CONTEGGI

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Giovanni Stagnaro – La prima telefonata, come doveroso, l’ho fatta al 112. La seconda ad Italo Franceschini. Italo, già Comandante della Stazione Corpo Forestale dello Stato di Casarza, anima dell’associazione “Sentieri a Levante” è un grande conoscitore del nostro territorio.”Ciao Italo. C’è un incendio in zona Campo Albaro. Ci si arriva dalla strada sterrata che da Cardini va verso Bargone…”
“Ciao Giovanni, sono appena arrivato a casa. Dammi venti minuti e sono lì…”Non ne erano ancora passati quindici ed Italo era già sul posto. Da solo è sceso nel bosco mentre dal cielo l’elicottero dei Vigili del Fuoco gettava acqua sulle fiamme. “…digli se riescono a lanciare perpendicolare sulla base…”. Chiamo il caposquadra e comunico il suo suggerimento.
Poi arriva il personale dei Vigili del Fuoco che completa le operazioni di spegnimento ed inizia quelle di bonifica dell’area. Credo che non ci siano parole per ringraziare Italo Franceschini che, ancora una volta, ha dimostrato tutta la sua generosità, da uomo pratico e schivo. Credo che il sudore della sua fronte valga più di tante parole.
Paolo Clini – Italo Franceschini, un’icona del Corpo Forestale che fu, ma sempre pronto a dare sempre il suo grande contributo!
Aldo Montanari – senza niente togliere all’importanza e le capacità di tutti gli avieri antincendio….bisogna anche far capire che il loro rischioso, importante e grande lavoro viene a meno se le squadre a terra non fanno la loro parte…..
Massimo Negrofume – Conosco personalmente alcuni componenti del centro operativo aeromobili…. Gente onesta amanti del proprio lavoro con alta professionalità… Gestione a basso costo di esercizio….. Ma ho capito che allo stato poco interessa. Aaaa… Prima bastava che chiamavo il 1515 o il collega di turno mi qualifica o spiegavo la gravità della situazione in atto e l’elicottero si metteva in opera aspettando una scheda solo per stare tranquilli. Adesso prima che arriva la notizia è provi a chiamare qualcuno… Che ti capisce…. Passano anni. Ma allo stato servono queste eccellenze?!?!?!? O non portano tornaconto?!?!?
Sara Amato – Basterebbe tagliare i fondi della macchina incendi… l’incendio è un business, chi guadagna sono tutte le attività legate alle opere di spegnimento, pulizia e rimboschimento. Se si pagasse solo per fare prevenzione e in base alla percentuale che si riesce a preservare, gli incendi sarebbero solo un ricordo. Tutto ruota intorno ai soldi. Milioni di euro già stanziati per la “campagna incendi” triennale, che devono essere spesi perché altrimenti restano inutilizzati e restituiti al bilancio dello stato. Attività di volontariato e mezzi di spegnimento privati vanno eliminati. Tutte le attività devono essere affidate a CF e Vvf stanziali. Paghiamo milioni di euro per distruggere i nostri boschi.
Antonio Di Lizia – Piccolo sunto di quanti soldi regaliamo a un privato per gestire 19 aerei nostri che potrebbero essere gestiti direttamente dallo Stato attraverso professionisti già esistenti e pagati (qualche analogia con la questione autostrade?):
Valore stimato dell’appalto e corrispettivi dell’affidamento
1. Ai sensi dell’art. 35 del Codice, il valore stimato dell’appalto è pari ad euro 388.092.690,40 (trecentottantottomilioninovantaduemilaseicentonovanta/40), IVA esclusa ove prevista. Il predetto importo equivale alla stima dei corrispettivi e dei rimborsi liquidabili, al netto dell’IVA, nel corso dell’intero periodo di durata contrattuale, ivi compresa l’opzione di proroga prevista all’art. 3 dello schema di contratto e l’eventuale proroga ai sensi dell’art. 106 comma 11 del Codice (per un periodo complessivo massimo di otto anni).
2. In particolare, il predetto valore equivale all’ammontare complessivo stimato dei seguenti corrispettivi e rimborsi, IVA esclusa ove applicabile, indicati agli articoli 9 e 10 dello schema di contratto:
– per la gestione operativa euro 173.272.216,00 (GO x 365 gg. x 8 anni);
– per la gestione logistica euro 135.949.622,80 (GL x 365 gg. x 8 anni);
– per l’esecuzione di n. 3500 ore di volo annue: euro 70.595.560,00 (OV x 3.500 h x 8 anni);
– per n. 350 pernottamenti annui in basi di schieramento stagionale: euro 3.788.232,00 (RS x 350 pernott. x 8 anni);
– per n. 40 pernottamenti annui in basi di scalo temporaneo in Italia: euro 541.177,60 (RT x 40 pernott. x 8 anni);
– per n. 25 pernottamenti annui in basi di scalo temporaneo all’estero: euro 405.882,00 (RE x 25 pernott. x 8 anni);
– per prestazioni a rimborso: euro 3.540.000,00 (€ 442.500,00 x 8 anni)
Che se poi facciamo 70.595.560 diviso 3500 abbiamo il costo orario “pulito” di un’ora di volo…
Ora, per esempio, moltiplichiamo questo risultato per il n. di aerei intervenuti sul Monte Morrone in Abruzzo nel 2017 (incendio durato quasi un mese…) per il numero di ore effettuate abbiamo il costo solo per l’utilizzo dei canadair. A questo aggiungiamo il costo degli altri mezzi, uomini e costo ambientale… 20.170 € l’ora, giusto due bruscolini ecco… La media di 3 canadair al giorno per circa 8 ore di volo ciascuno… per non esagerare fai 20 gg…
20 x 8 x 3 x 20170 = … ah ah ah
Ed è solo un incendio…!
Son capaci di tutto anche di esultare se e quando si scoprirà del perché è avvenuta in Toscana questa ennesima tragedia. Sarà tradotto tutto in dati su un foglio excell per dare l’illusione che tutto è bene, che la riforma ha funzionato! E gli sciocchi crederanno che è vero…
Un’immagine che sembra tratta dal film “Il Signore degli anelli” nel mentre Frodo e Sam si dirigono verso il Monte Fato ma non lo è… si tratta invece della cruda realtà di un’Italia portata allo sbando da una politica vicina alle bramosie di un oscuro signore (o più d’uno…). Con chi prendersela? Chi muove o ha mosso le fila che ha permesso e continua a permettere tali accadimenti?
I Vigili del Fuoco ce la stanno mettendo tutta nella loro umana e professionale capacità d’azione ma non è il loro campo, non è il loro “terreno guerra” e lo hanno spiegato in tutte le lingue. Il popolo ha capito…
I Forestali, quelli che ora sono chiamati carabinieri forestali non possono muoversi, costretti in un autoritarismo scevro da ogni possibilità d’autonoma azione e decisione.
Oh si! Scopriranno il “povero” artefice di questo scempio ma a cosa servirà dopo? A cosa servirà sapere che “tizio” ha dato fuoco e andrà in galera, pagherà? Se pagherà…
La foto è bella! Oh si se è bella.
Bravo chi ha saputo cogliere l’attimo… meriterebbe un premio perché non solo è immagine ma è anche sentimento, più d’un sentimento. Frustazione, angoscia, tristezza ma più di tutto rabbia. Tanta rabbia…
Vorrei che questa foto fosse messa nei libri di storia (di domani) a raccontare di un popolo che non c’è più autodistruttosi.
Un popolo che aveva guardato solo alla ricchezza, all’opulenza e alle medaglie blasonate su una bandiera di cui aveva però perso di vista il suo vero valore.
Vorrei che sui libri di storia sia raccontato degli orrori ed errori commessi da quel popolo a ricordare che gli errori si pagano e spesso il prezzo è troppo alto.
Ad perpetuam rei memoriam
 
R. V. – Prima delle conferenze stampa gioiose farcite da numeri e aggettivi altisonanti sui grandi risultati ottenuti (grazie alle danze della pioggia), vorrei solo far notare che è bastata una settimana di sole per confutare preventivamente il tutto...
Monia Guadagnoli – Boschi distrutti, cittadini e soccorritori in pericolo, ripercussioni sulla qualità dell’aria e sulla salute.
Rifllessione:
_il periodo di alta pericolosità è sempre più ristretto (luglio, agosto)
_i COP AIB sono attivi per 2 mesi o poco più
_le proroghe di Giunta Regionale non estendono il periodo nemmeno fino al 15 settembre (saldi di fine stagione).
_Sui giornali si legge “l’incendio è sicuramente doloso” (quindi imprevedibile)
Il dubbio che la Regione gestisca male la competenza, forse, dovremmo farcelo venire tutti, perché gli incendiari fuori stagione sono sempre esistiti.
 
Shirley Moore – Grazie a Renzi per aver smantellato il corpo aereo della forestale a Cecina.
Marina Masini – “Abbiamo rischiato di perdere due squadre dell’incendio “.. ecco come è ridotto il nostro paese.. incendiari che sono a mano libera, territorio con poco controllo, personale allo stremo e sotto organico.. nello stesso tempo giovani pronti a dare tutto per lavorare ma in attesa. L’ Italia ha preso da diversi anni una deriva devastante, ed è sempre peggio.. occorre fare leggi urgenti per sanare questa situazione, soprattutto presidi ambientali e sul territorio CAPILLARI! Insieme a tutto questo abbiamo la disgraziata Riforma Madia che a destrutturato il Corpo Forestale che pur in sotto organico aveva la specifica di monitorare il territorio e gestire da terra e non solo i sistemi di antincendio boschivo.. in più esiste una graduatoria di 500 persone appassionate e pronte ad attivarsi, ormai figlia di nessuno, che da ben 4 anni attende la volontà politica. Ditemi voi se non è emergenza questa… in Italia occorre sempre aspettare le disgrazie per parlarne, per fare notizia due settimane in tv, tante parole e fatti niente, poi tutto torna apparentemente normale. C’è un malcontento generale diffuso e rassegnazione.. ma che tipo di Paese è il nostro? Che lascia i soccorritori a rischio vita e il nostro territorio bruciare senza fare prevenzione per mancanza di personale? Manca la cura del territorio, manca chi controlla, manca l’onestà intellettuale e mancano gli strumenti. Occorre attivarsi..TUTTI e chiedere che l’apparato sicurezza generale ma soprattutto ambientale funzioni al massimo!
Alessandro Bottacci – Si sarebbero presi i meriti di una estate con pochi incendi (quando invece sarebbe stato solo merito di un andamento climatico favorevole).
E invece in cauda venenum.
Quando stavano per dire che, anche senza la Forestale, erano stati in grado di controllare il fenomeno incendi, ecco che arriva un altro micidiale rogo.
Una intera montagna distrutta per mano di chi ci guadagnerà, poi, a ripulire e cippare il bosco bruciato.
Si preparano il lavoro per l’inverno.Il tutto perchè non c’è nessuno a presidio del territorio, Ora che la Forestale non c’è più.La Forestale non c’è più grazie a Renzi e ad un gruppo di forestali traditori ed i boschi sono terra di nessuno, in mano a chi vuole compiere nefandezze.
Hanno ucciso la Forestale volontariamente perchè le montagne e le foreste fossero preda dei peggiori appetiti.
A. F. – Erano già pronti i festeggiamenti a base di ostriche caviale e champagne. Il 30 settembre è dietro l’angolo ormai. La fine del periodo di massima pericolosità. Tutti pronti a gettare ulteriore fumo negli occhi di quell’italiano medio credulone al quale basta leggere due cazzate su una testata giornalistica di parte senza chiedersi se ciò che viene riportato è vero. Tutti pronti a dire: “visto che bravi? niente incendi quest’anno!”
Tutti talmente felici ed entusiasti che avete smesso di fare la danza della pioggia ignorando totalmente che il fenomeno incendi è un maledetto bastardo e può verificarsi 365 giorni l’anno e non solo da giugno a settembre.
Quasi 600 ettari bruciati ad oggi, oltre 500 gli sfollati. Nessuno che riesce a porre fine a questo scempio perché gli unici che avrebbero potuto coordinare le operazioni di spegnimento e impiegare una flotta aerea che era il fiore all’occhiello di questo paese non esiste più… è stato smantellato. Alle future generazioni offriremo il deserto se si continua di questo passo. Mettetevi una mano sulla coscienza se ne avete una. Ridate all’Italia e agli italiani quelle professionalità in grado di tutelarlo l’ambiente. Ridateci il Corpo Forestale dello Stato.
Massimo Mersecchi – Diranno è il ” destino ” , diranno ” che abbiamo fatto il massimo” , è colpa ” dell’atto criminale di un delinquente ” . NO , non è il destino , non so se si è fatto il massimo . Ma soprattutto E’ VERO ! Questo è la conseguenza dell’atto CRIMINALE di un governo ILLEGGITTIMO e DELINQUENTE . La colpa ricade interamente , come il peccato originale , sulla gobba di coloro che hanno permesso e favorito e completato la DISTRUZIONE del Corpo Forestale dello Stato ! Siete VOI i CRIMINALI !
David Diani – Ci rivuole il Cfs. Speriamo che le Ceppaie di Olivi si siano salvate come anche quelle di Castagno. In tal caso funziona la Ceduazione ed il rinnovo delle ceppaie con i polloni ma occorrono tredici anni minimo perché divengano fruttiferi
Marina Kodros – Non c’è niente da fare, o meglio, c’è molto da fare per migliorare la nostra specie.
Rispetto agli animali l’uragano Florence ha scatenato soltanto la preoccupazione della merda che ha invaso i terreni intorno agli allevamenti, inquinato fiumi e falde acquifere. Non un pensiero per centinaia di milioni di vittime animali condannati senza scampo dalla follia umana. Dovremmo morire tutti sotto quella merda. La natura si ribella e in qualche modo si vendica.
Ce lo meritiamo.
Cinzia Donti – Da non credere! Che cosa terribile…. per carità mi dispiace per gli umani che abitano nei dintorni.. ma una, dico una parola su questi animali! Considerati meno di niente di niente di niente

