecce e viene mandata al di la’ del cordone, vicino al cancello del cantiere tra le forze dell’ordine e gli uomini di TAP affaccendati a parlare e gesticolare con gente in divisa, probabilmente i capi. E anche su questo ci sarebbe da dire. Con cariche, manganellate, calci e spintoni sono riusciti a far passare i camion che entravano, caricavano gli ulivi e uscivano scortati dalle divise. Un gruppo bloccato nei pressi del cantiere, tenuti li per ore fino a quando siamo riusciti a creare un varco tra i cordoni e sono riusciti a passare. Scene surreali ogni volta che passavano i camion si abbassavano le visiere, manganello scudo e schieramento a testuggine, appena andavano via si rilassavano. Dimenticavo l’elicottero di Tap che vigilava affinché gli ordini fossero eseguiti. Una giornata assurda, mi sono seduta per terra e mi guardavo intorno, vicino a me un ragazzo ferito alla testa, altri feriti in giro e cariche, continue ed inutili solo per far si che passassero i camion di TAP l’illegale. Guardavo lo schieramento e guardavo noi, lì inermi, eravamo accerchiati all’ingresso del presidio, anche i bagni erano al di là dello schieramento. Finanzieri, polizia, carabinieri lì schierati in tenuta antisommossa, pure l’antiterrorismo c’era. Nel frattempo abbiamo cercato di informarli un po’ su tutta la vicenda Tap, sulla dittatura azera, sul progetto del gasdotto, insomma qualcosa l’avranno imparata. E da bravi operai, non appena gli uomini al servizio di TAP hanno finito il lavoro di questa giornata, anche le forze dell’ordine hanno cominciato a ritirarsi. Qui la scena diventa comica: arriva la camionetta si girano mentre alcuni di loro, visiere abbassate, scudi alzati iniziano ad indietreggiare, controllavano caso mai li colpivamo alle spalle: NOI NON SIAMO VIGLIACCHI, NON COLPIAMO ALLE SPALLE PERCHE’ NOI SIAMO DALLA PARTE DELLA LEGALITA’ E VI GUARDIAMO NEGLI OCCHI ricordandovi che su questa terra ci vivete anche voi e non abbiamo paura perché accarezzate il manganello. Questo è il resoconto di una parte della giornata, all’incirca dalle 12.30. Manca la mattinata che è stata anche peggio perché un eroe di questa terra ha avuto un malore ed è stato portato in ospedale.
Oggi lo Stato contro lo Stato.
Quando si devasta il paesaggio oramai è consuetudine che si chiamino le forze dell’ordine.

Eliana Fanelli

SILENTI NEI SENTIERI, TACITATI IN CASERMA

Silenti nei sentieri tacitati in caserma

Tecnicamente è un successo! Il Corpo Forestale dello Stato è stato cancellato perchè un Corpo di Polizia non deve anche occuparsi di incendi boschivi, per i quali esistono i Vigili del Fuoco.

I Forestali, sono diventati militari, dicono, con loro piena soddisfazione, e tra i programmi della nuova struttura c’è anche l’addestramento di forze di polizia del continente africano, cosa nuova per i Forestali di una volta, ma utile per l’umanità intera. Il tutto nell’ottica di un risparmio che si ottiene ottimizzando il servizio, partendo dalla sostituzione di tutto quanto era del CFS alle nuove esigenze della nuova struttura dei CC, costi che vanno considerati per quanto si spende per il nuovo ma anche per quanto si aliena del “vecchio” che si tratti di veicoli, divise, mobilio, impianti diversi, alcuni dei quali passano alla rottamazione pur essendo oggetto di forniture recenti e funzionanti.

E’ una rivoluzione epocale che coinvolge solo una parte dell’Italia perché, non potendo fare altrimenti, restano operativi ed attivi i Corpi Forestali Regionali (nelle regioni e province autonome) con le loro prerogative, mansioni e funzioni che il legislatore attento non è riuscito neanche a prendere in considerazione forse perché sarebbe stato necessario dedicarci un po’ più di tempo, forse anche un po’ più di ragionamento e riflessione, lasciando in essere un’anomalia ben più significativa della stessa esistenza del quinto Corpo di Polizia dello Stato.

A cose fatte, insegne e scritte cambiate, alcune invero infelicemente realizzate, qualcuno, prima sommessamente, poi via via più sonoramente ha evidenziato le tante, troppe magagne della frettolosa riforma ed ecco che, dopo aver sbandierato la urgente necessità di separazione delle funzioni di Polizia da quelle di spegnimento degli incendi, si profila concretamente all’orizzonte una inversione di rotta che porterebbe i Forestali Carabinieri (suona meglio che Carabinieri Forestali) ad occuparsi anche di quello che facevano prima della ottimizzazione, vale a dire la direzione delle operazioni AIB, non più come struttura titolare (lo sono i VVF), ma per dirigere gli stessi, ai quali non sono state trasferite né attrezzature né infrastrutture né personale in misura adeguata ai nuovi compiti. Ed i VVF giustamente mugugnano, anzi urlano il loro disagio, perché a loro, sottopagati e messi sul piedistallo solo per i meriti cui non corrispondono adeguati compensi, dovrebbero sottostare alla direzione di chi gli ha lasciato la patata bollente in mano secondo la logica di tanti oneri e poco onore.

All’uomo di strada che neanche sa cosa è accaduto poco importa, limitandosi a lucidarsi gli occhi al vedere veicoli bianco-verdi con le scritte nuove, attribuendo la cosa alla cena pesante della sera precedente. E non è ancora finita, perché le migliaia di ricorsi in essere potrebbero stravolgere ulteriormente i programmi frettolosamente messi in atto per distruggere una storia scritta da uomini che operando “nel silenzio dei sentieri” hanno sino ad oggi protetto e curato la nostra cara Italia, incuranti dell’apparire fatto di stellette e sbattute di tacchi, tanto da essere alcuni antimilitaristi sino all’ossessione, oggi costretti a sopprimere la propria convinta posizione per poter vivere. Cui prodest?

Alberto Berti

L’OVVIO LO VEDE UN BIMBO…

l'ovvio lo vedono i bimbi

Avevo una decina d’anni, quasi un enfant prodige, e avevo dato con Abbado l’esame di diploma inferiore di pianoforte, ricevendo inebrianti congratulazioni per le mie doti interpretative. Addirittura in teatro avevo a lungo scherzato con quel gentiluomo affascinante che era Mario Del Monaco, casualmente presente: mi aveva lasciato giocare nel ruolo di giovane donna e io, che me lo ero immaginato altissimo come spesso crediamo siano i grandi del palcoscenico, avevo scoperto, conoscendolo di persona, come la sua statura fosse invece nella media. Insomma quel giorno, poco più che bambina, avevo creduto di essere una “grande” musicista. Quindi la sera, tornata a casa, gasatissima, corsi al pianoforte per suonare; il mio Maestro mi aveva scritto un appunto perché comprassi gli spartiti che mi avrebbe fatto studiare nel nuovo anno accademico: aprii subito Chopin, finalmente avrei interpretato Chopin! finalmente lo avrei suonato, ma non con quello che giudicavo mero virtuosismo tecnico come Pollini, ma personalizzando la meravigliosa sensibilità del mio adorato Rubinstein, le cui esecuzioni ascoltavo e riascoltavo in continuazione … e ….. e con Chopin aperto sul leggio non sapevo neanche COME mettere le mani sulla tastiera per tradurre quel profluvio di note in suoni. Chiusi, impotente, i nuovi libri in attesa degli insegnamenti del mio Maestro. Cocentemente delusa sulle mie capacità proprio nel giorno in cui avevo avuto riconoscimento ufficiale del mio talento, imparai che occorre tempo e infinita umiltà per superare i propri limiti, che appunto il traguardo appena raggiunto rimarca indelebilmente.

