Beatrice Rendani la natura è perfetta ad ogni pianta corrisponde il suo parassita e il suo antagonista. E così con gli animali: preda e cacciatore. Un esempio illuminante della globalizzazione è il libro di Charles Mann “1493. Come Colombo ha creato il mondo in cui viviamo.” Le migrazioni e la globalizzazione all’inizio non voluta di batteri, parassiti, semi, infezioni, malattie etc. Oggi tutto è stravolto solo per interessi economici . E ci rimettono animali
Claudia Storai Tutto stravolto… E dall’Ego umano, che si esprime attraverso il dominio assoluto su tutto e tutti, che pretende siano al suo servizio. E questo è strettamente collegato agli interessi economici, naturalmente! L’uomo si crede al centro dell’universo. È questa la causa della distruzione e auto distruzione.
Antimo Palumbo – Ma che c’entrano gli alberi con una voragine?
Mica ci sono alberi in quel cantiere.
Siete proprio sicuri di essere sicuri?
Maria Carolina Salomè -Chiederei di far luce sulla vendita dell’istituto da parte degli ordini religiosi, anche di questo non sento parlare, 10 anni fa fu venduto tutto l’esterno della scuola, buttati giù pini fantastici e tentai invano di chiamare il comune, la polizia , ma mi fu detto che era uno spazio privato“ Ma è un polmone di verde per tutte le palazzine che ci sono intorno!” Non ci fu niente da fare, sparirono i pini e gli uccelli che nidificavano su quei pini per un anno impazziti sbattevano contro i vetri delle finestre dei dintorni è un gran cartello con scritto “ Vendita Box troneggiava sui cancelli della scuola.
10 anni dopo , ormai assuefatti dal grigiore di quello che ci avevano promesso sarebbe stato un giardino con tanto di panchine e che invece è rimasto una distesa di cemento grigio acquitrinoso con 4 piante più morte che vive, tetto squallido dei box sottostanti ,partono a distruggere e a scavare la voragine!
Subiamo e continuiamo a subire però non ci prendiamo per il culo non si chiama “Voragine”quella che si è aperta a Balduina, si chiama malaffare , si chiama poteri occulti ecclesiastici e politici, si chiama becero interesse, si chiama corruzione e spero di sbagliarmi, ma il tempo saprà dire se ho ragione.
Se c’è una voragine a Balduina di buono ha che è talmente profonda è talmente eclatante che non può e non deve passare inosservata, per l’ennesima volta assistiamo attoniti alla deriva della legge che si appecora ai poteri a discapito dei cittadini, vediamo di svegliarci tutti da questo torpore e riprendiamoci quello che è nostro!
Enzo Suma – La vita segreta degli ulivi, un progetto fotografico notturno che porto avanti piano piano da qualche anno. Con la stessa lentezza… ogni tanto vengono pubblicate le foto sulla pagina di Millenari di Puglia
Ogni fotografia è un’esperienza vissuta nel cuore della notte. Ogni foto per me è ricca di emozioni perchè mi ricorda la sensazione di essere ospite di un mondo fatto di suoni, frusci, versi di animali notturni, ombre imponenti e cieli stellati. A volte anche paura, del buio, dell’ignoto o dell’essere scambiato per un ladro o persino per una preda da parte di qualche rapace notturno. Durante una sessione fotografica notturna in un campo aperto un grande barbagianni mi è piombato addosso! Gli ulivi sono stati selezionati in questi anni di ricerche del progetto Millenari di Puglia e molti di loro si trovano in aree sperdute tra le campagne pugliesi. Trovarsi nel bel mezzo di una campagna, al buio e in totale silenzio è una sensazione impagabile. E quando c’è vento persino le chiome degli ulivi parlano, ognuna con il suo fruscio come se comunicassero tra loro con un linguaggio segreto. I miei giganti millenari: questo è un ulivo a me caro soprannominato l’elefante; quest’altro avvolto su se stesso, nello stesso senso di altri antichi ulivi pugliesi, si piega stanco. Nel suo tronco i segni del tempo e del movimento della Terra… Siamo fortunati e privilegiati ad essere circondati da questo patrimonio. La maggior parte delle persone non ne è consapevole. . Ecco una panoramica dell’ attacco al paesaggio della Valle d’Itria. Gli alberelli in rosso le piante ufficializzate come positive al batterio Xylella. L’area intorno, che corrisponde a oltre 15 ettari, è quella all’interno della quale verranno abbattuti tutti gli ulivi sani e innumerevoli piante della macchia e alberi da frutto considerati specie ospiti del batterio. Tutto questo è la diretta conseguenza di una illogica, inutile e inefficace misura che prevede di cancellare il paesaggio, inutilmente, in nome di un principio di precauzione che non tiene conto delle conoscenze attuali sulla diffusione del batterio, della capacità del vettore (la sputacchina) di compiere grandi distanze e del cuore dei pugliesi (non tutti a quanto pare) indissolubilmente legato agli ulivi e al paesaggio che costituiscono. Confine Ostuni-Cisternino, c.da Acquarossa. Anche oggi si taglia, ed è solo un piccolo appezzamento di ulivi. A breve si comincerà anche in un oliveto che si trova a 450 metri in linea d’aria. Un solo olivo infetto ma verrà abbattuto l’intero oliveto più un boschetto di macchia. Si taglia e si brucia. Si brucia non solo ulivi ma anche il paesaggio. Questo è un momento epocale, dopo millenni di storia e di celebrazione dell’ulivo e dell’olio arriva l’età moderna con la sua chimica, la malattia del disseccamento e la generale crisi olivicola. Il baratro è l’abbandono degli ulivi e il loro abbattimento. I grandi cambiamenti avvengono generalmente a un passo dal baratro e io in questo cambiamento ci spero e sento che è vicino. Tagliare ormai è inutile, so che lo sanno anche i tecnici della Regione Puglia e una larga fetta della comunità scientifica e prima la normativa si adeguerà a questa realtà e più olivi e più porzioni di paesaggio avremo da salvare.
