Armati di deroga

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Antonella Giordanelli – La deroga ormai è la norma corrente. Vi sono Regioni che hanno prontamente proposto deroga al divieto di nuove piantumazioni per 5 anni nelle aree percorse dal fuoco quando questo notoriamente darebbero adito a nuovi incendi dolosi. Ovvero manca la capacità di prevenire e fronteggiare la calamità che anzi è occasione di lucro privato, di contro all’esborso di denaro pubblico:
i costi e i benefici d’impiegare l’esercito nelle Regioni il cui piano AIB era già stato giudicato inadeguato dagli stessi VVF sono stati disastrosi dato che, per attrezzatura e assoluta inesperienza, i militari impiegati non solo non sono stati efficaci, ma anzi hanno costituito intralcio ed addirittura pericolo per se stessi durante le operazioni di spegnimento. Quanto alla Direzione generale forestale presso il Ministero per attuare politiche nazionali collegate agli incendi boschivi è stata istituita il 2 ottobre come da Gazzetta Ufficiale (con 10 mesi di ritardo!), ma ancora non è operativa (!) quindi l’aggiornamento dell’elenco degli alberi monumentali è interrotto da quando il CFS non c’è più, con conseguenze di sterminio in Puglia dove i comuni non hanno proceduto al censimento come da legge nazionale n10/2013, e l’Istituto fitosanitario ha obbligato i proprietari ad abbattere centinaia e centinaia di ulivi ed uliveti plurisecolari senza che si potessero tutelare con le apposite misure di isolamento e cura secondo legge regionale n4/2017 proprio perché non censiti come monumentali.
Riguardo poi alle altre competenze regionali, l’indebolimento degli interventi di controllo sull’attività venatoria, derivante dalla cancellazione del CFS, ha portato ad un’ aumento sia degli incidenti di caccia sia del bracconaggio e pertanto il patrimonio della fauna selvatica, già decimato negli incendi dolosi, quest’anno diminuirà a causa dei cacciatori di ben più dei 150 milioni d’animali sparati annualmente.
Si è calcolato per difetto che i selvatici, esclusi rettili e piccoli animali, morti negli incendi siano stati 50 milioni, ciò nonostante nessuna Regione ha rinunziato alla preapertura della stagione venatoria che già ha contato in questo funesto 2017 il record di morti violente e feriti tra cacciatori e normali cittadini. Ciò non bastando tutte le Regioni stanno camuffando la liberalizzazione di qualsivoglia ‘prelievo’ venatorio d’ogni selvatico definendolo alla bisogna alloctono, soprannumerario, nocivo, e derogando a sparare qualsivoglia cacciatore all’uopo ribattezzato selecontrollore. Ad esempio nel caso della volpe, fauna autoctona, che preda sia l’alloctona nutria in sovrappopolazione, sia l’alloctono fagiano immesso a scopo venatorio, si deroga recitando: «Il comportamento delle volpi, che uccidono soprattutto fagiani, è considerato nocivo e dannoso per l’habitat che le ospita.» e quindi la legge che tutela le specie italiche si applica per diritto e per contrario, e si consente la caccia, oltre che al fagiano, a nutria e volpe in deroga anche a orario (notturno), periodo (riproduttivo) e modalità (in tana)! Analoga situazione per ungulati, orsi e lupi: che siano in espansione naturale o reintrodotti, cacciabili o protetti sono tutti da “controllare” come biglietti tranviari da bucare…a pallettoni

Alessandro Conti – Non é una novità l’amore del leghista Zaia per l’attività venatoria ed il frutto della stessa. Ma può essere che da svariati anni il Veneto dia deroghe ai limiti dei prelievi venatori di alcune specie ornitologiche rispetto a quanto previsto dalla L. 157/92, decisioni poi puntualmente punite da chi di dovere con sanzioni poi pagate dai cittadini veneti indirettamente? O mi sbaglio? Ma sì, dai, mi sa che mi confondo. Devo aver visto un film di recente, mi sbaglio di brutto.
Luca Pratz – Questa qui è gente abituata a sfiziarsi a suon di brasato d’orso…

Erik Ferrari – Ancora più carta bianca da Galletti a Trento e Bolzano. In Trentino c’è la mafia. Pensa che ad una mia amica che si è lamentata per le cave di porfido le hanno risposto che sanno dove abita…. dovrebbe scoppiare mafia provinciale.
Bisogna fare attenzione a muoversi e criticare. I trentini sono timorosi degli estranei e del nuovo, ma se riesci a convincerli della bontà di una cosa, ne diventino i più accaniti sostenitori. Per orsi e lupi bisognerebbe bypassare i media locali. Magari dei programmi formativi a livello nazionale. Ma chi è che ha la possibilità?

 

A proposito di lupi e informazione
Lettera aperta alla redazione di TG3 Regione Trentino Alto Adige
Spett. redazione TG3 regionale Trentino Alto Adige,
nel telegiornale andato in onda ieri 15 dicembre alle 19.30 è stato dato spazio a delle incredibili e insostenibili dichiarazioni di un sindaco, Canazei, che affermava che nel suo territorio insistessero 10 lupi. Senza dubbio un sindaco ha diritto di sparare come vuole, perlomeno a livello verbale: del resto la provincia di Trento ha sparato, piombo, inutilmente, a un’orsa, e ora, sempre per motivi elettorali, prepara lo sparo dimostrativo a un lupo.
Così allevatori e quanti coltivano paure verso un universo di vita a loro sconosciuto si sentiranno rassicurati, protetti da simili mediocri politici. Vedasi in proposito i contenuti, scandalosamente osceni, inneggianti al piombo, delle assemblee informative pubbliche di Canazei e Cavalese.
Il fatto più grave è rappresentato dalla informazione che ormai da troppo tempo esce dal TG regionale. Sempre a senso unico. Impiantisti, cacciatori, sindaci sceriffi malati di narcisismo possono dichiarare quanto vogliono senza che chi dirige l’informazione pubblica si applichi nel promuovere contraddittorio, o portare al dibattito contenuto scientifico.
Quelle poche volte che il TG regionale ha dato voce a temi ambientali la preoccupazione del giornalista è sempre stata una sola: mi raccomando, poche battute, perchè sai…la televisione…l’utente non accetta discorsi complessi. E così si semplifica e banalizza tutto. E’ arrivato il lupo? Lo si abbatta, si è permesso di avvicinare gli abitati. Si tratta di un solo piccolo branco o di un singolo esemplare? Questo lo si moltiplica, perfino per 10, come nel caso di Canazei.
Dalla informazione pubblica noi cittadini ci attendiamo ben altri comportamenti, perlomeno si faccia la fatica di coinvolgere altre voci che non siano sempre quelle che rappresentano poteri istituzionali e economici. Anche chi vive nell’associazionismo, nel volontariato, svolge un ruolo pubblico. Giornalisti, specialmente quanti pagati con denaro dei cittadini tutti, tenetelo presente.
Luigi Casanova
custode forestale nelle valli di Fiemme e Fassa
esponente di Mountain Wilderness