DIBATTITI

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Ettore Rosvich – secondo me il dr.Alessandrini è stato l’ultimo capo del Cfs veramente degno dell’ incarico svolto, anche avendo qualche ombra, gli altri che sono stati i successori non avevano cultura forestale ma sono interessi politici che hanno distrutto il Cfs. Viva per sempre il Cfs… ma a questo punto, per come sono andate le vicende del Cfs, preferivo che fossimo andati alle regioni anzichè all’arma dei carabinieri che almeno si aveva autonomia e cultura ambientale-forestale e si sarebbe legati sempre alla 121/81. Sarebbe stato più sicuro anche economicamente…

Angelo Taddei – Questo è stato il peggior direttore gen del cfs ! Questo essere ha negato il personale al ministero dell’ambiente, e i cc si sono presi tutto! Un becero Direttore e alcuni suoi dirigenti hanno contribuito alla soppressione! Questi sono i veri antagonisti del cfs! Non meritano la mia stima

Carlo Saragosa – Non gli fregava un cazzo del personale in divisa ma che grande capo

Francesco Silvano – Il Dott. Alessandrini un grande capo Forestale. Ricordo era il 1986 ministro dell’ambiente nascituro era Pavan e lui fece un discorso strano:che la forestale aveva le radice nel ministero agricoltura e foreste e che il tronco era nel ministero degli interni e protezione civile e che i rami erano nel ministero dell’ambiente e volle per noi solo la presenza nei parchi.. Ai vertici dei carabinieri non gli parse vero.. Lui era tutto pieno di sé e si credeva un grande Direttore per aver imposto le donne all’ingresso in Forestale ed era convinto da buon democristiano di aver il vento in poppa.. Ma si sbagliava.,questo poi lo diranno i posteri! Sono stati dei vecchi forestali.. Come ci sono stati dei forestali che volevano fare i sindacalisti e i poliziotti.. Noi eravamo solo forestali quelli dei boschi e dei territori montani che la gente ci considerava degli amici e ci diceva venite a bere un bicchiere di vino. Ma che ne sanno questi.. Abbiamo lottato contro la regionalizzazione e contro la legge Bassani . Per cui si era scelta la via di rimanere come corpo Forestale dello stato.. Lo sbaglio di aver creduto nella politica di certa sinistra (premesso che io sono sempre stato di sinistra) e di aver creduto che ci facessero transitare con la polizia di stato sotto il ministero degli interni.. arma non ha mai e mai avrebbe concesso questo è così è stato. Miope o cieco è stato chi non li ha capito e con questo anche questi pseudo sindacati! Ora schiavi. Questa via per me è stata sbagliata ci siamo caduti ed ecco che la politica ci ha fatto a spezzatino!

Gildo Nurra – Fu proprio Lui Alesandrini a negare al Ministero dell’Ambiente l’assegnazione di 200 Forestali per costituire un Nucleo Ecologico – Mentre nell’occasione ne approfittarono i dirigenti del’Arma dei CC – Salvo errore vicino agli anni 80

Pasquale Pasquarella – Ricordo questa evenienza ma non mi sembra che le cose siano andate proprio così. Alla richiesta di passare un congruo numero di forestali al Ministero dell’Ambiente respinse la proposta con la frase:” O tutti o nessuno, il Corpo Forestale dello Stato deve rimanere un’unica Entità per sempre”. I suoi successori invece, per motivi che non conosciamo, sono stati di parere diverso ed hanno deciso tutto “alla chetichella” senza fare trapelare nulla su quanto, segretamente e d’accordo con i Capi dell’Arma, stavano tramando. E’ vero, ci siamo fidati troppo ma se invece che passare all’Arma ci avessero passato alla Polizia di Stato il passaggio sarebbe stato poco traumatico. Alessandrini in effetti non accettava che il Personale in divisa potesse costituirsi in associazioni o sindacati che dir si voglia. Quando venne soppressa l’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali accollò la colpa anche all’ANSEGUFOR la quale, detto per inciso, non si era mai occupata di questo problema.

Ciano Bernardi – Alessandrini..a noi dell ansegufor e sapaf ci odiava…sentimento ricambiato…andato in pensione voleva diventare consigliere di stato..ahah che fine fece qualcuno lo sa?

Giorgio Corrado – Avendo vissuto da vicino quel periodo, posso dire che quell’organizzazione sindacale ha avuto le sue brave responsabilità nel voler accentuare al massimo le funzioni di PG, ritenendo che tutto il resto non dovesse essere più patrimonio culturale e professionale dell’allora CFS: da quell’assunto, che poteva aver avuto una qualche ragion d’essere quando si paventava il passaggio alle Regioni, dopo la riforma Alemanno era completamente fuori misura.

Angelo Petrangeli – Ma pur essendo un asfd,fu il primo direttore ad avere un grande ampliamento dell’organico

Gianfranco Tulli – vero ma con i cassa integrati dopo il mio corso Non era molto entusiasta dei forestali in divisa “era un ASFD”

Giacinto Cundari – Se fosse stato per persone come Alessandrini, a quest’ora il Corpo Forestale era alle dipendenze delle regioni. Tutto nasce dal trasferimento alle regioni di molte competenze che prima erano statali: vincolo idrogeologico e forestazione in primis. Queste due materie erano il fulcro delle attività del CFS. A voi che dite che la colpa è di Marco Moroni, chiedo: quale futuro, all’epoca, per il CFS? È stato proprio con il riconoscimento del CFS come forza di polizia e al suo inserimento nel comitato di ordine e sicurezza pubblica a salvarlo dalla regionalizzazione. Alessandrini, come già detto, si oppose alla costituzione di un nucleo all’interno del Ministero dell’ambiente, lasciando campo libero ai CC ed alla nascita del NOE. Ditemi quali rilevanti attività di PG ha portato a termine il CFS prima di Alessandrini. Con l’avvento di Di Croce e, successivamente, di Patrone, nascono i vari nuclei all’interno del CFS, NIPAF, NIAB, NOA, il raggio d’azione si allarga andando ad abbracciare l’agroalimentare, i rifiuti, i reati contro gli animali. Le funzioni tecniche passano in secondo piano, ma non per volere dei sindacati, ma per volere della costituzione che, con il titolo V, ha demandato le funzioni alle regioni. Del vincolo, della forestazione, delle attività idraulico-forestali al CFS rimane il mero controllo. La gestione degli operai e delle realizzazione delle opere passa alla regione, ed ecco il perché della volontà di una certa parte politica di allora di voler regionalizzare il CFS, forse pure a ragione. Ma se fosse stato così, ora non saremmo qui a parlare del CFS perché sarebbe rimasto un corpo sconosciuto ai più. Il CFS è salito agli onori della cronaca come forza di polizia per le attività di PG portate avanti dopo gli anni 90, prima non era nemmeno considerato un corpo di polizia. Non andiamo a cercare altri colpevoli per l’accoppamento del CFS, sappiamo benissimo chi sono e lo dico non per voler difendere il SAPAF e, con lui, Marco Moroni, ma perché è noto ed arcinoto a chi addossare le colpe. Ora, il nostro compito è quello di ridare vita al CFS perché è stato ampiamente dimostrato che la sua soppressione, oltre a non aver portato nessun utile, ha creato anche danni e spese. Le inutili dietrologie lasciamole da parte, non è più tempo di cianciare. Con i se e con i ma la storia non si fa.

Alessandro Bottacci – Il governo Gentiloni ha varato come “faccenda ordinaria” un Decreto, parziale, fumoso e pericoloso per le foreste. Anche la Lipu ha espresso contrarietà a questa norma ammazza foreste. Le foreste sono ecosistemi complessi, ricchi di biodiversità, e rappresentano habitat fondamentali anche per la sopravvivenza di molte specie di uccelli.

Susanna Camerlengo – Questa legge nasce già con serie ombre alle spalle. E non lo dicono dei pincopallo qualsiasi, ma esponenti altrettanto autorevoli del mondo scientifico nazionale, come alcuni membri della SIRF, Società Italiana di Restauro Forestale.