Cari generali CC, il vostro CUTFAA è ridicolo quanto me bambina che mi pavoneggiavo col famoso tenore; l’esperienza del piccolo NOE riguardo ai reati ambientali è quanto il primo esame certifica come conoscenza dei rudimenti basilari; un agente semplice del CFS ne sa infinitamente più d’ambiente del più medagliato generale d’armata, cosi come l’allievo che ha compiuto il curriculum studi seppur con voto minimo ne sa più del più talentuoso principiante.

Cari generali perché quella missiva formale di benvenuto ai Forestali, lettera morta perché non sostanziata da una presentazione dei Forestali alla vostra truppa sempre all’oscuro di tutto, relegata in cieca obbedienza e fama d’insipienza?

Cari generali CC così tronfi degli eroismi antichi, perché annullate la Memoria d’Italia buttando gli archivi storici del CFS come carta straccia, avallando il luogo comune di militari ignoranti ed incolti che sanno solo applicare regolamenti?

Cari generali perché avete voluto occupare le funzioni del CFS senza alcuna ricognizione conoscitiva per studiare il vostro terreno di conquista?

Cari generali, la storia si ripete e voi tutti siete ancora quelli di Nassirya: sprezzanti con gli ‘autoctoni’, incapaci di strutturare una base operativa, responsabili di stragi inutili.

Cosa vi impedisce di guardare con occhi puri e vedere quello che anche un bambino vede?

La Forestale e i Carabinieri furono entrambi fondati dai Savoia duecento anni orsono con funzioni diverse e hanno goduto di pari dignità finché hanno operato nel loro specifico ambito, amati dalla popolazione perché selezionati e formati proprio per i diversi servizi necessari alla comunità.

Antica saggezza paragonabile a quella per cui nel 1600 i monaci sul Gran san Bernando crearono le razze da soccorso, consapevoli che occorressero cani di grande taglia privi d’aggressività, in cui esaltare le caratteristiche d’imperturbabilità, autonomia e pazienza, totalmente agli antipodi rispetto alle doti apprezzate dai cacciatori nei cani segugi che in braccata s’aizzano vicendevolmente seguendo il capomuta: sarebbe ridicolo ordinare a un terranova d’infilarsi in una tana così come ordinare a un bassotto di sostenere a galla un naufrago.

E invece è successo proprio questo nei mi(ni)steri della Repubblica: si è condannata la Forestale ad entrare nell’Arma e si è condannata la Natura ad affogare.

Antonella Giordanelli

SPILLE DI SICUREZZA

Spille di sicurezza

 

SICUREZZA E VOLO??? DISTRUGGERE E’ MEGLIO DI AMMETTERE UN ERRORE

Dopo lo smembramento della guardia forestale ecco che vengono a galla i veri problemi di gestione fallimentare della macchina pubblica… naturalmente ci si riempie spesso la bocca con la parola “sicurezza” ma la verità è tutta contenuta nel termine “privatizzazione”. 
Adesso tocca alla polizia fare i conti con le politiche di un ministero, quello dell’interno, dove il risparmio è la soluzione a tutto.
 
E pensare
 che nella polizia come è per i vigili del fuoco tutto è gestito in modo “casereccio”… del resto è più “economico” per lo Stato fare, coniare e gestire brevetti e registri “fatti in casa” invece di rispettare la legge… per nostra fortuna, parliamo come cittadini, la Forestale negli anni è stata più furba… puntando alla qualità e alla professionalità del servizio… peccato che la Madia li ha “uccisi” in nome della stupidità… per fortuna nei carabinieri tutto va bene… lì i “generaloni” hanno imposto il silenzio grazie all’opera servile dei “cocer”… del resto lì la Madia ha veramente fatto miracoli… la ricostruzione delle carriere per i “grandi” è garantita… ma il servizio ai cittadini??? … lasciamo perdere… che è meglio… 
Che dire adesso… a chi toccherà ora… SICUREZZA E TAGLI DELLA SPESA PUBBLICA STANNO GUARDANDO ALLA PENITENZIARIA MENTRE I VIGILI DEL FUOCO HANNO DECISO DI FARE HARAKIRI DA SOLI CHIEDENDO LA 121/81…

Sulla stampa sono stati pubblicati i nomi di politici e ministri fra questi il Ministro (NON ELETTO) dell’Agricoltura MARTINA con il più basso reddito di €. 46.750,00. Per mantenersi la poltrona ha votato SI allo smembramento del Corpo Forestale dello Stato, circa 7.000 uomini, per la modica cifra di €.6.60 per ogni uomo forestale, Guardia semplice che sia fino ai piloti degli elicotteri che hanno rischiato la vita sugli incendi o soccorso pubblico. Se nel complesso valutiamo anche tutti i mezzi ha regalato tutto. VERGOGNA POLITICA.

..….in pratica ora ammettono che l’accorpamento era: un cambio di divisa e livrea, militarizzazione coatta, controllo dell’attività investigativa…e che il tutto non porta a nessuna economia…

Ma che bravi sti politici governanti per se stessi quindi riprendendo la parte della clausola inserita: prevede che “… al fine di rafforzare gli interventi di razionalizzazione volti ad evitare duplicazioni e sovrapposizioni, anche mediante un efficace e omogeneo coordinamento informativo, il capo della polizia-direttore generale della pubblica sicurezza e i vertici delle altre Forze di polizia adottano apposite istruzioni attraverso cui i responsabili di ciascun presidio di polizia interessato, trasmettono alla propria scala gerarchica le notizie relative all’inoltro delle informative di reato all’autorità giudiziaria, indipendentemente dagli obblighi prescritti dalle norme del codice di procedura penale”.
Per cui con queste scuse puerili del coordinamento e balle varie, si pone l’obbligo di riferire al superiore le iscrizione nel registro dei reati? Ma che bravi i politici corrotti!
 
Così la vita diventa più facile ne’? Siccome è difficile comprarsi tutti i procuratori, come facciamo a risolvere il problema? Facciamo riferire tutto ai capi zona, così basta mettere loro sul libro paga e sapremo su cosa ci sta indagando il procuratore, così ci cuciamo le lebbra e chiudiamo i telefonini e incominciamo a distruggere le prove. Ma che bravi, che bravi, che bravi sti politici.

Solo nei paesi totalitari, i cosiddetti stati canaglia, esistono forze di polizia militari totalmente militarizzate.

Allerta incendi in Liguria. Ma tranquilli, con la nuova riforma della PA tutto funzionerà meglio. Al comma 347 è prevista l’autoestinzione degli incendi boschivi con la sola imposizione delle mani. Da domani sarà tutto già rimboschito e le magnifiche sorti e progressive illumineranno i nostri cammini.

Gennaio: mezza Italia bloccata dalla neve e tanti mezzi di soccorso che non possono uscire perché hanno ancora le insegne del Corpo Forestale dello Stato.
Questo è il risparmio del governo abusivo

2017 METEOMONT, attività compiuta da omini neri in mocassini e mantellina ad alta visibilità.

RIGOPIANO…. Un banale toponimo? RIGO, linea, solco, strada: sito valanghivo… PIANO, zona pianeggiante: zona di accumulo…
La storia di quei posti forse, doveva far riflettere sul toponimo e sopratutto alcuni eventi diventano ciclici in condizioni meteo particolari..