Mauro Malossini – Io mi chiedo come si fa ad avere il coraggio di chiedere abbattimenti del 5% dei lupi quando il bracconaggio ne avrà abbattuti già il 30 %, ma come sono intelligenti tutti quanti !! Scatenati contro i lupi e gli orsi, ma mutismo e rassegnazione nei confronti dell’arroganza venatoria .. Oramai abbiamo perso anche noi l’equilibrio di giudizio sui fatti che succedono, perché da una parte si minimizza si va’ oltre velocemente, dall’altra si ingigantisce si continua a manipolare la notizia fino all’inverosimile, eppure l’evidenza della manipolazione è chiara, l’uso di due pesi e due misure, anche ! Siamo in un brutto periodo, a pochi mesi dalle elezioni i politici si stanno organizzando per mantenere la cara poltroncina, cercheranno di non prendere decisioni come sempre finché non sono sicuri del posto. Nel frattempo gli ammazza lupi lavorano anche senza la concessione del 5% e si continua a non organizzarsi nelle difese per gli animali domestici, ma si promuove una martellante campagna terroristica con media e giornali .. Disinformazione a quintalate! La pratica della caccia è iper protetta dalla politica per tutti i super interessi economici che ci ruotano attorno e per le connivenze e amicizie fra politica e mondo venatorio. Con tutti i morti e feriti ogni anno non ammettono che c’è un problema, insabbiano e nascondono, i giornali e l’ informazione sono allineati, si continuano a finanziare con denaro pubblico e avanti come se nulla fosse. Lo schifo di molti politici collusi poi è vomitevole, non hanno nemmeno il pudore di farlo notare alla gente …
Il PD negli ultimi anni ha massacrato l’Italia dal punto di vista ambientale e faunistico ed ha liberalizzato e concesso di tutto di più . Mi meraviglio dei verdi, non contano nulla ma sono sempre alla ricerca di una poltrona e di un pò di visibilità e questo è stata e sarà la loro definitiva scomparsa.

Mario Rico – L’anima ecologista del centro-sinistra l’abbiamo ammirata nel 2016 con la soppressione e spezzettamento del CFS, adesso non sanno più come raggranellare qualche voto e sperano di recuperarlo dal suo passato?

Antonio Mariniello – PD PARTITO DEGLI INCENERITORI E TRIVELLAZIONI

Giovanni De Carlo •Università del Salento
Manca poco allo scioglimento delle camere, e questo governo, consapevole di essere mandato a casa, sta cercando di fare più danni possibili per proteggere lobby e multinazionali che lo dovranno sostenere in campagna elettorale. Questi sono fuori di testa ormai

Danilo Baldini – Grazie alle loro politiche a favore della caccia e al servizio delle varie lobbies cementificatrici e petrolifere, i voti degli ambientalisti e degli animalisti se li scordano e se ne accorgeranno alle prossime elezioni a marzo…

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Carambiamenti climatici 2017

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E’ datata 16 gennaio 2018 questa sorprendente definizione del gen. Graziani: “Carabinieri _Forza Armata ed elemento portante capacità d’interforze di difesa del Paese, forza di polizia e parte integrante del sistema di sicurezza interno. Particolarità che rende l’Arma moltiplicatore di potenza ed abilitatore delle capacità delle altre Forze Armate.” Non so se il Devoto-Oli sia infiltrabile, manovrabile e modificabile quanto Wikipedia ma indubbiamente il tweet è significativo di uno stile che fa dell’uso della lingua un moltiplicatore ed abilitatore d’encomi! 

Quello stesso 16 gennaio il comandante generale dei carabinieri, finalmente si congedava dall’Arma e rilasciava un’intervista ( Il tempo del 16 gen. 2018, pag.3).in cui affermava <(L’accorpamento con la forestale) è stato un lavoro lungo, complicato, E DOPO UN ANNO POSSO DIRE PERFETTAMENTE RIUSCITO. ..> 

Peccato che un mese prima, il 19 dicembre, in un documento interno si relazionava:
“Nel corso delle visite nei Comandi Legione si è avuto modo di percepire un certo montante malcontento; le cause che possono aver influito su tale stato di cose, possono certamente avere diversa origine, tra cui:
-che la spina dorsale degli uffici legionali è costituita da marescialli che sono la categoria che più s’è sentita maltrattata dal riordino delle carriere e nelle cui fila ci sono la maggioranza degli insoddisfatti;
-che l’assorbimento del CFS ha generato nel personale di ambedue le organizzazioni aspettative – magari destinate ad essere del tutto o in parte disattese
 – e speranze che forse non verranno soddisfatte, ma in generale non sembra che si stiano generando né gli auspicati risparmi di spesa né che si siano conseguiti benefici in termini di aumentata efficienza, razionalizzazione di strutture, migliorata operatività.”
Forse è per lenire la documentata “sofferenza del personale” che il pluriprorogato gen.Del Sette in un estremo ulteriore atto ha omaggiato un nutrito gruppo di alti ufficiali che ha contribuito alla riuscita del suo lungo, complicato lavoro:
<finalmente è stato reso noto l’elenco degli encomiati per lo splendido lavoro svolto ai fini della soppressione (ricordiamolo.. perché accorpamento mi sembra una grossa mancanza di rispetto..) del Corpo Forestale dello Stato. Soppressione, perché questa riforma ha smembrato competenze, disperso uomini, distrutto professionalità. Una perdita per l’intera Nazione in termini di tutela del paesaggio, di preservazione delle bellezze naturali, di difesa del suolo, di contrasto agli incendi boschivi e dissesto idrogeologico. Una sconfitta per ogni cittadino: un indecoroso passo indietro nella storia dei diritti dell’uomo. Militarizzazione forzata di uomini e donne. Colleghi demansionati e dequalificati in altre amministrazioni pubbliche, senza compiti, competenze, carriera. Una spartizione del bottino “funzioni monetizzabili in convenzioni onerose”. Un risparmio pubblicizzato che pesa sulle tasche del cittadino sotto decine di altre forme. Uno slogan pubblicitario che persevera nella cattiva informazione laddove ci si loda della perfetta riuscita dell’accorpamento del CFS nei CC (sbagliato il termine, sbagliato il giudizio) dopo aver attribuito ai cambiamenti climatici 130.000 ettari di foreste andate in fumo, 50 milioni d’ animali morti tra le fiamme, perdite umane negli incendi e nelle alluvioni (che ricordo essere conseguenti agli incendi).>
Intanto, sommessamente nel personale forzatamente transitato c’è chi rende “onore a tutti i dirigenti, funzionari, colleghi di ogni genere e grado che si sono opposti, che hanno sfidato il sistema e che continuano a lottare per i loro ideali. Sono fiera di aver fatto la conoscenza di molti di loro.. con la speranza che la voce che invoca giustizia non si affievolisca mai”.
Alla parola ONORE il mio pensiero va al 24 agosto 2016 quando ogni televisione nazionale oscurò qualsiasi inquadratura ove comparissero tra i soccorritori i Forestali, mai nominati poiché già iniziasse la massonica damnatio memoriae, nel mentre le copertine dei giornali stranieri strillavano le foto del miracolosi salvataggi operati con quelle divise che la gloriosa polvere delle macerie rendeva grigioverdi come non mai.
L’Arma poi, non per generosità, ma mostrando come trofeo la gloria dei vinti, in occasione della sua festa, il 5 giugno 2017, ha elargito encomi solenni ai Forestali salvifici durante il sisma. La Bandiera del CFS tuttavia è stata ammainata senza la decorazione meritata nel suo 194° anno di Storia
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Antonella Giordanelli

