Antonella Giordanelli – La deroga ormai è la norma corrente. Vi sono Regioni che hanno prontamente proposto deroga al divieto di nuove piantumazioni per 5 anni nelle aree percorse dal fuoco quando questo notoriamente darebbero adito a nuovi incendi dolosi. Ovvero manca la capacità di prevenire e fronteggiare la calamità che anzi è occasione di lucro privato, di contro all’esborso di denaro pubblico:
i costi e i benefici d’impiegare l’esercito nelle Regioni il cui piano AIB era già stato giudicato inadeguato dagli stessi VVF sono stati disastrosi dato che, per attrezzatura e assoluta inesperienza, i militari impiegati non solo non sono stati efficaci, ma anzi hanno costituito intralcio ed addirittura pericolo per se stessi durante le operazioni di spegnimento. Quanto alla Direzione generale forestale presso il Ministero per attuare politiche nazionali collegate agli incendi boschivi è stata istituita il 2 ottobre come da Gazzetta Ufficiale (con 10 mesi di ritardo!), ma ancora non è operativa (!) quindi l’aggiornamento dell’elenco degli alberi monumentali è interrotto da quando il CFS non c’è più, con conseguenze di sterminio in Puglia dove i comuni non hanno proceduto al censimento come da legge nazionale n10/2013, e l’Istituto fitosanitario ha obbligato i proprietari ad abbattere centinaia e centinaia di ulivi ed uliveti plurisecolari senza che si potessero tutelare con le apposite misure di isolamento e cura secondo legge regionale n4/2017 proprio perché non censiti come monumentali.
Riguardo poi alle altre competenze regionali, l’indebolimento degli interventi di controllo sull’attività venatoria, derivante dalla cancellazione del CFS, ha portato ad un’ aumento sia degli incidenti di caccia sia del bracconaggio e pertanto il patrimonio della fauna selvatica, già decimato negli incendi dolosi, quest’anno diminuirà a causa dei cacciatori di ben più dei 150 milioni d’animali sparati annualmente.
Si è calcolato per difetto che i selvatici, esclusi rettili e piccoli animali, morti negli incendi siano stati 50 milioni, ciò nonostante nessuna Regione ha rinunziato alla preapertura della stagione venatoria che già ha contato in questo funesto 2017 il record di morti violente e feriti tra cacciatori e normali cittadini. Ciò non bastando tutte le Regioni stanno camuffando la liberalizzazione di qualsivoglia ‘prelievo’ venatorio d’ogni selvatico definendolo alla bisogna alloctono, soprannumerario, nocivo, e derogando a sparare qualsivoglia cacciatore all’uopo ribattezzato selecontrollore. Ad esempio nel caso della volpe, fauna autoctona, che preda sia l’alloctona nutria in sovrappopolazione, sia l’alloctono fagiano immesso a scopo venatorio, si deroga recitando: «Il comportamento delle volpi, che uccidono soprattutto fagiani, è considerato nocivo e dannoso per l’habitat che le ospita.» e quindi la legge che tutela le specie italiche si applica per diritto e per contrario, e si consente la caccia, oltre che al fagiano, a nutria e volpe in deroga anche a orario (notturno), periodo (riproduttivo) e modalità (in tana)! Analoga situazione per ungulati, orsi e lupi: che siano in espansione naturale o reintrodotti, cacciabili o protetti sono tutti da “controllare” come biglietti tranviari da bucare…a pallettoni
Alessandro Conti – Non é una novità l’amore del leghista Zaia per l’attività venatoria ed il frutto della stessa. Ma può essere che da svariati anni il Veneto dia deroghe ai limiti dei prelievi venatori di alcune specie ornitologiche rispetto a quanto previsto dalla L. 157/92, decisioni poi puntualmente punite da chi di dovere con sanzioni poi pagate dai cittadini veneti indirettamente? O mi sbaglio? Ma sì, dai, mi sa che mi confondo. Devo aver visto un film di recente, mi sbaglio di brutto.
Luca Pratz – Questa qui è gente abituata a sfiziarsi a suon di brasato d’orso…
Erik Ferrari – Ancora più carta bianca da Galletti a Trento e Bolzano. In Trentino c’è la mafia. Pensa che ad una mia amica che si è lamentata per le cave di porfido le hanno risposto che sanno dove abita…. dovrebbe scoppiare mafia provinciale.
Bisogna fare attenzione a muoversi e criticare. I trentini sono timorosi degli estranei e del nuovo, ma se riesci a convincerli della bontà di una cosa, ne diventino i più accaniti sostenitori. Per orsi e lupi bisognerebbe bypassare i media locali. Magari dei programmi formativi a livello nazionale. Ma chi è che ha la possibilità?