Che tristezza vedere snaturare così le nostre divise. Nessuno dico nessuno che lavora a protezione dell’ambiente si vestirebbe di nero. È un colore che non c’entra nulla

Ho superato il portone della scuola di Sabaudia nel lontano luglio del 1980, in 37 anni di servizio molte volte ci hanno provato a cancellarci finché ci son riusciti: il trio Patrone, Renzi e Del Sette per noi è stato micidiale.

21 marzo – Giornata internazionale delle Foreste. In Italia senza la Forestale è un giorno di lutto.  

Carabinieri si nasce. Non puoi diventarlo per decreto. La linfa che ci scorre nelle vene è e sarà verde forestale nonostante le imposizioni.

Primo giorno di primavera, giornata mondiale delle foreste. La prima senza il Corpo Forestale dello Stato. Che assurdità!

Anche oggi che è la giornata mondiale dell’acqua il Corpo Forestale dello Stato è assente…..in attivita’ di servizio ero sempre presente con le scolaresche a spiegare loro l’importanza dell’acqua. Chi va adesso, l’arma?

Consolati…”diamo fastidio” il diamo in quanto orgogliosamente indosso ancora la livrea grigioverde…anche se qui al sud il mondo è un ‘tantino’ diverso ma non troppo…in 650 non sappiamo più a quale santo girarci per riuscire ad onorare ogni giorno il dettame del nostro lavoro…  

Per la prima volta al mondo sono state militarizzate coattivamente delle donne, nemmeno il fascismo lo fece, nemmeno in caso di guerra è previsto. C’è di che essere orgogliosa ministra?

Casomai, è nelle peggiori dittature filo-comuniste, delle quali questi “governi” sono figli, che il rispetto della donna viene meno. Detto questo, il vomito è comunque totale! D’altro canto, in un paese di voltagabbana cosa vuoi aspettarti!?! Pietà!

La Pinotti è orgogliosa di essere riuscita a ficcare a forza nell’Arma carabinieri, già Esercito, tra le decine di generali di brigata 3 o 4 donne relegate nel ruolo ad esaurimento. Il CFS era l’unica forza di polizia dove le donne erano arrivate al vertice, mentre ora al comando dei Carabinieri Forestale ci sono solo uomini, poiché la vicecapo generale del CFS ha dismesso la divisa e si aggira in borghese con altri 44 funzionari nel Ministero dell’agricoltura dove ancora non ha né stanza, né sedie, né pc, né recapito telefonico.

Spero solo che questo regime sprofondi il prima possibile e che tutto quello che hanno fatto venga giudicato e vengano abolite tutte le leggi insensate che hanno fatto a colpi di maggioranza….

Nell’atrio del Ministero dell’Ambiente, dov’è in servizio il NOE, tra i carabinieri ne ho subito notato uno, ma non perché fosse il più alto, bensì perché era scuro in volto, tutt’altro che a proprio agio nonostante l’atteggiamento gentile del personale nel dicastero. Mi sono avvicinata sorridente, cercando con gli occhi sulla divisa nera “quel” distintivo, ma mi si è stretto il cuore vedendo quanto è piccino. Il giovane Forestale poi era preoccupato e teso a precipitarsi per scattare nel rigido saluto ad un’auto nera che stava entrando. Così ho scambiato cordialità con gli altri e non ha trovato parole per lui. Quella spilletta mi s’è conficcata in gola, ferendomi l’anima.

LA TRINCEA

CFS Ispettorato

Fermi ad un semaforo, ho incrociato l’auto degli ex forestali con la nuova livrea carabinieri, forse, inavvertitamente, con lo sguardo o con altri segni del corpo ho dimostrato il mio stupore ma più che stupore sicuramente ha attirato una mia espressione di disappunto.
Il carabiforestale alla guida mi ha chiesto: qualcosa non va? Dopo un grosso sospiro ho detto loro avete tutta la mia solidarietà e quella di gran parte degli italiani. Il loro sorriso come risposta è stato più appagante di tante parole.

Il mio cuore batte e batterà fino all’ultimo giorno per questo stupendo e insostituibile Corpo. Potrete togliere tutte le scritte dai muri, cartelli e all’ingresso dei vari Uffici. Sostituire i colori dei mezzi e delle divise. Cambiare i gradi e fregi dalle divise, ma non riuscirete MAI a cancellare l’amore che i FORESTALI e tanti cittadini ripongono e riporranno per sempre per questo Glorioso Corpo. Viva il Corpo Forestale dello Stato.

Vogliamo parlare dei “corsi di benvenuto”? Ma benvenuto de che?!? Noi siamo sempre stati qui! Casomai è qualcun altro che è arrivato … Devastando tutto quello che eravamo.

Tra tutti gli Stati Democratici solo in uno costringe alla militarizzazione coatta, così come ti umilia coattivamente.

Una collega che è andata alla scuola di Firenze durante la vestizione è stata palpeggiata. Lei ed altre.

Sta di fatto che i loro vertici professano una certa stima nei nostri confronti ma poi all’atto pratico ti trovi a rapportarti con saccenti colonnelli che sarebbe da sbattere al muro. Fanno una cosa sola e la fanno con tempi biblici. Noi prima eravamo pochi ma avevamo molta libertà di azione e ora ci stiamo scontrando con un’organizzazione fondata sulla burocrazia.

…..è vergognoso….umiliante….stupido….

Avevamo dei Comandanti colti e preparati…Con lauree nei settori specifici. Avevamo uomini e donne preparati in ogni ruolo, con studi specifici alle spalle, per condurre al meglio questo mestiere. Ci eravamo specializzati negli ultimi anni con corsi di aggiornamento periodici, un po’ su tutti i settori diversi di nostra competenza e in senso lato, sulla Polizia Ambientale e Agroalimentare. Avevamo ottenuto negli ultimi tempi dei risultati significativi su tutti i settori. Avevamo difeso con le poche forze la Natura e tutto il popolo italiano anche con interventi tempestivi in soccorso di cittadini in difficoltà. Certo, potevamo ancora migliorare…..Ma riesce difficile ancora comprendere perché….Perché?

Avevamo comandanti? Se avevamo Comandanti, forse non ci saremmo trovati dove siamo!

Forse il nostro punto debole sono stati proprio alcuni Comandanti, oltre naturalmente a tutti quelli che hanno rinnegato l’essenza del nostro servizio per scimmiottare altri.
Il nostro lavoro era fondamentale per il Paese ma non tutti lo hanno capito. Si è cercato di fare altro e questo è stato l’inizio della fine, oltre naturalmente ad alcuni vertici privi di passione, di esperienza e di professionalità.
Ho conosciuto molti forestali e per questo capisco perché, nonostante tutto, in settemila fossimo in grado di svolgere un ottimo servizio.

Troppo indipendenti….troppo scomodi e poco gestibili…

È o non è violenza e libertà negata a coloro che per libera scelta avevano deciso di fare un lavoro diverso da quello che era “militare”?

Se ho scelto la mobilità è proprio per non aver mai accettato di indossare altra uniforme se non quella del CFS, nonostante non abbia parenti nel corpo, ma solo per mero amore, diversamente da tanti altri … non ho esitato neanche un minuto a far un salto nel buio (da sola) … ma fiera di uscire a testa alta per coerenza per non condivisione, soprattutto perché mi sono guadagnata tutto da sola e non ho mai dovuto ringraziare nessuno.