Giampaolo Concas – la ricompensa più grande per quei forestali arrivati a dare il loro aiuto per primi sui luoghi del terremoto (magari di loro spontanea volontà senza attendere ordini dall’alto) è sicuramente quella di essere stati accolti nell’arma!! (spero si capisca l’ironia)

La terribile notte del 24 agosto il cfs è arrivato ad Amatrice alle 5:30. Sessanta persone, tutte volontarie, hanno lasciato la loro famiglia in pieno sisma per accorrere dove c’era più bisogno. L’unico riconoscimento che conta, chiaramente, è quello di coloro che siamo riusciti ad aiutare. Ma fa un po’ male l’oblio delle istituzioni per coloro che sono transitati in amministrazioni diverse dall’Arma.. per noi c’è stato un trattamento diverso. Anzi, non c’è stato proprio nessun trattamento. Nessuna menzione. Il nulla. Unita a tutto il resto, questa sciocchezza aumenta il volume della disparità.
A Rieti, solo una quindicina di forestali sono passati con i vvf (piloti a parte). Tra questi, c’erano quelli giunti ad Amatrice in piena notte. Siamo partiti da qui alle alle 4.40.. non dico che terribile esperienza. Ma c’erano i nostri colleghi della stazione che hanno dato l’allarme in tempo reale sulle chat di whatsapp così ci siamo organizzati tra di noi con l’avallo e la collaborazione dell’ufficio superiore. Quello che abbiamo trovato è storia nota. Desolante, ma con qualche nota di gioia per aver potuto guardare negli occhi alcune delle persone sepolte dalle macerie. Ed è questa l’unica cosa che conta per noi. 

Poi c’è il teatro dei riconoscimenti, che comunque costituiscono una gratificazione e che fanno purtroppo la differenza nella carriera di chi indossa una divisa. Alcuni di noi hanno ricevuto dall’allora comandante regionale Rosy Patrone, la proposta di avanzamento di grado per meriti speciali, altri richiesta di encomi e via dicendo. La commissione esaminatrice non si è riunita entro il 31 dicembre 2016, così credo che la palla sia passata ai cc senza istituire la commissione che avrebbe dovuto decidere “ora per allora” l’assegnazione delle ricompense. Il risultato è stato che, in pompa magna durante la festa dell’Arma, sono state trasformate e consegnate ai colleghi transitati con loro gli encomi solenni firmati da Del Sette (quelle che erano le richieste di promozione) e encomi firmati da Ricciardi (le originarie richieste di encomio,). Per noi transitati ai vvf nulla. Persi per strada. Con Fabio Ciccomartino, Massimiliano Cardone, Davide Ficorilli avevamo tutti la richiesta di avanzamento di grado per meriti speciali (in più per me e Alessandro Mazzilli un ulteriore encomio per l’arresto di due piromani durante la campagna aib, perso anch’esso).
Effetto Madia: Uno sguardo perso nella vastità del nulla.. una scaltrezza che non poteva non emergere dai risultati delle sue manovre.
Manovre, non riforme.. la differenza è sottile ma sostanziale.
La riforma migliora, rinnova; la manovra crea spostamenti relativi all’ottenimento dell’assetto voluto.
Poi apri un dizionario e guardi il significato figurato:
– MANOVRA (Seguito di azioni o di operazioni, di solito non chiare né lodevoli, condotte per lo più in margine o in 
contrasto rispetto al normale svolgimento di una prassi politica, economica, amministrativa);

– RIFORMA (ops.. non esiste un significato figurato.. sarà dovuto al sottinteso di trasparenza??)
Ecco.. la Manovra Madia sta scivolando giù dal margine.. la terra si sgretola..
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Mori Paola – La mia ricompensa e il mio riconoscimento a tutti quei Forestali ormai transitati nel Corpo dei Vf, in Polizia, in GdF e nella PA, ai quali non andrà il plauso ufficiale delle autorità, ma noi vi abbiamo tutti nel Cuore.