A proposito di lupi e informazione
Lettera aperta alla redazione di TG3 Regione Trentino Alto Adige
Spett. redazione TG3 regionale Trentino Alto Adige,
nel telegiornale andato in onda ieri 15 dicembre alle 19.30 è stato dato spazio a delle incredibili e insostenibili dichiarazioni di un sindaco, Canazei, che affermava che nel suo territorio insistessero 10 lupi. Senza dubbio un sindaco ha diritto di sparare come vuole, perlomeno a livello verbale: del resto la provincia di Trento ha sparato, piombo, inutilmente, a un’orsa, e ora, sempre per motivi elettorali, prepara lo sparo dimostrativo a un lupo.
Così allevatori e quanti coltivano paure verso un universo di vita a loro sconosciuto si sentiranno rassicurati, protetti da simili mediocri politici. Vedasi in proposito i contenuti, scandalosamente osceni, inneggianti al piombo, delle assemblee informative pubbliche di Canazei e Cavalese.
Il fatto più grave è rappresentato dalla informazione che ormai da troppo tempo esce dal TG regionale. Sempre a senso unico. Impiantisti, cacciatori, sindaci sceriffi malati di narcisismo possono dichiarare quanto vogliono senza che chi dirige l’informazione pubblica si applichi nel promuovere contraddittorio, o portare al dibattito contenuto scientifico.
Quelle poche volte che il TG regionale ha dato voce a temi ambientali la preoccupazione del giornalista è sempre stata una sola: mi raccomando, poche battute, perchè sai…la televisione…l’utente non accetta discorsi complessi. E così si semplifica e banalizza tutto. E’ arrivato il lupo? Lo si abbatta, si è permesso di avvicinare gli abitati. Si tratta di un solo piccolo branco o di un singolo esemplare? Questo lo si moltiplica, perfino per 10, come nel caso di Canazei.
Dalla informazione pubblica noi cittadini ci attendiamo ben altri comportamenti, perlomeno si faccia la fatica di coinvolgere altre voci che non siano sempre quelle che rappresentano poteri istituzionali e economici. Anche chi vive nell’associazionismo, nel volontariato, svolge un ruolo pubblico. Giornalisti, specialmente quanti pagati con denaro dei cittadini tutti, tenetelo presente.
Luigi Casanova
custode forestale nelle valli di Fiemme e Fassa
esponente di Mountain Wilderness
Mauro Malossini – Io mi chiedo come si fa ad avere il coraggio di chiedere abbattimenti del 5% dei lupi quando il bracconaggio ne avrà abbattuti già il 30 %, ma come sono intelligenti tutti quanti !! Scatenati contro i lupi e gli orsi, ma mutismo e rassegnazione nei confronti dell’arroganza venatoria .. Oramai abbiamo perso anche noi l’equilibrio di giudizio sui fatti che succedono, perché da una parte si minimizza si va’ oltre velocemente, dall’altra si ingigantisce si continua a manipolare la notizia fino all’inverosimile, eppure l’evidenza della manipolazione è chiara, l’uso di due pesi e due misure, anche ! Siamo in un brutto periodo, a pochi mesi dalle elezioni i politici si stanno organizzando per mantenere la cara poltroncina, cercheranno di non prendere decisioni come sempre finché non sono sicuri del posto. Nel frattempo gli ammazza lupi lavorano anche senza la concessione del 5% e si continua a non organizzarsi nelle difese per gli animali domestici, ma si promuove una martellante campagna terroristica con media e giornali .. Disinformazione a quintalate! La pratica della caccia è iper protetta dalla politica per tutti i super interessi economici che ci ruotano attorno e per le connivenze e amicizie fra politica e mondo venatorio. Con tutti i morti e feriti ogni anno non ammettono che c’è un problema, insabbiano e nascondono, i giornali e l’ informazione sono allineati, si continuano a finanziare con denaro pubblico e avanti come se nulla fosse. Lo schifo di molti politici collusi poi è vomitevole, non hanno nemmeno il pudore di farlo notare alla gente …
Il PD negli ultimi anni ha massacrato l’Italia dal punto di vista ambientale e faunistico ed ha liberalizzato e concesso di tutto di più . Mi meraviglio dei verdi, non contano nulla ma sono sempre alla ricerca di una poltrona e di un pò di visibilità e questo è stata e sarà la loro definitiva scomparsa.
Mario Rico – L’anima ecologista del centro-sinistra l’abbiamo ammirata nel 2016 con la soppressione e spezzettamento del CFS, adesso non sanno più come raggranellare qualche voto e sperano di recuperarlo dal suo passato?
Antonio Mariniello – PD PARTITO DEGLI INCENERITORI E TRIVELLAZIONI
Giovanni De Carlo •Università del Salento
Manca poco allo scioglimento delle camere, e questo governo, consapevole di essere mandato a casa, sta cercando di fare più danni possibili per proteggere lobby e multinazionali che lo dovranno sostenere in campagna elettorale. Questi sono fuori di testa ormai
Danilo Baldini – Grazie alle loro politiche a favore della caccia e al servizio delle varie lobbies cementificatrici e petrolifere, i voti degli ambientalisti e degli animalisti se li scordano e se ne accorgeranno alle prossime elezioni a marzo…
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