Solo poco tempo fa ci avevano dato la medaglia d’oro al valor civile…..Poi ci hanno soppressi…..Come una madre che abortisce il figlio senza ragioni o peggio come quel figlio disperato che vuole abbracciare la madre e lei fredda e cinica non apre la busta….. Così…… Così ci hanno trattati….questa è la verità….

Ma che senso ha… .

Ho partecipato, in rappresentanza dell’AnFor, alla manifestazione per l’istituzione del Btp dei Carabinieri e sono stato un po’ in disagio. Mi sentivo una “zona verde in una confusione”. Vedere colleghi ed ufficiali che sapevo in grigioverde, vestiti tutti di nero ed io ancora con labaro verde, alamari del CFS e pasubio grigioverde, mi sentivo osservato.

È stato traumatico, è stata una vera e propria invasione ma poi gli impegni lavorativi e soprattutto quelli familiari hanno soppresso ogni sentimento.

Io vado in pensione alla fine del mese per non vivere questo schifo.

Quanto mi mancano i miei simboli identificativi!

Il punto debole dell’amato CFS è stata parte del vertice, impegnato ben più a fare la scalata al grado che vivere, comprendere e risolvere i problemi legati alla realtà del Corpo. Il distacco con la vera vita del CFS è stato, in alcuni casi, abissale, e su questo hanno fatto leva i fautori della morte del Corpo Forestale dello Stato. Quei pochi che hanno alzato la voce contro sono stati messi a tacere ed hanno taciuto non per vigliaccheria o convenienza ma perchè erano i primi a rendersi conto della amara realtà. Chissà come sogghigna quel funzionario, oggi Colonnello, che imponeva al personale di lasciare l’M12 nel cofano delle macchine durante i pattuglioni con CC, PS e GdF perchè diceva che il CFS doveva restarne fuori da possibili conflitti a fuoco!

Per la prima volta da quando sono maggiorenne ho dovuto chiedere il permesso per espatriare. Inizio a soffrire di claustrofobia.

Assurdo. Veramente assurdo. Se lo avessi scelto tu potrei dirti che la cosa non mi interessa, ma avendo lottato con tutte le tue forze contro uno stato di regime…mi chiedo se gli interlocutori non fossero sbagliati e se ancora una possibilità esiste. Se non esiste, troviamola. Grrrrrr….

Grrrrr In questo momento ho perso le speranze nei metodi di risoluzione dei conflitti propri delle democrazie. Ma non posso inneggiare alla lotta armata perché mi troverei a provare bastone ed olio di ricino in un nulla.

La scritta storica dell’ispettorato, tolta frettolosamente per cancellare qualsiasi memoria e poi rimessa per l’intervento della soprintendenza: quando anche l’arroganza e prosopopea subisce battute d’arresto.

Per un VERO Forestale questi simboli non potranno essere mai cancellati dal suo cuore.

Pensavo fosse più semplice voltare pagina ed identità…. troppe immagini, troppi ricordi, troppo impegno mi legano a te, in quasi 27 anni di convivenza…….. No, non credo proprio che uscirai mai dalla mia vita, CFS.

Il tempo si è fermato al 2016.

Ai Forestali dico di fare i carabinieri, non di essere carabinieri!

… nel mentre … io … mi sto preparando con cura ad adottare … la famosa tecnica del bacarozzo che si finge morto … pregate per me …

Troppo semplice liquidare tutto con una spilletta…

Quanta nostalgia, quanto dispiacere e quanta rabbia. …lasciare il nostro straordinario mondo non può che far continuare a piangere e sanguinare il cuore. ….ferite difficilmente cicatrizzabili….

M’ hanno costretto a lasciare la trincea in mezzo alle macerie fumanti

VA TUTTO BEN, MADAMA LA MARCHESA !

va tutto ben madama la marchesa

Si è tenuta presso la Commissione ambiente del Senato, l’audizione dell’attuale (e più volte prorogato) Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette e dell’ex-capo del CFS, Ing. Patrone, attualmente a capo dell’Ufficio stralcio presso il Comando Generale dell’Arma.
Nel link è possibile rivedere l’audizione dalla web-TV del Senato: http://webtv.senato.it/4621?video_evento=3414
Personalmente ritengo che si sia trattato della solita manfrina, visto che non è stata data la possibilità ai parlamentari presenti, di rivolgere domande a quelli che sono i principali responsabili della militarizzazione e smantellamento della “Forestale”, insieme ovviamente alla ministra Madia e all’ex-premier Renzi.
Avrei voluto rivolgere all’Ingegnere e al Generale le seguenti domande:
1. Come giustificano l’inosservanza delle corrette procedure di notifica legale nonché il mancato coinvolgimento nel procedimento di una parte del personale, dell’intera procedura di transito in altre amministrazioni? Infatti, il famoso DPCM ai sensi dell’articolo 12 del DLGS 177/2016, è stato pubblicato in G.U. a gennaio mentre la procedura si è conclusa il 13 dicembre.
2. Perché solo un esiguo numero di dirigenti e di ex-agenti CFS sono transitati nei VVF ? circa 400 unità ai VVF contro le oltre 7.000 passate ai CC!
3. Qualora i TAR dovessero accogliere i numerosi ricorsi rispetto le collocazioni, in che modo si darà continuità al servizio antincendio boschivo?
4. L’articolo 9 del decreto legislativo n. 177 del 2016 deve essere interpretato come un trasferimento delle competenze in materia di coordinamento delle operazioni di spegnimento dalle regioni al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, o rimane vigente quanto previsto dalla legge 21 novembre 2000 n. 353, «legge quadro in materia di incendi boschivi» secondo la quale sono le regioni a coordinare le operazioni a terra?
5. visto che l’articolo 13 del DLGS 177 stabilisce che attraverso uno o più decreti del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dell’economia e finanze e degli altri Ministri interessati, da adottarsi entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del decreto, sono individuati le risorse finanziarie, i beni immobili in uso ascritti al demanio o al patrimonio indisponibile dello Stato, gli strumenti, i mezzi, gli animali, gli apparati, le infrastrutture e ogni altra pertinenza del corpo forestale dello Stato che sono trasferiti e visto che al momento tali decreti non risultano essere stati emanati, con quali criteri sono state ripartite le basi aeree, i mezzi terrestri, gli aeromobili, ecc., dell’ex-CFS tra CC e VVF?
6. Con una circolare interna dell’Arma dei Carabinieri, si dà la possibilità a quest’ultimi di dirigere le operazioni di spegnimento degli incendi boschivi – qualifica DOS – andando però in contrasto col DLGS 177/2016 che conferisce ai CC solamente la prevenzione e la repressione delle violazioni compiute in materia di incendi boschivi, mentre ai VVF vengono attribuite le competenze in materia di lotta attiva contro gli incendi boschivi e spegnimento con mezzi aerei degli stessi, ecc.. Alla luce di ciò, qual è la norma di riferimento che conferisce questa nuova competenza ai CC?
7. Perché vige ancora il “1515”? Non è previsto il solo “112” come numero unico di emergenza, tra l’altro fortemente voluto proprio dai CC?
8. Nelle città nelle quali sono presenti comandi dei CC nucleo NOE e comandi dei Carabinieri Forestali, a che punto sono gli accorpamenti delle sedi, come da legge Madia per la razionalizzazione delle spese? Accorpando i nuclei ambientali dei CC e dei CC Forestali si permette una maggiore omogeneità dei lavori a livello di indagini ambientali ed una maggiore presenza di forze di polizia ambientali, le quali a nostro avviso sono troppo scarse in molti territori martoriati da problemi di inquinamento ambientale.
9. quale sarà il destino delle indagini/inchieste in corso nell’ambito dell’ex CFS?
Per questo, nell’esercizio delle nostre funzioni, chiederemo un’altra audizione dell’Ing. Patrone e del Generale Del Sette affinché questi nodi, nell’interesse esclusivo della collettività, vengano definitivamente sciolti.
BASTA MANFRINE, I CITTADINI ESIGONO RISPOSTE!
on. Massimiliano Bernini, M5S

Ambiente ed ecologia 2.0 !