Generali nella guerra ’15 / ’18

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Eurospin è l’unica catena della grande distribuzione che ancora commercializza uova di gallina allevate in batteria; Lidl già da qualche anno nei nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato non paga lo straordinario nei giorni festivi; Conad riassume il medesimo personale ininterrottamente con contratti di un mese, che non prevedono né ferie né malattia… etc etc . In quanto animalista sono attiva nei presidi e nelle proteste di EssereAnimale, per salvare dallo schiavismo e dai tormenti le ovaiole, non potendo attivarmi per tutte le cause, poiché dovrei cominciare dalla situazione nel mio settore professionale: per ‘risparmiare’ , negli ultimi anni i governi hanno cancellato tutti i Corpi di ballo (80 danzatori cadauno) e le orchestre sinfoniche (120 professori cadauna); ovvero l’Italia ha perso complessivamente una decina di realtà culturali prestigiosissime a livello internazionale per risparmiare meno di mille stipendi da fame…ma Musica e Danza (italiane) rifulgono in tutto il resto del mondo civile e tra due o tre secoli importeremo dall’estero la NOSTRA arte e la NOSTRA cultura.
Invece gli animali e gli alberi distrutti dall’ignoranza degli ultimi governanti non riavranno mai più vita. Ecco perché tanti cittadini si dedicano con passione disperata alla causa della Forestale. Senza rivalsa di categoria, benché raffrontandomi con i Forestali ho notato che io, entrata di ruolo nella pubblica amministrazione nel ’79 vincendo un selettivo concorso nazionale a cui ho continuato ad aggiungere titoli accademici e meriti artistici, ancora oggi non ho mai usufruito di livello stipendiale, indennità di missione, buoni pasto, treni regionali gratuiti, settimana corta di un qualsiasi agente scelto col titolo di terza media. Diritti ottenuti da un Corpo costituito da oltre 2mila sindacalisti in un organico di poco più di 7mila agenti , amministrativi e operai. Ritengo che sia stato sbagliato fare della questione Corpo Forestale dello Stato una battaglia sindacale, legittima, ma non popolare e irrilevante a livello nazionale.

Nelle ore in cui partecipavo a Roma al convegno di Assodipro che si batte dagli anni ‘70 per dare diritti civili ai militari, i miei amici e solidali, tutti semplici cittadini, erano accorsi spontaneamente in via della Stamperia ad intercettare i presidenti di Regione che erano in conferenza Stato/Regione con all’ordine del giorno il Piano Lupo. Avrei dovuto essere tra loro e mi sentivo colpevolmente assente mentre ascoltavo degli effetti collaterali dell’uranio impoverito respirato nelle missioni militari all’estero, quando mai ho partecipato ad assemblee operaie per le morti bianche sul lavoro. Ci siamo confidate lo stesso estraneamento con le Forestali …

Ora Assodipro si è altruisticamente messo a capo di una Federazione di associazioni pro CFS e nella prima riunione ci ha ospitato nella sua sede a Roma: alla 10 di mattina di un giorno feriale…orario improponibile per chiunque non sia romano e in pensione…infatti il numero di partecipanti è stato stabile di una ventina di persone ma mai omogeneo contando quelli che sono arrivati in ritardo e coloro, come me, che se ne sono dovuti andare in anticipo, sicché il gruppo che ha tratto le conclusioni non è stato lo stesso che aveva impostato il dibattito. 

La seconda convocazione ha riguardato le medesime 5 associazioni: Assodipro, Unione Forestali d’Italia, Rinascita Forestale, UNFORCED e Comitato ForestaForesta quest’ultimo l’unico formato da cittadini, capillarmente presenti in tutta Italia e le cui socie fondatrici sono tutte in attività lavorativa e quindi occupate da improrogabili impegni professionali. Tuttavia non si è voluto spostare nel pomeriggio l’incontro. 

Come si può concordare una strategia orbati dei vari punti di vista? è come se in una riunione di stato maggiore fossero presenti financo gli avieri, ma non ci fosse neanche un ammiraglio della Marina. 

Per rimanere nella metafora siamo reduci da una rovinosa Caporetto, ma ancora non vedo sostituito il generale Cadorna con Diaz. Il Comitato ForestaForesta è , di fatto estromesso, e ne prendiamo pubblicamente atto.
In bocca al lupo! W IL LUPO!
Antonella Giordanelli

Nemo profeta in patria

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Inge BAUMGARTNER – Abbiamo avuto occasione di incontrare a Roma Franco Tassi, storico Direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, nel giorno del suo 80° Compleanno. Avversato in Patria (come sempre avviene nel Belpaese a chi compie il proprio dovere, combattendo scempi, abusi e corruzione), ma celebre all’estero per le straordinarie imprese compiute in difesa di orsi, lupi, camosci, foreste e parchi, segue tuttora le alterne vicende della nostra Natura… E non smette di raccontare in articoli, libri e conferenze, l’odissea di questo Paradiso in pericolo, ormai in balìa delle ciurme di lanzichenecchi scatenati senza freno al “sacco d’Italia”. Il Paese più bello del mondo, ma anche il più maltrattato. Ci ha concesso un’intervista, per spiegare cosa stia avvenendo, e perché sia assolutamente necessario cambiare, eccone una sintesi saliente.
– Lei è stato sommerso di auguri, congratulazioni e riconoscimenti, che certamente le avranno fatto molto piacere. Come risponde a questo spontaneo plebiscito?
FRANCO TASSI – Anzitutto ringrazio di cuore quanti sanno conservare la memoria storica, guardando ai fatti e ai risultati, cestinando i pettegolezzi e le calunnie, esprimendo sincera riconoscenza. E sono davvero felice quando vedo che le idee valide germogliano, trovando terreno fertile nell’entusiasmo dei giovani.
Inge BAUMGARTNER – Aveva anche espresso la speranza che quest’Italia troppo distratta e inerte finalmente si risvegli, e realizzi un vero cambiamento. A cosa si riferiva?
FRANCO TASSI – Ho rinnovato l’invito ad assumere sempre più il ruolo di attenti Custodi della nostra unica, insostituibile “Madre Terra”. Le sfide che ci attendono riguarderanno principalmente le Aree Protette e i Parchi Nazionali, la Biodiversità e gli Ecosistemi, e soprattutto gli Alberi e le Foreste, a cui ho dedicato i miei ultimi libri.

Inge BAUMGARTNER – Vuol dire che persino il Patrimonio Verde, che ci difende dall’inquinamento, mantiene l’equilibrio climatico e assicura salute e benessere, è oggi minacciato dall’uomo?
FRANCO TASSI – Certo, l’avidità umana non ha limiti, basti pensare al nuovo Testo Unico Forestale del Governo, che presto smaschereremo. Travestendosi da benefattore, smantellerebbe invece le ultime difese del Patrimonio Naturale Forestale finora scampato alla Selvicoltura produttivistica. Con le immaginabili gravissime conseguenze ai danni del paesaggio, dell’identità culturale, della qualità della vita, dell’equilibrio ecologico e idrogeologico, e di tutte le funzioni della foresta, da considerare non come semplici servizi ecologici, ma come preziosi benefici da apprezzare, e salvaguardare con ogni mezzo.