Raoul Romano – il mio personale parere conta poco quando per costruire questa norma hanno lavorato 3 ministeri, le rappresentanze di 21 regioni, del mondo accademico e scientifico, delle principali associazioni ambientaliste e di categoria. Io credo comunque che se un proprietario, pubblico o privato che sia, vuole lasciare la sua proprietà “abbandonata” ovvero ad una successione naturale che non preveda nessun intervento colturale lo può benissimo fare. non glielo vieta nessuno, tantomeno questa norma (anche se da più parti si dice il contrario)… Questa norma prevede che il proprietario lo dichiari assumendosene la responsabilità con un piano di gestione o uno strumento equivalente (anche una dichiarazione). In questo modo in caso, e solamente in caso di un intervento per la salvaguardare l’incolumità pubblica (che oggi non riguarda più solo il dissesto idrogeologico, ma anche la propagazioni incendi, diffusioni fitopatologie e patologie varie, ecc), che dovrà essere comunque previsto da uno strumento di pianificazione di area vasta, si saprà dove poter intervenire e no. Se io sono il proprietario di un bene (forestale, agricolo, immobiliare ecc) ne sono responsabile nel caso possano essere coinvolti soggetti terzi (persone, o altri beni e servizi di pubblico interesse). L’abbandono può anche essere una scelta colturale ma solamente se codificata e dichiarata

Mevio Filano Calpurnio – O forse come solitamente accade, si dicono delle cose per fare in modo che poi ne accadano delle altre? Già oggi si taglia tutto e con ogni scusa senza mai dire che si tratta di tagli di sfruttamento. Ci mancava solo una legge che renda i tagli più possibili e coatti. E chi decide se quei terreni volutamente abbandonati siano pericolosi? e perché? Chi decide che quello che accade sia legittimo o illegittimo, dannoso o no? E dannoso per chi? Dannoso solo perché lede il diritto di altri che vogliono poter tagliare? Chi dice ad esempio se una fitopatologia sia un evento naturale e quindi una dinamica ecologica da accettare o no? Quindi comanderebbe sempre solo chi taglia. E perché i boschi vanno tagliati per essere mantenuti? Queste logiche hanno portato alle deforestazione e alla perdita delle specie più rare del nostro territorio. In favore di specie e cenosi più sin-antropiche. Certo che se le le leggi potessero farle i ladri e gli assassini, seppure in seno di ministeri ed enti locali, sarebbero diverse. Ma non so quanto siano legittime, fatte bene e nell’interesse della collettiva ed obbiettive. Se una legge forestale e’ fatta da chi pensa ai boschi come per le coltivazioni di mais e’ chiaro che si allargano solo le maglie; e non e’ un discorso protezionistico, visto che lo ammettono anche i taglialegna. Poi ormai tutti e tutto sono conservazionisti, specie quelli che tagliano.Ah questa e’ la famosa legge tagliaboschi salva tagliaboschi di stampo pseudo-sovietico dove non si lascia neanche la liberta’ ai proprietari dei boschi di farne quel che vogliono? Solo per alimentare gli appetiti dei taglialegna e dei tecnici che li strumentalizzano per campare? Prossimo passo? se non hai una attività economica in casa te le espropriamo cosi la diamo a chi possa farne attivita’ economiche? Cosa c’e’ da festeggiare?

Cristina Gerardis – Nello schema di decreto, il tema del terreno abbandonato è trattato con estrema prudenza e entro confini ben delineati giuridicamente nonché nel rispetto delle competenze regionali sul proprio territorio. L’ipotesi prevista dall’articolo 12 “forme di sostituzione della gestione e di conferimento delle superfici forestali”  riguarda casi in cui il terreno abbandonato crei una situazione di rischio per l’incolumità pubblica e l’instabilità ecologica dei boschi, al fine del recupero produttivo delle proprietà fondiarie. Questa competenza è posta in capo alle Regioni che però devono rispettare la definizione del concetto di stato di abbandono. Chi ha davvero letto il provvedimento, sa che questa definizione è demandata ad un successivo decreto interministeriale da adottarsi di intesa con le regioni. In sede di redazione di questo provvedimento saranno ascoltati i portatori di interesse e il mondo delle associazioni come si fa sempre.

Mevio Filano Calpurnio – Beh diciamo che allora neanche voi avete le idee chiare sulla proposta di legge che avete fatto?Forse lei ha una idea sua di conservazione ed esproprio, e lo si vede dalla proposta di legge.😀 Chi può definire se un fondo e’ abbandonato o volutamente tenuto cosi? E chi può dire che il proprietario non abbia il diritto di tenerlo come e’ anche se a lei non piace? O le cose devono rispettare i suoi gusti le sue necessita per essere lecite?. Si vede bene che e’ una legge fatta per far tagliare ancora dippiù i boschi; espropriandoli forzosamente ai proprietari che non volessero tagliarli. Cioè come al solito sulla pelle dei piccoli per favorire i grandi e gli intessi dei tagliatori. Cosa c’e’ che tuteli la proprietà privata, la gente del posto e la conservazione delle foreste in questa legge più di quel che non ci sia oggi? Sicuramente le persone che tanto si sono adoperate verranno ricordate in futuro, ma non positivamente. Questo decreto e’ fatto solo per far tagliare peggio di oggi. Ove già tutto e’ tagliabile con ogni bella scusa. E sarete ricordati per questo e le catastrofi che ne deriveranno. Anche i taglialegna sanno che e’ un legge per favorire i tagli e allargare le maglie che possano renderli più difficili. E la attendono per quello. Quindi forse e’ un problema che non avete calcolato bene gli effetti della legge o forse c’e’ poca etica deontologica in chi la giustifica e non vuol sentire i lati deboli della stessa? o forse vi siete basati su basi erronee e sul lupo per gestire le pecore? E’ chiaro che poi e’ facile dire che gli altri non leggono, non sanno o non sono competenti per screditarli e non sapendo rispondere a dovere. Ma chi lo dice che quelli che han scritto questa legge siano più competenti di altri? Loro stessi? Qualche dio? qualche testo sacro? Il presidente della repubblica? i tagliaboschi? chi?

Antonella Giordanelli – è interessante il significato che si attribuisce al termine “gestione”,  gestione=abbattimento. Usato per la fauna selvatica in quanto confidente o alloctona o reintrodotta o carnivora o frugivora o onnivora, si ritrova coerentemente anche nella Legge TagliaBoschi …..per assonanza mi viene in mente il fratello che, uscendo dall’obitorio dove aveva riconosciuto le tre salme, criticando velatamente la cognata, ha garantito come il carabiniere suicida dopo aver ucciso moglie e figlia, fosse ottimo padre -aggiungerei, nella GESTIONE- di famiglia: non sembri arbitrario il parallelismo perché anche nel diritto è citata “la cura del buon padre di famiglia” che esercita ogni diritto/dovere sui beni (cose, animali, persone).

Alessandro Bottacci – Continuare sulla strada delle combustioni e delle emissioni di anidride carbonica ridurrà la capacità del Pianeta di sostenere la vita.
Non abbiamo più tempo per indugiare, dobbiamo prendere subito delle contro misure.
Tra questa una delle più efficaci è quella di aumentare i boschi in superficie e, soprattutto, in volume.
Tutelare i boschi esistenti, piantare più alberi, tagliarne e bruciarne di meno: questo è il primo fondamentale passo da fare

Maria Patrizia Latini – Il problema e che non esistono progetti con la valutazione di quante centrali a biomasse ci sono già e da quali boschi stanno attingendo anche altri. E come se ogni centrale fosse unica e utilizzasse un pezzetto piccolissimo di bosco quando invece tutti i boschi che ci sono non basteranno per tutte le centrali aperte per i prossimi tre anni…delinquenti!

Patrizia Gentilini – Chi in BUONA FEDE può sostenere che abbattere alberi, bruciare biomasse, non preservare le Foreste sia una cosa intelligente? Caro Governo del cambiamento, affrettati a modificare il famigerato Testo Unico Forestale!

 

PROTEZIONE

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ZOOUT – L’ippopotamo dello zoo di Falconara è stato portato in Italia quasi 40 anni fa e deve il suo nome a uno spot televisivo.
Quando è arrivato nel nostro paese infatti, una pubblicità di pannolini che aveva come protagonista un ippopotamo azzurro di nome Pippo Ippopotamo veniva trasmessa di continuo. Pippo dello zoo di Falconara però non è un maschio.
È una femmina. E da quasi quarant’anni vive in un piccolo recinto.Sappiamo bene che ormai sarebbe davvero un problema spostarla. E anche in questo caso non vogliamo mettere in dubbio quanto i gestori dello zoo siano affezionati a Pippo.
Del resto quarant’anni sono lunghi. Pensate averli trascorsi tutti in una pozza… Gli ippopotami in natura vivono in Africa, a sud del Sahara, in laghi e fiumi a lento corso, dove nuotano abilmente anche sott’acqua…

Giuseppe Lanzara – il CIRCO per gli animali è una PRIGIONE! Il Comune di Pontecagnano Faiano non può vietare di ospitare un circo con animali visto che a livello nazionale questo evento è del tutto legale e riceve addirittura sussidi dallo Stato; ma ho il diritto di dire come la penso: no assolutamente contrario a questa legge (anche se è mio dovere rispettarla)! Nel 2018 risulta inaccettabile assistere ancora a spettacoli basati su addestramenti brutali, viaggi estenuanti e prigionia continua. Dove c’è un animale recluso c’è sofferenza. Tigri prigioniere in gabbie fredde e strette, elefanti incatenati, obbligati a fare “esercizi” pericolosi; il circo uccide la dignità degli animali tenuti prigionieri a vita. Il Comune di Pontecagnano Faiano dovrà dotarsi al più presto di un regolamento per la tutela degli animali e di un garante a cui rivolgersi per farlo rispettare. Sarà, inoltre, importante promuovere una nuova concezione del circo: con atleti, giocolieri, contorsionisti, equilibristi, acrobati e clown l’unico in linea con una società che si definisce civile. Nel frattempo tutto quello che è nelle mie condizioni e nelle mie possibilità sarà fatto per NON fare entrare CIRCO ORFEI nella nostra Città. Scriverò un’ordinanza urgente per porre delle restrizioni, rendendo obbligatorio il regolamento CITES del 2006, che, oltre a indicare dei requisiti minimi per le detenzione degli animali (misure dei recinti, ecc.), indica anche di EVITARE del tutto la detenzione di determinate specie. Tolleranza zero per tutti questi manifesti pubblicitari abusivi, anche di grandi dimensioni, che hanno imbrattato la nostra Città, sanzionando con multe pesanti e addebitando ai responsabili anche le spese per la rimozione.
Verificherò personalmente se sono stati adempiuti tutti gli obblighi in merito alla sicurezza, alla viabilità e alle norative sanitarie. Dopo l’ordinanza sono sicuro che i gentili circensi decideranno di cambiare aria, perchè Pontecagnano Faiano è per le regole, il rispetto e la libertà di tutti, animali compresi. #unacittàpertutti (tranne per gli animali in gabbia). Nonostante le fortissime pressioni delle lobby non intendo arretrare di un passo. Nonostante le intimidazioni, in prima persona ho provveduto alla rimozione delle affissioni selvagge che hanno imbrattato la nostra città. I “gentili signori” in questione mi hanno aggredito verbalmente e minacciato, il tutto in presenza del Comandante dei Vigili Urbani e ho successivamente provveduto a denunciare l’accaduto presso il comando dei Carabinieri. Infine La nostra VITTORIA, le scuse del Circo Orfei alla Città di Pontecagnano Faiano
1️⃣ lo spettacolo si terrà SENZA animali
2️⃣ si impegnano ad ottenere dagli uffici preposti le AUTORIZZAZIONI che fino ad ora mancavano
3️⃣ ammettono le affissioni selvagge e si scusano con i cittadini

Salviamo il Rinoceronte –  La situazione è veramente critica. Il Botswana era forse uno o l’unico paese in cui gli animali potevano stare abbastanza sicuri, dato l’estremo controllo sul territorio e l’ordine di sparare a vista contro i bracconieri… poco tempo fa però lo stesso paese ha deciso di ritirare le misure di conservazione. 87 elefanti e 5 rinoceronti trovati morti senza zanne e corni. La vera piaga saranno pure i bracconieri, e non ci piove, ma sono i governi che lo permettono.