Tranquilli… le foto sono di un mese e mezzo fa, di modo che questa volta evitiamo di fare la “caccia alle streghe”, perché i miei colleghi Forestali sono molto più importanti di qualche foto ove si evince la spregiudicatezza di una parte dello Stato nel rispettare le regole dello Stato…perché questo può accadere negli Enti Aeronautici dello Stato perché… chi ce po’ dì quaccosa a noi? Noi semo Ente Aeronautico de Stato e famo come cavolo ce pare…ed ecco che certi lavori, con vernici poliuretaniche, le facciamo senza una camera di verniciatura dotata di impianto di aspirazione e filtraggio fumi tale da farci entrare un elicottero con tutte le pale.
Questa volta siamo a Rieti, hangar di tutti e di nessuno, eppure in assenza dei decreti interministeriali di assegnazione dei beni, i carabinieri fanno “l’asso piglia tutto”.
In virtù di un decreto legislativo che lascia margini interpretativi, si monopolizza il magazzino ricambi, con prodotti aventi scadenze (tanto che ce frega, sono soldi degli italiani, mica nostri), si impedisce o si limita l’uso di attrezzature e, notte tempo, in maniera furtiva, si provvede a portar via le officine mobili con ASSICURAZIONE RCA in carico ai Vigili del Fuoco per portarle in un ambiente più protetto…se non altro da un cartello che reca la dicitura “zona militare, limite invalicabile”. Tiro ad indovinare: Pratica di Mare potrebbe essere corretto? Magari sbaglio…e allora taccio.
Non so…non sono certo che un simile lavoro rispetti le normative Enac, Easa, i manuali aeronautici, le varie norme sull’inquinamento e sulla salubrità degli ambienti di lavoro… e speriamo che l’omino della vernice abbia avuto una maschera. E i pattini da neve, poi…ma non sono di colore rosso? Rosso con potenziali gocce e polveri verdi, decisamente un bell’abbinamento.
Ohps…questo è un nh500 ormai passato a Registro Aeronautico Militare, forse qui le norme di sicurezza dell’ambiente sono diverse e io, da ignorante, le ignoro.
Ma forse la tutela per l’ambiente passa da un nuovo motto: DISPERDIAMO NELL’ARIA POLVERI DI VERNICE GREEN PER UN AMBIENTE PIÙ GREEN.
A proposito: le polveri di vernici, disperdendosi nell’aria, possono anche inquinare i banchi idraulici e uno è proprio in quel furgone bianco che si vede in foto e un altro è in hangar. Così, giusto per ricordare in cosa si incappa quando si ignora il concetto di ambiente in senso OMNIA. Potrebbe mai essere che il controllore schiacci i piedi ad esso stesso che è anche il controllato?
Annamo proprio bene se chi dovrebbe essere paladino dell’ambiente ignora come salvaguardarlo.
VIVA L’AMBIENTE, VIVA I CARABINIERI VERDI 

 

Sulla questione aib e sul personale vvf-aib cioè noi ex cfs (non userò più questo termine). Abbiamo capito che nei vvf ogni provincia è una repubblica autonoma, non solo per l’aib chiaramente, ma credo che non sia più possibile un trattamento così disparato, con colleghi a cui viene detto che non sono operativi (quindi cosa? Amministrativi? Con la divisa?), altri sbattuti in qualche ufficio, altri a cui viene fatto fare il dos (appena arrivati)…altri a cui vengono già fatti fare corsi di specializzazione, insomma tutto ed il contrario di tutto!! Al di là di decreti che comunque non chiariranno la nostra posizione, pretendiamo linee guida uniformi in tutta Italia. Il Personale deve essere messo nelle condizioni di lavorare!! Ora basta, sveglia VVF!!! Che fine……..

 

Scocca la mezzanotte del 2017 e gli umbri, terremotati e non, telefonando nelle 24h  al numero d’emergenza ambientale 1515 di Perugia  sono messi in contatto con la sala operativa di …Roma, e così anche i lombardi e i molisani, perché, per una trascuratezza burocratica, non era stato aggiornato a suo tempo l’indirizzo mail della SO (sala operativa) del CFS rispetto alla vecchia dicitura  COAIB  (Centro Operativo Anti Incendio Boschivo). Grazie alla razionalizzazione dei servizi al cittadino e all’accuratezza con cui sono state valutate le attribuzioni del personale CFS ai vari corpi, tutti, proprio tutti, gli agenti forestali della sala operativa del 1515 dell’Umbria sono risultati  “incasellati” in base al titolo “indirizzo di posta elettronica” nei VVF e quindi non risultano operative 24h le sale operative 24h passate ai CC! … Ci sono i Forestali che non hanno mai fatto i pompieri messi al centralino dei VVF e contemporaneamente numeri d’emergenza ambientale dei carabinieriforestali che non rispondono perché gli operatori sono pompieri. Evviva!

 

Era il 1 agosto 1988 quando ho varcato la porta della scuola cfs di Cittaducale ed da allora è nato dentro di me lo spirito forestale. Ho amato questo lavoro, ho cercato in tutti i modi di difendere ciò che Dio ci ha donato: il creato. Ora sono diventato un vvf non per mia volontà ma soltanto perché dei politici hanno deciso di sopprimere un corpo altamente specializzato per la difesa della natura. Io non condivido questa scelta e non la condividerò mai perché razionalizzare non è dividere ma unire. Prima era il cfs che si occupava di prevenzione, repressione e coordinamento per quanto riguarda gli incendi. Ora non si capisce dove iniziano i compiti che appartengono ai cc e quelli dati ai vvf. Ora gli ultimi protestano per le retribuzioni molto inferiori agli ex appartenenti cfs. Questo decreto sta creando soltanto malcontenti. Era proprio necessario farlo oppure si doveva accontentare qualcuno? In me non  morirà mai quell’aquila che era il simbolo della libertà

 

…….questa sera mi è ritornata insistentemente alla memoria, una mia esperienza di vita professionale. Doveva essere il 1994, se non ricordo male. Nelle famose coste di Diecimo, si sviluppò un incendio boschivo di dimensioni davvero grandi. Ero il Comandante della Stazione Forestale competente per quel territorio e di conseguenza anche il coordinatore per le operazioni di spegnimento di quell’incendio. Ad un certo punto mi resi conto, che l’elicotterista aveva delle difficoltà ad individuare le fiamme, perché c’era il bosco e perché spirava molto vento, che faceva uscire il fumo dal bosco, a distanza notevole da dove era realmente il fronte del fuoco. Decisi di rimanere proprio sotto l’elicottero e farlo sganciare proprio sopra di me, che ero nei pressi del fronte del fuoco, rimanendo in contatto continuo via radio, con il pilota. In quella occasione mi sono preso un mucchio di secchiate d’acqua fredda, perché l’elicottero andava a pescare nel laghetto delle Pianelle, sito lì vicino, ed è un laghetto di montagna e l’acqua è terribilmente fredda anche in estate. Così operando, e con il tempestivo intervento per la bonifica di una squadra di operai davvero in gamba, riuscimmo a spegnere le fiamme e a domare l’incendio. Io sono rimasto però indolenzito per una settimana, come se mi avessero accoltellato alla schiena, tanto era fredda l’acqua. Vorrei qui ringraziare gli operai che intervennero uno ad uno ed anche il pilota dell’elicottero se tutti fossero su queste pagine e se potessero ricordare quell’esperienza. Oggi purtroppo, la sensazione di coltellate ricevute alla schiena l’ho avvertita molto più intensamente, rispetto a quella volta, ma mi rialzerò…..mi rialzerò, anche questa volta.