Inge BAUMGARTNER – Come è possibile che all’assalto delle foreste si stiano lanciando oggi proprio coloro che dovrebbero salvarle?
FRANCO TASSI – Viviamo nella “società dell’inganno”, dove in teoria si proclamano onorevolissimi princìpi, ma nella pratica si agisce peggio di iene, sanguisughe e vampiri. Dopo il primo passo significativo, il disfacimento del Parco d’Abruzzo (2002), il secondo è stato la soppressione del Corpo Forestale (2017), attuata senza esitazioni né ripensamenti. Anche per questo il nostro Patrimonio Forestale, sempre più esposto agli incendi, viene ora minacciato da teorie e pratiche assurde, frutto di ignoranza ecologica, dietro cui si celano però interessi inconfessabili, come la frenesìa dilagante delle Centrali a Biomasse, fonti di profitti poco trasparenti. Ma soprattutto, si riduce l’importanza degli alberi al mero aspetto “monetizzabile”, vale a dire a quanta legna se ne ricava, e quindi a quanto danaro sonante i nuovi vandali possono subito intascare. Perché purtroppo, come mi disse una volta il grande giornalista scientifico Horst Stern, “L’uomo di tutto conosce il prezzo, di nulla il valore!”.

Ivan Mazzone – mi dispiace vedere il poco interessamento di molti verso la situazione non solo dei nostri parchi ,ma sopratutto dei nostri animali in alto alla lista Lupi e Orsi a seguire tutto il resto perche a questi politici a quanto pare questi splendidi animali devono sparire dalla loro terra,nonostante i virtuosi regimi di certe regioni hanno percepito MILIONI di Euro per loro reinserimento,dove una gestione fatta dalla politica ha fatto stragi da tutte le parti.questi animali hanno solo NOI dalla loro parte .ricordatevelo .

Alessandra Benvenuti – TUTTI i selvatici, purtroppo sono ignorati e l’ambiente dove vivono è un feudo dei cacciatori. Sono disperata, pieno di rapaci bellissimi impallinati, orsi e lupi uccisi, perfino le marmotte perché rovinano le piste da sci. Tutto l’ambiente selvatico è in gravissimo pericolo nell’indifferenza di tutti.

Antonella Giordanelli – Noi animalisti siamo organizzati spontaneamente in una rete capillare in tutta Italia: ognuno è il punto di riferimento o per una situazione locale o su uno specifico argomento. Ognuno conduce le sue battaglie e quando serve una manifestazione o un mailbombing chiama in appoggio gli altri. Quando abbiamo assediato per una settimana Menarini per non far entrare i beagles, ho dato l’allerta alle 11 di sera, appena avuta notizia che li avevano imbarcati in Belgio, e all’alba già qualche decina di macchinate erano a Pomezia! Questa è la mobilitazione a cui eravamo pronti per il CFS, ma i sindacati non hanno voluto interferenze esterne…

-Cara Antonella, alcuni sindacati, molti sindacati, sono lo specchio di chi ci governa o forse lo specchio di molti italiani, di molti dirigenti, capi di corpi di polizia. Ognuno impegnato a tutelare un interesse proprio, che sia economico o di potere, ognuno egoisticamente concentrato su se stesso e la propria posizione. Forse loro non vi hanno voluto ma molti, o qualcuno non so, di noi si sarebbero uniti a voi perché delusi da amministrazione e sindacati.

Simo Spada – Vi seguo e apro gli articoli e li leggo…e ho fiducia in chi indossa una divisa, senza tanti bla bla inutili, perché il succo è questo, noi abbiamo bisogno di voi, il paese ne ha bisogno, e posso solo immaginare il vostro dispiacere e lo sconforto, ma davvero, certe polemiche e certe frasi, fanno male solo a voi, e a nessun altro.
Ah vorrei dire tante volte “BASTA” ma sarebbe irrispettoso del vostro disagio, della vostra amarezza e non lo faccio.
Noi cittadini abbiamo bisogno di voi delle vostre competenze e del vostro amore per il paese, combattete e combattiamo perché le cose cambino, ma restiamo sul terreno e lontani da facili polemiche inutili…
Buon lavoro a tutti comunque … ho un foglio tredicenne che voleva fare il forestale fin da piccolo . Poi sappiamo bene cosa è successo… e ora ha scelto un istituto agrario con indirizzo quinquennale e tu dirai ” E allora?” Bè allora c’è che a lui non interessa di che colore sarà la sua divisa… o altro… lui vuole AIUTARE e SALVARE punto!
Certo ha 13 anni… le dinamiche umane politiche burocratiche non le capisce ancora, ma non è questo ciò che conta, ciò che conta è il fine lo scopo… ci vorrà fatica tempo, lotta e chissà cos’altro… ma io vedo la luce nel suo sguardo, so che la vostra hanno tentato e tentano di spegnerla in ogni modo, ma io per strada in molti di voi quella luce la vedo ancora.
Sono troppo poetica lo so, ma voglio che sia così per il mio ragazzo!
Per la realtà c’è tempo… e chissà che non si cambi ancora.

LISTE (buoni e cattivi) e PROGRAMMI

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LISTE (buoni e cattivi) e PROGRAMMI

Antonella Giordanelli – Il Movimento 5 stelle è sempre stato solidale col Corpo Forestale dello Stato in parlamento e in piazza, a cominciare da Alessandro Di Battista, per culminare con l’on Massimiliano Bernini sempre generoso e leale con determinazione e competenza insieme alla tenace sen. Enza Blundo, più discreta ma fattiva e costante i quali tre purtroppo non si ricandidano. C’è da confidare con tutto il cuore che superi le parlamentarie in Toscana 1 Nord Alessandro Bottacci, primo dirigente forestale dell’ufficio biodiversità, estromesso al momento dell’accorpamento nell’Arma dal capo del Corpo Cesare Patrone, come estrema rivalsa contro il suo sincero amore per la divisa scelta con un giuramento e la cui storia personale è agli antipodi con quella della sen. Vilma Moronese, fedele amica personale di Cesare Patrone che è auspicabile non reiteri la sua attività né in commissione ambiente né come capogruppo M5S.