Cristiano Manni – Anche il bracconaggio, tra i mali del nostro secolo…. In Italia manca ancora un reato specifico.

David Diani – “Dobbiamo assolutamente fermare l’ eccessivo abbattimento degli alberi per salvare i koala dall’estinzione”, ma hanno influito molto anche gli abbattimenti di esemplari considerati in “sovrannumero” quando, invece, avrebbero dovuto essere trasferiti verso le aree di Reintroduzione. Ecco cosa succede con certa malagestione ambientale……..Roba da matti : ad esempio i mufloni del Parco Nazionale dell’Arcipelago toscano possono essere trasferiti in numerose aree dell’Appennino Ligure (es. Monte Beigua) e tosco-emiliano ma anche in alcune zone dell’Appennino Laziale (es. Monti Aurunci) e Campano (es. Monti Alburni ) e senza nessun problema di equilibrio ecologico. A proposito : le Aquile reali che un tempo erano presenti all’Isola d’Elba, che fine hanno fatto?

Lazzaro Manlio Detti – La presenza dell’Aquila in Italia si e’ ridotta notevolmente. La maggioranza si trova sull’arco alpino, molte meno nella dorsale appenninica!!!

Luca De Bei – Appena riaperta la caccia. È iniziata la strage, anche di specie protette. Uccisa persino un’aquila. Sono tantissimi che sparano a tutto quello che si muove. (Ucciso a GROSSETO: «Il Biancone -Circaetus gallicus-, o Aquila dei serpenti perché di questi esclusivamente si nutre, con la sua apertura alare di quasi 2 metri è una specie particolarmente protetta, sia dalla legislazione nazionale che da tutte le convenzioni internazionali, dichiarata dagli organismi scientifici quale specie vulnerabile e minacciata di estinzione. Si consideri che questa specie raggiunge la maturità sessuale intorno ai 6-7 anni di età e che ogni anno la coppia depone un solo uovo, e non sempre la nidificazione arriva a buon fine.»)

Nadia Widna – Utile sarebbe imporre un silenzio venatorio di una stagione nelle aree ove si riscontrino atti di bracconaggio, forse i cacciatori smetterebbero di “coprire” con omertà colleghi poco propensi a rispettare le regole ..

Guido Ceccolini – UCCISA A FUCILATE LA GIOVANE CLARA LIBERATA A MATERA.
Come sapete le due giovani di capovaccaio Bianca e Clara erano partite entrambe il 3 settembre dall’area di rilascio, la Murgia materana, per la migrazione verso l’Africa sub-sahariana ed erano giunte speditamente nella Sicilia occidentale e da lì avrebbero dovuto “saltare” in Tunisia.
Invece, il 9 settembre il colpo di fucile di un delinquente ha stroncato la vita di Clara, circa 10 km a nord-ovest di Mazara del Vallo, nel trapanese. Quel colpo di fucile ha procurato a Clara due giorni di sofferenza (non riuscivamo a trovarla) e la morte. Ha anche impedito che Clara potesse rappresentare una speranza in più per la popolazione di capovaccaio italiana perché quel piccolo avvoltoio, abbattuto da un bracconiere-delinquente a pochi mesi dalla nascita, non potrà fare ritorno in Italia, trovare un compagno e contribuire alla perpetuazione della propria specie.
Sette pallini di piombo distribuiti nel suo corpo sono stati evidenziati dalle radiografie prontamente effettuate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, dove la sua carcassa era stata conferita dai Carabinieri del Servizio CITES della Sicilia che l’hanno rivenuta questa mattina, attivati dal Raggruppamento Carabinieri CITES di Roma su segnalazione della nostra associazione.
Un ritrovamento che si deve al fatto che Clara era equipaggiata con GPS/GSM e che poco prima di morire era uscita allo scoperto.
Purtroppo è noto che la Sicilia occidentale rappresenta per i rapaci migratori e per l’avifauna in genere una sorta di gigantesco “buco nero” nel quale vengono inghiottiti ogni anno innumerevoli uccelli a causa di un bracconaggio intenso e diffuso. Solo il monitoraggio di Clara mediante il GPS/GSM ha permesso l’emersione di un reato che, è logico pensare, sia commesso abitualmente nell’area.
I pallini che hanno centrato il corpo di Clara hanno vanificato i tanti sforzi profusi per la sua nascita in cattività e per l’organizzazione del suo rilascio: c’è chi lavora con passione per assicurare un futuro a specie che stanno scomparendo per molte cause antropiche e c’è chi ancora, nel 2018, non riesce a dare un senso alla sua esistenza se non sparacchiando qua e là ed è così idiota e criminale da ammazzare un rapace protetto e in via di estinzione.
Si spera almeno che la morte di Clara possa servire a dare un giro di vite all’anarchia totale che vige nell’area e spingere ad un contrasto più efficace del virulento ed impunito bracconaggio che vi regna. Da parte dei Carabinieri forestali c’è il massimo impegno per cercare di scoprire l’autore di questa barbarie. BIANCA, SORELLA DI CLARA, HA RAGGIUNTO LA COSTA TUNISINA.
Bianca liberata assieme alla sorella Clara (uccisa a Mazara del Vallo) ha raggiunto poco la Tunisia dove proseguirà il suo viaggio verso i paesi sub-sahariani. Era giunta a Pantelleria, subito controllata dai Carabineri forestali del nuovo Parco nazionale, in particolare dal Maresciallo Celestino Carcione al quale va tutta la mia gratitudine. La mattina è ripartita alla 10 circa ed è giunta in Tunisia alle 14,35. 280 km di mare aperto in due tappe a dimostrazione della perfetta forma dei nostri amati capovaccai. Sono felice per la notizia ma con molta amarezza per Clara. Tutte e due erano state qualche giorno dopo la nascita sotto le cure mie e di Anna per poi essere affidate ai genitori.

Massimo Pontecorvi – Un animale con un metro e settanta di apertura alare anche ad occhio nudo si vede che non è specie cacciabile…È stata abbattuta con l’intenzione

Giorgio Paesani – Una settimana di caccia chiusa nell’ATC di competenza e vedrai come cantano le “mele sane” tanto offese e stizzite nel distinguersi da quelle marce. In caso di recidiva di abbattimento certificato di specie particolarmente protetta stagione venatoria finita. Farebbero la fila per testimoniare… Ne avevo vista una a primavera. La sterna maggiore. Uno degli esseri viventi più belli ed eleganti del pianeta. Ammazzato per divertimento o per ripicca Nessuno ha visto, nessuno parla. Eppure alla preapertura ci sono tutti… Baciamolemani. Non c’è soluzione ma non concepisco sopportazione nè resa. Se anche li beccano sono reati penali e i procedimenti sono così lenti che vanno in prescrizione. A meno che non se ne sia occupata Striscia la Notizia allora condanne esemplari in primo grado e oblio in appello. È il mercato giudiziario, babye.

Sergio Costa – Una stupida fucilata ha interrotto il viaggio della speranza di una specie così minacciata come il capovaccaio, presente in Italia con pochissime coppie nidificanti.
Una stupida fucilata, ecco cos’è stato l’ atto di bracconaggio avvenuto ai danni di un giovane capovaccaio, seguito dai ricercatori dell’Ispra e dal Cerm (Centro Rapaci Minacciati) nell’ambito del progetto Life. Un gesto vigliacco e inqualificabile, che mette a rischio l’efficacia di un progetto di conservazione della specie molto importante. E’ necessario inasprire le pene, rendendole più efficaci e certe. E’ impensabile che il nostro Paese sia ai primi posti per le uccisioni illegali di fauna selvatica. A breve mi verrà consegnato il primo dossier operativo con al suo interno una serie di azioni da intraprendere per porre fine a questi inaccettabili attacchi al nostro patrimonio faunistico. E’ ora di porre fine a questo scempio.
La tutela e la conservazione della natura, della fauna e degli habitat nel sistema delle aree protette nazionali sono e saranno centrali nella nostra azione di governo.
Per questo intendiamo agire subito, a cominciare dalle nomine, scegliendo i migliori profili a disposizione, attraverso un’ampia selezione di curricula evitando indicazioni di quelle persone che, a volte ‘un po’ troppo politicizzate’, non sono interessate a una vera svolta dei luoghi più importanti per la biodiversità in Italia. In questo chiedo la massima collaborazione alle regioni per le intese.
E’ solo il primo, ma importantissimo passo di trasparenza ed efficienza che vogliamo trasmettere per la governance dei parchi. Voglio buoni manager ambientali, di cui non mi interessa il colore politico ma il livello, che deve essere alto.
Vorrei persone in grado di saper spendere le risorse a disposizione su progettualità concrete.
Inoltre vogliamo accelerare il completamento della Rete Natura 2000, accogliendo anche l’appello del ‘Patto per l’ecologia’, nonché andare a colmare le carenze nella dotazione organica in quei parchi dove persistono lacune di personale specializzato. La fiscalità di vantaggio, poi è un altro percorso che mi sta a cuore. Se i parchi ci consentono di mantenerci nel Protocollo di Kyoto e nell’accordo di Parigi perché catturano più CO2, è giusto riconoscere loro un elemento di soddisfazione. Per tutte le situazioni nelle quali è necessario un controllo ambientale chiederò che sia costituita nelle prossime norme la figura degli ispettori ambientali, che oggi in Italia non abbiamo e che è invece necessaria.

Adriana Tiratterra – Per la tutela della natura i profili migliori sono quelli del Corpo forestale dello Stato, diciamo le cose come stanno non ci giriamo intorno!! #aognunoilsuolavoro

Claudio Dassié – I parchi tutelati dai carabinieri. Non si è mai visto che i militari sorveglino le aree protette

Serena Pisani – L’abbattimento dei mufloni del Parco Nazionale dell’Arcipelago toscano. Oltretutto non è neppure una carne commestibile…. Una signora dell’Elba mi ha spiegato che la loro carne ha un sapore molto forte ed è molto dura… Ora io dico per cosa li hanno messi?? Solo per la ” caccia sportiva”? Fatemi capire perché qui veramente siamo all’apice della crudeltà più estrema… metti delle creature solo per abbattere per puro divertimento??? Uno schifo assoluto!

Mauro Malossini – Il mondo venatorio è espressione di vergognosi privilegi, di assurde tutele politiche, di ampia libertà di movimento e azione .. Una piccola minoranza non può avere così tanti favoritismi, è urgente un riequilibrio legislativo tenendo conto dei numeri ..