 

“Tu non hai trovato niente, tu sei solo chiacchiere e distintivo! Tu in mano non hai niente, non hai niente per il tribunale, non hai preso il contabile, tu non hai niente! Non hai niente, sei solo un povero ……! Con me non ce la fai!”… Al Cemento

E FU CAOS

E fu caos

Un percorso relativamente breve si è compiuto e, dagli annunci politici di due anni or sono, si è passati ad una decisamente “densa” legge di riassetto (decreto legislativo 19 agosto 2016 n. 177) che dispone in materia di razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato.

Sulla scorta di tale normativa, nel volgere di pochi mesi, sono stati avviati i successivi passi amministrativi e gestionali per il transito alle nuove destinazioni di ogni risorsa umana, strumentale e finanziaria del CFS. L’ultimo giorno del 2016 sono state ammainate le bandiere del CFS che chiude così la sua storia iniziata il 15 ottobre del 1822.

Il transito è puntualmente avvenuto e dall’1 gennaio 2017 c’è stata l’acquisizione di ogni risorsa del disciolto CFS alle sue nuove organizzazioni e case-madri: principalmente in direzione dell’Arma dei Carabinieri, che fa la parte del leone; con quote minime anche verso la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza e il Corpo dei Vigili del Fuoco. Al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali rimane sostanzialmente solo il servizio CITES, che si occupa di controllare sull’introduzione nel nostro paese di piante ed animali di specie protette, dannose od invasive dell’equilibrio ambientale.

Passa di mano, quindi, la ricca dote di quella che era l’organizzazione dei nostri “rangers”, consistente in velivoli, veicoli, armamento, caserme e, soprattutto, consistente da quanti la componevano: poliziotti ad alta specializzazione, con un ricco know-how ed una banca dati formatasi in una esperienza pluridecennale e immagazzinata soprattutto nelle loro teste, nelle loro personali reti relazionali informali. Passano di mano le articolazioni del Corpo con tutto il loro bagaglio specialistico e che dovranno essere rimodulate in altri insiemi, in altre strutture: si pensi al NICAF (Nucleo investigativo centrale di polizia ambientale e forestale), al NIPAF (Nuclei investigativi di polizia ambientale e forestale), al NIAB (Nucleo investigativo antincendio boschivo), al NOA (Nucleo operativo antibracconaggio), al NIRDA (Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali), al NAF (Nucleo agroalimentare e forestale), al NOS (Nucleo operativo speciale); si pensi ai vari servizi tra cui, oltre al citato CITES, quelli delle strutture nautiche, del Meteomont, del Soccorso alpino forestale, del soccorso nelle aree sciistiche, della sorveglianza parchi di rilievo nazionale, regionale e locale e altri servizi ancora.

Una dote che, a dispetto dell’essere la forza di polizia italiana più piccola (circa 7.800 unità presenti nel 2016 con funzioni di polizia, oltre ad alcune centinaia di unità con funzioni tecnico-professionali), è estremamente appetibile e forgiata da una lunga storia che parte nel 1882, che supera le bufere delle due guerre, che rinasce come corpo tecnico con funzioni di polizia nel 1948, per poi trasformarsi gradualmente e non senza intoppi e problemi, in forza di polizia a pieno titolo; in una prima fase assurta a tale rango grazie alla considerazione già ricevuta in sede di art. 16 della legge 121/1981 e, di minore importanza, ma non da trascurare, per quella ricevuta in sede di art. 12 del Codice della strada, anche se la formalizzazione-riconoscimento avviene solo nel 2004 con la legge n. 36 di quell’anno.

Adesso quelli che erano i nostri Forestali sono in gran parte gendarmi nell’Arma dei Carabinieri (7.177 unità su un totale di 7.781, assieme alla quasi totalità di altre risorse e beni), poliziotti in Polizia di Stato (126 unità), poliziotti militarmente inquadrati in Guardia di Finanza (41 unità), operatori di sicurezza civile e di forza antincendio nei Vigili del Fuoco (390 unità).

Vicenda conclusa, dunque? Non del tutto, perché la questione non è, ancora, del tutto ben delineata; perlomeno non in maniera esplicita o pubblicamente nota.

Non ci si riferisce alla questione del bruscamente mutato status che ha interessato la stragrande maggioranza del personale e che trasforma un poliziotto nel suo coerente ordinamento speciale e civile, in un gendarme col relativo pieno inserimento in un ordinamento militare; non ai criteri di destinazione del personale che ha lobotomizzato un know-how di team forgiati nel tempo; non ai criteri che hanno catapultato personale in forze senza alcun vero riguardo a competenze, attitudini e trascorsi (alcuni provenienti da un servizio ultra decennale in Polizia di Stato, effettuato anteriormente all’ingresso in CFS, si sono ritrovati nei carabinieri!); non ad una scelta di procedere decisamente nel senso di una unificazione o, perlomeno, integrazione, in una singola forza di polizia ad ordinamento civile speciale. Niente di tutto questo, che pur rappresenta degli elementi decisamente rilevanti e il cui peso ancora è tutto da valutare.

Il pensare che la vicenda sia tutt’altro che conclusa riguarda altro. Non è assolutamente sottovalutabile un dato che esprime la mancanza di un tassello al disegno appena definito. Infatti, mentre la legge assegna ogni compito (in “via preminente o esclusiva” per come inequivocabilmente fissato all’art. 2, comma 1 del decreto 177/2016) di polizia forestale ed ambientale in capo all’Arma dei carabinieri, mentre scioglie e rialloca ogni aspetto del CFS, si trascura (o almeno così appare) il fatto che l’ambito funzionale ed operativo riguardante il Corpo Forestale non era (non è) solo quello posto in capo al CFS.

Esistono infatti ben 6 Corpi forestali, incardinati nelle autonomie regionali ed esistono ancora notevoli compiti e personale delle “non-del-tutto-discolte” province dedicate alla materia ambientale, silvo-pastorale, venatoria, della pesca, delle acque interne, ecc. che, oggettivamente, erano (sono ?) molto orientate ad un ruolo da polizia ambientale. Delle ex (?) polizie provinciali (che qualcuno ricorderà, circa un anno fa erano oggetto di discussione per un loro assorbimento proprio nel CFS), non parleremo in questa sede, per concentrarci sui Corpi Forestali delle Autonomie, i più diretti “consanguinei” del Corpo Forestale dello Stato.