Alessandro Bottacci – Carissimi amici
ci siamo. Martedì 16/1 e Mercoledì 17/1 si terranno le Parlamentarie del Movimento Cinquestelle per individuare i candidati da inserire nelle liste per le Elezioni del 4 marzo 2018.
Io mi presento per il Senato nel Collegio plurinominale Toscana 1, che comprende le provincie nord della Toscana.
Possono votare solo gli iscritti al M5S, che esprimono 3 preferenze alla Camera e 3 al Senato.
Molti di voi mi conoscono e mi stimano per la mia lealtà e per la correttezza del comportamento. Conoscete anche la mia storia professionale come Ufficiale del Corpo forestale dove ho potuto esprimere la mia grande passione per l’ambiente ed in particolare per boschi e montagne, portata avanti con impegno e professionalità
A molti è noto anche il mio impegno nel mondo del volontariato e dell’associazionismo.
Se siete iscritti chiedo la vostra fiducia, dandomi la vostra preferenza alle Parlamentarie.
Se non siete iscritti, chiedo di parlare di me ai vostri amici iscritti perchè possano decidere di darmi la loro preferenza.
Sapere che sono un uomo che ama decisamente più i fatti delle parole, per cui mi fermo qui.
Spero davvero di poter avere l’occasione di mettere al servizio del mio Paese la mia passione e la mia esperienza.
Un abbraccio e grazie ancora se mi darete fiducia.

Michele Pace – Istituire una POLIZIA FORESTALE ad ordinamento civile nuova e moderna, dipendente dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile con dipendenza funzionale dal MIPAAF e dal Ministero dell’Ambiente.
Stessa divisa dell’ex CFS con queste funzioni: controllo sui tagli boschivi – DOS per l’Anticendio Boschivo (AIB) – servizio di controllo idrogeologico del territorio – ricerca scomparsa di persone.

Cistola Giuseppe – Dipartimento protezione civile e tutela ambientale…. Tre agenzie, difesa civile/vigili del fuoco… Difesa del mare/guardia costiera…… E agenzia forestale /tutela ambientale….. Sono agenti forestali i corpi regionali, le polizie provinciali, i guardiaparco, e tutti i cfs che faranno richiesta…. Sono a disposizione degli agenti forestali tutte le guardie volontarie, i carabinieri come polizia agroalimentare, il corpo degli alpini a difesa della montagna
Ripristino della divisa, le stazioni in tutti i piccoli centri rurali e di montagna…. Coordinamento di tutte le attività forestali ambientali, faunistiche, aree protette, difesa idrogeologica, idrica, i fiumi i laghi
Il dipartimento protezione civile composto da… Capo dipartimento, direttore generale vigili del fuoco, dir. Gen. Guardia costiera, dir. Gen. Agenzia forestale.

CONTRAFFAZIONI

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Un carabiniere in pensione – 2014/2016 è stato il periodo più brutto nei 46 anni di servizio. Quando è sorto il caso Consip i veri Carabinieri pensavano (pensavamo) ad un cambio vertice volontario, ovvero le dimissioni del Gen Del Sette per permettere sia alla magistratura che allo stesso interessato di poter lavorare bene e nel contempo salvaguardare l’immagine dell’Arma nel contesto nazionale: sarebbe stata la soluzione migliore e meno dolorosa per tutti. Invece no. Lui è rimasto al suo posto, fregandosene di tutti.
In quel momento personalmente l’ho sfiduciato pur dovendo fare bella faccia a cattivo gioco. Un bel giorno è venuto al Provinciale di Brescia in visita ed io ero Comandante Interinale di Compagnia: è stata la prima volta in tutta la mia, carriera che ho fatto fatica a portare alla visiera la mano destra in segno di saluto perché avevo avanti a me non un Ufficiale dei Carabinieri, il Comandante Generale in persona, ma un individuo codardo, presuntuoso, protagonista, vendicativo vestito da ufficiale dei carabinieri che sotto tali vesti ha umiliato un Corpo di Polizia invidiato nel modo reo di non essersi attenuto, quarant’anni prima, a dar corso a degli ordini che avrebbero sconvolto la giovane repubblica italiana, e che, per tenersi buono il personale, elargisce assegni con belle cifre per il benessere del .personale che non si accorge che nello stesso tempo, tramite la complicità della Rappresentanza Militare, viene pugnalato alle spalle.
Sono sempre più convinto che la politica/partitica è anche lei vittima del disegno perverso posto in essere dal gen Del Sette. Spero per i colleghi in servizio, per quei giovani che credono nell’Arma e che vogliono entrare nei suoi ranghi e per tutta la collettività che crede ancora nell’istituzione che il successore sia uno come quegli Ufficiali che ho avuto l’onore di conoscere, di essere alle loro dipendenze e di aver apprezzato il loro spessore umano: prima uomini e poi ufficiali, schivi alle dispute di palazzo ed abili a non cascare nella trappola del protagonismo. Ce ne sono ancora in giro, basta solo avere l’umiltà ed il coraggio di scovarli. Io devo ringraziare tutti quei colleghi di ogni ordine, e grado, in servizio e a riposo, anziani e giovani, conosciuti lungo il mio cammino, che mi hanno fatto conoscere la figura sana dell’uomo in uniforme

——— Original Message ——–
Da: “BERNARDO DANIELE” <daniele.bernardo@giustizia.it>
To: comitatoforestaforesta@gmail.com
Cc: “Circelli Leonardo” <leonardo.circelli@giustizia.it>
Oggetto: D. Lgs. 177/2016 – problematiche art. 18, co. 5
Data: 14/09/16 20:24
Gentilissima dottoressa Giordanelli,
con riferimento alla normativa indicata in oggetto, mi permetto, d’accordo con il Capo Segreteria, dott. Leonardo Circelli, di trasmetterLe i testi e i link ove poter scaricare lo schema di Decreto approvato in Consiglio dei Ministri, i pareri resi dalle Commissioni Parlamentari competenti e il testo del Decreto uscito ieri in G.U.:

– Schema di Decreto  http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/976359.pdf
– Decreto in G.U.  http://www.gazzettaufficiale.it/…/stampa/serie_g…/originario

Con specifico riguardo alla questione degli obblighi di polizia giudiziaria e dei doveri connessi con la dipendenza gerarchica, stiamo ulteriormente approfondendo la problematica. Tuttavia, come da Lei opportunamente segnalato, preme comunque rilevare che una norma del tutto analoga, quella contenuta nell’art. 237 del Testo Unico sull’Ordinamento Militare, è pienamente vigente a far data dal 9 ottobre 2010, limitatamente all’Arma dei Carabinieri, senza che questo fatto abbia inciso sulla correttezza e la terzietà delle indagini avviate da sei anni a questa parte. Riteniamo, infatti, che un’interpretazione opportunamente orientata e coordinata con le attuali disposizioni del codice di Procedura Penale spinga a ritenere che le paventate istruzioni dei vertici delle Forze di Polizia non abbiano valore giudiziario-investigativo ma meramente statistico-organizzativo, come peraltro precisato dal Legislatore nel medesimo articolo del Decreto n. 177.