Davide Celli – A Bologna si è registrato il primo morto provocato dalla West Nile, un virus che usa come vettore le zanzare e altri animali. Come al solito bisogna dare la colpa a qualcuno, ma facciamo un passo indietro. Un tempo era fondamentale individuare, mappare e trattare i focolai, e cioè i ristagni d’acqua, dove non arrivano i pesci, e dove le zanzare depongono le loro uova che poi diventano larve e da lì spiccano il volo una volta cresciute. L’unico modo, seppur costoso, era questo. Al contrario, “Usare insetticidi sulle zanzare adulte” – amava ripetere mio padre che non a caso non ha mai preso una lira dalle Multinazionali che sui veleni ci campano e si arricchiscono – “sarebbe come usare delle palle da cannone. Colpisci una zanzara su mille”. Ecco che allora serve un colpevole. Chi è? Apprendo dai giornali di oggi che i vettori sono corvi e gazze. Ultimamente, date le temperature elevate, lo spread e il prezzo dei pop corn, sono cresciuti troppo. Se la colpa delle alluvioni è stata appioppata alle nutrie ora tocca agli uccelli. Come sempre “Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi” e neanche si curano di essere attendibili dato che i corvi, (ndr sarebbe bastato aprire Wikipedia), non sono presenti nel nostro paese. Forse volevano scrivere Cornacchie Dettagli, la colpa è, ancora una volta la loro, degli animali, vettori & untori di manzoniana memoria. Tempo al tempo e a breve partirà l’ennesima campagna di soppressione. Dei focolai? Ma no, dei Corvi. Quindi tutti in nord Europa ad uccidere i Corvi? Ma no, volevo scrivere Cornacchie. Gazze e cormacchie vanno tutte sterminate, e giù un altro pacco di soldi agli amici cacciatori, ma del resto dobbiamo pur far vedere che stiamo facendo qualcosa. L’ultima volta che ho incontrato il Professor Maini, che è l’agronomo che all’università ha preso il posto di mio padre, mi ha detto, parlando genericamente dell’uso allegro dei pesticidi in agricoltura: “Siamo tornati indietro di vent’anni, alle volte ho come l’impressione che tuo padre non sia mai esistito”. Credo che sia vero anche per le zanzare. Caro babbo, l’avresti mai detto che sarebbe andata a finire così?

Dario Rapino – La fiera delle castronerie: se le scrivono e se le cantano da soli. Che risultato può dare un incontro quando non c’è una sola persona in possesso di conoscenze anche minime della questione, iniziando dall’assessore Pepe, noto alle cronache per le reiterate bocciature dei calendari venatori da parte del TAR? Esilarante, poi, la ricetta della caccia in braccata, non solo perché è già ampiamente praticata in Abruzzo ma soprattutto perché, dati alla mano, è la causa prima della proliferazione di questi ungulati. Sui Sindaci, poi, stendiamo un pietoso velo: le terre incolte hanno bisogno di braccia

Duccio Berzi – il contenimento “selettivo” (fucile) che molti invocano non serve: per fermare seriamente la diffusione dei lupi bisognerebbe fare delle carneficine

Alessandro Ghezzer – ho sentito Boitani con le mie orecchie: lui in sostanza dice che ammazzare un po’ di lupi ogni tanto, questo il suo ragionamento, non serve tanto a contenere i lupi ma a favorire l’accettazione sociale. Per quel che mi riguarda è una gestione “politica” che anzitutto non gli compete, e che ripugna profondamente perché non viene dal solito politico demagogo da quattro soldi ma da uno scienziato

Francesco Lorusso – … che tristezza, poi hanno ragione i delatori della tutela quando dicono che tutto si fa per la pecunia dei vari progetti europei… mi pare di osservare sempre con maggiore frequenza (e sgomento) si creano nicchie di “saputi” che hanno anche titoli e studi ma poi si arroccano su posizioni a volte inconciliabili con la realtà per integralismo, altre volte invece in totale contraddizione con le più basilari conoscenze. Un po’ come accade per gli allevatori che dicono che i recinti e cani non servono. Molte di queste condotte, da un lato e dall’altro della barricata trovano spiegazione solo se si leggono in chiave pecuniaria. Sono davvero molto demoralizzato in questo periodo, ho sempre difeso a spada tratta la mission delle aree protette per dirne una, ma quando si entra in contatto con queste istituzioni troppe volte si trova di fronte un muro di cocciuto e burocratese protezionismo. Magari si fa la guerra al rifugio che vuol mettere due pannelli solari sul tetto (assolutamente no! disturbano l’avifauna…) ma così facendo gli si consente di tenere un gruppo elettrogeno diesel per generare corrente… e potrei continuare parlando magari della gestione dei pascoli che pare non avere ne capo e ne coda con migliaia di capi ovunque che manco si riescono a censire, ma il mio cane di 10kg spulciato, sverminato, vaccinato, che fa controlli ogni due mesi è un pericolo letale… non so, mi sembra tutto schizofrenico o, peggio, mi sembra tutto dettato da regole che rispondono ad una sola cosa: i soldi

Marco Casagrande – Recinti virtuali, lupi virtuali, vacche virtuali, pecore virtuali…..ah ah ah ah…..predazioni virtuali….Alla Regione Veneto puoi raccontare le balle più inverosimili e ci credono, non solo, sono talmente incompetenti da finanziare tale sciocchezza.

Giuseppe Cosenza –  Nei parchi regionali si sa i lupi si comportano diversamente che nei parchi nazionali!

Mario Sommavilla – Radiocollari e recinti virtuali……il futuro delle barzellette. Le vacche da mungere sono tante basta inventarsi qualcosa di “nuovo” e trovare l’interlocutore che non sa leggere e scrivere e soldi da spendere. Auguri.

Massimo Colombari – Un altro pessimo esempio della scuola Boitani.
Uno che crede nella “rimozione” del lupo per risolvere il conflitto o non sa nulla sui lupi o mente sapendo di mentire. Del resto ben sanno che esaurita la vacca da mungere relativamente a monitoraggio tutti verterà sulla “gestione” con orizzonti nuovi, inesplorati e molto ” ricchi”. Gli unici soldi da spendere, utili al lupo e a chi con lui deve convivere, sono sulla prevenzione, seria, quindi fatta e coordinata da chi ha esperienza specifica in materia. Formare allevatori che a loro volta diverranno i migliori divulgatori per altri colleghi scettici

Io non ho paura del lupo – Hanno sparato ad un cane da difesa del bestiame.Un atto preciso e premeditato che lascia senza parole.Un gesto barbaro che non può passare inosservato e che necessità di un forte rumore mediatico, contro questi criminali.

ML – certe opinioni contro l’attività venatoria a oltranza non le condivido. Sia ben chiaro, non sono un cacciatore e non mi piace sparare agli animali, ma credo che se un’attività sia svolta nella legalità e sia rivolta ad animali ad uso/consumo( es. fagiani dall’allevamento) non sia più deprecabile di uno che va al supermarket e compra lo stesso PRODOTTO Diverso è dove si agisce nell’illegalità a danno di specie in via di estinzione…o a prelievi incoltrollati.Non mi voglio giustificare..ma sia chiaro…che pure io sto male a pensare a quelle persone che sparano a un lupo..e nello specifico sono pure io contrario..Ma scandalizzarsi..per un fagiano, quando magari uno si strafoga di hamburger tutti i giorni…non lo capisco

Laura Mattei – Scrofa uccisa a martellate, colpita per oltre 30 minuti durante i quali era ancora viva e sofferente; l’utilizzo del pungolo elettrico anche su scrofe gravide in evidente stato di malessere; maiali ripetutamente picchiati con tubi di ferro, presi a calci, lanciati e lavati con un’idropulitrice diretta sul muso; cumuli di cadaveri disseminati ovunque.
Tranquilli, se vi auguro che vi vada per traverso ogni boccone di carne che mangiate lo faccio senza malanimo, con tutto l’amore che posso..

Rossana Mianulli –
In uno sguardo la storia di una vita mai vissuta.
In uno sguardo il sogno della libertà mai sfiorata.
In uno sguardo il dramma di una dignità calpestata.
In uno sguardo il dolore di desideri mai avvicinati.
In uno sguardo la nostra responsabilità della sua esistenza negata.
In uno sguardo la nostra responsabilità della sua morte.
In uno sguardo il racconto di ciò che sarebbe dovuta essere la sua vita e la responsabilità della sua testa crivellata dai colpi del nostro consenso.
La violenza non è nei modi in cui si uccide.
La violenza è uccidere chi vuole vivere

  

LA PAGA

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Giuseppe Votta – Il CFS che è Stato abolito era una forza di polizia 7 mila in tutta Italia. Il loro compito era controllare i reati l’ambientali, le frodi degli alimenti, la tutela dei prodotti alimentari italiani, la gestione dei rifiuti (radioattivi tossici nocivi ecc) maltrattamento animale ecc ecc, QUESTO Renzi ha distrutto. Gli operai siciliani e calabresi (che in tutta l’Italia) esistono ancora sono operai che puliscono il bosco e le aree boscate. Sono, ripeto, OPERAI REGIONALI e non poliziotti.

Mauro Malossini – La riforma e l’accorpamento l’ha voluta il PD renziano che non ha mai capito nulla di ambiente e animali, da quando è andato al governo ha solo fatto danni e smantellato leggi che tutelavano l’ambiente compromettendo salvaguardia e prevenzione, incapaci asserviti solo a interessi particolari ! Tutto studiato, il PD ha lavorato per il liberismo, le multinazionali, le banche, la finanza, per la libertà di distruggere l’ambiente , uccidere animali e contro i parchi e le aree protette .

Aurelio D’Urbano – … per non parlare dello spacchettamento del nucleo elicotteri del CFS, fatto di abilità costruite con migliaia di ore di volo. Portare un ala rotante in montagna per soccorsi, verricellate, manutenzione territorio e strutture, nel fumo degli incendi in posti assurdi, é un’arte che non si acquista col possesso di un brevetto di elicotterista. Forse non ci arriverai mai in carriera a fare cose del genere. E lo Stato smobilita un reparto costato l’ira di Dio, dove il talento dei piloti faceva la differenza con i nuclei di tutte le altre forze…senza neanche sapere la ricchezza che aveva fra i suoi ranghi!!! Questo é stato un ulteriore omicidio. Il CFS appartiene alle forze di polizia nazionali ed é nel comparto sicurezza dal 1981. Cosi come la PS, la Polizia Penitenziaria, Carabinieri e Guardia di Finanza. I forestali della Sicilia sono operai mentre il Corpo Forestale della Regione Sicilia e di tutte le regioni a statuto speciale solo corpi tecnici con funzioni di polizia. Insomma polizia locale, che perde le qualifiche di polizia e competenze fuori dal territorio regionale di appartenenza. Mentre il CFS é ( anzi, era.. per ora) forza di polizia su tutto il territorio nazionale. Non perde qualifiche nelle regioni a Statuto speciale.