Cosa avviene adesso? Cosa avviene del Corpo forestale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, del Gozdari (normato compiutamente dal 1969)? Cosa deve aspettarsi adesso il Corpo Forestale della Regione Sicilia (normato nel 1972)? Cosa ne sarà del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna (normato nel 1985)? Cosa può avvenire al Corpo Forestale della Provincia autonoma di Trento ed a quello della Provincia autonoma di Bolzano, il Landesforstdienst, (entrambi normati dal 1997)? Cosa avviene adesso del Corpo forestale della Valle d’Aosta, del Corps forestier che si cita per ultimo perchè compiutamente normato nel 2002, ma che ha radici solide e nella Vallée sostituisce, il Corpo Forestale dello Stato e nelle materie di competenza regionale svolge le funzioni e i compiti allo stesso attribuiti in campo nazionale, per come prescritto in sede di art. 1 del D.Lgs.C.P.S. 23 dicembre 1946, n. 532 ?

Apparentemente trascurati dal decreto estivo (anzi ufficialmente salvaguardati e, chissà, forse anche invitati a “stare sereni”), questi Corpi rischiano un limbo giuridico, amministrativo ed operativo che non giova a nessuno e che invece va chiarito al più presto. Vediamo il perché di un simile timore.

I 6 Corpi regionali sono rimasti, ma le loro competenze di polizia (sicurezza in materia forestale, ambientale e agroalimentare) sono state sostanzialmente sottratte ed assorbite come compiti, da esercitarsi in via preminente o esclusiva, da parte dell’Arma dei Carabinieri e, particolarmente, da parte del neocostituito Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare, formatosi già il 25 ottobre 2016 con reparti dell’Arma e che rappresenta il “luogo” operativo di collocazione di ciò che era il CFS.

Non si ritiene possa bastare il richiamo a prerogative statutarie generiche in materia in capo alle regioni a speciale autonomia, quando (dal 2001) anche le regioni a statuto “ordinario” hanno competenza su agricolture e foreste, caccia e pesca, nonché su polizia locale urbana e rurale (meglio ridefinita quale polizia amministrativa locale in sede di riformulazione della Carta costituzionale); con questa seconda materia che è ben più attinente e necessaria ad una adeguata qualificazione di polizia generale in capo alle autonomie di quanto letteralmente il termine lasci intravedere.

Una competenza decisamente forte in materia è in capo solo al Friuli Venezia Giulia ed al Trentino Alto Adige/Südtirol. In Friuli Venezia Giulia, infatti, è presente una decisa statuizione che all’art 4, punto 2 dello Statuto regionale richiama espressamente la potestà legislativa in materia di “agricoltura e foreste, bonifiche, ordinamento delle minime unità culturali e ricomposizione fondiaria, irrigazione, opere di miglioramento agrario e fondiario, zootecnia, ittica, economia montana, corpo forestale;”. Similmente in Trentino Alto Adige/Südtirol, in sede di Statuto speciale/Sonderstatut, abbiamo il richiamo dato al punto 21 dell’art. 8 che esprime “Le Province hanno la potestà di emanare norme legislative, entro i limiti indicati dall’art. 4, nelle seguenti materie: … (omissis) …21) agricoltura, foreste e Corpo forestale, patrimonio zootecnico ed ittico, istituti fitopatologici, consorzi agrari e stazioni agrarie sperimentali, servizi antigrandine, bonifica;” il Forstpersonal è dunque espressivo della potestà normativa ampia richiamata all’art. 4 dello Statuto regionale (“In armonia con la Costituzione e i principi dell’ordinamento giuridico della Repubblica e con il rispetto degli obblighi internazionali e degli interessi nazionali”) e non già della più circoscritta potestà data all’art. 5 dello Statuto stesso che, ai limiti del precedente articolo, aggiunge anche i limiti della legislazione statale (a tale ultimo limite soggiace però la materia della “polizia locale urbana e rurale” Ortspolizei in Stadt und Land , citata al punto 1 dell’art. 9). Nessuna vera competenza forte, tale da suffragare realistiche ipotesi di sopravvivenza di Corpi regionali di polizia ambientale e forestale, nelle altre tre regioni. Neanche il richiamo statutario della Regione Sicilia che all’art. 31, comma 4, esprime che “Il Governo regionale può organizzare corpi speciali di polizia amministrativa per la tutela di particolari servizi ed interessi”, appare adeguato e sufficiente per un servizio di polizia a tutto tondo che, necessariamente, deve poter agire con la pienezza di funzioni di p.g. e di p.s., ben oltre la accademicamente utile, ma operativamente inconsistente e castrante limitazione/distinzione quale polizia amministrativa, per giunta particolaristica.

Sulla questione, oltre ai principi giuridici va anche ampiamente considerata la decisa valenza di un indirizzo politico generale che si è espresso in un certo senso, al di là di zone franche, più apparenti che reali. Sulla questione infine e con maggior forza, va soppesato il principio metagiuridico della effettività, che riguarda la capacità e la forza di far valere le proprie presunte ragioni giuridiche e riguarda la forze schierate in campo.

A riguardo, viene difficile pensare che nelle 5 regioni a speciale autonomia, l’Arma ed il suo nuovo Comando non interverranno in materia di illeciti ambientali e forestale e lasceranno fare a Corpi che oltretutto, al contrario del CFS, non sono inseriti in sede di elenco dell’art. 16 della legge 121/1981, non hanno accesso allo SDI e non sono tra quanti considerati polizia a pieno titolo, bensì servizi tecnici con funzione di polizia (spesso per piena ammissione interpretativa o direttamente normativa delle stesse regioni interessate).

Appare non fondata la ipotesi che le prime vetture color verde con targa “cc” siano già presenti, ad esempio, in Sicilia, solo per essere agevolmente parcheggiate da quelle parti, piuttosto che in una delle 15 regioni ad ordinaria autonomia.

Viene difficile immaginare che i consolidati servizi di p.g. presso le procure si facciano da parte a favore dei contingenti di personale dei Corpi Forestali delle Autonomie che, tra l’altro, solo di recente (2011) hanno conquistato un simile ruolo e in via abbastanza indiretta con una legge ad altro mirata, priva d particolare forza rispetto a modifiche normative di rango ordinario (la previsione di contingenti p.g. di CF delle Autonomie è data all’art. 4, comma 8, in sede di legge 4/2011 che detta norme sulla etichettatura e sulla presentazione di tutti i prodotti alimentari con finalità di garantire una maggiore tutela dalle contraffazioni).

Non è difficile immaginare che, assieme ad esempi di collaborazione (paritaria?), nasceranno antagonismi, contenziosi ed episodi di conflittualità per quelle parti di “Italia speciale” che conserva i Corpi forestali.

Prevedibilmente che i Corpi forestali delle autonomie rifluiranno o saranno fatti ritirare a ruoli di natura tecnico-amministrativa ordinaria, con un loro protagonismo “spostato” in sede di attività anti-incendio e di protezione civile, sostanzialmente in un ambito sempre più di natura tecnico-prefessionale (similare al ruolo degli ispettori del lavoro e degli ispettori sanitari delle Asl, che a suo tempo si sono scorporati dalla polizia municipale) e sempre meno operativo, perlomeno a titolo di operatività di Polizia. Appare molto forte e ben fondata, quindi, la ipotesi che ai Corpi Forestali sopravvissuti, in sede di attività di polizia, verrà consentito il solo … “guardare le stelle”.

Queste valutazioni appaiono sufficienti a far pensare che la vicenda non si è conclusa con l’assorbimento del CFS e che realmente siamo entrati in una ulteriore fase che deve affrontare alcuni nodi non sciolti. Tra questi il principale non riguarda tanto la questione dei Corpi Forestali delle Autonomie, bensì sovrasta il vero problema di fondo: quale politica di polizia e di sicurezza si vuol intraprendere? A quale modello di erogazione di servizi di polizia si vuole, alla fine, approdare?