Ieri, mentre si tagliava, ho fotografato tra gli oliveti un fringuello. Era distratto, osservava.
Veronica Spinetta – Mi piange l’anima!!! Là…maestosi, imponenti, eterni e gloriosi….e noi, esseri squallidi che ne succhiamo tutto da loro e viviamo GRAZIE a loro (ossigeno, ombra, OLIO, radici, fonte di ispirazione e riposo della mente…), per assurdo, non solo non diamo loro la impari riconoscenza, ma….vogliamo estirparli. È la strada giusta che ci meritiamo facendo ciò: dolore prima ed estinzione poi!
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Delia Cazeaux – Quando si abbatte un ulivo muore un elfo, si dissolve uno gnomo. E uno spirito antico perde la sua dimora…
Dacia Manto – LA LUPA SELVA , simbolo della Casa Selvatica, creatura adorata, non c’è più. AVVELENATA all’interno del mio terreno, e come lei COSMO, il mio amato lupo scuro e buono. Raccolgo le parole con grande fatica. Ieri mi apprestavo a scrivere un post sui cani SICILIANI di Sciacca. I cani che tentiamo di salvare dal loro destino tragico.
La Casa Selvatica e’ nata per LORO, per loro e per Selva, Cosmo, Lico, Buck e Nina – il mio branco originario- avevo scelto questo luogo inaccessibile, remoto, tra i boschi , da cui la prima casa abitata dista 3 chilometri.
A chi potevano dare fastidio ?
Qui vivevamo felici. Ma questo non è bastato a proteggerci. Non siamo a Sciacca né a Palermo, né in Puglia o Calabria. Siamo nella CIVILE provincia di Cesena.
Eppure Selva se ne è andata così , distesa su un prato gelido a soli trenta metri dalla casa, ieri, in un freddo mattino di febbraio.
Selva e Cosmo erano due creature magiche, buone con tutti, ma questo non ha impedito loro di soccombere alla malvagità umana.
E a me questo basta oggi a dissolvere ogni mio sogno di pace, di un rifugio in cui gli animali vivevano felici e liberi, 30.000 metri di campi e boschi di ginestre, quercie, biancospini, rovi.
Il mio pensiero va di nuovo a tutti i cani siciliani e del sud e a tutti i miei cani, ma anche a tutte le creature selvatiche che muoiono ogni giorno così, in silenzio, nell’erba alta, o in mezzo alla neve.
Di loro nessuno si accorge neppure. Dopo le battaglie di spari finalmente chiuse alla fine di gennaio, ecco in febbraio le esche avvelenate, pronte a distruggere tra dolori atroci quel poco di vita che resta. Illegali eppure mai vinte.
Perché l’uomo non può accettare di lasciare alle altre creature NULLA , neppure un ultimo pezzetto di terra in cui vivere.
Altri tre cani sono dispersi e lo dico con immenso dolore, perché ormai stiamo cercando i corpi. Mai si sarebbero allontanati per più di mezz’ora , senza presentarsi per il pranzo. Così’, in un solo giorno, il dramma si è consumato, immenso. Qui la neve ha ricominciato a cadere oggi , coprendo tutto, ma non lo scempio lasciato da questo dolore.
Roberto Marchesini Non ci volevo credere, mi dicevo forse la mia percezione è esagerata. Ma oggi non posso più negarmelo: c’è una guerra in corso contro gli altri animali. L’obiettivo è distruggerli per poter usufruire di tutte le risorse della terra. Apriamo gli occhi perché può sembrare un’esagerazione, ma non è così. E come in ogni guerra ci sono genocidi nascosti e rappresaglie a opera di delinquenti tollerati dal sistema. Ci accorgiamo di queste azioni eclatanti e infami, che oggi vengono perpetuati nel nome del ruralismo – finzione immonda del ritorno al rurale – fatta di cacciatori e monatti dello sfruttamento del territorio, ma la guerra è più grande e profonda. Ma attenzione: chiamiamola con il suo nome. Guerra a tutti gli animali non-umani.