Cortese dott. Bernardo,
La ringrazio per la Sua solerte disponibilità. Tutti noi cittadini ora costituiti in Comitato ForestaForesta, avendo attenzionato fin dal 9 luglio 2014 l’allora DDL Madìa, abbiamo sempre immediatamente visionato tutta la documentazione relativa.
Quanto ci manca, come esplecitato al dott. Leonardo Circelli è il testo del DLgs approvato nel Consiglio dei Ministri del 28 luglio, che non può essere identico a quanto firmato e controfirmato dal Capo dello Stato e dal Guardiasigilli stante le correzioni apportate prima dal Ministero dell’economia e poi da Codesto Dicastero.
Non voglio dubitare che gli errori tecnici del testo fossero poco più che refusi, ma sarei confortata nell’acquisire una copia bollinata.
I nostri rappresentanti eletti in Parlamento non sono riusciti a reperirla.
Quanto al Legislatore mi sorprende l’esercitazione stilistica per cui, introducendo l’art.237 del TUOM, non lo cita testualmente, ma usa una perifrasi.
Statisticamente non ho strumenti per sapere se l’Arma dei Carabinieri sia mai venuta meno alla oggettività ed imparzialità dell’azione investigativo-giudiziaria e tuttavia se il Legislatore si sente in dovere di precisare e circoscrivere le finalità dell’applicazione del TUOM, c’è una qualche diffidenza e timore che se ne possano trascendere i limiti inficiando l’indipendenza della Magistratura. Mi sembra una deroga al CPP d’utilità superflua e di potenzialità pericolosa, che invece d’aggiornare la normativa allargando le garanzie offerte ai cittadini dalle Polizie civili, omologa tutte le PG alle prassi dettate dai vertici militari.
Grata dell’attenzione suscitata,
prof. Antonella Giordanelli

Massimo Mersecchi – Quello che è successo al Corpo Forestale dello Stato NON è STATA la più grande operazione di marchetting del renzismo ma il TRADIMENTO di una classe politica stolta e miope nei confronti dell’unica VERA forza di polizia ambientale che il mondo ci invidiava . Tutto il resto sono solamente vuote ed inutili vacue parole . La distanza tra Corpo Forestale dello Stato ed Arma dei Carabinieri è un abisso siderale , assolutamente incolmabile per totale diversità di lavoro e mentalità . Alle prossime elezioni votate con il cuore e con l’intelligenza che la GLORIOSA divisa FORESTALE ha forgiato in VOI. C’è ancora qualcuno che DESIDERA RIFONDARE il GLORIOSO Corpo Forestale dello Stato !

Alessandro Cerofolini – Abbiamo ragione. Non abbiamo fatto nulla di male. Il male lo hanno fatto a noi calpestando i nostri diritti, violentando la nostra dignità professionale e umana e violando il patto che avevamo fatto con lo Stato al momento del giuramento.
Dobbiamo riprenderci i nostri diritti. Dobbiamo ricostituire il nostro glorioso Corpo forestale dello Stato.
Dal 4 marzo 2018 in poi……

EFFETTO MADIA

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Furio Detti – Primi “effetti positivi” della Riforma Renzi sul CFS…
Chiamo il Comando Stazione dei Carabinieri Forestali di Castiglione dei Pepoli (BO) che dovrebbe essere competente per ispezioni e sopralluoghi ai fondi boschivi.
Risponde un messaggio registrato, ci sono solo di mercoledì mattina (su una settimana lavorativa!!!) e rinviano al 1515 per ogni richiesta.
Chiamo il 1515, un carabiniere, gentilissimo, mi risponde: solo che è della Toscana (io adesso sono in Toscana) si stupisce di come io abbia agganciato loro e non i colleghi emiliani; sciolgo l’arcano avvertendolo che sto chiamando da Pontedera. Comunque l’addetto mi dà, con formula dubitativa, un numero verde da chiamare…
Già sono tre passaggi.
Chiamo il numero verde e mi rispondono i Vigili del Fuoco di Bologna, che si occupano di prendere nota di chi sta bruciando stoppie e rami. Ma non gestiscono queste richieste. Gentilissimi pure loro, che mi rinviano al numero del Comando Stazione di Castiglione. Rispondo che ho avuto il loro numero verde proprio dai Carabinieri chiamati su indicazione dei Carabinieri Forestali di Castiglione via messaggio registrato; e che mi trovo in difficoltà se per rispettare le normative devo ridurmi anche solo per un contatto a fare i girotondi col telefono…Proveranno a chiamarmi per sapere chi chiamare.
Sulla gentilezza e cortesia nulla da dire, sulla tempestività e sulla facilità di contatti per esigenze… beh.
Secondo voi che futuro si prospetta per gli eco-delinquenti e per chi vorrà contattare velocemente qualcuno in difesa dei boschi e tutela del territorio?
Massimo Mersecchi – “Pluralitas non est ponenda sine necessitade” . Dico questo per sgomberare i dubbi che mi hanno portato a considerare la DISTRUZIONE del C.F.S. puramente un problema di finanza pubblica .
Il problema che ha scatenato ( a mio parere) la necessità di “DEFUNGERE” il Corpo Forestale dello Stato era quello che si trattava di un corpo tecnico specializzato e con funzioni di polizia NON “IMBRIGLIABILE” e NON sottoposto a controlli diversi che NON fossero quelli della Magistratura . PUNTO !
Il governo dello Stato Italiano era un elefante tormentato dai “ sorcetti “ forestali che ficcavano il naso nelle materie agro-alimentari , ambientali , di gestione del territorio , dell’inquinamento , della gestione della caccia , degli incendi boschivi , delle speculazioni edilizie e di mille altre amenità e che davano estremo fastidio ai potentati di turno . Come ora , da estremo fastidio che i RESTANTI Forestali girino impunemente a far rispettare la LEGGE nelle riserve delle regioni a statuto speciale rimaste -con la doverosa premessa che (anche) il C.F.R . (esempio) Friuli Venezia Giulia HA l’ attribuzione di P.S.- .
Bisogna anche considerare che l’unico corpo assolutamente affidabile per il funerale e che poteva essere museruola sicura era quello “nei secoli fedele”. Quindi , a meno di incredibili stravolgimenti politici ( che di cuore auspico) , anche i “RESTANTI” forestali ancora operanti RISCHIANO ! Non si tratta del RISPARMIO monetario prospettato , ma di MANO LIBERA nella gestione della natura in tutti i suoi aspetti . Meno rompi marroni che girano più possibilità hai di farti gli affari che più ti aggradano e SENZA CONTROLLI .
Mario Di Gregorio – Il Corpo Forestale dello Stato era un Corpo di Polizia con funzioni tecniche e non viceversa. Non confondiamolo con quelli delle Regioni a statuto speciale. Il Corpo tecnico era finito con il passaggio delle funzioni in materia forestale alle regioni. Da allora il CFS non faceva piu le martellate e le sistemazioni idraulico Forestali. La 121/1981 di riforma della vecchia Pubblica Sicurezza riconosceva il CFS come quinto Corpo di Polizia in Italia. Che poi si sia trascinato negli anni tra ambiguità varie è un’altro discorso che non possiamo affrontare in questo ambito!
 