Ispettore capo Giovanni Iannello Leone – Corpo PL di S. Venerina (CT) e referente ASAPS (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale)

PER OGGI NE ABBIAMO AVUTO ABBASTANZA!

foto articolo

Qualunque stupido può avere coraggio. È l’onore che ti spinge a fare o non fare qualcosa, dipende da chi sei tu e forse da chi hai deciso di essere. Se muori per qualcosa che ritieni importante allora avrai avuto sia l’onore che il coraggio.

Questa frase, ripresa da un film di successo, mi ha spinto a riflettere su quello che è successo al Corpo Forestale dello Stato.

Vi è onore da parte dei Carabinieri nell’aver assorbito il Corpo Forestale dello Stato?

A voler ben guardare e magari leggere gli articoli apparsi sui vari siti che parlano di insegne divelte, scritte cancellate quasi fossero infamanti direi di no!

L’accanirsi nel cancellare ogni pur lieve ricordo del Corpo li pone, ai miei occhi, come il corvo d’innanzi un animale moribondo.

Già la diversità di nome spinge a riflettere: Corpo e Arma!

Arma che uccide un Corpo!

Nel perseguire questo comportamento non vedo né coraggio né onore e l’aver voluto appiccicare il poster della battaglia di Pastrengo non riuscirà a lavare l’onta di queste azioni vigliacche.

«Pour aujourd’hui il y en a assez». Questo era onore!

Di contro ad alcuni appartenenti al Corpo Forestale dello Stato non si può che riconoscere sia il coraggio nella battaglia sia l’onore di una possibile, quanto malaugurata, sconfitta.

Con profonda tristezza… un Forestale

DONNISMO

virgo-fidelis

Il Corpo Forestale dello Stato, fondato nel 1822, è sempre stato un corpo tecnico a cui più recentemente si sono aggiunte funzioni di polizia e sulla cui attività si è costituito il Ministero delle politiche agroalimentari e forestali. Capillarmente  diffuso nelle zone agrosilvopastorali e montane, è finalizzato alla tutela del territorio, della fauna e della flora nonché alla prevenzione, educazione e repressione in materia d’ambiente e diritto animale.  Una catena di comando breve, al cui apice, come in tutto il Corpo, era forte la presenza femminile, ha garantito autonomia operativa ed investigativa ed un rapporto diretto con la magistratura a tutti gli agenti, indipendentemente dalla qualifica. Data la specificità del Corpo e la lunga formazione nelle Scuole Forestali attive da 150 anni, vi si accedeva per una motivazione vocazionale ed attitudinale verso le tematiche ecologiche nonché con un curriculum studi adeguato al lavoro nei suoi centri d’eccellenza per ricerca scientifica e cura dei selvatici. L’Europa ha chiesto il rafforzamento della Forestale.

Fondati nel 1814 i Carabinieri sono militari alle dipendenze del Ministero della Difesa, staccatisi dall’Esercito e diventati nel 2000 la 4° Arma italiana, sempre impegnati con le altre Forze Armate in missioni internazionali nei teatri di guerra. Presenti con le loro caserme in tutti i centri abitati come polizia generalista finalizzata alla repressione dei reati, obbediscono al Testo Unico d’Ordinamento Militare ed alla struttura gerarchica. Le donne ancora oggi sono rare tra i carabinieri in quanto, anche quando c’era la leva obbligatoria, la carriera militare era riservata ai cittadini di sesso maschile per cui peraltro era prevista l’obiezione di coscienza e conseguentemente il servizio civile. Dal 2004 non è più ammesso arruolamento coatto, ma esclusivamente su base volontaria, quindi solo molto di recente è stata data la possibilità d’accesso alle Forze Armate anche alle donne. L’Arma dei Carabinieri è una polizia militare e tra tutte le Forze Armate e i Corpi di polizia è quella che registra la maggior percentuale di suicidi. L’Europa ne chiede la smilitarizzazione e la sindacalizzazione, insieme alla Guardia di Finanza.

Con il D.lvo 177/2016 i 7781 appartenenti al Corpo Forestale sono così stati ripartiti: 47, tra cui la vicecapo generale del CFS, sono rimasti alle dipendenze del Ministero delle politiche agroalimentari e forestali; 126 sono rimasti in assegnazione nel comparto sicurezza ma non si occuperanno più d’ambiente, perché mandati nella Polizia di Stato, polizia civile generalista; 390 sono forzatamente diventati vigili del fuoco perdendo tutte le loro qualifiche e di tutte le loro competenze verranno utilizzate esclusivamente quelle in materia di incendi boschivi; 41 in Guardia di Finanza e 7177 nell’Arma Carabinieri hanno dovuto acquisire lo status militare. Tra gli arruolati coatti nell’Arma dei Carabinieri ci sono, oltre alle donne e agli uomini agenti forestali, anche donne e uomini del ruolo tecnico e amministrativo. Persone d’ogni età che non hanno mai impugnato una pistola dovranno fare un corso d’addestramento militare, senza alcuna distinzione e considerazione d’età, sesso e requisiti fisici.

Donne -nubili o sposate, madri o nonne, giovani o vecchie, grasse o magre, belle o brutte, pacifiste o guerrafondaie- tutte arruolate militari sotto l’egida della Virgo Fidelis. Allo stato attuale non sembra essere stata introdotta nessuna norma nel TUOM che prescriva per le Forestali di possedere gli attributi mariani di verginità e fedeltà. Una nota interna si limita a contemplare caratteristiche ed obblighi riferiti a reggiseno e biancheria intima che pare, secondo analisi logico-grammaticale, debbano essere entrambi indossati senza discriminazione di genere.

FEMMINISMO, inattuale o inattuato,  è parola considerata anacronistica: propongo di sostituirla con DONNISMO=donne sotto nonnismo!

Ammetto m’è sempre piaciuto giocare con gli slogan: ai tempi di IO SONO MIA E MI GESTISCO IO proponevo la COGESTIONE col proprio partner. Mai avrei creduto che un generale avrebbe invocato, per un meticciato chiamato CUTFAA un sodalizio protettivo tra Maria santa e non san Giuseppe falegname, con conseguenti controlli interni sulla provenienza del legname, bensì con l’insospettabile san Giovanni Gualberto: che la burocrazia dell’Arma richieda che al Figlio della Vergine venga dato oltre che un padre putativo, anche un cognome anagrafico?

Non risultano al momento richieste di connubi tra il vigoroso monaco toscano del 1000 e la santa Barbara, martirizzata nel IV sec.
Io sospetto che l’eremita , un’altra volta, s’allontanerà schifato dalla corruzione della politica del suo paese, per emigrare a proteggere a tempo pieno i Forestali in Brasile.
Cervelli in fuga di artisti, scienziati e santi!
Intanto nel laico Stato italiano è destabilizzante nel suo avvenirismo anche la vicenda della coppia che di fatto è stata pronubo Arma Carabinieri e Corpo Forestale: i due capi generali, continueranno a fare coppia fissa fino a giugno; e mentre, come s’è detto, la vice capo del CFS continuerà a lavorare al ministero, il capo della Forestale, unico rimasto senza alcuna assegnazione di posto di lavoro, sarà ancora mantenuto in funzione dell’accoppiarsi al generale Del Sette!

prof. Antonella Giordanelli