Gianni Noli – Il personale dei corpi regionali non sono forze di polizia ma bensì Corpi tecnici con funzioni di Polizia. Non appartengono al comparto sicurezza

Valter Reali – ma sono forze dell’ordine…..anche noi CFS siamo stati corpo tecnico con funzioni di polizia fino al 2004….e io lo rivorrei proprio così…

Nik Friend – Dalla fine degli anni ’90 (quando fu istituito) il FESI non è mai stato uguale per tutti i Corpi. I CC hanno sempre preso un po’ di più, la PS un po’ meno, la GdF ancora meno (ma si rifà con un altro fondo solo suo), la PolPen ulteriormente meno e, fino al 2016, indovina chi era l’ultimo corpo (CFS, ovvio). Quindi sono oltre 20 anni che i forestali prendono un FESI più basso di tutte le altre FFPP.
Fatta questa premessa, necessaria per comprendere la radice del problema, veniamo all’attualità.
A seguito del DLgs 177/16, il vecchio capitolo FESI del CFS è stato ripartito, pro quota, tra tutte le varie Amministrazioni dove il personale è confluito.
Non so cosa abbiano fatto le altre Amministrazioni, ma nell’Arma la quota di pertinenza ex CFS è finita in un capitolo a sé, diverso da quello del FESI dei CC nativi.
È evidente che, portandoci appresso l’«eredità» CFS, il nostro fondo è più basso.
Non sottaccio che la differenza era di ben più di € 160, era quasi il doppio. E se si è pressoché dimezzata è perché proprio l’Arma si è attivata per integrare quel capitolo.
Detto questo, resta il fatto che il Ministero dell’Economia, in base al DLgs 177/16, avrebbe dovuto far confluire tutto in un unico capitolo di bilancio, con conseguente ripartizione in parti uguali.
Però, avendo io oltre 20 anni di servizio, più che degli odierni € 160 medi in meno del 2017, mi disturbano i ca.€ 300 medi annui presi in meno per 20 anni.
E’ il Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha creato il problema, non l’Arma, che anzi ha cercato di attenuarlo. E il cocer, nella persona di chi allora rappresentava i forestali, lo ha chiaramente fatto presente.
1 su 19 non ha firmato l’accordo ed è servito solo ad evidenziare il problema.
Proviamo però a metterci nei panni degli altri 18, che rappresentavano gli altri 110.000 carabinieri.
Era forse nell’interesse di quelli che loro rappresentavano chiedere l’unificazione dei due capitoli e la divisione in parti uguali?
Mi pare ovvio di no. E questo, torno a ripeterlo, per colpa del fatto che il nostro capitolo era, storicamente, inferiore (e questo per colpe ventennali del CFS e, in parte, dei sindacati).
Il dato matematico è che, in media, per il 2017 i forestali hanno preso un FESI più elevato di quelli precedenti, però ora focalizzano l’attenzione solo sulla differenza con gli altri cc.
Il che è giusto, per carità, ma non dovrebbe far scordare tutto il resto.

Francesca Sassi – Il mio post sullo stipendio ai vigili del fuoco è diventato virale, sono sommersa da richieste d’amicizia: AIUTO. Comunque mi fa piacere che il mio sentire é il comune sentire.

Franco Bianca – La diatriba è stata sempre: stipendi di polizia senza funzioni di p.g. e porto dell’arma. Credo che sia più che giusto riconoscergli nel ruolo di p.s. e soccorso(insostituibile) lo stipendio di tutto il comparto sicurezza. Hanno dimostrato, ancora una volta, che se lo meritano più di tanti altri.

Giorgio Santilli – Genova, manca la divisa della Forestale che in quei territori conoscono bene dato le alluvioni che hanno avuto. La soddisfazione più bella vedere fischiati tutti quelli del PD che sono intervenuti ai funerali di stato…. Sarà che gli italiani si saranno svegliati?

Alfredo Borghello – È vero sono solo dei parassiti!!! In passato ci sono stati anche problemi con mezzi della forestale senza telepass

Tizi Randon – Allora…nella mia professione devo ogni anno sottostare ad un milione di norme che riguardano la sicurezza mia e dei dipendenti e ogni 5 anni mi misurano anche i peli del c…altrimenti non mi viene rinnovata l autorizzazione ….perdonate la franchezza…ma perché allora gli allevatori possono fregarsene di proteggere gli animali e pretendere risarcimenti…fondi europei…sterminio dei lupi…ma dico…siamo pazzi?

Mevio Filano Calpurnio – beh ma i pastori non sono abituati a prender soldi in base a quanto si lagnano?

Fabrizio Sulli‎ – Scene e commenti ordinari su un gruppo di pastori. Guerra al bosco che avanza, assistenzialismo, richiesta di un premio per vivere il territorio, e ,in sostanza, voglia di avere la pappa pronta e vincere facile. Vorrei vedere quanti altri lavoratori beneficiano di sovvenzioni ad ogni rischio di impresa.Mi ricordo che quando andavo alla asl a ritirare le analisi delle capre,quasi ridevano,dato che ero l’unico che non prendeva contributi. Convivere e coesistere vuol dire anche sbattersi di più ed uscire da certe dinamiche mentali,da chi vorrebbe abbattuti vincoli,animali,piante,solo per il proprio tornaconto. Mi rendo sempre più conto di essere stato un pastore anomalo. E rinnovo la convinzione che il problema siano solo queste persone, questa mentalità,e vicini che ostacolano il lavoro. Altro che lupi e parchi

Antonella Giordanelli – L’ho ritrovato e riconosciuto subito il mio primo amore. Statura e viso senza età, fermo e raggiante in ogni tempo: gli occhi sorridenti mentre intorno alla bocca le pieghe della pelle imbrunita s’allargavano concentriche lambendo in un bacio ogni vetta intorno all’altopiano. Lui diede un senso al mio camminare. Lo incontrai mentre localizzava non ricordo quale graminacea per individuare possibili corridoi ecologici per l’espansione del camoscio. Da allora i miei occhi brillarono come i suoi nello scorgere quel tal ciuffetto d’erba che segnalavo orgogliosa di contribuire alla mappatura. Sì credo che fu lì il colpo di fulmine che mi ha innamorato della Forestale. Sapere senza saperlo che c’erano in giro delle persone in divisa a cui lo Stato dava l’incarico di far quelle stesse strane cose che io facevo per naturale impulso, ha legittimato e rasserenato la mia vita civile.
Sapevo che era mio dovere nel 1992 avere la medesima meta ogni giorno delle mie vacanze estive con l’unica variante facoltativa in uno dei tre sentieri alternativi. Infatti in concomitanza con lo scavo e la deviazione della falda per la galleria sotto Arquata del Tronto, i minuscoli laghetti del monte Vettore si erano ritirati lasciando scoperti i sassi sotto cui attendevano le uova del chirocefalo del Marchesoni. I cartelli in legno li perimetravano ma non motivavano il divieto d’accesso e così m’ero improvvisata divulgatrice protezionista, estemporanea quanto tenace e devo dire convincente nell’indurre gli escursionisti a non avvicinarsi alla riva per togliersi gli scarponi (o altre stravaganti calzature) come se si trovassero all’idroscalo. Alle 14 le condizioni microclimatiche determinavano la fine del mio turno di quello che molti anni dopo fu chiamato “volontariato” e tornavo una lavoratrice in ferie, orgogliosa che il patrimonio culturale italiano comprendesse unicità mondiali come le invenzioni del pianoforte (Bartolomeo Cristofori) e delle scarpette con la punta ( Maria Taglioni), ma anche come l’endemicità dell’orso marsicano e del chirocefalo nei laghi di Pilato. Il maestro Sergio Cafaro mi gratificherebbe sua omologa non tanto per la sua nota carriera di concertista, quanto per la sua oscura attività d’entomologo! Sono appagata del corso della mia effimera vita: sì li ho appena intravisti dall’unica roccia peninsulare gli atavici millimetri rosso fuoco del chirocefalo, ma il prodigioso mistero ancora scorre nel ciclo vitale di un gamberetto mitologico sfuggito all’inghiottitoio di Crono.
La limpidezza degli specchi lacustri così vicini al cielo l’ho rivista negli occhi di un Forestale a Cittaducale per san Gualberto. Non alto di statura, la schiena dritta, le mani forti, i capelli bianchi, il viso senza età. L’ho riconosciuto subito anche se non era lui. L’ entusiasmo rievocando il direttore Franco Tassi e il Parco in cui ha contribuito a debellare la caccia e non solo per i 28 bracconieri assicurati alla giustizia ma per tutti quelli a cui ha detto “sto sorvegliando le tue mosse” e che hanno desistito: uomo avvisato, animale salvato. Mi racconta dell’accerchiamento notturno a fari penti per sequestrare le tre lepri uccise appena prima che per aprire il bagagliaio occorresse un mandato di perquisizione, e poi mi racconta dell’assassino dell’orso marsicano fatto condannare tenendo testa con la sua 5°elementare ad avvocati e giudici durante il processo. Ascolto contagiata ed innamorata.
Il perché di tanta dedizione al suo lavoro Luigi Maccallini, Guardia forestale in pensione, lo spiega così:< Perché lo Stato mi pagava>.

 

PULIZIA E BONIFICA

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Giacinto Cundari – Che la legge preveda che per lo spegnimento di incendi, in casi di necessità, siano utilizzate le forze armate non fa una piega, ma ci deve essere la necessità che sia dovuta a fatti estremamente gravi ed incontrollabili, non all’ordinario.
Si stanno utilizzando le forze armate perché manca chi spegne gli incendi in modo professionale.
Personalmente ho iniziato nel 1995 a prestare servizio e, in quei tempi, almeno in Calabria, si spegnevano gli incendi, ma da terra.
Gli operai idraulico-forestali – i famosi 20000 di Giletti, per intenderci, operavano con attacco diretto sulle fiamme, partendo dal basso e proseguendo.
Spente le fiamme si facevano le fasce di contenimento, almeno di 50 cm, togliendo il materie vegetale fino ad arrivare alla terra nuda.
L’intervento aereo era un’eccezione.
Si conoscevano i posti, le strade, che tipo di materiale c’era ed il tipo di intervento da adottare.
Adesso tutto questo non c’è più, ed è inutile che si giri e si volti la frittata, perché questo manca.
Quelli che ora si ergono a DOS arrivano dopo ore dall’inizio dell’incendio ed è già troppo tardi. Non conoscono strade, zone, tipo di bosco. Per loro è tutta macchia mediterranea o alto fusto.
Le squadre di pronto intervento sono formate da tre/quattro persone.
Questa è l’emergenza, la mancanza di esperienza, di uomini e di mezzi, non del proliferare degli incendi in una stagione estiva piovosissima.
Le forze armate sono deputate a fare altro, il farli operare su incendi, senza preparazione, senza DPI e senza alcuno che gli dica cosa e come fare è solo un pericolo.
BASTA, non se ne può più di questo pressapochismo, la riforma Madia ha creato un vulnus, non ha portato nessun miglioramento, nessuna cosa positiva.
È tempo che le cose tornino al loro posto e che ognuno torni a fare il proprio lavoro, senza ma e senza se.
PS: quest’anno ho sentito di “opera di bonifica” su un incendio fatta con il canadair e su un bosco di alto fusto. Se solo mi fossi permesso io, a quei tempi, a fare una cosa simile, il mio ex comandante di stazione mi avrebbe mandato alla fucilazione.

Gildo Oddis – I CC sono forza armata e si stanno raccomandando a tutto il reparto per non ammettere di aver fallito.

Francesco Sapia – CUTFAA ma sta fiamma sotto l’albero che senso ha ?
Alberto Fuscaldo – Nucleo piromani

Rossana Fedele – Per risparmiare li hanno accorpati ai carabinieri che sono tutt’altra cosa e guarda che ti hanno combinato…. permettendo la distruzione dei nostri boschi. Senza contare che i forestali svolgevano una azione educativa sui ragazzi delle scuole a cui trasmettevano l’amore per la natura e il rispetto per essa.

Alessio Delcuratolo – Il Servizio Aereo della Forestale garantiva ogni estate 13 basi stagionali a costo zero…senza mai aver fatto tutta la pubblicità che fate voi in questi ultimi due anni in cui i Forestali non operano più…state vendendo fumo e ringraziate il tempo che per ora è dalla vostra parte…
Ps magari nei vostri ridicoli cortometraggi mettete pure i costi che sono lievitati di venti volte…

Bernardo Donfrancesco – Un ufficio stampa efficiente al pari di Orson Welles nel War of the Worlds. Meno male che piove…

Federico Dintignana – Con semplicità si lavorava molto bene e senza fronzoli, ben lontani dalle luci della ribalta.