Filippo Aldini – Il legislatore, quando ha stilato il provvedimento di assorbimento e di spacchettamento dei compiti e delle competenze del Corpo Forestale dello Stato, ha operato con leggerezza non avendo la conoscenza delle differenti particolarietà tra la Forestale e l’Arma.
Il legislatore non ha valutato le conseguenze giuridiche-amministrative conseguenti al passaggio degli immobili ( fabbricati e terreni classificati aree protette); non ha valutato l’operatività dei stabilimenti semi che per legge provvedono alla custodia dei semi, di svariate specie arboree destinati allo studio ed alla ricerca della biodiversità forestale ed al ripopolamento dei soprassuoli boschivi.
Non ha valutato, ad esempio, il futuro di tutta una serie di studi e ricerche poste in essere dalla Forestale sia a livello nazionale che internazionale attraverso il proprio personale specializzato periferico del tipo CONECOFOR, CARTA DELLA MONTAGNA, PARIGI 21, progetto RE.N.GER.( rete nazionale del Germoplasma) attraverso due centri per lo studio e per la conservazione della biodiversità ETC..
Non ha valutato le richieste, da parte dei Carabinieri che si sono visti affiancati da Forestali sindacalizzati dal 1948 e che mal recepiscono l’applicazione, a loro, di una normativa militare che prevede l’arresto ed il confinamento in carceri militari con tutte quanto ne consegue e che quindi spingono affinchè le garanzie sindacali possano trovare applicazione anche per gli appartenenti all’Arma.
Non ha valutato, appieno, cosa avrebbe comportato inserire dei civili in un Corpo militare e sono, quindi, sorte delle complicazioni operative di inserimento che non potranno essere risolte con alcuni provvedimenti che, anzi, complicheranno ancora di più l’attività operative dei due Corpi.
Maresciallo Cav. Oreste Martinelli – A tutti gli onorevoli deputati di destra e sinistra nazionali. Facciano un esame di coscienza politica, riflettano su quello che hanno fatto contribuendo alla distruzione del Corpo Forestale dello Stato, il quale era l’unico Corpo, prestigioso, professionale nella conservazione idrogeologica del nostro territorio. Pensate alla prevenzione delle frane, delle valanghe, dissodamenti, tagli, caccia e pesca. Un suggerimento da esperto della prevenzione e repressione negli incendi boschivi: nel periodo di massima pericolosità bisogna collocare gente esperta e che conosce bene il territorio, sulle vette per segnalare alla squadra antincendio, con radio e telefono, l’inizio dell’incendio. È fondamentale il pronto intervento. Ricordate che l’incendio parte sempre da un fiammifero, su un metro quadrato di terreno. Con questo mio suggerimento eviteremo la distruzione delle foreste e l’enorme spreco di euro, per l’intervento di mezzi e personale: vedi il canadair, l’elicottero ecc ecc. Riflettete.
 
Maurizio Cattoi – 16 ottobre 2017,195°anniversario dalla fondazione.
Penso oggi a ( tanti altri) quanto sia liberatorio poter esprimere con parole pubbliche questi sentimenti d’amore e di appartenenza alla Forestale. E penso che chi riesce a farlo può dirsi fortunato.
Perché penso anche a quelli di noi che non hanno reagito prima, che non se la sono sentita di ricorrere e che ora vorrebbero ma non possono più; a quelli che pensano opportuno (visto l’orizzonte infinito del proprio servizio) non sentirsi più forestali ma già sanno che nonsarannonmaicarabinieri. Penso a tutti quelli che sperano in silenzio nel miracolo delle elezioni per votare contro il PD che ci ha scaraventato nel medioevo militare/amministrativo.
Dico a tutti: il silenzio non paga. Occorre festeggiare a voce alta la Forestale e i Forestali, cioè noi stessi.
È in ballo più di tutti quei valori tanto cari proprio ai militari, ovvero lo spirito di Corpo, l’onore ai propri caduti, l’amore per la giubba, l’orgoglio della propria identità: è in ballo la democrazia.
È leggere con l’esperienza personale quello che sta succedendo al Paese. O si guarda avanti e intorno, o non si capisce niente.
Perché è stato possibile militarizzare diecimila civili senza un colpo di tosse? Perché l’Italia è una democrazia zoppa? Perché l’Inciucio è una regola istituzionale? Perché l’Italia è così tragicamente diversa dal resto d’Europa? Forse può servire il ripasso di un po’ di storia recente. Poi ognuno può vederla come vuole.
Antonella Giordanelli – Fine anno 2017.
Si conclude questa giornata scandita minuto per minuto dallo straziante ricordo del 31 dicembre 2016.
E finisce il temuto anno durante il quale tutto s’è realizzato come neanche nelle peggiori aspettative senza che s’intraveda né possibilità di tornare ai livelli di presidio e tutela della Natura che il CFS ha sempre offerto né alcuna consuetudine quotidiana che superi l’estraniamento di vestire panni diversi dalla divisa del CFS.
Tutto ciò è garanzia per il futuro di vitalità e combattività: senza stemma distintivo, SIAMO TUTTI FORESTALI !
 
Ciccio Isgro’ – Premetto non sono un forestale, ma vi ho sempre ammirato. Il 31.12.2016 da Italiano mi sono sentito deluso,vedere un corpo dello stato con 194 anni di storia ( e non parlo di bruscoletti) sciolto!!. Auguro a tutti i forestali buon Anno 2018, con la speranza di rivedere il CFS!!