SAPERDA

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Cari Forestali, Cari Amici, Cari Colleghi di battaglie sul Fronte della Natura,

la soppressione eterodiretta dell’unico Corpo di Forze dell’Ordine espressamente modellato e specializzato per la difesa dell’Ambiente (e Dio sa se l’Italia di oggi non ne avrebbe quanto mai bisogno!) rappresenta la più scellerata operazione politica antiecologica di quello stesso potere che sta distruggendo il patrimonio più prezioso di cui ancora disponiamo: il Territorio, le Foreste, la Biodiversità, l’Equilibrio Idrogeologico, Ecologico e Climatico.E chiamare operazioni del genere riforme, anzichè schiforme o deforme, costituisce anche una gravissima offesa non solo a logica, buonsenso, etica e lingua italiana, ma allo stesso Stato di diritto. Del resto ad affermare che questi generi di malforme siano da respingere senza appello non siamo solo noi, ma anche la Consulta: ovvero la Corte Costituzionale.

Forse la predazione delle risorse di Madre Terra avanza senza sosta anche in altri Paesi che si reputano civili, ma non c’è dubbio che l’Italia può vantare in questo un primato assoluto, per cui le future generazioni non potranno non esecrare gli odierni, ben noti, incoscienti e miopi responsabili.

In pochi anni, questi politici schiavi della finanza internazionale riusciranno, meglio e più in fretta di coloro che li precedettero nel secolo scorso, a ridurre il Bel Paese in un vero cimitero di fallimenti, disastri e brutture.

Ma è tempo di riaprire quel Libro Nero dei colpevoli di delitti contro la Natura che circa mezzo secolo fa fu efficacissimo nel combatterli, ma che oggi sembra purtroppo caduto nel dimenticatoio. Perchè forse non tutti hanno ancora capito che un altro sopruso oggi dominante molto caro a tutti i carrieristi, usurpatori e profittatori voltagabbana, è la loro costante e pervicace cancellazione della “memoria storica”.

Vergogna a coloro che sopraffatti da avidità, egoismo e narcisismo hanno venduto l’anima al diavolo per 30 danari.

E onore a chi, con sacrificio e tenacia, crede ancora che si debba invece perseguire il bene comune, e cioè l’interesse della collettività.

Franco Tassi, Naturalista e Giornalista, Centro Parchi Internazionale

3 risposte a "SAPERDA"

  1. Marco 2 dicembre 2016 / 13:27

    Sono un umile amante della natura senza essere un fanatico ecologista.
    Mi piace molto questo sito, molto formativo per quanto mi riguarda, in quanto vi ho trovato notizie ed informazioni che, per un motivo o per l’altro, non avevo avuto modo di conoscere da altre fonti. Alcuni articoli mi hanno stimolato ad approfondire alcuni aspetti che ritengo molto importanti.
    Mi riferisco, per esempio, a due articoli della Prof.ssa Antonella Giordanelli che stigmatizza la “politica” della gestione faunistico-ambientale del Trentino (provincia autonoma), riportando che l’Italia è stata sanzionata più volte dalla UE per le devastazioni ambientali in quel territorio. Ignoravo questi fatti così come ignoravo la situazione sanitaria alla quale la Prof.ssa ha accennato nella chiusura di un altro dei suoi scritti. Soprattutto quest’ultimo articolo mi ha stimolato a controllare i dati: secondo ISTAT e registro tumori, se ho fatto bene i conti, in Trentino c’è un malato di tumore ogni 9 abitanti, a fronte di una situazione lombarda ove c’è un malato di tumore ogni 17, ma con una popolazione ben più numerosa e con livelli di industrializzazione ed antropizzazione decisamente diversi!
    È evidente che c’è qualcosa che non va.
    Ma lasciamo questi dati alla riflessione di chi dovrebbe occuparsene e concentriamoci sul prossimo (speriamo reversibile) processo di distruzione del CFS.
    Cui prodest? Medea nella tragedia di Seneca afferma: “cui prodest scelus, is fecit”, che significa colui al quale il delitto porta vantaggi, egli l’ha compiuto…
    È evidente che la distruzione del Corpo è funzionale ad interessi non del tutto legittimi, per usare un eufemismo. Sono certo che chi specula sulla natura e sulla salute (è chiaro a tutti che se la Natura piange, la salute non ride?) si sta sfregando le mani dalla contentezza aspettando la scomparsa del CFS.
    Sono convinto federalista da sempre, sono assertore del princìpio di sussidiarietà che sta alla base del vero federalismo, ma sono altrettanto convinto, purtroppo il caso Trentino ce lo insegna, che certe “materie” che sarebbero di competenza territoriale e locale, non possano essere lasciate al delirio di onnipotenza di amministratori locali.
    Il CFS è stato ed è un baluardo contro la speculazione e se scompare si abbandona il presidio dell’ambiente intero…
    Dice: ma così si fanno delle economie. Certo, risparmieremo qualche milione di euro, ma a fronte di quali danni certi (perché sono certi, non probabili) sul lungo periodo? Vale la pena rischiare per pochi soldi?
    La scomparsa del CFS è un PERICOLO per tutti. Se scompare il CFS, aumenterà il RISCHIO di DANNO ambientale perché aumenterà la PROBABILITÀ che danni, anche gravi, si verifichino in un ambiente non più presidiato.
    Sia chiaro: non sono contro i Carabinieri, anzi. A proposito: io non dimentico gli Eroi di Nassiriya e tutti i Carabinieri caduti nell’adempimento del loro dovere; io non sono tra quelli che danno sempre torto ai Carabinieri (e alle altre forze dell’ordine) a prescindere…
    Sono convinto, che l’Arma sia una delle migliori istituzioni di questo Paese. Sono anche convinto che i Forestali non “moriranno” nell’eventuale trapasso sotto l’Arma, ma sono certo che le competenze acquisite in duecento anni di Storia si prederanno fatalmente in un mare magnum di competenze diverse, che attualmente devono affrontare sfide molteplici… Ricordiamoci che i Carabinieri sono una forza militare abilitata ad operare in operazioni ed in teatri di guerra, vedi sopra… (questa parola farà venire l’acidità di stomaco a molti, ma tant’è…).
    Non è questo il punto. Il punto è che essere Forestali (o carabinieri, o poliziotti, o vigili del fuoco) è un unicum imprescindibile, è ciò che fa “spirito di corpo”. E lo spirito di corpo è importantissimo per l’efficenza, per sopportare le fatiche, i sacrifici, i rospi da ingoiare.
    Non sono un Forestale, non ho parenti, né amici nel CFS. Ma capisco il loro disagio. Lo capisco perché si poteva fare meglio… Si lo so, il Presidente del Consiglio sostiene che il meglio è il nemico del bene… Ma è questo il bene? Il bene è la soppressione del CFS?
    Se la motivazione è la razionalizzazione che porta al risparmio di risorse, allora si accorpino altre forze di polizia, vengano eliminate altre voci di spesa (ce ne sarebbero, eccome…).
    Per il bene del Paese si deve potenziare il CFS non sopprimerlo….
    Siccome non voglio solo demolire a prescindere le “riforme” di questo governo, ma voglio fare proposte costruttive, esprimo la mia idea su ciò che si sarebbe potuto fare, ben consapevole che non sarò ascoltato.
    Si costituisca una struttura interforze (sul modello della brigata anfibia composta da Marina ed Esercito), composta da CFS e NOE dei Carabinieri sotto il comando, a turno, di un Generale dell’Arma e del Comandante del Corpo.
    E, una volta per tutte, smettiamo di fare della tattica spacciandola per strategia, sono due cose ben diverse…

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