Luca Bigioli – Non si può vedere forze armate addestrate ad altro fare antincendio. Che senso ha quando c’era chi lo faceva in modo impeccabile come il COA del Corpo Forestale. Mi devono far vedere i conti del risparmio che hanno fatto. Quell’equipaggio quanto è costato di addestramento ad un’attività che non facevano. Ed io addestrato a fare antincendio mi ritrovo a simulare la guerra con reparti speciali…senza parole.

Antonella Giordanelli – POLITEZZA DELLO STILE ! In rete girava la battuta “E se questo governo riuscirebbe davvero a cambiare l’Italia? “Lascia tutti speranzosi che “avverrebbe” giacché Di Maio non insediandosi nel dicastero che fu di Giovanni Gentile e di Valeria Fedeli, sembra aver capacità auto valutative. Ma a placare l’anima dantesca a favore dello spirito dell’Alighieri era la saggia valutazione dimostrata nell’aver indicato per primo tra i ministri auspicabili quello all’ambiente.
Fermo restando che è umanamente improponibile per chiunque la sfida a peggiorare le politiche su ambiente, animali e salute pubblica perpetrate nell’ultima legislatura, sapere Sergio Costa al posto del commercialista Galletti ha tranquillizzato tutti, benché all’agricoltura sia un leghista con sottosegretaria la Pesce attorniata da funzionari ex forestali, inetti riguardo al censimento degli uliveti monumentali ed entusiasti del TUF, approvato il 16 marzo dal governo uscente… suppongo che la decretazione petroniana nel minpaaf abbia lasciato opportuni o ininfluenti per qualsivoglia nulla hosta. Molte bonifiche urgono nei ministeri e non basteranno gli sminatori perché se prima la normativa recitava per l’” ESERCITAZIONI A FUOCO -è previsto, altresì, che sia sentito il Ministero della difesa nella procedura per l’istituzione del parco nazionale o della riserva naturale statale in cui siano ricompresi siti militari (art. 3). Qualora il regolamento di organizzazione delle aree marine protette intervenga sulla disciplina degli usi nelle aree di interesse militare, lo stesso sia approvato di concerto con il Ministero della difesa.”, adesso l’Arma può nel medesimo tempo addestrarsi in wargame e tutelare flora e fauna, ché tanto le sanzioni UE per l’esercitazioni militari nei Siti Natura 2000 mica gravano sul bilancio dello Stato Maggiore!

Mamme No Tap – LO SPORCO MOTORE DELLA MACCHINA DEL FANGO È ACCESO.
In un’Italia precaria e stuprata dal profitto di poche multinazionali a discapito di un’intera popolazione che arranca, se hai 31 anni, sei superqualificato e non vuoi emigrare lontano da quel sud che ti ha visto nascere e crescere hai solo 2 strade da seguire: lottare in difesa di questa Terra e trovarti un lavoretto stagionale (ovviamente nel settore turistico, unico traino del territorio) che ti permetta di sopravvivere senza dover ricorrere ad attività illegali. Purtroppo non ci sono molte alternative all’orizzonte. Il ragazzo finito sulle prime pagine dei media locali vergognosamente affiancato a spacciatori internazionali, rapinatori e presunti assassini, ha la sola “colpa” di aver preso parte ad alcune manifestazioni in difesa di questa Terra, per cui è stato raggiunto da foglio di via che, per allontanarlo dal solo cantiere del “mafiodotto” TAP, non gli permette di avvicinarsi a tutto il territorio di Melendugno (marine comprese). Il suo lavoro, con un regolare contratto però, lui lo trova proprio in un hotel di una marina del comune salentino.
La macchina repressiva, di pari passo con la macchina del fango, hanno fatto il resto ed hanno contribuito a dipingere il giovane come un delinquente. Proprio quel 31 enne che tutti noi dovremmo ringraziare perché non abbandona questa terra e la difende, perché lotta per il futuro di tutti noi e dei nostri figli, perchè non cede, non si arrende e combatte per un territorio più sano ed una vita più giusta, per un Salento fatto di Salentini che non si piegano ad essere succubi dello strapotere degli interessi economici della multinazionale di turno e che chiedono a gran voce che le proprie scelte per il futuro di questo territorio possano ancora contare qualcosa.

Vittorio Berti – MILITARI TUTTOFARE…. PERCHÉ ALTRIMENTI NON SI SAPREBBE GIUSTIFICARE LA PRESENZA DI TANTI UFFICIALI E GENERALI?
Provate a guardarvi intorno, a vedere le fotografie sui giornali, le immagini dei telegiornali, provate a ricordare immagini del recente passato del ns Paese.
Emergenza (pseudo) sicurezza?
Militari nelle strade.
Emergenza incendi?
Militari nei boschi?
Emergenza terremoto?
Militari nei soccorsi e nelle prime ricostruzioni.
Sia chiaro, l’opera di queste donne e uomini è encomiabile, ma un dubbio viene?
Perché invece di arruolare militari, che poi faranno altro, ovvero poliziotti, forestali, protezione civile ecc, non si assumono direttamente più poliziotti, forestali e si riforma la Protezione Civile trasformandola in Amministrazione ad impiego operativo specialistico e permanente?
Invece no:
si va avanti con assunzioni straordinarie nelle forze di polizia che coprono a malapena le cessazioni dal servizio per pensionamento;
Si scioglie la Forestale e poi nei boschi si mandano i militari;
Si rimane in forte sottorganico anche per quanto concerne il Corpo Nazionale dei VV.FF. , donne e uomini di cui ci si ricorda solo dopo l’evento eccezionale dimenticandosi dei loro numerosissimi interventi quotidiani.
Idiozia di chi ha avuto, fino ad oggi, la responsabilità politica oppure il protrarsi di una accondiscendenza verso le gerarchie militari che senza tutta “questa truppa” non avrebbe giustificazione di esistere?
In realtà già oggi i numeri condannano la ns organizzazione militare: il ns esercito, paragonato a quello degli Stati Uniti ha un rapporto truppa/ufficiali e truppa/generali nettamente superiore….. normale? Giustificato?
E allora: esercito di professionisti (ovviamente con diritti sindacali tra i quali quelli di ricollocamento raggiunta una età per cui l’impiego operativo non è più possibile) con numeri nettamente minori, potenziamento organici delle forze di polizia, ricostituzione della Forestale e riforma della Protezione Civile.
Meno Generali più fatti.

Simone Sansoni – Hanno costante bisogno di legittimazione altrimenti i cittadini non percepiscono una funzione utile per la collettività . Corrono sempre il rischio di venire ingiustamente considerati una inutile sacca di inerti giocatori di carte ( cit Berlusconi ) . Strade sicure con un infimo numero di soldati circa settemila giustifica tutti gli altri agli occhi dei cittadini . Io naturalmente penso che la funzione pubblica delle ffaa debba essere esclusivamente quella bellica e ciò basterebbe a dare dignità al loro ruolo

Rossano Viscogliosi – Il nuovo triangolo del fuoco…
combustibile: qualsiasi sostanza capace di infiammarsi, organica o inorganica;
fonte d’innesco: la fiamma;
comburente: usualmente l’ossigeno contenuto nell’aria spostata dai bersaglieri in corsa e soffiata nelle loro fanfare!
I bersaglieri contro gli incendi! Da domani se mi si rompe il televisore chiamo l’idraulico, per potare la siepe ricorrerò al commercialista, se mi rubano il portafogli la denuncia la presenterò presso la bocciofila di Frascati..

Gordon Ka – Dunque, ricapitolando, oggi in Italia abbiamo:
-Pompieri che fanno gli infermieri
-Finanzieri che fanno soccorso alpino 🏻♂️
-Bersaglieri che fanno i forestali contro gli incendi boschivi
-Alpini che fanno i poliziotti
-Carabinieri che gestiscono Riserve Naturali
Tutto normale, no?

Francesca Fabrizi – E la croce Rossa nei tribunali?

Giuliano Allegrini – Avevo un amico in Croce Rossa, un maresciallo: lui ora è in congedo forzato. Sono circa 1200 in tutta Italia senza contare che molti di loro andranno in pensione entro cinque anni.Non hanno neanche voluto creare un ruolo ad esaurimento. Mi ha detto di ricorsi ma hanno fatto le cose in maniera separata … Una cosa che mi ha ribadito sempre è che gli ufficiali medici si sono sempre opposti al passaggio nella sanità militare probabilmente per paura di perdere livelli e stipendi o entrare in graduatoria con altri ufficiali. Non so se sarà prevista la creazione di una coop o associazione. Alla fine come hanno fatto con la protezione civile, organizzata con associazioni e cooperative

Evelina Cornelii – Non entro nel merito di chi debba fare servizio HEMS! Di certo peró non posso non constatare che anche questo rientra nel risparmio perseguito dalla riforma Madia! eccellente!
Riassumo situazione elicotteri: i vvf danno, per la maggior parte dei loro elicotteri in linea, disponibilità residuale per l’antincendio boschivo, lo facciamo se non c’è altro da fare. (Per altro intendo soccorso che ha, per forza di cose, la priorità su tutto)! Dove c’è altro da fare, in Liguria ad esempio, non lo fanno più perché ora c’e l’antincendio boschivo non mi torna!
Ciò che sta accadendo e solo un fatto, spegnimento incendi di bosco e soccorso ai privati.
La regione Sicilia si è avvalsa degli elicotteri del CFS quando la Procura mise sotto sequestro gli elicotteri delle ditte che, in associazione di impresa, avevano l’appalto dell’antincendio. Accuse gravi, tanto da bloccarne l’attività.
iI servizio di eliambulanza potrebbe ormai essere fatto con unico appalto Nazionale…..nessuna concorrenza, sempre gli stessi in tutte le regioni, o quasi. Strano ancora non abbiano fagocitato il servizio antincendio! Tempo al tempo!

Silvano Berti – Noi eravamo spettatori in prima fila di un impegno individuale e collettivo di uomini, con i gradi o senza poco aveva importanza, che amavano la natura e lottavano in tutti i modi x difenderla. L’antincendio era parte integrante di quel mondo e nessuno dei fantastici forestali si tirava indietro e ben al di là delle proprie mansioni. Mio padre dava il buon esempio è sapeva creare quello spirito di corpo che oggi degli uomini sciocchi hanno saputo disintegrare. Il cfs era una ricchezza che andava sfrondato di burocrati ed arricchito con nuovi innesti e nuove responsabilità ambientali. Come abbiamo detto tante volte meno polizia giudiziaria e più territorio…meno procure della repubblica e più comunità ed ambiente…coordinamento rimboschimenti…lavori idraulico forestali…salvaguardia aib etc…etc…
Ma per arrivare a ciò servirebbe difendere l’utilità di un cfs nuovo e rinforzato e discutere di politica ambientale e non difendere il cfs solo da un punto di vista sindacale. Si confida nella sentenza della Corte costituzionale che rischia solo di dichiarare illegittimo l’automatismo del passaggio degli ex forestali nella nuova struttura ambientale dei cc. Non è che gli ex cfs dovranno fare un concorso per poter essere carabinieri forestali!! Sarebbe un modo x liberarsi dei più rompiscatole! ! Speriamo bene!! W il cfs!

