L’Ora Legale – il film – Ennesima offesa al Corpo Forestale dello Stato

E così dopo Checco Zalone, che nell’ultimo film “Quo vado” è cascato nell’equivoco che gli operai forestali calabresi sono i membri del Corpo Forestale dello Stato (ironizzando sul sovrannumero che però riguarda solo i primi), anche i più maturi ed esperti Ficarra & Picone nell’ultimo film “L‘Ora Legale” sono incappati ancora più marchianamente nell’equivoco che vede associati i quasi 30.000 operai forestali siciliani agli appartenenti al CFS che tra l’altro in Sicilia sono presenti solo in poche unità nel servizio CITES.

Nel film, del quale se ne consiglia comunque la visione per la bellezza globale del suo messaggio, vengono rappresentati i “forestali” come coloro che svolgono principalmente la loro seconda attività privata, intascando di conseguenza lo stipendio pubblico senza merito. Ad un certo punto del film vengono inquadrati decine di “forestali” che finalmente riprendono a lavorare nei boschi, dopo che il nuovo sindaco ha ripristinato la legalità. La cosa scandalosa è che i “forestali” ripresi nelle scene indossavano le uniformi da campagna del Corpo Forestale dello Stato con tanto di stemma e alamari al colletto, tra l’altro montati al contrario.

Dispiace che Ficarra & Picone, due comici di qualità e da sempre con la schiena dritta, abbiano preso questo abbaglio sul Corpo Forestale dello Stato. Sarebbe bastata una ricerca, nemmeno tanto approfondita, per sapere che comunque gli operai dipendono dalla Regione e non dal Sindaco e che il CFS in Sicilia è presente solo negli aeroporti col servizio CITES e che le regioni a statuto speciale hanno un proprio corpo forestale regionale con proprie divise.

Un ennesimo vilipendio, quindi, nei confronti del CFS che negli anni ha dovuto sempre lottare con questo fardello che lo vede associato agli operai forestali delle regioni. Dato che dal primo gennaio il Corpo Forestale dello Stato è ufficialmente defunto, possiamo considerare questa ennesima rappresentazione cinematografica sul CFS  “vilipendio di cadavere”.

Seggioli Raffaele

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