I FORAGGIATORI

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Alessandro Ghezzer – Certo che è una bella idea. Anzi bellissima. L’idea di creare passaggi naturali per favorire lo spostamento della fauna selvatica in sicurezza,abbassando notevolmente il numero di incidenti e di animali morti investiti dalle auto. Peccato che nessuno o quasi la applichi. In Trentino per esempio, a parte qualche sparuto passaggio per anfibi, non esiste da quel che ne so NESSUN corridoio ecologico per gli ungulati. Dico ZERO! E non parliamo degli orsi: si sono decisi a mettere i cartelli specifici di avviso dopo i famosi incidenti con le persone. E nelle zone di attraversamento classico degli orsi, es tra Cadine e Vezzano, alle porte di Trento, i cartelli sono ancora quelli generici di “attraversamento selvaggina” (ne hanno messi un paio luminosi). Orsi investiti e a volte uccisi, ce ne sono stati diversi, ma nessuno ha battuto ciglio. Con questa cultura istituzionale per la fauna, pensare che possano fare i corridoi ecologici è come aspettare l’arrivo dei marziani!

Mauro Malossini – Sono interventi che dovrebbero avere già fatto in ogni punto critico per il passaggio della fauna selvatica dove ci siano strutture o strade che si trasformano in pericolo per l’incolumità pubblica e degli animali, ma a questo nessuno ci pensa…

Dandy Mackenzie – Queste sono le opere pubbliche, le infrastrutture che servono, portano posti di lavoro e beneficio all’ambiente. Come la riforestazione dei corsi d’acqua di pianura, dai fontanili ai fiumi. Corridoi ecologici e paesaggio!

Marco De Cesero – Se non sbaglio anche nel progetto ursus Life c’era tra le cose da fare corridoi e per questo sono stati elargiti fondi.
Nel nostro paese ci sono le condizioni ecologiche (abbondanza di prede e territorio) perché i lupi, che vivono in branchi o nuclei familiari, siano composti stabilmente da almeno 6-7 individui o più.
Questa media numerica per nucleo familiare consente di presidiare e difendere in modo efficace il territorio occupato e facilita le azioni di caccia, permettendo ai lupi di vivere al meglio.
I nuclei familiari (branchi) che riescono a mantenere questi numeri nel corso dell’anno sono però una rarità.
Ci riescono quelli che hanno la fortuna di avere i loro territori all’interno di aree protette, pensiamo ai nuclei familiari che vivono nei parchi come in Abruzzo o in Lessinia con medie di 6/7 lupi per nucleo familiare.
Quello che vediamo, per la nostra esperienza nel territorio che osserviamo, ma anche per altre dinamiche e dati che emergono in tutto il paese, è che i lupi all’interno dei nuclei familiari non riescono ad aumentare, anzi, spesso diminuiscono, o spariscono.
Assistiamo ad un continuo rinnovo di animali e territori e allo stesso tempo abbiamo la percezione che, rispetto a qualche anno fa, i lupi siano in aumento.
Pensiamo che questi siano gli effetti su una popolazione di lupi che è soggetta ad un “prelievo incontrollato” con tutti gli effetti negativi che comporta.
Destabilizzazione, aumento alla spinta riproduttiva, branchi instabili, poco numerosi e/o deboli, aumento del numero di lupi.
Noi siamo convinti che nel nostro paese il bracconaggio sul lupo sia a dei livelli altissimi e che gli effetti sulla popolazione siano piuttosto evidenti.
Sappiamo di non essere i soli a pensarlo e a constatarne gli effetti. Vorremmo non essere i soli a dirlo.
Crediamo che dovremmo avere tutti una voce chiara e forte muovendoci in modo deciso e determinato affinchè vengano al più presto presi dei provvedimenti per aumentare vigilanza e controlli, arginando il bracconaggio e tutte le conseguenze che comporta.

Matteo Luciani – Secondo la testimonianza di un pastore come Amerigo, il quale nella sua storia ha convissuto e si è sempre relazionato con il lupo “se hai dei cani buoni pastori abruzzesi e delle recinzioni ottime per la notte il lupo non è un gran problema”
Alfredo Borghello – Vergognosi!!!! Per ripopolare l’ entroterra ( dove vivo) e la campagna ( dove vivo) bisogna renderci la vita più facile ….non pagare tasse come nel centro città e avere qualche servizio in più…. Non agevolare degli anacronistici sparatori che al territorio danno ben poco!!!!

Elena Sabbadini – ma gli animali che ammazzano non sono anche NOSTRI?

Beppe Miceli – vedo Remaschi tutto felice e soddisfatto: i lupi gli mangiano i cinghiali e i caprioli. Poi cosa porterebbero a macellare nel mattatoio che ha fatto costruire per gli ungulati a pochi chilometri dal suo paese natale? durante i lavori, sfociati nell’approvazione della legge Remaschi nel febbraio2016, in sede di Consiglio Regionale sono stati numerosissimi gli interventi del PD, della Lega e di Forza Italia che facevano riferimento alla “filiera della carne” interpretata come risorsa importantissima da sfruttare. E’ giusto però sottolineare che Marco Remaschi già da ottobre 2015 aveva inaugurato a San Miniato il macello per ungulati, autorizzato e realizzato favorendo di sicuro qualche amico e amico dell’amico visto che lui è nativo di Altopascio (15 km di distanza da San Miniato). Queste strane e particolari coincidenze ci fanno comprendere quanto poco credibile sia l’eccessiva pressione degli ungulati sull’agricoltura e quanto programmato sarà l’abbattimento (e il ripopolamento) degli animali per mantenere florido il giro d’interessi fra politici, cacciatori, macelli, distributori, ristoratori, consumatori. Un cerchio che, se vogliamo, si chiude perfettamente senza soluzione di continuità e che non potranno nè vorranno mai interrompere con l’uso di “preservativi” (medicinali contraccettivi) come li ha definiti trivialmente il grossetano Marras Capogruppo del PD, il quale vive e si rende partecipe della mentalità agricola del proprio territorio rappresentato. I contraccettivi interrompono per sempre una “risorsa”: la carne di cinghiale, di capriolo, di daino. La caccia al contrario “preleva” e reimmette nel territorio, attraverso ripopolamenti più o meno clandestini, degli esemplari a seconda dei piani programmati dall’uomo. Ecco perchè gli agricoltori (che poi sono gli stessi cacciatori) resteranno per sempre a lamentarsi dei danni ricevuti che comunque la Regione, con leggi realizzate ad personam, provvederà a rimborsare lautamente. Chiaro adesso come funziona il giochino architettato con grandissima astuzia e complessità?
Se poi parli di mafia ti prendono per pazzo.

Maurizio Santoloci – CACCIA, IL MASSACRO VISTO DALLA PARTE DEGLI ANIMALI: nel 2013 mi ricordo bene di questa storia ( un povero capriolo di due anni è ritrovato il 1 aprile agonizzante dai Guardiaparco del Parco del Ticino, con il cranio devastato da un proiettile che gli ha portato via gran parte dell’apparato temporo – mandibolare),sapete la pena di un bracconiere?
Eccola: “Da due a otto mesi di reclusione o un’ammenda da 750 a 2000 euro, almeno sulla carta.”

Albertina Porcellato – La caccia non è uno sport, si uccidono animali inconsapevoli, a volte è causa di incidenti a persone, sparano ad ogni cosa che si muove, molti dei cosiddetti cacciatori non sono rispettosi neanche delle norme che regolano la caccia, colpiscono anche specie protette, e non mantengono le distanze dalle abitazioni, invadono le proprietà agricole e la fanno da padroni, ci vorrebbe più sorveglianza e coscienza almeno.

Massimiliano Lodolo – perchè a parer mio nella mia zona di Lodi/Crema( e non solo) i bracconieri nei fiumi agiscono indisturbati di notte, senza che nessuno li possa fermare. Se posso dare un supporto io ci sono.

Rosae Pellegrini – Meglio le trappole che le teste mozzate. Comunque continuano a sottovalutare invece “l’allarme sociale” causato dalla gente armata per i boschi, nonostante morti, feriti e il disturbo che creano, non prendono provvedimenti ANZI….incentivano col lancio dei pronto caccia! Anche quest’anno lanciati i PRONTO CACCIA e nessuna associazione WWF compreso spende una parola contro questo finto ripopolamento che si trasformerà in un tiro a volo, non per i fagiani lanciati a fine primavera che muoiono di fame e di sete, ma quelli lanciati a fine Agosto!
L’evoluzione tarda ad arrivare e l’abuso di potere legalizzato persiste!

Gianni Collina – ……….ad esempio evitiamo di immettere cinghiali importati dall’estero, grossi, carnosi estremamente prolifici per il solo ” godimento” dei cacciatori……….

Salvina Inzana – Emozione pura incontrare una mamma capriola con due cuccioli al seguito! Girano tranquilli sulla strada e inchiodiamo l’auto rimanendo ad ammirarli sparire giù nel bosco..
MA QUALCUNO CI VEDRA’ UNA BELLA CLASSE II E DUE CLASSI 0! Infatti purtroppo queste meraviglie, oltre che oggetto di bracconaggio diffuso, si possono uccidere nell’ambito della CACCIA chiamata “DI SELEZIONE” (o in linguaggio tecnico “prelievo in forma selettiva” per far capire il meno possibile ai non esperti in materia). La Regione Marche, come molte altre, ha approvato la caccia di selezione di caprioli e daini, modalità che consente di SCEGLIERE A PAGAMENTO L’ESEMPLARE DA UCCIDERE (MASCHIO, FEMMINA O CUCCIOLO). NELLA PROVINCIA DI ASCOLI È POSSIBILE SPARARE AI CAPRIOLI DAL 16 AGOSTO.
Ovviamente ci sono dietro centinaia di pagine di studi scientifici, esperti, ore e ore di corsi di preparazione di esperti selecontrollori ( = gli stessi cacciatori che hanno fatto un corso su come si spara nello specifico ai vari animali oggetto della selezione) e quant’altro, perché la faccenda deve assumere un aspetto di scientificità e di necessità per ristabilire il famigerato equilibrio naturale (distrutto irrimediabilmente in primis dalla caccia): grazie ai politici, ai tecnici e ai selecontrollori questi piani infatti porteranno alla “densità obiettivo” dei caprioli sul nostro territorio.
Potete consultare i comuni ricadenti nei DG (distretti di gestione = dove si può sparare), numero di caprioli che si devono eliminare per raggiungere la “giusta” densità, operatori coinvolti e quant’altro, nel sito dell’ATCAP2 (per la provincia di Ascoli Piceno, oppure ATCAP1 per Fermo), I PERIODI E LE CLASSI SOCIALI DEI CAPRIOLI CHE SI POSSONO AMMAZZARE: CLASSE 0= CUCCIOLI FINO A 10-11 MESI; CLASSE I = GIOVANI DA 10 A 22 MESI; CLASSE II = DA 22 MESI IN POI
NB: MA IN NATURA NON ERANO I LUPI A NUTRIRSI DEGLI UNGULATI (compresi i cinghiali)? Ah già…perciò si vogliono eliminare i lupi, perché la selezione è meglio che continuino a farla i cacciatori.

Dario Rapino – Primo settembre, inizia la stagione di caccia: milioni di animali saranno “legalmente” soppressi in nome di un’attività che solo una mente malata può definire sport. Perché lo sport è vita, mentre la caccia ne è esattamente l’antitesi. Penso in particolare a quegli uccelli che, da poco lasciato il nido, non potranno assaporare la felicità di librarsi nell’aria. Ma penso con dolore alle lepri, ai caprioli, ai cervi, ai cinghiali ed a tutte le altre specie che saranno sottratte al nostro diritto di osservarle libere.
Ogni giorno della mia vita speso a salvare anche uno solo di essi sarà ben vissuto.
“Solo chi non sa che anche la propria vittima è una creatura come lui può uccidere senza colpa”
(Konrad Lorenz)